Rassegna stampa redatta da SEL Cesano Maderno con le principali notizie sulla nostra Città in edicola oggi, Sabato 23 Aprile 2011, sul Cittadino - Valle del Seveso.
Depuratore Snia, stop dal Comune ai lavori della Bte
Annuncio del sindaco in consiglio comunale Dal sopralluogo di tecnici emerse irregolarità
Stop ai lavori al depuratore di via Groane al Villaggio Snia, dove da un paio di settimane è all'opera l'impresa Bte di Napoli, la stessa che aveva presentato domanda in Regione Lombardia per aprire un centro di smaltimento di fanghi industriali.
In seguito a una segnalazione pervenuta in Comune lo scorso venerdì 15 aprile, il responsabile dell'ufficio tecnico, Davide Cereda, e altri tecnici comunali hanno effettuato un sopralluogo, riscontrando una serie d'irregolarità, che nella mattinata di martedì hanno portato all'emissione di un'ordinanza di sospensione lavori, notificata all'azienda dai messi comunali.
L'ha annunciato il sindaco martedì sera dai banchi del consiglio comunale: «Il 9 dicembre dello scorso anno - ha spiegato Marina Romanò - la società aveva presentato richiesta per fare alcuni interventi, volti alla riattivazione dell'impianto di depurazione al servizio del complesso industriale confinante. Nella domanda erano specificati lo svuotamento delle vasche, lo smaltimento dei reflui e delle parti interne. In seguito all'uscita del nostro tecnico, sono stati riscontrati movimenti di terra, la costruzione di muri in calcestruzzo, la realizzazione di sottoservizi, nuove pavimentazioni e l'avviata ristrutturazione degli uffici. Alla luce di tutto ciò si è proceduto alla sospensione dei lavori». Questo significa che nelle prossime settimane i controlli comunali proseguiranno e la Bte non potrà più intervenire, almeno sino a quando non arriveranno eventuali autorizzazioni, che nell'ordine sono: paesaggistica e integrata ambientale, spettanti alla Provincia di Monza e Brianza, e comunale, dal punto di vista edile. «Prendo atto che l'amministrazione com unale si sia attivata grazie anche all'attenta azione della stampa locale - ha commentato Edgardo Zilioli, presidente dell'Associazione Comitato civico Villaggio Snia» - ora aspettiamo gli esiti dell'intervento. Dal canto nostro siamo sempre stati contrari al fatto che un impianto, pensato per proteggere l'ambiente, in particolare il torrente Garbogera, possa essere trasformato in un impianto industriale. É un'assurda contraddizione, non.ci piace e diciamo no». Sulla stessa linea è anche Natale Zappella, presidente dell'associazione Insieme per il Villaggio: «Siamo sulla strada giusta. É chiaro che se il Comune ha effettuato questo intervento, è perché la società non era in regola. Noi siamo molto attenti a quanto sta succedendo nel sito di via Groane e lavoriamo con l'altro Comitato, affinché l'impianto non si trasformi in un centro di smaltimento rifiuti industriali».
Cristina Marzorati
CONTROLLI
Sospensione
Il responsabile dell'ufficio tecnico, Davide Cereda, e altri tecnici comunali hanno effettuato un sopralluogo, riscontrando una serie d'irregolarità, che nella mattinata di martedì hanno portato all'emissione di un'ordinanza di sospensione lavori, notificata all'azienda dai messi comunali.
Cristina Marzorati
TOTARO REPLICA A BONFANTI
«Lavori corretti, all'avanguardia»
«Nessuna area privata occupata, nessun inutile dispendio di denaro: abbiamo usato materiali di pregio, per rendere più bella la città». Così Giuseppe Totaro, ex assessore ai Lavori pubblici, risponde al collega Luca Bonfanti, attuale assessore alle opere pubbliche, in merito alle dichiarazioni rilasciate in consiglio comunale dall'esponente del Carroccio, che accusava la precedente amministrazione di aver fatto interventi "frettolosi" in campagna elettorale. «Nel caso del rondò tra le vie dei Mille e Garibaldi - sottolinea Totaro - c'era un'autorizzazione rilasciata dalla proprietà, non abbiamo occupato suolo privato». Sul caso asfaltature in corso Roma e in via Agnesi con tanto di "copertura" delle aiuole risponde: «Non mi risulta, anzi in queste strade abbiamo anche abbattuto le barriere architettoniche». Bonfanti aveva poi bocciato la scelta dell'uso di materiali di pregio in piazze e strade poi non chiuse al traffico: «Una decisione volta a migliorare i centri dei quartieri, tant'è che la strada regge, saltano aree marginali dove passano i camion. Questa amministrazione critica senza nemmeno fare l'ordinaria manutenzione. Cesano con noi era una città all'avanguardia, ora è abbandonata».
