Rassegna stampa Cesano Maderno 26-10-2010

martedì 26 ottobre 2010 |




Rassegna stampa di Martedì 26 Ottobre 2010. Iniziamo dalla questione Scuolabus, con le polemiche che non accennano a placarsi per la nuova gestione decisa dall'amministrazione comunale. Giornale di Seregno a pagina 17 "Mamme ancora sul piede di guerra":

I genitori non si arrendono e continuano a lamentare le gravi mancanze nel servizio di trasporto scolastico. Lunedì mattina uno degli scuolabus, nonostante a bordo vi fossero già alcuni alunni che stavano andando a scuola, è stato visto viaggiare con le porte aperte. Gli autisti, a detta delle mamme, cambiano in continuazione, non conoscono il percorso e spesso saltano le fermate lasciando i bambini a piedi. «Vecchi, stretti, inadeguati» è così che i genitori infuriati descrivono i mezzi messi a disposizione dalla nuova società di trasporti che quest'anno si è aggiudicata l'appalto. A inizio settimana in un nuovo incontro l'Amministrazione è tornata a ribadire ad alcune mamme l'impossibilità di garantire il servizio di assistenza per mancanza di fondi. Ma le mamme non si danno per vinte e martedì sera il Collegio dei genitori del primo circolo alla Martin Luther King è stata una nuova occasione per tornare a parlare del problema. «Abbiamo voluto rendere tutti partecipi della situazione - ha spiegato Michele Di Bari, uno dei papà che ha partecipato alle proteste - Abbiamo deciso di formalizzare le nostre richieste con una lettera ufficiale al Comune, poi decideremo se avviare un'azione legale. Ciò che ci preme sottolineare è l'importanza del servizio che chiediamo, le risposte che ci sono state date non bastano». Inattuabile per i genitori la proposta di affidare alle mamme il compito di sorvegliare a turno i ragazzi. «Serve una figura apposita - ha ribadito Di Bari - E' assurdo cercare di scaricare il problema sulle nostre spalle». 

Sempre riguardo alla nuova ditta vincitrice dell'appalto per il servizio Scuolabus, leggiamo sul Giornale di Seregno a pagina 17 "Bonfanti: esposto contro 1'«Angelino»":

La ditta Bonfanti ha presentato un esposto all'autorità per la vigilanza sui contratti pubblici. Al centro c'è la decisione dell'Amministrazione di assegnare il servizio di trasporto scolastico per l'anno in corso alla «Società Angelino srl», della provincia di Napoli, dopo cinque anni di gestione Bonfanti. Dopo la sconfitta nella gara d'appalto, Franco Bonfanti, titolare della storica ditta cesanese sembrava volesse fare ricorso al Tar, ma ora è tornato sui suoi passi, decidendo di agire diversamente: «Abbiamo presentato un esposto all'autorità che vigila sugli appalti perchè la documentazione fornita dell"'Angelino" ci risulta discordante con le richieste dell'Amministrazione in sede di gara». Nella lettera d'esposto, tra le motivazioni troviamo: «Nel bando è richiesta alla società vincitrice una rimessa, ovvero locale o edificio coperto destinato al ricovero dei mezzi, mentre come da contratto di comodato risulta un'area parcheggio. Il contratto di comodato, inoltre, non è registrato e non autenticato. La validità di tale documento lascia parecchi dubbi vista la finalità pubblica del servizio. Per quanto riguarda l'obbligo di autorizzazione, invece, come previsto dal testo unico delle leggi regionali che l'azienda non ha presentato, e dopo la segnalazione da parte nostra al Comune, è stato risposto che tale trasporto è di natura privata». Bonfanti non perde comunque l'occasione di attaccare l'Amministrazione: «Vogliono risparmiare ma in questo caso si tratta di bambini. Riducendo il personale, poi, c'è stato un peggioramento del servizio. Alcuni genitori a vigilare sui pullman? Non vedo come possano assumersi la responsabilità di decine di bambini». 


