Rassegna stampa Cesano Maderno, 28-5-2010

venerdì 28 maggio 2010 | , , ,




E' sempre il caso Ponzoni a tenere banco sui quotidiani locali e nazionali. Iniziamo con i risvolti che ci stanno sicuramente più a cuore, ovvero le implicazioni che questa situazione sta avendo sulla crisi della Giunta Pdl-Lega a Cesano Maderno. Gabriele Bassani a pagina 3 de Il Giorno – Monza e Brianza scrive "La questione pesa sulla crisi di Cesano":


I problemi di Ponzoni rischiano di compromettere la soluzione della crisi politica cesanese? E' la domanda che circola da tre giorni in città, dopo che il consiglio comunale di lunedì sera aveva lasciato ancora molti interrogativi aperti sul futuro della maggioranza Lega-Pdl e l'impressione che ci fosse ancora molto da «tessere» per uscire definitivamente dalla situazione di stallo creatasi a fine aprile. Il tema è stato sollevato maliziosamente da qualche esponente dell'opposizione anche durante l'ultima riunione dei capigruppo e certamente verrà ripreso nella conferenza stampa congiunta delle minoranze convocata per domani mattina. Ma dal Pdl cesanese arrivano smentite in proposito.
«Non credo che le ultime vicende che riguardano Ponzoni possano avere qualche influenza sulla ricomposizione della maggioranza di Cesano», dice Andrea Rovelli, capogruppo Pdl in consiglio e in predicato di diventare assessore (già annunciato dal sindaco Marina Romanò) e forse anche vicesindaco. «Ponzoni ha lavorato molto nelle scorse settimane per rinnovare l'intesa politica con la Lega a livello provinciale e regionale ma per quanto riguarda Cesano, la questione è gestita a livello locale dai cesanesi. C'è un accordo sottoscritto e a brevissimo la nuova giunta sarà pronta. Quanto a Ponzoni, naturalmente ci auguriamo tutti che possa presto chiarire la propria situazione».


Sempre su Il Giorno – Monza e Brianza a pagina 2 veniamo informati degli ulteriori sviluppi dell'indagine in un articolo firmato da Stefania Totaro dal titolo "Fiamme Gialle in Comune a Desio, l'inchiesta si allarga":

