Sul Giornale di Seregno di oggi, oltre ad un estratto del nostro comunicato pubblicato qualche giorno fa su questo blog, compaiono alcune significative dichiarazioni del sindaco Marina Romanò correlate alla maxi-operazione antimafia che la scorsa settimana ha sconquassato Cesano e la Brianza:
«E`da quando sono stata eletta sindaco un anno fa che lancio continuamente dei segnali ».
I segnali di cui parla sono i tentativi di intrusione della ‘ndrangheta nell`Amministrazione comunale di cui hanno parlato gli inquirenti.
Alle elezioni dello scorso anno era candidato nella lista del PDL anche Eduardo Salvatore Sgrò, oggi agli arresti per mafia (Sgrò è lo stesso candidato PDL che si era distinto per aver organizzato un “politicissimo” sexy car wash in un autolavaggio con delle ragazze molto “provocanti”).
Ma la nostra maggioranza di destra ha già avviato un rapido meccanismo di scarica-barile su chi lo avesse messo in lista ed il sindaco cesanese non se ne esime:
«I nomi dei candidati del PDL li ho visti all`ultimo momento. E subito i nostri alleati mi dissero di non metterci il becco e di non porre alcun veto».
Alla luce dei fatti e delle dichiarazioni ci sorgono però spontanee alcune domande.
Il sindaco era dunque al corrente di qualcosa? Ha ma ricevuto pressioni? Ha mai denunciato i fatti nelle sedi opportune? Esiste un problema politico, amministrativo e “morale” tra Lega e PDL?
Queste mezze ammissioni del sindaco Romanò ci possono portare a pensare che i problemi in giunta fossero probabilmente legati alle questioni che sono emerse di recente, così come le scelte fatte in sede di rimpasto.
Dato che il sindaco non si è mai esplicitamente espressa a riguardo, da cittadini, vorremmo che ci rispondesse in maniera chiara una volta per tutte.
Se per amministrare non ci sono le condizioni, son più dignitose le dimissioni.
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