Rassegna stampa Cesano Maderno, 28-9-2010

martedì 28 settembre 2010 |



Rassegna stampa del 28 Settembre 2010. Iniziamo dal Giornale di Seregno a pagina 17 "Genitori infuriati per i figli soli sul bus":


Scuolabus senza «signorine», i genitori non ci stanno. Inizialmente, era stata la mancata partenza del servizio con il primo giorno di scuola a sollevare le perplessità delle famiglie che affidano i propri bambini al trasporto scolastico, che ha preso il via solamente il secondo lunedì di scuola. Ora, però, le lamentele si sono trasformate in azione e un centinaio di firme hanno accompagnato le lettere indirizzate al Comune dai genitori della «King» e della «Mauri». «Solo dopo aver pagato per il servizio una tariffa più elevata rispetto all'anno precedente scrivono, facendo riferimento all'aumento del 10 per cento che ha riguardato il servizio a partire da questo settembre abbiamo avuto l'amara sorpresa che tale aumento ha comportato una diminuzione del numero di pullman, con conseguente riduzione delle fermate e soprattutto, per i bambini della scuola primaria e media, l'eliminazione dell'assistente». 

Il sindaco Marina Romanò, a poche settimane dal ritorno sui banchi, aveva motivato la scelta di rinunciare all'assistenza spiegando che l'analisi dell'andamento del servizio negli anni passati non aveva evidenziato situazioni che richiedessero una presenza fissa sul bus al fianco dei ragazzi. E' bastato il primo giorno di scuola, però, perché ci fosse già un piccolo «disperso». Un bimbo iscritto in prima elementare alla «King», sbagliando autobus, è rimasto in viaggio per più di un'ora prima di essere accompagnato all'ingresso della scuola esatta. Indipendentemente da episodi come questo, i genitori sono indispettiti al pensiero dei propri ragazzi soli durante il viaggio ma, soprattutto, nel tratto tra l'autobus e la scuola. «Nessuno si prende la responsabilità dei nostri figli in quel tragitto?», scrivono ancora. La questione, martedì sera, è arrivata anche in Consiglio comunale. 
A sollevarla il consigliere del Pd Ruggero Romeo, che ha parlato di vero e proprio «disservizio», anche per la presenza di bambini diversamente abili tra gli utenti del trasporto scolastico. «Per quanto riguarda il tragitto a piedi - ha replicato l'assessore all'Istruzione Marcello Mitrano - abbiamo già allertato la Polizia locale. Stiamo valutando con attenzione anche ciò che riguarda la sicurezza sul bus, l'idea è quella di contattare dei volontari». «I cambiamenti sono arrivati tutti in un'ottica di razionalizzazione - ha aggiunto Fabio Pometto, assessore alle Risorse economiche - Ci rendiamo conto che possano nascere dei problemi, ma dobbiamo fare i conti con la calcolatrice e con le possibilità attuali del Comune». «I numeri hanno una valenza che la politica deve trasformare in fatti, stabilendo delle priorità - ha replicato dai banchi dell'opposizione Paolo Vaghi. Qui, invece, è come andare al ristorante e trovare il prezzo aumentato. Possono esserci delle buone ragioni, ma se prima mi davano primo, secondo e contorno e ora solamente il primo, allora c'è qualcosa che non va». 


Giornale di Seregno a pagina 17 "Bandi chiusi senza offerte per l'area Busatto e lo Ziqqurat":

Nessuno vuole lo Ziqqurat. Rispondendo all'interrogazione del consigliere Carmelo Giordano riguardo il risultato delle aste pubbliche promosse dal Comune, l'assessore alle Risorse economiche Fabio Pometto ha spiegato come si siano chiusi nel mese di settembre senza nessuna offerta i bandi relativi a due proprietà cesanesi. Si tratta dei terreni noti come «area Busatto» e, appunto, dello Ziqqurat. «Non solo non ci sono state offerte - ha commentato l'assessore - ma nemmeno una manifestazione d'interesse». Sono al momento in corso le pratiche che permetteranno nel prossimo futuro di mettere all'asta - si spera con risultati migliori - la ex farmacia della Snia.


Giornale di Seregno a pagina 17 "Incerto il destino per la scuola, disappunto dall'opposizione"

Incerto il destino della «Civica accademia musicale sperimentale», chiusa e al momento senza possibilità di iscrizione. «Si raccolgomo i nomi degli interessati solo per eventuali informazioni - ha fatto notare in Consiglio Alberto Vaghi («ViviCesano») - vorremmo essere informati sul destino che la aspetta, anticipando il disappunto per la mancanza di dialogo verso le famiglie e soprattutto per la scarsa considerazione verso questo significativo strumento di aggregazione giovanile e di educazione». All'interrogazione ha risposto l'assessore alle Risorse economiche Fabio Pometto, affermando che si sta verificando la presenza dei fondi necessari per proseguire. 


Giornale di Seregno a pagina 18 "Oltre 800 firme per un Centro per assistere anziani bisognosi":

Più di ottocento firme per chiedere all'Amministrazione un centro anziani integrato. La proposta è di Silvio Salmaso, binzaghese. Avevamo già raccontato la sua storia nel dicembre del 2009, quando gli era venuta l'idea di proporre l'istituzione di un centro diurno che potesse raccogliere ed assistere gli anziani bisognosi. Questi centri esistono già in altri paesi limitrofi, così Salmaso aveva pensato bene di mobilitarsi per chiederne uno tutto cesanese, come ha dichiarato: «In città non esiste un servizio di questo tipo. Ho pensato che se raccoglievo tante firme avrei avuto più modo di essere ascoltato e magari esaudito». E' passato però quasi un anno, ma la sua richiesta, a detta sua, sembra non essere stata ancora presa in considerazione dall'Amministrazione comunale a cui era stata sottoposta. 
«Cinque mesi fa ho consegnato personalmente in Comune ben 839 firme - ha affermato il binzaghese - Ho fatto protocollare il tutto. Mi era stato promesso un incontro». Poi la Giunta è andata in crisi, c'è stato un rimpasto e fino ad oggi non è successo niente: «In agosto avevo parlato con l'assessore Alfredo Spagnuolo, mi aveva promesso che mi avrebbe convocato a fine mese per parlarne ma ad oggi sto ancora aspettando la sua chiamata». Salmaso non sembra volersi fermare: «Continuerò la mia battaglia. Sono disposto a fare di tutto per essere ascoltato. Sto facendo questo anche per rispetto delle più di ottocento persone che firmando la mia petizione vogliono un centro anziani integrato. Penso a tutte le persone anziane che ci sono in città e che hanno bisogno di tanto amore. E' assurdo pensare di andare in un altro paese, quando potrebbe essercene uno anche a Cesano». 


Giornale di Seregno a pagina 19 "Vaghi: «Chi difende i dipendenti comunali?»"

«Una decisa presa di posizione a favore del Comune e di chi ci lavora sarebbe stata doverosa». Martedì sera, in Consiglio, l'approvazione della mozione dedicata alla costituzione della Commissione antimafia ha dato il «la» a un duro scontro dialettico tra la prima cittadina Marina Romanò e il suo predecessore Paolo Vaghi. Si è parlato, tra le altre cose, della ormai tristemente famosa multa, citata in un'intercettazione tra due degli arrestati nella maxioperazione antindrangheta di luglio. Il boss, al telefono, prometteva favori che - i fatti parlano - non sono mai arrivati, poiché la multa su cui la malavita avrebbe dovuto intervenire risulta in fase di pagamento. Sulla stampa, sia locale che nazionale, la questione è stata sollevata svariate volte: «Ad andarci di mezzo sono soprattutto i dipendenti comunali, perché l'Amministrazione non si è mossa in difesa dell'ente?». 
«Le rettifiche ci sono state», ha ribattuto il sindaco. «Non è abbastanza - ha commentato successivamente Vaghi - La difesa dell'onorabilità delle persone coinvolte e del nome di Cesano avrebbe meritato una presa di posizione più netta, più visibile». Ad essere tirata in causa, com'era prevedibile, una seconda e più recente intercettazione resa pubblica poche settimane fa, quella in cui Vaghi e l'ex dirigente del Comune di Desio Rosario Perri parlano degli abusi edilizi che avevano coinvolto a Cesano i parenti di Massimo Ponzoni. I: ex sindaco ha fatto notare, amareggiato, come alcune fotocopie dell'articolo che riporta quasi integralmente la conversazione siano misteriosamente state affisse sui muri della città.