Veniamo ora al problema della Civica Scuola di Musica, sul Giornale di Seregno a pagina 17 "Ancora in forse il destino della Civica accademia":

L'Amministrazione ha fissato la data di apertura della Civica Accademia di Musica per il due di novembre. A condizione però che il costo della retta subisca un drastico aumento. Lo ha comunicato giovedì sera l'assessore alle Risorse Economiche Fabio Pometto in un incontro con i genitori. Chi vuole continuare a frequentare la scuola, sarà costretto a versare 200 euro mensili più 140 euro di iscrizione, che per i nuovi iscritti si abbassa invece a 120 euro al mese. La durata della scuola, a causa del ritardo nell'apertura, sarebbe ridotta a sette mesi. Inevitabile l'immediata reazione di protesta dei genitori, che giudicano insostenibili i rincari. In alternativa, le mamme e i papà sono tornati a proporre la possibilità di gestire l'accademia attraverso l'associazione Cams, composta dagli stessi genitori degli alunni. In cambio, l'associazione richiederebbe al Comune la concessione di utilizzo gratuito dei locali della scuola, incluse le utenze, l'uso degli strumenti musicali e delle attrezzature e la fornitura del personale di segreteria. Lo scopo quello di riuscire ad abbassare il costo delle rette, attraverso il ricorso a sponsor e iniziative per finanziare le attività della scuola. «E' una proposta che dobbiamo ancora valutare - ha dichiarato l'assessore Pometto - In realtà la procedura corretta prevede la convocazione di una gara pubblica, al termine della quale, in caso di vincita, l'associazione potrebbe prendere in gestione la scuola. 1l tutto comporterebbe però la perdita di un altro mese di tempo». La decisione definitiva verrà presa questa settimana. 


Un attacco all'amministrazione comunale viene dalla lista ViviCesano come riportato dal Giornale di Seregno a pagina 17 "Amministrazione «poco legata al territorio»":

Paolo Alberto Vaghi, Leonardo Guanziroli, Luciano Rovelli e Celestino Oltolini sono le colonne portanti di «ViviCesano». Una formazione politica spesso descritta come la «lista dell'oratorio». «Ne facciamo un vanto» ha spiegato Guanziroli. «Siamo tutta gente che arriva dall'associazionismo locale, con una certa professionalità - ha aggiunto il capogruppo Vaghi - Ci teniamo alla nostra città». La prima critica che fanno all'Amministrazione attuale è quindi proprio quella di «non avere rapporti con le associazioni locali». Ancora una volta l'accusa è quindi quella di una guida della città, composta per lo più da persone che «vengono da fuori». «Perchè tanta dipendenza da Desio? - ha sottolineato il capogruppo di «ViviCesano» - Bisogna conscere e amare il territorio per gestirlo nei migliore dei modi». «Basta vedere il modo in cui hanno progettatola nuova stazione - ha concluso Oltolini - Non si tratta di contrapporre un cubo di cemento a un posteggio a raso ma di capire che quell'area è forse una delle poche rimaste per proporre "qualità urbana"».


Passiamo oltre con Eleonora Caimi sul Giornale di Seregno a pagina 17 "Torna in vendita il depuratore all'asta a partire da oggi":

Sarà messo all'asta a partire da oggi il depuratore di proprietà della Nylstar srl, ditta del Villaggio Snia fallita nel 2007. All'indomani della chiusura del grande complesso industriale, la richiesta presentata da una società di potenziare e riconvertire l'impianto di via Groane aveva sollevato le accese proteste degli abitanti del Villaggio e non solo. In una petizione promossa dal Comitato di quartiere erano state raccolte più di mille firme, a partire da quella dell'allora sindaco Paolo Vaghi. Contro la decisione della Regione, un ricorso al Tar era stato presentato dai comuni di Cesano Maderno, Limbiate, Bovisio Masciago e dall'associazione ambientalista Lipu. A distanza di tre anni il bando di asta pubblicato dal Tribunale di Monza, riapre di nuovo la questione. Il timore più grande rimane ancora quello che tale impianto possa essere utilizzato per attività di depurazione di fanghi e reflui industriali di «provenienza terza». Le preoccupazioni sono innanzitutto per i rischi a cui si potrebbe andare incontro se dovessero verificarsi problemi nelle attività di trasporto, stoccaggio e depurazione di sostanze chimiche. Soprattutto se si pensa a spiacevoli precedenti come i casi Icmesa e Acna. Un grave rischio per il Parco Groane, per il vicino rivo Badino e per il torrente Garbogera. Negli scorsi giorni il consigliere Gigi Ponti ha presentato un'interrogazione in Consiglio provinciale. 
«Il depuratore potrebbe essere acquisito da qualsiasi privato - ha affermato Ponti - Riattivare tale impianto su un'area ambientale già fragile è un grosso rischio. Quello che chiedo è un intervento per valutare la necessità dell'acquisizione pubblica dell'area in questione». Quello che era un «impianto per il trattamento di acque» legato all'attività industriale, mediante l'inserimento di una sezione chimico-fisica potrebbe trasformarsi in un «impianto per il trattamento anche di rifiuti pericolosi». «Innanzitutto un impianto per trattazione di reflui non dovrebbe essere collocato in un'area protetta - ha commentato Edgardo Zilioli, presidente del Comitato Snia - Se ciò dovesse accadere le conseguenze per l'intero Villaggio sarebbero disastrose. Quel depuratore aveva un senso in quanto legato ad un'attività industriale, che per anni ha dato lavoro agli abitanti della zona. Adesso non c'è più bisogno di alcun impianto, la sua riattivazione non farebbe altro che portare il transito di rifiuti tossici per le strade del nostro quartiere, per non parlare del rischio concreto di pericolosi sversamenti».


