Sindaco Romanò: toglietemi tutto ma non il mio Bossi

Ad ogni azione corrisponde una reazione. Ma in questo caso la reazione è stata davvero... Reazionaria.

Il Sindaco Romanò è andata su tutte le furie quando ha visto il manifesto esposto presso la sede del PD (vedi foto sopra) che ironizzava sulla “politica” della Lega.

Essendo presente nel manifesto la foto del suo buon ministro, Umberto Bossi, imboccato dalla presidente della regione Lazio Renata Polverini, il sindaco ha mandato i vigili affinché notificassero un’ammenda salata al PD (un po’ come avrebbe fatto la donna risoluta della famosa pubblicità BREIL se gli avessero toccato l’orologio).

Oltre alla scarsa autoironia, quello che va segnalato è che la multa è stata comminata in quanto affissione pubblicitaria abusiva (probabilmente dei maccheroni che il ministro sta mangiando). Il fatto è che le sanzioni contro la loro "manifestazione" sono piuttosto censorie ed anticostituzionali, dato che essa è stata espressa nei limiti imposti dalla legge, avendo corrisposto anticipatamente i prescritti diritti di affissione (non pubblicitaria).

Dopodichè il Sindaco, indignata, manda una lettera a tutti i giornali in difesa della vera vittima di tutto questo: Umberto Bossi.

Leggendo quanto pubblicato su "la Padania" di mercoledì 27/11/2010, ci è subito venuta in mente la risposta della Lega cesanese di un anno fa ad un’altra missiva: la lettera aperta che SEL aveva indirizzato alla cittadinanza riguardo l’operato della neo-amministrazione Lega-PDL.

Premettendo che in questo caso il goliardico PD non attacca nel manifesto una persona ma la "politica" di un partito (e non ci sembra che sia così difficile da decifrare), rimarchiamo che proprio un anno fa la Lega, che oggi biasima questi supposti "attacchi personali", portandoli addirittura come prova della mancanza di idee dei "sinistroidi", si scagliava invece in maniera mirata ed esplicita contro una persona, piuttosto che controbattere sulle idee ed i contenuti.

Il circolo di Sinistra Ecologia Libertà di Cesano Maderno sottolinea dunque la bontà di quanto sostenuto nella sua lettera di risposta agli attacchi personali e squadristi dello scorso anno, e si prende il merito di aver dato il via ad un vero e proprio percorso educativo ed evolutivo nei confronti delle pratiche di personalizzazione dell'insulto che la Lega prima perpetrava.

Per quanto riguarda invece la multa… La pratica squadrista in questo caso non è stata ancora superata ma quando si tratta di Bossi, si sa, la Lega compie atti estremi mossa dal solo amore.

E in amore, si sa, si perdona tutto.