Grazie ad un bell'articolo di Luca Scarpetta del Cittadino di Monza ("Pedemontana: la «tratta dei brianzoli» al casello") apprendiamo con chiarezza quanto emerge dal Piano economico e finanziario del progetto, che è finalmente stato svelato dopo che Pedemontana lombarda lo ha tenuto secretato per mesi. Ed il conto per la Brianza sarà il più salato.
Un piano da cui emergono soltanto due certezze: da un lato l'unico finanziamento disponìbile e sicuro rimane quello di 1 miliardo 245 mila euro stanziato dal governo Prodi sui 5 miliardi complessivi del costo dell'opera; dall'altro la Pedemontana verrà realizzata grazie al pedaggiamento che sarà riscosso soprattutto sul tratto che interessera Barlassina, Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Lentate sul Seveso, Meda e Seveso, ovvero la B2.
PEDAGGIAMENTO. B2 che a questo punto rappresenta la vera gallina dalle uova d'oro per fare quadrare i conti del progetto, messo al sicuro oltretutto dallo stesso sistema di pedaggiamento che, al contrario di quanto è sempre stato sostenuto, sarà di tipo «chiuso» su tutta l'opera, mentre nei progetti fino ad oggi visionati le tratte A, B e C dovevano presentare pedaggiamenti di tipo «aperto», cioè una somma fissa (ma in base alla classe del veicolo) qualsiasi fossero i chilometri percorsi.
+31% PER L'UTENZA. Non solo, perché il Piano ha previsto un'estensione del tratto da pedeggiare pari a 98.84 chilometri: «in linea con la normativa in materia - si legge nel documento - si è provveduto ad aggiornare lo sviluppo chilometrico tariffato, considerando anche la lunghezza degli svincoli e tariffando parte di tale estensione [23.47 km sui 34.42 km disponibili per gli svincoli), per un totale di 98.84 km (+31% circa rispetto alla lunghezza dell'asse autostradale)». Una percentuale che di fatto rappresenta l'incremento dei costi per la collettività: «L'aggiornamento dello sviluppo chilometrico pedaggiato determina un costo finale per l'utente incrementato nella misura del 31 % rispetto alle ipotesi del Piano del 2007».
QUADRO ECONOMICO A +20% Lo stesso costo del quadro economico dell'opera risulta aumentato del 20%, precisamente di 683 milioni di euro, a causa dell'aumento del costo delle opere, degli extracosti dovuti alle prescrizioni del Cipe (115 milioni di euro), dell'incremento del costo degli espropri e degli indennizzi di 426 milioni 635 mila euro (addirittura del 98%), e per la diminuzione nelle somme a disposizione (-238 milioni 800 mila euro).
TAGLI. Le ombre dei tagli della manovra finanziaria non metteranno a rischio la realizzazione dell'opera. È quanto assicura l'assessore regionale alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo; «La Pedemontana è un'opera fondamentale per il territorio e non corre alcun pericolo di non essere realizzata; si autofinanzia all'80% e il miliardo di euro di contributi pubblici viene stanziato attraverso una legge apposita non toccata dalla manovra».
PIANO FINANZIARIO. Ma il quadro inerente alle fonti finanziarie re sta un punto interrogativo: nel piano ci sono molte ipotesi sulle modalità di finanziamento del progetto, ma fondi concreti non se ne vedono; prospetto che conferma le difficoltà a raccogliere investimenti sul mercato finanziario.
Lasciando ulteriori approfondimenti alla rassegna stampa di domani, ci sembra scontato rimarcare quanto, ancora una volta, si manifesti falsa e menzognera la natura della nostra classe politica ed economica.
Vorremmo però cogliere l'occasione per concludere riportando qualche riga di un uomo e docente straordinario, che ci ha lasciato qualche anno fa insieme alla sua lungimirante intelligenza.
“Un movimento è la mobilitazione di un attore collettivo, definito da una specifica solidarietà, che lotta contro un avversario per l’appropriazione e il controllo di risorse valorizzate da entrambi. L’azione collettiva di un movimento si manifesta attraverso la rottura dei limiti di compatibilità del sistema entro cui l’azione stessa si situa. Un movimento non si limita dunque a manifestare un conflitto, ma lo spinge al di là dei limiti del sistema a cui fa riferimento (rompe cioè con le regole del gioco, propone obiettivi non negoziabili, mette in questione la legittimità del potere e così via).”
Alberto Melucci - "L'invenzione del presente"
0 Responses So Far: