Rassegna stampa Cesano Maderno 30-10-2010

sabato 30 ottobre 2010 |




Rassegna stampa con le notizie su Cesano Maderno oggi in edicola. Iniziamo dalla vicenda su cui ci siamo soffermati già a lungo questa settimana, ossia la diatriba tra Sindaco Romanò e Pd. Ci riassume l'accaduto Cristina Marzorati sul Cittadino - Valle del Seveso a pagina 5 "Sindaco Due multe al Pd per un manifesto su Bossi":

Due multe da 386 euro ciascuna per aver affisso un manifesto fuori dalla propria sede. Si fa dura, anche dal punto di vista economico, la lotta tra maggioranza e opposizione, in particolare tra il sindaco Marina Romanò e il Pd, quest'ultimo multato per aver utilizzato una finestra della sede di piazza Arese come bacheca. Qui è stato esposto un cartellone contro Umberto Bossi, firmato Pd regionale. «Proprio accanto al municipio - tuona Romanò - ed era un manifesto contro la Lega e contro il nostro segretario federale, nonché ministro, Umberto Bossi. I compagni, sinistroidi e comunisti, hanno ironizzato nel modo più meschino, attaccandolo sul piano personale, usando un bugiardo gioco di parole per denigrare il nostro movimento. Quello che mi offende in qualità di rappresentante delle istituzioni, eletta dal popolo, è che simili manifesti vengano affissi senza alcuna autorizzazione da chiedersi in Comune». Dura la replica del Partito Democratico, che annuncia già ricorso in tutte le sedi opportune. «Romanò si sente "offesa"- ribatte Gianni Calò segretario Pd - per il manifesto esposto alla nostra sede "senza autorizzazione", ha mandato i vigili, come se si trattasse di un qualsiasi cartellone pubblicitario. Il Pd non reclamizza prodotti, ma pensieri, e le sanzioni, contro la loro manifestazione, sono anticostituzionali e richiamano alla mente sistemi di repressione del dissenso che l'irritato signor sindaco non dovrebbe condividere. Proporremo ricorso contro le multe che hanno il sapore del bavaglio, ma la "novità" è un sindaco che "scende in campó' per difendere il padrone del partito, dimenticando di essere il sindaco di tutti. Non ho mai visto un primo cittadino che "fa la guerra", invece di rappresentare tutti. A Cesano non era mai successo, dovrebbe ritenersi soddisfatta del suo primato: in poco tempo è riuscita a battere tutti i record di danni amministrativi». 

Leggiamo allora la risposta completa del Pd, dalla penna di Gianni Calò, Segretario dei Partito Democratico di Cesano Maderno, su InformaZona a pagina 45 "II PD risponde al sindaco Marina Romanò":