Massimo Ponzoni avrebbe intascato 220mila euro dal consulente immobiliare Filippo Duzioni per «influire su pubblici ufficiali, diversamente ricompensati» al fine di modificare il Piano di governo del territorio di Desio e Seregno. Così recita il capo di imputazione della Procura di Monza sull'avviso di garanzia per corruzione inviato al presunto corruttore, Massimo Ponzoni, Pdl, ex assessore lombardo all'ambiente e oggi segretario del Consiglio regionale, e al presunto corrotto, Filippo Duzioni, residente a Stilo in provincia di Reggio Calabria, domiciliato a Ciserano in provincia di Bergamo, consulente immobiliare con studio a Giussano.
All'appello manca o mancano gli amministratori pubblici che avrebbero dovuto influire, secondo l'accusa, sull'esito finale della corruzione, ossia la variante al Pgt per trasformare un terreno a Desio da agricolo in edificabile per realizzare sembra un supermercato. Ed è su questi pubblici ufficiali «diversamente ricompensati» rimasti ignoti che si concentra ora l'attenzione degli inquirenti, mentre al momento non è dato sapere se Duzioni avrebbe agito come consulente per conto di società immobiliari sue clienti oppure in proprio. «Duzioni ha ricevuto finora soltanto un avviso di garanzia - dichiara il suo difensore, l'avvocato Fabrizio Rocchi di Sesto San Giovanni -. Stiamo verificando quale sia esattamente l'accusa. Del resto ci sono già delle dichiarazioni secondo cui la somma contestata sarebbe stata versata da Duzioni per preliminari di compravendita di immobili intervenuti tra società riconducibili a Ponzoni e società riconducibili a Duzioni». Anche Filippo Duzioni ha voluto intervenire per fornire la sua versione dei fatti. «Io ho fatto l'imprenditore ma ora sono consulente immobiliare per società che io seguo ma anche per grossi gruppi industriali - ha dichiarato -. I 220mila euro sono relativi a tre preliminari di compravendita relativi a tre appartamenti firmati con tre società partecipate anche da Massimo Ponzoni, due con la Piermarini e uno con la Pellicano. Per quanto riguarda l'accusa che mi è contestata, si parla di Pgt di Desio e Seregno - precisa il consulente immobiliare - ma a Seregno non è stato neanche adottato il Pgt. Io a Seregno mi sono occupato soltanto dell'area dove c'è la Emerson in affitto, dove ho seguito la ristrutturazione. A Desio invece mi sono occupato per conto di Antares dell'area a ridosso della provinciale Vallassina per il centro commerciale Pam. Ma non c'è stata alcuna variante al Pgt, bensì un inserimento nel Pgt di un'area che era già commerciale, un'area che esiste da 15 anni. Un'operazione che magari ha dato fastidio a vari concorrenti, tanto che mesi fa, a due giorni dall'adozione del Pgt, uscì la notizia che il mio cliente, la Pam, aveva evaso 600 milioni di euro e poi non se ne è più saputo niente, ma la notizia aveva provocato lo slittamento dell'approvazione del Pgt. Io non nego di avere un'amicizia con Massimo Ponzoni e umanamente mi dispiace quello che gli sta succedendo, ma quell'accusa di corruzione non sussiste. Contattare la Procura di Monza per farmi interrogare? Non ho niente da nascondere. Quando vorranno dei chiarimenti, io sono qui».
Intanto ieri mattina blitz della Guardia di finanza in Comune a Desio. Le fiamme gialle sono andate a colpo sicuro, nel settore Tecnico. In particolare hanno concentrato le loro attenzioni nell'ufficio Edilizia privata, dove hanno chiesto di visionare tutto il malloppo del Piano di governo del territorio. Cioè lo strumento urbanistico di programmazione, approvato qualche mese fa dall'Amministrazione comunale, citato nell'inchiesta della Procura di Monza per la presunta mazzetta che Duzioni avrebbe versato a Ponzoni (che da anni tira le fila politiche in città insieme all'attuale assessore provinciale Rosario Perri). Ben 220 mila euro in cambio, è l'ipotesi, della possibilità di costruire in terreni che erano a destinazione agricola. Dopo diverse ore di lavoro, gli uomini della Gdf sono tornati alla base, portandosi via del materiale di loro interesse. «Io sono tranquillo - ha ripetuto a chi gli chiedeva lumi il sindaco Giampiero Mariani, che ha seguito parte dell'operazione - altri non so».


Su Il Giornale - Milano, a pagina 44, Enrico Lagattolla scrive, sempre sulla vicenda Ponzoni, "Caso Ponzoni, la Gdf sequestra documenti nel Comune di Desio":

