Rassegna stampa Cesano Maderno 29-10-2010

venerdì 29 ottobre 2010 | , ,




Un solo articolo nella rassegna di oggi, e, come prevedibile, si torna a parlare della vicenda "multa creativa" che abbiamo già commentato ampiamente ieri. Gabriele Bassani sul Giorno - Monza e Brianza a pagina 14 "Multato lo «sberleffo» al Senatur. Il Pd dovrà sborsare 353 euro":

Multa la manifesto del Partito democratico che ha scatenato la reazione scandalizzata del sindaco. Un verbale di 353 euro è stato recapitato l'altro giorno alla sezione locale del Pd in piazza Arese, a pochi metri dal Municipio dove è comparso uno dei manifesti realizzati dalla segreteria regionale del partito di Bersani, quello con la foto di Umberto Bossi "imboccato" dalla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. La multa è per affissione abusiva, ma il sindaco Marina Romanò (Lega Nord) qualche ora prima, aveva denunciato pesantemente il contenuto del manifesto: «I compagni, sinistroidi e comunisti - ha scritto testualmente il sindaco - hanno voluto ironizzare sul ministro Bossi facendolo nel modo più meschino, attaccandolo sul piano personale. Che vergogna! Non contenti hanno inoltre scelto un infelice e bugiardo gioco di parole per denigrare il nostro movimento e chi sta lavorando - bene - con passione e dedizione verso il territorio». «Perché - prosegue il sindaco non hanno affrontato il ministro Bossi sul piano delle idee, della progettualità e della politica? Perché non avrebbero saputo cosa dirgli. Ma quello che mi offende in qualità di rappresentante delle istituzioni, eletta dal popolo, è che simili manifesti vengano affissi senza alcuna autorizzazione». Sul contenuto del manifesto, il sindaco ha incassato la solidarietà del senatore leghista Cesarino Monti: «E' vergognoso, Bossi in piedi non è in grado di reggere piatto e forchetta e loro lo hanno irriso per questo». Sulla multa però Monti sottolinea: «Io non l'avrei fatto, anche se loro, nei Comuni da loro amministrati, le multe per i nostri manifesti ce le hanno sempre date». «Marina Romanò - replicano dal Pd - si sente offesa e ha mandato i vigili affinché notificassero un'ammenda salata, come se si trattasse di un qualsiasi manifesto pubblicitario. Vorrei sottolineare - dice il segretario Gianni Calò - che il Partito democratico non reclamizza prodotti ma pensieri, e che le sanzioni contro la loro manifestazione - espressa nei limiti imposti dalla legge, avendo corrisposto anticipatamente i prescritti diritti di affissione - non sono solamente anticostituzionali, ma richiamano anche alla mente sistemi di repressione del dissenso». Calò annuncia inoltre che contro la sanzione verrà presentato ricorso. 

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