Sempre Eleonora Caimi sul Giornale di Seregno a pagina 19 "Bufera nell'associazione anziani":

Dopo il duro scontro della scorsa settimana, prosegue l'acceso confronto all'interno dell'Associazione anziani. Questa volta il presidente Felice Ricci, dopo aver minacciato di far finire il garante del centro Piergiorgio Pozzoli davanti ai Probi Viri, cerca invece di calmare un po' gli animi. «In realtà non abbiamo mai avuto intenzione di farlo ha affermato Ricci - Non abbiamo nessun problema con Pozzoli, vorremmo solo che in futuro, qualora vi fosse qualche altra questione da risolvere, venisse prima a parlarne con noi. L'augurio è che quindi rientri nel suo ruolo. Democraticamente possiamo discutere con calma, fra di noi. Ad ogni modo per noi si tratta di un capitolo chiuso». Cancellato ogni rancore, o quasi, l'obiettivo pare quello di giungere a un accordo pacificatore, ma dal canto suo il garante del centro è ancora arrabbiato per quanto è successo. A scatenare la dura reazione nei suoi confronti era stata la «semplice» richiesta di poter ballare un'ora in più in occasione delle serate danzanti. «Vorrei capire perché alla fine se la sono presa con me, quando in realtà a condividere la mia opinione erano stati anche gli altri due garanti - ha rimarcato Pozzoli - Per quale  motivo ce l'hanno tanto con me?». 
Ulteriore motivo di disaccordo anche il questionario diffuso per conoscere il parere dei frequentatori dell'associazione su attività e iniziative, anche in questo caso senza consultare il direttivo. Il garante del centro lascia però intendere che dietro a tutto si possano nascondere ben altri  motivi.  «Il modo in cui il presidente cerca di prendere subito le parti del Comune mi sembra eccessivo - ha spiegato Pozzoli. Non ho offeso nessuno, né attaccato il sindaco. Del problema degli orari lo sapevano tutti, non capisco su cosa si possa dissociare. Nessuno lo vuole scavalcare, ma bisogna anche agire». «Non siamo qui per far politica - è stata la risposta del presidente - Purtroppo alla fine ad essere chiamato a rispondere di quel che succede sono io. Ha voluto sollevare un vespaio quando in realtà nessuno è mai venuto a vietarci di ballare anche un po' più in là delle 23. II problema non esiste e comunque il luogo giusto per parlarne è il Consiglio». I motivi del disaccordo fra i due sono legati anche al nuovo statuto dell'associazione. Pur approvato da tempo, il nuovo regolamento, che di fatto esclude l'Amministrazione comunale da ogni tipo di ingerenza, non è ancora stato registrato. «Quello valido è comunque quello più recente - ha concluso Ricci - Tuttavia il Comune non può essere estromesso del tutto dalle nostre attività».


A proposito dello statuto, leggiamo sempre sul Giornale di Seregno a pagina 19 "Tutela dell'autonomia e dialogo col Comune":

«Il nuovo statuto vuole riconfermare l'autonomia dell'associazione, pur mantenendo un rapporto di dialettica costruttiva» ha spiegato l'assessore ai Servizi sociali Giovanni Spagnuolo, in risposta all'interrogazione presentata nel corso dell'ultimo Consiglio comunale presentato dal consigliere Luciano Rovelli. La questione dello statuto è saltata agli onori della cronaca, conseguentemente alle polemiche che si sono accese nelle ultime settimane all'interno del direttivo dell'associazione. «Sono indicati i precisi principi entro cui il lavoro e l'attività quotidiana dovrà svolgersi - ha aggiunto Spagnuolo - Mi riferisco in particolare all'articolo numero due del documento, che avrà validità fino alla fine del 2028. I principi menzionati sono quelli di solidarietà umana e sociale, di convivenza civile ed eguaglianza, trasparenza, collaborazione e partecipazione ed infine pari opportunità e rispetto dei diritti fondamentali della persona senza distinzione di sesso, razza o religione». Rimane ancora la questione economica che, come assicura l'assessore, «sarà risolta nel giro di qualche settimana». 

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