"Silenzio.. quattro.. a casa!" Così Francesco Totti, qualche anno fa, apostrofava i suoi avversari dopo aver loro imposto un sonoro 4-0. Quale immagine migliore per descrivere la sensazione lasciata dal Consiglio Comunale dell'altro ieri, Martedì 19 Aprile 2011?
Dopo la fallimentare “Mozione Burqa” (ricordiamolo, la prima ed unica mozione presentata dal gruppo Lega Nord in due anni di amministrazione.. e che viene sonoramente respinta dal voto contrario di tutto il resto del Consiglio Comunale, centrosinistra e Pdl), ecco una nuova figuraccia per il sindaco Romanò ed il gruppo Lega Nord. Solo che questa volta la figuraccia è quadrupla.
Ma leggiamo il tabellino marcature della serata:
1-0
Mozione n. 1 (presentata dal gruppo Pdl) a sostegno della Civica Accademia Musicale. Il Sindaco ed il gruppo della Lega Nord esprimono parere negativo, ritenendo di aver già fatto abbastanza per la Cams, ma decidono di astenersi, evidentemente nel tentativo di nascondersi dietro ad un dito. La mozione viene approvata con 23 voti favorevoli e 6 astenuti (la Lega ed il Sindaco, appunto).
2-0
Mozione n. 2 (presentata dal Centrosinistra) sempre sulla Civica Accademia Musicale, questa volta per costringere la Giunta ad una variazione di Bilancio, per trovare fondi a sostegno della Cams. Anche questa volta Sindaco e Lega sono contrari, il Pdl è favorevole, ma per mera convenienza decidono di astenersi entrambi. Ma la mozione è approvata con 11 voti favorevoli (ovvero tutto il centrosinistra) e 17 astenuti (Sindaco, Lega, Pdl, Un Futuro per Cesano).
3-0
Mozione n.3 (presentata da tutti i gruppi consiliari, tranne la Lega Nord) volta a riaprire lo Sportello Immigrati, fatto chiudere dal Sindaco contro il parere del Pdl. La mozione, nonostante il Sindaco e la Lega si dichiarino contrari e cerchino di far credere al resto del Consiglio che lo Sportello era un inutile spreco di soldi e risorse umane (si sa, per un leghista il concetto di “bisognosi” è ristretto a chi è padano da almeno sette generazioni...), viene approvata con 23 favorevoli e 5 contrari (la Lega Nord). Il Sindaco, questa volta, forse iniziando a capire che non sta facendo una gran figura, non partecipa al voto.
4-0
Mozione n.4 (presentata dal Centrosinistra) volta a consentire l'assegnazione di locali pubblici alle associazioni Cesanesi. Anche qui, il Sindaco e la Lega ritengono di aver già fatto abbastanza per le associazioni, ed esprimono parere contrario. Il Pdl, invece, si dice favorevole. Risultato, la mozione viene approvata con 23 voti favorevoli, 5 contrari (la Lega Nord) ed un astenuto, il Sindaco.
Quanto emerge dal consiglio dello scorso martedì rappresenta una crisi di maggioranza? No, siamo certi del contrario. Per esserci una crisi in un rapporto, quel rapporto deve innanzitutto essere esistito. Ma tra Lega e Pdl l’amore non è mai nato, nemmeno durante la campagna elettorale. Nonostante questo, le elezioni sono state vinte da Marina Romanò, ma da quel momento è stato un continuo manifestarsi di contraddizioni e i dissapori, tipici di un matrimonio di pura convenienza.
Lo sfogo politico del Pdl dello scorso martedì contro il proprio Sindaco è la definitiva e palese riprova di incomprensioni e malumori, un'espressione manifesta di difficoltà a convivere sotto lo stesso tetto con un Sindaco carente di capacità propositiva e di mediazione con opposizioni, comitati ed associazioni (a parte qualche raro caso, su cui per altro veleggiano dubbi favori).
La Giunta delle Destre si sta mostrando ormai definitivamente frantumata, fragile, incapace di esprimere un progetto di Città, una linea comune e netta che sarebbe indispensabile in momenti di gravi difficoltà come questo. I Cesanesi hanno bisogno di una guida salda e competente in grado di compiere con fermezza scelte precise, magari sofferte, ma necessarie. Lega e Pdl, ed in particolare il Sindaco Romanò, ci dimostrano, giorno dopo giorno, di non avere queste capacità.
La situazione è talmente cristallina che disamine ed analisi risulterebbero ridondanti. La nostra richiesta è sempre la stessa: un passo indietro del Sindaco con la rassegna delle proprie dimissioni. Il quadro è ormai grottesco ed in questi casi bisogna saper perdere. E poi tacere, incassare la sconfitta, e andarsene a casa.
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