Gentile Direttore, questo Sindaco non finirà mai di stupirmi. A causa di un manifesto onorato da una citazione nientepopodimeno che della Padania, apprendo che il Sindaco Marina Romanò è andata su tutte le furie! Riesco a capirla: certo, per una leghista è difficile pensare che si possa ironizzare sul "Senatur" o sulla Lega. Vuol dire toccare qualcosa di sacro. Marina Romanò si sente "offesa", e per il manifesto esposto presso la sede del PD "senza autorizzazione", ha mandato i Vigili affinché notificassero un'ammenda salata, come se si trattasse di un qualsiasi manifesto pubblicitario. Vorrei qui sottolineare che il Partito Democratico non reclamizza prodotti ma pensieri, e che le sanzioni contro la loro manifestazione - espressa nei limiti imposti dalla legge, avendo corrisposto anticipatamente i prescritti diritti di affissione - non sono solamente anticostituzionali, ma richiamano anche alla mente sistemi di repressione del dissenso che l'irritato signor Sindaco non dovrebbe condividere, se non confondesse le ideologie con le istituzioni. Il PD proporrà ricorso in tutte le sedi opportune contro quella sanzione che ha un odioso sapore di bavaglio, ma quello che voglio porre bene in evidenza è la "novità" rappresentata da un Sindaco che "scende in campo" per difendere il padrone del proprio partito. Un'altra volta Marina Romanò dimentica, come tutti i giorni, quale ruolo occupa. Dimentica di dover essere il Sindaco di tutti, di ricoprire un ruolo istituzionale che dovrebbe porla al di sopra delle parti per farsi garante di tutti i cittadini. Anche di quelli che non l'hanno votata e che forse non la voteranno mai. 
Non ho mai visto un Sindaco che "fa la guerra" invece di rappresentare tutti. A Cesano Maderno non era mai successo, con nessuno dei Sindaci degli ultimi trent'anni! Succede invece adesso, con il Sindaco "nuovo", che scatena il suo furore in una vicenda "ordinaria" e la fa diventare una sceneggiata! Questa è la vergogna vera, Marina Romanò, non il manifesto! Il problema, signor Sindaco, è che lei non ha ancora capito di essere un rappresentante delle istituzioni e non "un soldato della Lega", come ama definirsi. E purtroppo, se non lo ha ancora capito dopo sedici mesi, temo che non lo capirà mai. Se ne faccia una ragione e tiri le conseguenze, per il bene di una città splendida, che si dice onorata di rappresentare e che è stata costruita pezzo per pezzo in trent'anni di intelligente, capace e onesta amministrazione dai Sindaci che l'hanno preceduta. Comunque, se non altro, credo che dovrebbe ritenersi soddisfatta del suo primato, visto che in poco tempo è riuscita a battere tutti i record di danni amministrativi. Se non ci crede, provi a parlare con i genitori degli alunni che prendono il pullman o con quelli della Scuola civica di Musica, ascolti chi aspetta la manutenzione delle strade, il taglio dell'erba o le opere pubbliche, senta cosa pensano tutte le associazioni che da anni lavorano con impegno e dedizione sul nostro territorio. Da parte mia non posso che ripetere una cosa già detta tante volte: la sua Giunta si sta mostrando assolutamente incapace di amministrare - e di questa Giunta lei è il capo. Infine ci tengo a farle sapere, signor Sindaco, che la sede del PD è aperta, e vi troverà sempre persone disponibili a confrontarsi sulle idee; basta che ce ne renda noto il contenuto, visto che Lei, e il suo partito, dite di averne. Ah, mi permetta di darle un consiglio prima di chiudere: la prossima volta, un articolo così, lo faccia firmare al Segretario della Lega. Il risultato è lo stesso, ma lei ci potrebbe guadagnare in "stile e credibilità". 


Cambiamo argomento passando ai problemi della Civica Accademia di Musica. Cristina Marzorati sul Cittadino - Valle del Seveso a pagina 4 "Accademia salva, ma a caro prezzo":

La giunta ha deciso: la Civica accademia di musica riaprirà giovedì 4 novembre, insegnanti e direttore resteranno gli stessi con stipendi ridotti, invece le tariffe schizzeranno alle stelle. Respinta la duplice proposta dei genitori di gestire i locali, lasciando a carico del Comune le spese come luce, acqua e gas, o in alternativa di escludere del tutto il Palazzo, occupandosi di scuola e spazi come un'associazione qualunque. «L'Accademia resterà aperta sette mesi invece di otto come avveniva in passato - spiega Fabio Pometto assessore al Bilancio che ha gestito la vicenda - non abbiamo potuto accettare le proposte dei genitori, perché altrimenti avremmo dovuto indire un bando e aprire a tutti i soggetti interessati la possibilità di gestire la Cams, quindi la vittoria per loro non sarebbe stata certa». Dal fronte tariffe il costo fisso per i nuovi iscritti, cinque, è 120 euro all'inizio dell'anno e 120 euro al mese, gli 89 corsisti che hanno riconfermato la loro presenza pagheranno subito 200 euro e poi 140 euro al mese, con sconti per chi ha un fratello o una sorella iscritti. La conferma delle iscrizioni, ormai risalenti all'estate scorsa, e con i vecchi importi, ci sarà giovedì 4 novembre quando il direttore maestro Aida Fino e i docenti riapriranno la scuola. I genitori iscriveranno i propri ragazzi? Lo abbiamo chiesto a chi ha provato in prima persona a dare continuità alla Cams, Massimo Fasoli, che insieme ad altri quarantanove genitori aveva sottoposto all'attenzione del Comune il progetto di un'associazione e di una gestione autonoma. «Sto valutando cosa fare - dice in merito alle iscrizioni ho due figli, in un mese dovrei pagare 600 euro tra quota fissa e tariffe, vedremo la prossima settimana». In merito all'epilogo della vicenda dice «non critico il lavoro fatto dall'assessore Fabio Pometto, lui è un tecnico, si è occupato di numeri, ha dovuto far quadrare i conti. Quello che non comprendo sono le parole del sindaco, che ha detto di sostenere questa scuola, di ritenerla un fiore all'occhiello e che non deve essere elitaria, poi vengono imposte tariffe da realtà privata, non comunale. Alle spalle di questo ragionamento manca una scelta più che politica sociale, insomma una linea che rispecchi il pensiero dell'amministrazione. Ve bene i problemi di bilancio, ma le azioni intraprese sono contraddittorie rispetto alle dichiarazioni fatte e questa manovra, per carità, non uccide la scuola, ma forse la lascia morire».


Veniamo ora ad un argomento politicamente molto importante, e che potrebbe avere grossi risvolti sulla vita amministrativa della Città in un futuro non troppo lontano. Cristina Marzorati sul Cittadino - Valle del Seveso a pagina 5 "Oltolini: sì, diamo vita al Comitato":

«Forse é davvero arrivato il momento di costituire quel Comitato di pubblica tutela auspicato qualche settimana fa dal "commendatore" Sergio Maggioni, sicuro sostenitore del sindaco Marina Romanò e di questa maggioranza Lega-Pdl». Se lo chiede Celestino Oltolini, fondatore della lista "ViviCesano" e sostenitore della corsa a sindaco di Paolo Vaghi, alla luce della dura ribattuta della Lega Nord alla proposta di "ViviCesano" di valorizzare diversamente il futuro parcheggio della stazione. «La replica del Carroccio - incalza Oltolini - è stata una serie di accuse sopra le righe, insinuazioni personali, affermazioni false e contenuti risibili e fuori luogo, perdendo l'occasione per cercare e alimentare un confronto e un dibattito sereno e costruttivo nell'esclusivo interesse della nostra città, della sua qualità urbana, la stessa che il premier Silvio Berlusconi ha trovato nella sua visita lo scorso 9 febbraio e "unicamente" frutto del lavoro delle precedenti amministrazioni. Qualità urbana per noi non è un parcheggio a raso davanti alla stazione, ma una seria riflessione e forse un "concorso di idee». A questo proposito sarebbe utile sapere cosa ne pensa l'assessore all'urbanistica Fabrizio Bonafedee soprattutto é arrivato il momento di costituire quel "Comitato di Pubblica Tutela" auspicato da Sergio Maggioni».


Ma a che cosa fa riferimento esattamente Celestino Oltolini? Possiamo rileggere la proposta originale in questa nostra rassegna stampa del 28 Settembre 2010 (nell'articolo dal titolo "«I cesanesi riprendano in mano il governo della città»"). In ogni caso, l'iniziativa è descritta nuovamente, dallo stesso proponente, a Cristina Marzorati sul Cittadino - Valle del Seveso a pagina 5 "Ci sono vuoti, serve l'interesse per la comunità":

«Mettere insieme persone di buona volontà, al di fuori del concetto di appartenenza a un partito, che abbiano esperienze amministrative alle spalle o, anche se nuovi al mondo della politica, mirino all'interesse della comunità». Questo l'identikit secondo Sergio Maggioni, nome noto della vita sociale, dei componenti del Comitato cesanese di pubblica tutela, termine da lui stesso coniato in una lettera accorata, in cui invitava gli illuminati di tutte le forze politiche a riportare ordine nei partiti. «Su questo tema non ho avuto contatti concreti con nessuno - prosegue Maggioni - è stata una mia iniziativa personale, certo, ho ricevuto parole d'elogio, ma nulla più». Ma, lui, sarebbe pronto a fare da apripista? «Sì, con i limiti del tempo, insomma, non sono più un ragazzino, ma mi piacerebbe molto dare idee per non andare oltre i confini, oltre i limiti». Ovvero? «Chi amministra, amministra sempre bene, ma ci sono dei vuoti, come un'attività costruttiva esagerata. Certo a Cesano siamo fortunati, abbiamo uno splendido parco in pieno centro, ma stiamo diventando la città del cemento, le costruzioni rubano spazio». Il dialogo con l'amministrazione comunale attuale? «Si era fatto il mio nome come vicesindaco in campagna elettorale e poi, pochi mesi dopo l'elezione di Romanò, Massimo Ponzoni (consigliere regionale) aveva bussato alla mia porta per offrirmi quel ruolo, alla fine non ho visto più nessuno». 


Passiamo all'istituzione di una Commissione Antimafia a Cesano. Cristina Marzorati sul Cittadino - Valle del Seveso a pagina 2 "Antimafia, commissione operativa":