Giornale di Seregno a pagina 18 "Lavoratrici in sciopero alla casa di riposo «Don Meani»":

Lavoratrici in sciopero lo scorso mercoledì 22 settembre. Si tratta di dieci persone addette ai lavori di pulizia presso la casa di riposo Monte Tabor «Don Meani», che da tre mesi non percepiscono lo stipendio, avendo come arretrato due mensilità e la quattordicesima. La colpa non è però da attribuire alla struttura di via Cantù, ma alla società che gestisce il servizio: la Cis di Vimercate. Fino ad ora niente si è mosso malgrado la convocazione presso la Direzione provinciale del lavoro e il coinvolgimento dell'Amministrazione comunale cesanese. Si è così arrivati a indire un presidio davanti alla sede della casa di riposo, con cartelli e striscioni, al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica. «Abbiamo deciso di proclamare un'ora di sciopero, dalle 10 alle 11 di mercoledì scorso, per smuovere la situazione. 
Con questa giornata sembra si possano aprire degli spiragli», ha dichiarato Marco Erri, segretario di Filcom Cgil Brianza, anch'egli presente alla protesta, che ha poi aggiunto: «Nei mesi scorsi le lavoratrici hanno mostrato grande senso di responsabilità, continuando a lavorare con abnegazione. E' però necessaria una mobilitazione per sollecitare tutti gli attori coinvolti, dall'azienda al Comune, verso una rapida soluzione di questo disagio. Ringrazio comunque i responsabili della struttura Monte Tabor perchè stanno facendo da mediatori con la Cis. Pare che il caso si possa sbloccare nei prossimi giorni. In ogni caso la Cgil di Cesano si è già mossa per vie legali al fine di tutelare i diritti delle lavoratrici». 


Giornale di Seregno a pagina 19 "Barindelli: «Ecco perché chiudo il World museum»":

A sette anni dall'apertura, è finita l'avventura del World Museum. L'avevamo annunciato qualche settimana fa, a confermarlo il presidente Fiorenzo Barindelli, che oggi torna a parlare - tramite un comunicato - dei motivi della chiusura, ma soprattutto della destinazione preparata per le stanze di Palazzo Jacini che fino a poco tempo fa ospitavano la collezione di Swatch. «Abbiamo appreso dalla stampa locale - ha spiegato infatti l'architetto - che i locali ospiteranno uffici comunali. Non ho mai avuto nessun colloquio diretto con il sindaco, a tale proposito, in quanto non sono mai stato ricevuto, nonostante le richieste scritte. Durante l'ultimo dei tre colloqui con l'Assessore alle Risorse Economiche Fabio Pometto, non trovando un punto di incontro, sono stato sollecitato a liberare i locali museali ed io, intuendo una nuova destinazione per la sede del museo, con amarezza ho risposto che per fine settembre avrei provveduto a togliere tutti gli orologi. Ora deciderò con il mio legale se ritornare gli spazi vincolati da contratto fino al 2013. Sicuramente lasceremo libere le stanze solo dopo un accordo che eviti un'azione legale, considerando più punti di controversia». 
«L'avventura museale - ha proseguito Barindelli - è stata un'esperienza positivissima, che ha dato lustro alla città e che ha fatto diventare Cesano la capitale mondiale del collezionismo di orologi Swatch, suscitando l'interesse di molte personalità del mondo dello sport, dello spettacolo, dell'imprenditoria. Il contratto firmato nel 2003 con l'allora sindaco Gigi Ponti e l'assessore Paolo Vaghi, prevedeva 10 anni di comodato gratuito, ma siamo costretti ad andarcene tre anni prima della scadenza per un mancato accordo con l'attuale Amministrazione, che chiede 35 mila euro di spese di gestione. Una cifra esorbitante per un museo pubblico che non fa pagare il biglietto di entrata. Mi sembra esagerato, inoltre, pagare un riscaldamento di cui nemmeno usufruivamo, considerato che il museo apriva la domenica, proprio quando gli uffici comunali sono chiusi e l'impianto non è in funzione». In mancanza di un accordo, la decisione di rimettere i colorati orologi nelle loro custodie e dire addio all'esposizione: «Sono davvero rammaricato ha osservato ancora Barindelli - ma non possiamo permetterci di tenere aperto a queste condizioni. Cesano perde il suo unico museo, io non ho rancori, ma solo amarezza. E in serbo, tante nuove idee per il futuro».