Cristina Marzorati
In consiglio
Pd-Pdl a braccetto. Il sindaco «soffre». Vantaggio risicato
A Cesano governa una nuova maggioranza? Pd e Pdl votano a favore delle stesse mozioni, la Lega Nord sembra invece chiusa nell'angolo. É quanto emerge dal consiglio comunale andato in scena martedì quando quattro mozioni, di cui due proposte dalle minoranze, sono passate senza i voti del Carroccio. In due casi gli esponenti della Lega Nord si sono astenuti, mentre hanno votato contro le discussioni sullo Sportello Immigrati e sull'impegno di lasciare libero il piano terra della palazzina Carcano, per destinarlo a una realtà diversa da Innova21. Il danno per la macchina amministrativa? Nullo, Marina Romanò continua a essere sindaco, nonostante il brivido di trovarsi in "minoranza". Il primo cittadino è stato accerchiato e, forse per l'imbarazzo generale, c'è stata anche una certa confusione nelle fasi di voto. Lei ha dichiarato: «Questa sera non ho votato le mozioni perché ho lasciato libero spazio ai consiglieri comunali», peccato che al momento della discussione delle due mozioni legate alla Civica accademia di musica, lei si sia astenuta, col resto del gruppo della Lega Nord.
Un fraintendimento col direttore generale, Pietro Pio Spotti, addetto anche ai conteggi? Non proprio, visto che Spotti e il presidente del consiglio, Fabio Milan, hanno ribadito a voce alta il numero dei votanti, sottolineando i 23 voti favorevoli di Pdl, «Un futuro per Cesano» e opposizioni, e i sei voti di astensione, cinque dei consiglieri della Lega e uno, naturalmente, del sindaco. Alla fine il primo cittadino ha voluto che la sua posizione fosse registrata come astensione. Numeri a parte, la seduta di martedì ha fatto emergere la sempre più crescente debolezza del governo cittadino e la tendenza del Pdl a lavorare con le opposizioni, piuttosto che con i colleghi della Lega Nord.
Ulteriore riprova è il fatto che martedì in aula maggioranza e opposizione rischiavano di essere alla pari: quindici a quindici, di fatto annullando, in caso di voti opposti, qualsiasi atto amministrativo. Invece ecco l'ennesimo colpo di scena: se Jenny Tallarita, Pdl, aveva già annunciato l'assenza alla seduta per via d'impegni lavorativi (c'è chi ventila però mal di pancia per la vicinanza del sindaco con una parte degli ex An), Vittorio Costantini, «Insieme per Cesano», esponente dell'opposizione, non c'era per un impegno familiare in vista della Pasqua, saltando di fatto il primo consiglio utile, in cui maggioranza e opposizione avrebbero giocato alla pari.
Intanto ci si domanda se nascerà un nuovo gruppo tra i banchi dell'opposizione. L'ipotesi nelle parole dell'ex sindaco, Paolo Vaghi, quando all'atto della dichiarazione di voto per la mozione sulla Cams, presentata dalle minoranze, si è espresso anche per conto di Luigi Rovelli, espulso dalla Lega Nord. Per il mese di maggio si attendono sorprese.
Cristina Marzorati
IMMIGRATI
Sportello, il sindaco attacca Spagnuolo
«Un atto dì sfiducia nei confronti di un assessore che non segue i dettami del Pdl». Così il sindaco, Marina Romanò, ha commentato la mozione presentata dal capogruppo del Popolo della libertà, Andrea Rovelli, in cui s'impegna il primo cittadino a riaprire lo sportello stranieri, servizio che solo lo scorso anno aveva distribuito 850 kit per il permesso di soggiorno. Il tema è stato oggetto di un duro intervento dai banchi della maggioranza di un altro esponente del partito del Cavaliere, Filippo Riccardi, e dopo due settimane è diventato un ordine del giorno, approvato con i voti di «Un futuro per Cesano», Pdl e opposizioni; contraria la Lega, il sindaco non ha votato. Il Pdl sostiene che Romanò abbia preso di sua iniziativa questa scelta, senza ascoltare il primo partito di maggioranza, che attraverso l'assessore ai Servizi sociali, Giovanni Spagnuolo, voleva l'esatto contrario. Romanò ha replicato che alla scadenza del contratto né l'assessore, né gli uffici hanno presentato una delibera di giunta per il rinnovo e secondo lei questo significa «che l'assessore non segue le linee del partito». In tutto ciò Spagnuolo è rimasto in silenzio, limitandosi solo a un timido no con la mano.
Cristina Marzorati
Vergani e le firme false: voglio capire
Il consigliere provinciale cesanese dai magistrati. «Io, sempre corretto»
«Lunedì, di fronte ai magistrati, mi sono avvalso della facoltà di non rispondere perché vorrei comprendere le carte che mi riguardano». Massimo Vergani è ancora sorpreso e amareggiato di fronte all'accusa di falso ideologico: secondo la Procura milanese lo scorso anno avrebbe autenticato alcune firme false a sostegno del listino di Roberto Formigoni. Il consigliere provinciale di Cesano Maderno è indagato con altri tredici politici lombardi, tra cui il varedese Fabrizio Figini, a cui vengono contestate due sottoscrizioni. «A me vengono contestate 28, che in realtà sarebbero 26 perché due risultano ripetute - spiega Vergani - da quello che posso desumere compaiono a macchia di leopardo su quattro moduli. Vorrei capire se i fogli erano completi, in quanto pare che alcune siano state fatte da una stessa persona». Le adesioni pro Formigoni sono state raccolte nella sede del Pdl di Nova Milanese e in quella del comitato elettorale di Cesano Maderno, sulla Nazionale dei Giovi. «Un'accusa del genere è castrante, tanto più che la pena prevista è molto alta - aggiunge il consigliere - io mi sono comportato sempre correttamente. Nel corso del mio mandato non mi sono mai rifiutato di certificare le firme, in quanto sono convinto che tutti devono avere la possibilità di partecipare alle elezioni. Questa volta, però, l'impegno si è rivelato particolarmente oneroso». Nei giorni scorsi, per la prima volta, Vergani non ha dato la sua disponibilità: «A Desio ho detto di no, in attesa che la situazione si chiarisca» afferma. Il consigliere provinciale eletto nel 2009 nella Lista Ponti ha depositato una memoria in cui precisa la sua posizione politica: «Il mio non era un supporto al Pdl, tanto che, ironia della sorte, ho sottoscritto l'elenco dei Radicali che poi hanno presentato ricorso contro il listino» dice. Intanto ricorda il suo curriculum amministrativo: è stato in consiglio comunale a Cesano dal 1980 al 1995, periodo in cui è stato anche vicesindaco, capogruppo di una civica a Nova tra il '98 e il 99 e ora è coordinatore del locale Movimento per le alleanze civiche.
Monica Bonalumi
Firme false: indagati consiglieri provinciali
Fabrizio Flgini (Pdl) e Massimo Vergarti (Lista Ponti) devono rispondere di falso ideologico La vicenda riguarda la presentazione del «listino» di Formigoni alle elezioni regionali del 2010
Ci sono due consiglieri della Provincia di Monza e Brianza tra i quattordici politici indagati dalla Procura di Milano per le irregolarità commesse lo scorso anno nella raccolta delle firme a sostegno del listino di Roberto Formigoni nelle elezioni regionali. Fabrizio Figini del Popolo della libertà e Massimo Vergani, eletto nel 2009 nel centrosinistra con la lista civica Ponti, dovranno rispondere di falso ideologico per aver ratificato una parte delle 770 sottoscrizioni risultate false.