Alessandro Scaglione dell'Italia dei valori, Walter Monti del Partito Democratico, Luciano Guanziroli di "ViviCesano", Fabio Milan e Andrea Copreni del Pdl, mentre la Lega Nord sta ancora decidendo. Sono questi i nomi dei consiglieri comunali che analizzeranno documenti, pratiche, atti, bandi dell'attività amministrativa, per garantire che in Comune non ci siano infiltrazioni mafiose. I sei, dal 9 novembre prossimo, giorno del primo consiglio comunale utile, comporranno la prima commissione antimafia della storia cittadina, nata in seguito alla ben nota operazione «Infinito» condotta da carabinieri e polizia contro le diramazioni della malavita organizzata nel nord Italia e nello specifico in Brianza. Promotore della sua nascita è stato Andrea Rovelli, capogruppo Pdl, che però rimane fuori dall'impegno. «Sono già capogruppo del Pdl - spiega lo stesso Rovelli - presidente della commissione bilancio, era forse sconveniente esagerare, comunque parteciperò alla commissione antimafia, è aperta al pubblico, non si può parlare, ma ascoltare sì». Rimane da stabilire chi sarà il presidente della nuova realtà amministrativa: negli accordi della vigilia si è stabilito che andrà all'opposizione e molto probabilmente il portavoce sarà il giovane Alessandro Scaglione.


Veniamo ora ad una curiosa vicenda che sarà già nota ai frequentatori abituali dei social network. Cristina Marzorati sul Cittadino - Valle del Seveso a pagina 4 "Comune in facebook? Tanti scrivono, ma dal municipio non sanno niente":

Anche il Comune di Cesano Maderno è entrato in Facebook, il social-network più noto al mondo? Se lo sono chiesti in molti, quando, navigando nel mare di Internet, sono incappati nel portale dell'amicizia e sorpresa nell'elenco dei friends ecco comparire logo, indirizzo e numero di telefono del Comune. A decine hanno chiesto e ottenuto l'amicizia, convinti che dall'altra parte ci fosse proprio qualche addetto comunale, pronto ad ascoltare la loro voce. Sbagliato. Il Comune non ha mai autorizzato a usare il logo e nome per aprire un portale su facebook e al momento è persino sconosciuto chi abbia intrapreso questa iniziativa; così il direttore generale Pietro Pio Spotti ha presentato un esposto nei confronti d'ignoti al carabinieri. «Comunque su Facebook - spiega il sindaco Marina Romanò - non sono mai stati usati termini offensivi o frasi che potessero ledere l'immagine dell'attività amministrativa e in generale del lavoro comunale. Su un punto però voglio fare chiarezza: né io, né i miei assessori, né i dipendenti leggiamo quanto viene scritto e quindi questo spazio non serve a risolvere i problemi. Cosa devono fare i cittadini per dialogare con noi? Andare sul sito Internet comunale, utilizzare il mio indirizzo di posta elettronica e scrivermi, rispondo personalmente».


Cambiamo nuovamente argomento e trattiamo la questione del deputarore Nylstar, grazie a Cristina Marzorati sul Cittadino - Valle del Seveso a pagina 3 "Area Nylstar, venduto il depuratore":

Ha una nuova proprietà l'impianto di depurazione che sino a tre anni fa serviva la Nylstar. Martelli scorso, 26 ottobre, davanti al giudice delegato del tribunale di Monza, Alida Paluchowski, si è presentata una società, che ha comprato il lotto per 540 mila euro. «Non posso dare il nome - dichiara ermetico Marco Cordaro, studio a Desio e tra i curatori fallimentari - è una trattativa privata, posso solo dichiarare che si è presentato un unico acquirente e la vendita si è chiusa a 540 mila euro, proprio l'importo fissato in partenza». Il prezzo si riferisce a un'area totale di 4 0mila metri quadrati: 7.598 metri quadrati adibiti a sottostazione elettrica, con i confinanti locali tecnologici e basamenti di supporto alla stazione elettrica, ma soprattutto 30.399 metri quadrati destinati a impianto di depurazione, incluso l'impianto di trattamento delle acque reflue e 1.540 metri quadrati confinanti con l'area del depuratore. Scontato il proseguimento della vicenda, che porterà la neoproprietà a dialogare con l'amministrazione comunale. Ma intanto c'è chi mette le mani avanti. É il caso del direttore generale del Comune di Cesano, Pietro Pio Spotti, che rammenta, a chiunque sia l'acquirente, «che è aperto un contenzioso. 
Noi, la Provincia e i cittadini ci siamo rivolti al Tar per bloccare un atto regionale, che permetteva l'insediamento di un centro per lo smaltimento di rifiuti anche pericolosi; ora la pratica è ferma, perché non sussiste più il pericolo, ma siamo pronti a farla ripartire e ad andare sino in fondo». É della stessa opinione anche Gigi Ponti, che all'epoca della raccolta firme e conseguente ricorso, era assessore provinciale a Milano per l'attuazione della futura Provincia di Monza e Brianza. Oggi è seduto tra i banchi del Pd, all'opposizione, nel consiglio provinciale e ha riportato all'attenzione della politica l'argomento. La prossima settimana presenterà ufficialmente un'interrogazione sul tema. «Intanto durante la seduta del consiglio di giovedì - spiega Ponti - l'argomento è tornato nuovamente a galla. Nessuno di noi sa chi sia l'impresa vincitrice; ho chiesto esplicitamente all'assessore provinciale all'Ambiente, Fabrizio Sala, d'informarci e di seguire la pratica». Sala ha ribattuto che lo farà, ma quello che Ponti chiede è in particolare la salvaguardia dei cittadini, insomma che la Provincia si faccia garante, come aveva fatto lui quand'era a Milano, d'impedire che sul territorio di Cesano arrivi un impianto di depurazione di rifiuti, anche pericolosi.