Il Giorno Monza e Brianza a pagina 15 "Il Comune chiede 35.000 € Il museo Swatch se ne va":

Rischia di finire a carte bollate, se non addirittura in Tribunale il rapporto tra il Comune di Cesano Maderno e il World Museum, l'esposizione della collezione privata di orologi Swatch di Fiorenzo Barindelli, dal 2003 ospitata al piano terra di Palazzo Arese Jacini. L'associazione che gestisce il museo ha deciso di smantellare la mostra e con un comunicato esprime tutta l'amarezza per la rottura di un rapporto, dettata, a quanto emerso, da questioni prettamente economiche, come aveva sottolineato due settimane fa il sindaco, Marina Romanò: «Il contratto firmato nel 2003 con l'allora sindaco Gigi Ponti e l'assessore Paolo Vaghi, dice oggi Barindelli - prevedeva 10 anni di comodato gratuito, ma siamo costretti ad andarcene tre anni prima della scadenza per un mancato accordo con l'attuale Amministrazione Comunale, che pretende da noi 35.000 euro di spese di gestione. 
Una cifra davvero esorbitante per un museo pubblico che non fa pagare il biglietto di entrata. Inoltre -prosegue Barindelli- mi sembra addirittura esagerato pagare un riscaldamento di cui nemmeno usufruivamo, considerato che il museo apriva la domenica, proprio quando gli uffici comunali sono chiusi e l'impianto non è in funzione. Un accordo con l'ex sindaco Paolo Vaghi e l'ex vice sindaco Giuseppe Grassi prevedeva una gestione pubblica con ingresso gratuito ed un compenso pari a 900 euro al mese destinate a coprire le spese. Nel 2005 l'Amministrazione comunale erogava i primi 5.000 euro e nel 2006 una lettera firmata dal sindaco Vaghi annunciava la sospensione dell'erogazione per mancanza di fondi e l'accordo della non retribuzione dei costi da parte del museo. Per cinque anni consecutivi, a partire dal 2005, nessuna lettera ufficiale di richiesta di denaro mi è pervenuta da parte dell'Amministrazione comunale». Che però ora (nel frattempo è cambiata la giunta), ora ha presentato il conto. Ma ci sono altre questioni in sospeso come quella delle opere d'arte che hanno partecipato all'iniziativa "1000 artisti a Palazzo" promossa dallo stesso Barindelli. 


Giornale di Seregno a pagina 36 "Gigi Ponti nuovo segretario del Partito democratico":

Gigi Ponti, capogruppo in Provincia, è il nuovo segretario provinciale del Partito democratico. La sua vittoria è stata sancita domenica sera, quando sono stati scrutinati i voti di tutti gli iscritti, circa tremila. 1.727 i votanti cioè tanti quanti si sono recati nella varie sezioni per esprimere la loro preferenza. Ponti ha ottenuto il 52% delle preferenza; Vittorio Pozzati, consigliere provinciale, il 36% mentre Fabio Maggioni, ex assessore a Monza, ha ottenuto il 12%. l'esito rispetta i pronostici, anche se Pozzati ha ottenuto un risultato andato probabilmente oltre le aspettative. Maggioni non aveva grandi chanches, già si era candidato nell'ultima occasione, sfidando il segretario uscente Vittorio Brambilla, conseguendo però un magro risultato. Il neosegretario prende le redini di un partito che a livello nazionale vive un momento difficile e che neppure in Brianza vive una delle sue migliori stagioni. 
Nella lettera in cui presentava la sua candidatura, Ponti lanciava la «speranza di scrivere insieme un pezzo di storia nuova in Brianza che vinca le diffidenze e gli egoismi di pochi. Credo anche che questo sia il momento per rinsaldare il legame e la reciproca conoscenza tra iscritti e circoli. E inoltre che la Brianza venga considerata nella sua unità e non come somma di territori». Quindi Ponti guarda a un Pd capace di moltiplicare gli sforzi, per sostenere un grande progetto culturale. «Senza una reale condivisione di valori, di principi ispiratori, di appartenenza e di sensibilità per le vicende umane di ciascuno non si dispone di un bagaglio utile per affrontare le sfide del futuro. Per fare più forza è necessario quindi che le decisioni importanti siano prese all'interno dei Circoli e che si coniughi in modo più adeguato la responsabilità degli amministratori eletti con la militanza all'interno dei circoli». 