Un altro giorno, un nuovo capitolo nell'inchiesta che sta agitando i palazzi della politica. È il caso Ponzoni, l'ex assessore regionale all'Ambiente indagato per corruzione. Il consigliere del Pirellone è accusato dai pm di Monza di aver preso una tangente di 220 mila euro per modificare il piano territoriale di Desio, favorendo così la costruzione di un centro commerciale che dovrebbe sorgere tra Desio, Muggiò e Lissone. E proprio a Desio, ieri, la Guardia di finanza ha perquisito gli uffici del Comune. Le Fiamme gialle hanno preso i documenti relativi al pgt aggiornato al giugno 2009. «Io sono tranquillo, altri non so», dice il sindaco Gianpiero Mariani (Pdl). «Noi crediamo in quel progetto, e sulla giunta posso mettere la mano sul fuoco». Nel mirino personaggi legati in tempi recenti al settore dell'Urbanistica e dell'Ambiente. Michele Vitale e - prima di lui - Antonino Brambilla, già assessore all'urbanistica nel municipio brianzolo, e ora vicepresidente della giunta provinciale di Monza-Brianza. Nelle loro stanze, infatti, sono entrati i finanzieri, con un provvedimento firmato dal pm Donata Costa, che con il sostituto procuratore Walter Mapelli si sta occupando delle presunte mazzette. A Desio, però ha lavorato anche Rosario Perri, per molti anni segretario generale e dirigente dell'ufficio tecnico del Comune. Il nome di Perri è spuntato anche nelle indagini del magistrato monzese Salvatore Bellomo e della distrettuale antimafia di Milano, che seguono gli interessi della criminalità organizzata nel ricco mercato del mattone.
Antonino Brambilla non è uno qualunque. L'ex assessore (ha ricoperto l'incarico fino apoco tempo fa) ha un curriculum di prestigio. Avvocato, esperto di diritto urbanistico e di appalti pubblici, è coestensore fin dal 1975 delle principali leggi urbanistiche della Regione. L'ultima è dell'11 marzo 2005. Tra il 2005 e il 2008, Brambilla è membro della direzione scientifica per la redazione del Piano territoriale lombardo, e consulente per le principali opere che stanno trasformando Milano e la provincia. Dal pgt di Palazzo Marino alle «Grandi Trasformazioni Urbane» (conpareri di sviluppo per le aree del Portello e di Garibaldi-Repubblica), dal piano di governo del territorio di Monza alle consulenze per la Società regionale Infrastrutture spa per il polo esterno della fiera di Rho-Pero. Insomma, tutti i più importanti progetti di innovazione urbanistica sono passati anche per le sue mani. Nel 2005, il comune di Seregno (e proprio Seregno è indicato nell'avviso di garanzia notificato a Ponzoni) conferisce all'avvocato l'incarico di «assistenza stragiudiziale e consulenza giuridica di alta specializzazione in materia urbanistica ed edilizia». Mentre a Desio (l'altro comune finito nel mirino degli inquirenti), Brambilla è stato assessore all'Urbanistica, salvo rinunciare di recente all'incarico. Luoghi, nomi e circostanze che vengono incrociati dagli inquirenti, a caccia dei terminali delle presunte pressioni fatte da Ponzoni. Ma è una storia, quella di Antonino Brambilla, che inciampa nei guai con la giustizia. Quasi come vent'anni fa. Nel 1994, l'avvocato - all'epoca presidente di Amsa - viene condannato per tangenti a 3 anni con l'accusa di corruzione per alcune varianti edilizie nel comune di Pieve Emanuele. Storia antica, da Prima Repubblica.


Proseguiamo con L'Avvenire - Milano e Lombardia, dove a pagina 3 troviamo un articolo intitolato "Caso Ponzoni, blitz al Comune di Desio":

A sorpresa ieri pomeriggio uomini della Guardia di Finanza hanno perquisito a lungo gli uffici del Comune di Desio. Le Fiamme Gialle cercavano documenti relativi all'inchiesta per corruzione che riguarda il consigliere regionale del Pdl, Massimo Ponzoni. Secondo l'accusa, Ponzoni avrebbe intascato tangenti per mettere mano ad alcune varianti urbanistiche in Brianza, tra Seregno e Desio. Il blitz delle Fiamme Gialle al Comune di Desio, nel quadro dell'indagine per corruzione che riguarda il consigliere regionale Massimo Ponzoni, ha tenuto banco durante l'odierna seduta del Consiglio provinciale di Monza. La vicenda riguarda da vicino la Provincia di Monza perché con Ponzoni sarebbe coinvolto anche l'assessore provinciale al Personale, Affari Generali e Società partecipate, Rosario Perri che è stato per molti anni segretario generale e dirigente dell'Ufficio tecnico al Comune di Desio. E proprio nei locali dell'Ufficio tecnico gli uomini della Guardia hanno operato la perquisizione che ha portato al sequestro di una ingente mole di documenti che ora passerà al vaglio dei magistrati. Il presidente della Provincia, Dario Allevi ha difeso sia Ponzoni che Perri, parlando di «sciacallaggio» a proposito delle interpellanze dei consiglieri d'opposizione. Una replica definita «isterica» dal consigliere del Pd e vicepresidente del Consiglio, Vittorio Pozzati.
Secondo il vice presidente del consiglio regionale Filippo Penati (Pd) spetta a Pdl e Lega sollecitare l'ex assessore all'Ambiente a dimettersi dall'incarico di consigliere segretario dell'Ufficio di presidenza dell'assemblea lombarda. «È in quella posizione all'Ufficio di Presidenza perché l'hanno votato Pdl e Lega - ha detto Penati a margine di un incontro del Pd - e spetta loro chiedere, e credo opportunamente, che faccia un passo indietro». Per l'ex presidente della Provincia di Milano, occorre comunque «aspettare che la magistratura faccia il suo corso e dia a Ponzoni la possibilità di chiarire - ha aggiunto -, ma sarebbe giusto se i consiglieri che l'hanno eletto gli chiedessero di fare un passo indietro per non coinvolgere le istituzioni in questa vicenda».