Sulla quesitone interviene anche il Sindaco Romanò, come riportato da Cristina Marzorati sul Cittadino - Valle del Seveso a pagina 4 "«Mai rifiuti, a ogni costo»":

«Su quell'area non sorgerà mai un centro di smaltimento rifiuti, chiunque avesse questa finalità, sarà bloccato, sono pronta anche a un atto amministrativo estremo: prevedere un uso agricolo nel Pgt». Il sindaco Marina Romanò è categorica sul futuro del depuratore dell'ex Nylstar andato all'asta martedì. «Di questo argomento se n'era parlato a lungo già quand'ero all'opposizione - rammenta - la Lega aveva sollevato più volte il problema dai banchi del consiglio comunale e alla fine si era arrivati alla discussione di un punto all'ordine del giorno, in cui maggioranza e opposizione avevano detto no all'ampliamento del depuratore, temendo che diventasse un centro di smaltimento di fanghi e rifiuti speciali. Per me non è cambiato nulla, oggi come allora dico no a un progetto di questo tipo e sono pronta a iniziare un dialogo con l'impresa acquirente, ascoltare le sue proposte, ma sia chiaro, in via Groane non entrerà nessun rifiuto da depurare o smaltire». L'assessoreall'Urbanistica Fabrizio Bonafede aveva parlato anche di piano attuativo multiplo: parcheggi, giardini, attività commerciali. 


Infine, sempre sul Cittadino - Valle del Seveso, a pagina 3, Cristina Marzorati ci relaziona sull'incontro tra l'amministrazione comunale e i cittadini della Snia avventuto pochi giorni fa "Snia, dialogo con Bonafede su interventi":

La nuova stazione ferroviaria che sorgerà in via Julia, la conferma di un piano nel piano e la speranza che il piano di lottizzazione Groane-Magenta decolli. Sono questi i punti chiave affrontati durante l'incontro tra l'assessore all'Urbanistica e vicesindaco, Fabrizio Bonafede, l'associazione "Insieme per i1 Villaggio" e il Comitato civico frazione Snia: al centro dell'attenzione problemi e speranze del Villaggio. Il confronto è avvenuto nella storica palazzina Carcano di via Garibaldi, sollecitato da Natale Zappella ed Edgardo Zilioli, rappresentanti delle due realtà associative che, nelle scorse settimane hanno chiesto ai due consiglieri comunali di quartiere, Fabio Milan e Gennarino Fontana, entrambi del Pdl, di farsi promotori di una riunione con l'amministrazione comunale. L'esito della solleciazione è stato il confronto con Bonafede. Punto di partenza è stata la futura apertura della stazione ferroviaria della Seregno-Saronno, che sorgerà in via Julia portando al quartiere il servizio di trasporto via treno. «Una stazione - spiega Zilioli - sarà certamente accompagnata dall'incremento del traffico sulla viabilità locale e in particolare nell'area centrale, dove c'è il sagrato della chiesa, per intenderci, per questo si è discusso di strade alternative che accolgano le auto di passaggio, lasciando agli abitanti del Villaggio le vie del quartiere». C'è tanta attesa poi per il pl Groane-Magenta, ma l'assessore ha messo un freno, visto che al momento l'area è in fase di stasi per la ben nota crisi del mercato immobiliare. Bonafede ha comunque garantito che le risorse resteranno al Villaggio e l'amministrazione comunale proseguirà nella linea di un piano nel piano: il Pgt per tutta Cesano, un piano urbano solo per la Snia e in particolare per l'area compresa tra l'ex Perniceni di via Friuli e l'Acna. Nel corso della serata associazione e comitato hanno poi segnalato piccole cose come buche, marciapiedi ammalorati. La pratica è stata girata ad Assp e al termine il vicesindaco ha annunciato il ritorno dell'amministrazione comunale nelle frazioni: l'incontro con gli abitanti della Snia sarà molto probabilmente a gennaio. 

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