I due consiglieri non sono i primi esponenti della Provincia brianzola a finire in guai giudiziari: nel luglio 2010 l'assessore al Personale Rosario Perri, seppur non indagato, si è dimesso in seguito al suo coinvolgimento in una indagine sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle istituzioni di Desio.
A febbraio il presidente Dario Allevi ha revocato le deleghe all'assessore alla Protezione civile Luca Talice, accusato di violenza sessuale da due militanti della Lega Nord. Ora è la volta di Figini e Vergani: il primo siede tra i banchi della maggioranza, il secondo tra quelli dell'opposizione. Intanto i Radicali chiedono a gran voce le dimissioni di Formigoni, invocate già un anno fa, subito dopo la presentazione delle liste elettorali. Senza le adesioni delle 770 persone che hanno confermato ai magistrati di non aver firmato gli elenchi nonostante compaiano i loro dati, il governatore non avrebbe infatti raggiunto le 3.000 adesioni necessarie a partecipare alle elezioni regionali.
II pasticcio delle liste falsificate, accompagnato da forti polemiche politiche, era emerso subito tanto che inizialmente il presidente era stato escluso dalla competizione dalla Corte d'Appello di Milano per poi essere riammesso qualche giorno dopo dalTar. I moduli del centrodestra, del resto, erano stati compilati in tutta fretta dopo l'inserimento nel listino di Nicole Minetti, contestato da molti militanti. Proprio la confusione di quei momenti, affermano alcuni tra gli indagati, può aver causato qualche disattenzione. «L'indagine ha fatto emergere una quantità di falsi superiore a quella che avevamo trovato con i nostri mezzi - commenta Marco Cappato della Lista Bonino-Pannella che nel 2010 ha presentato l'esposto che ha dato il via all'inchiesta -: si tratta di una truffa elettorale realizzata attraverso un'attività di falsificazione massiccia che non può che configurare il reato di associazione per delinquere contro i diritti civili e politici dei cittadini».,
Monica Bonalumi
I CONSIGLIERI INDAGATI/2
Maggioranza e opposizione fanno quadrato attorno ai due
Maggioranza e opposizione fanno quadrato attorno a Fabrizio Figini e Massimo Vergani. «Sono sereno -afferma il consigliere del Pdl- ho fiducia nella magistratura e sono certo di poter chiarire la mia posizione al più presto, anche perché mi vengono contestate solo due firme, peraltro appartenenti a persone che conosco molto bene». Figini, indicato come futuro assessore a Varedo in caso di vittoria del centrodestra alle amministrative del 15 e 16 maggio, ha già raccolto il supporto morale del suo partito. «Il mio non è stato un appoggio politico al Pdl -commentaVergani- tanto che, ironia della sorte, ho sottoscritto la lista radicale che poi ha presentato ricorso contro il listino. Nel corso degli anni non mi sono mai tirato indietro davanti a chi mi chiedeva di autenticare le firme in quanto sono convinto che occorre dare a tutti la possibilità di partecipare alle elezioni». Lunedì, davanti ai magistrati, l'esponente della lista Ponti si è avvalso della facoltà di non rispondere. I due consiglieri, intanto, mettono in fila le manifestazioni di solidarietà arrivate nei giorni scorsi: «Abbiamo piena fiducia nella giustizia -dichiara la coordinatrice provinciale del Pdl Elena Centemero- certo spiace un po' che certe situazioni avvengano quasi a orologeria e alla vigilia di una campagna elettorale. Comunque tutto questo non intacca il consenso che il Popolo della libertà ha in Brianza e in Lombardia». Sulla stessa linea la capogruppo provinciale Eleonora Frigeri o : «A nome di tutto il gruppo esprimo piena solidarietà a Figini e Vergani. Sono convinta che entrambi sapranno chiarire la loro posizione, desta però stupore vedere come gli avvisi di garanzia siano presentati al venerdì quando il giorno seguente è fissata la scadenza per la consegna delle liste elettorali per le prossime amministrative. Sembra insomma il solito caso di giustizia a orologeria».