Infine torniamo Il Giorno Monza e Brianza, questa volta a pagina 2, dove Monica Guzzi scrive "Ponzoni: «Su di me accanimento esagerato»":

Tira aria di resa dei conti nel Pdl. Oggi alle 13 si deciderà infatti il destino politico dell'ex assessore regionale Massimo Ponzoni, indagato per corruzione dalla Procura di Monza. Il coordinamento regionale dovrebbe ufficializzare la decisione, presa l'altroieri a Roma alla presenza del coordinatore nazionale del partito Ignazio La Russa, di chiedere all'ex ragazzo prodigio del centrodestra in Brianza di fare un passo indietro e lasciare la carica di coordinatore provinciale del Pdl. Protagonisti del confronto saranno da un lato i coordinatori regionali Guido Podestà e Massimo Corsaro, dall'altro lo stesso Ponzoni, che non intende perdere l'opportunità di difendersi davanti al partito. «Andrò al coordinamento - assicura quello che fino a ieri era considerato l'uomo più potente del Pdl in Brianza -. Sono sereno, ho chiesto di essere sentito prima possibile. Voglio parlare con Podestà e Corsaro e, perché no, anche con Berlusconi. Con tutto quello che sta succedendo nel partito, quello su di me pare un accanimento esagerato. E' un avviso di garanzia. Se ci sono delle regole, che siano uguali per tutti. In questo momento non ci sono elezioni. Certo, potrei prendermi qualche giorno di riflessione, ma presto vedrò i magistrati, un giorno in più o in meno cosa cambia?».
Se Ponzoni resta possibilista sull'ipotesi di autosospendersi dalla carica di partito, diverso è chiedergli di lasciare il Consiglio regionale, dove è stato eletto con 11 mila voti, e in particolare la carica di segretario dell'ufficio di presidenza. I primi a sollevare il caso sono stati i consiglieri di opposizione, che hanno chiesto le dimissioni, ma anche i partecipanti alla riunione romana del Pdl hanno ipotizzato che sull'argomento sia Formigoni stesso a intervenire. Il governatore però per ora tace. Anche di questo argomento parla Ponzoni. «Ho parlato con Formigoni. Il ruolo del segretario è burocratico, non sei in giunta. Devi fare solo l'ordine del giorno, tenere i contatti coi gruppi. Questa nomina mi è arrivata dallo stesso Consiglio regionale, dimettermi è solo una mia scelta. Mi dispiace però che questo accanimento arrivi proprio dal mio partito», conclude l'ex assessore, considerato fino a poco tempo fa un pupillo del governatore lombardo e che oggi si sente invece al centro di un tiro incrociato con mire che vanno oltre la sua persona, fino ai vertici del partito stesso in Lombardia. Intanto al Pirellone nel gruppo prevale la linea della cautela. «Aspetto domani (oggi per chi legge, ndr). Siamo tutti convocati al coordinamento regionale, dove il caso si discuterà insieme con tutte le altre questioni aperte in Lombardia: ogni Provincia ha un'ora prestabilita», dice Roberto Alboni, coordinatore con Ponzoni del Pdl in Brianza nonché vicecapogruppo vicario in Regione. «Podestà e Corsaro seguiranno la linea emersa dalla riunione romana. Attendo prima di pronunciarmi per correttezza nei confronti della struttura di partito». «Umanamente mi dispiace - continua Alboni, considerato il luogotenente di La Russa in Lombardia -. E' giusto che ci debbano essere i tempi e i modi per chiarire, ed è altrettando chiaro che abbiamo sempre confidato nel lavoro dei magistrati. Non sono a conoscenza delle cose e non posso dare sentenze preventive, ma esiste una gerarchia di partito, il partito ha la possibilità di prendere posizione, senza sentenziare». Diversa invece la posizione sul Consiglio regionale: «Ponzoni è stato eletto, spetta a lui decidere, non approviamo lo sciacallaggio di chi fa l'opposizione, ma capiamo».



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