Giornale di Seregno a pagina 17 pubblica una lettera al giornale scritta dal Comm. Sergio Maggioni "«I cesanesi riprendano in mano il governo della città»":

Si è verificato e continua a verificarsi, nel PdL come nell'intera compagine politica cesanese, un vero e proprio svilimento dei cittadini, evidentemente non ritenuti idonei a governare la loro città. Ciò è offensivo, considerate le molte figure politiche che hanno dato lustro a Cesano Maderno a livello comunale, provinciale, regionale e anche parlamentare nazionale. Nonostante molte personalità rilevanti politicamente, socialmente e culturalmente, tra le quali ho la piccola presunzione di annoverarmi, abbiano sostenuto e attivamente lavorato per il successo del PdL e della coalizione, riuscendo a portare dopo molti anni il centrodestra al governo, in maniera stupefacente ed assurda nessuno è stato poi chiamato a un impegno amministrativo diretto, pur essendo il PdL il partito di maggioranza relativa e spettando ad esso un numero consistente di assessori. L'aver investito della carica di assessori e anche di vicesindaco persone non cesanesi è stato uno schiaffo cocente per i cesanesi, come il sottoscritto, automaticamente bollati di insipienza e impreparazione. La città stessa, quasi 40mila abitanti, ritenuta di fatto terra di incapaci, da colonizzare. 
Con molta tristezza e a capo chino, i maggiorenti locali hanno visto prender corpo una Giunta costituita da persone venute da fuori, pressoché sconosciute, con nessun seguito né legame col tessuto sociale e politico cesanese. E' evidente che è prevalsa una strategia politica nata altrove, che intendeva far nascere una oligarchia e una lobby che potesse governare più comuni contigui in base a logiche e principi del tutto oscuri ai cesanesi, tali talvolta da preoccupare. Ridicolissima è stata poi la conclusione a breve termine di tale aurea strategia: i soloni chiamati dall'esterno ad amministrare sono stati letteralmente bollati come politici assolutamente incapaci. A parte il fatto che un partito serio i cui assessori fossero stati sviliti e additati al pubblico sberleffo avrebbe dovuto reagire con più dignità, si pensava almeno che avrebbe fatto tesoro della debacle e chiamato l'intellighenzia cesanese al governo della sua città, nel nome di quella "Cesano ai cesanesi" più volte sbandierata. 
Nulla di tutto ciò è accaduto, bollando per la seconda volta i cesanesi di incapacità a rappresentarsi ai livelli più alti e altri personaggi PdL, estranei a Cesano, sono stati calati in città nella carica di assessore, con una unica lodevole eccezione, rinunciando per giunta a due assessorati. Ancor più offensivo l'aver assegnato totalmente la gestione della aziende pubbliche cesanesi, come Assp e Sib, a personaggi extracesanesi. Constato che chi ha deciso da padrone sulle teste di tutti noi, ora appare invischiato in vicende poco limpide che fanno la fortuna della cronaca giornalistica. Confini assai poco chiari che fanno temere che il nostro territorio sia oggetto di attenzioni non corrette, considerate anche alcune telefonate singolari. E' venuto dunque il momento che i cesanesi riprendano nelle loro mani il destino del loro Comune, con lo spirito di servizio di sempre. Sollecito dunque l'idea di un Comitato cesanese di Pubblica Tutela, che senza avventurismi riporti ordine nei partiti, autorevolezza e credibilità alle cariche pubbliche, dignità alle forze politiche tutte e serenità e tranquillità agli elettori cesanesi profondamente avviliti dalle vicende cui abbiamo sinora assistito.  


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