La solidarietà ai due colleghi arriva anche dalla Lega Nord, accompagnata però da una stoccata agli alleati: «Siamo vicini ai due consiglieri -assicura il capogruppo consiliare Stefano Tagliabue che subito aggiunge-: i problemi del Pdl non sono le modalità di raccolta delle firme, sono ben altri». Parole che lasciano intendere che, anche in Brianza, i rapporti tra i due alleati si stiano raffreddando. Non crede invece alla giustizia a orologeria il Pd: «Si tratta di una teoria tirata per i capelli -sostiene il capogruppo Domenico Guerriero- durante la presentazione delle liste sono state commesse delle leggerezze e delle superficialità causate da modalità di raccolta che sarebbero da rivedere. Ciò non toglie che se una legge c'è, va rispettata. Mi auguro che Figini e Vergani possano fare piena luce su quanto accaduto». Quanto alla valutazione politica dell'autenticazione dei moduli per Formigoni da parte dell'esponente dell'opposizione commenta: «La certificazione rientra tra i compiti dei consiglieri provinciali».
Monica Bonalumi
Pedemontana, c'è il vademecum
Voluto dalla Commissione, sarà illustrato in una serata pubblica
Cinque pagine firmate dallo studio legale «Dia Piper» di Milano, undici articoli su come arrivare preparati a una cosa che ti cambia la vita: subire un esproprio per consentire il transito di un'autostrada. Ha raggiunto uno degli obiettivi prefissati la commissione Pedemontana, presieduta da Franco Giacomini, Pdl, e fortemente voluta dalle opposizioni. Giovedì scorso, durante l'ultima seduta, il gruppo di lavoro ha visionato e avvallato un vademecum redatto dallo studio di professionisti, per aiutare i cittadini a muoversi nelle maglie della burocrazia nel caso arrivasse la terribile lettera firmata da Pedemontana spa, preludio dell'esproprio. «Il documento - spiega il presidente Giacomini - è composto da cinque pagine e contiene undici punti, in cui si spiega cos'è la dichiarazione di pubblica utilità, cosa succede se si accetta l'indennità d'esproprio». Il vademecum sarà presentato alla cittadinanza in una serata pubblica o nel mese di maggio, probabilmente lunedì 9 al centro Don Pedretti a Molinello. La scelta non sarebbe casuale: venire incontro ai cittadini che saranno maggiormente coinvolti, ossia gli abitanti di Molinello e di Cascina Gaeta Come fare per avere il vademecum? Presto sarà pubblicato sul sito Internet comunale e poi dopo l'incontro pubblico verrà aperto uno sportello informativo, il martedì e giovedì all'Urp, piano terra del municipio, dove oltre a un confronto con tecnici e legali, si potrà ritirare una copia del documento.
Cristina Marzorati
I residenti
La viabilità resta il nodo Tanti quesiti
Hanno chiesto chiarimenti in particolare sulla viabilità e una volta è stato impossibile non manifestare a chiare lettere una forte preoccupazione per Pedemontana. Sono stati diversi i cittadini che lunedì hanno chiesto chiarimenti all' amministrazione sul futuro della frazione. La creazione di una ciclabile lungo via Don Luigi Vigano, con tanto di posteggi, non ha convinto, se non altro per il calibro stradale.
BONAFEDE
L'assessore all'Urbanistica, Fabrizio Bonafede, ha assicurato che tecnicamente lo spazio c'è: toccherà ai professionisti stilare un progetto, inizialmente sperimentale, che ben si sposi col contesto: «Non mi sono mai tirato indietro dal modificare un'idea, ascoltando la voce di tutti», ù
VIA DEL CARSO
Diverse osservazioni sono state poi sollevate dalle vie centrali della frazione, come in via Del Carso dove l'introduzione del doppio senso di marcia, in occasione dei lavori sul sagrato della chiesa, ha causato la riduzione dei posti auto. Nonostante le opere sul piazzale siano terminate, il doppio senso e il disagio sono rimasti. Bonafede ha risposto che prenderà in considerazione l'osservazione e la farà propria nel Piano del traffico. Gli stessi residenti hanno poi sottolineato la pericolosità dell'area gioco nel Parco dei Tigli, che si trova a ridosso della sede stradale di via Del Carso: è alto il rischio che qualche bambino possa sfuggire al controllo dei genitori.
VIA SELVETTO
Gli abitanti hanno poi chiesto chiarimenti sulla situazione di via Selvetto, dove oggi sono stati realizzate due collinette (al comune costano 20mila euro l'anno di manutenzione), ritenute dai residenti inutili. L'assessore ai Lavori pubblici, Luca Bonfanti, ha chiarito ulteriormente che l'opera è stata fatta dall'impresa costruttrice dei condomini, il Comune ha tentato di trattare una piazza al posto delle colline, ma la società si è rifiutata, decidendo di portare sino in fondo la convenzione sottoscritta.
Cristina Marzorati
Dal Pdl e dal Pd
Accademia musica Mozioni bipartisan per poterla salvare
Maggioranza e opposizione vincolano l'amministrazione comunale a fare tutto il possibile e a stanziare i fondi per salvare la Civica accademia musicale sperimentale. L'ha sancito l'ultima seduta di consiglio comunale, in cui entrambi gli schieramenti hanno presentato una mozione con al centro il prestigioso istituto musicale.
MOZIONI TRASVERSALI
Se il Pdl, per voce del suo capogruppo Andrea Rovelli, si è limitato a chiedere al sindaco e alla giunta di imboccare tutte le strade possibili per non far morire il servizio, Pietro Nicolaci, Pd, a nome dell'intera minoranza, ha chiesto un passo ulteriore: «Fare una variazione di bilancio entro il mese di giugno e quindi dare fondi certi, affinché la scuola riapra i battenti a settembre». Sull'argomento è intervenuto l'assessore al Bilancio, Fabio Pometto, che ha lanciato una dura frecciata nei confronti dell'opposizione: «Durante la seduta di consiglio comunale in cui si è discusso il bilancio di previsione non avete presentato alcun emendamento. Se per voi la scuola di musica era un tema così importante, potevate usare questo strumento. Si parla poi di destinare fondi, ma non mi si dice dove trovare questi fondi, visto che ad oggi non ve ne sono». Paolo Vaghi ha ribattuto: «Abbiamo già detto di utilizzare i 130mila euro per la Fondazione Brianza per il sapere, tanto, purtroppo, l'Università non è più a palazzo, esiste poi un fondo di riserva». Nicolaci sull'emendamento ribatte: «Se lo avessimo presentato, sarebbe stato bocciato».
Sull'Accademia è stato particolarmente sentito l'intervento di Alessandro Scaglione, Italia dei valori, che ha raccontato di un suo viaggio tra gli studenti e ha raccolto le loro storie. Alla fine entrambe le mozioni sono state approvate, la Lega si è astenuta e il sindaco non ha votato, ribadendo di aver lasciato libero spazio al consiglio, ma ribadisce anche che la scuola rappresenta un fiore all'occhiello di Cesano.
Cristina Marzorati
Lunedì 25 aprile
Liberazione, un corteo e santa Messa
Come di consueto lunedì 25 aprile si terranno le celebrazioni per la ricorrenza dell'anniversario della Liberazione. «Il futuro nasce dalla memoria» è il filo conduttore del programma di una giornata organizzata da Anpi e amministrazione comunale e che inizierà alle 9.20. Il punto di ritrovo è fissato davanti alla sede dell'Anpi in corso Libertà. Alle 9.40 è prevista la formazione del corteo e la sfilata. Il corteo attraverserà corso Libertà fino alla chiesa di Santo Stefano, dove alle 10 sarà celebrata la Santa Messa. Alle 11.00, terminata la funzione, ci si sposta ai piedi del monumento ai Caduti del capoluogo ed al monumento dell'Anpi in piazza della Pace, dove avverrà l'alzabandiera e sarà deposta una corona d'alloro. Dopo aver ricordatro le vittime della guerra ci si sposterà nel cortile d'onore di Palazzo Borromeo, dove le autorità terranno i loro discorsi.
Gionata Panseri
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