Cesano Maderno: crisi della Giunta Romanò (1/4)

domenica 9 maggio 2010 | , ,

Gli ultimi dieci giorni hanno visto un susseguirsi di eventi e colpi di scena senza precedenti nella storia della vita politica di Cesano Maderno. Le tensioni latenti nella coalizione di maggioranza, affiorate già più volte nel corso dei dieci mesi di vita della nuova Giunta, sono sfociate in un clamoroso scontro tra la Lega Nord, nella persona del Sindaco Marina Romanò, ed il PdL. Abbiamo la sensazione che questa resa dei conti interna al centrodestra sia di vitale importanza per il futuro della Città, per molti e forse anche insospettabili motivi. Abbiamo la sensazione che il vero volto di questa Amministrazione, se ancora non si era mostrato in passato, emerga chiaramente dall'analisi degli accadimenti degli ultimi giorni. Cerchiamo quindi di raccontare quello che è successo, avvalorando quanto diremo con citazioni di articoli presi da giornali locali e nazionali.
   Forse conoscete a grandi linee i fatti: il PdL non si presenta al consiglio comunale del 29 Aprile ed il giorno dopo il Sindaco ritira le deleghe a quattro assessori del Pdl. Ma la situazione è molto più complicata ed è necessario quindi affrontarla partendo da un punto d'inizio. Il casus belli: giovedì 29 Aprile, Aula Magna della scuola media Salvo d'Acquisto, ore 21:00.

Il Consiglio Comunale presenta, al punto numero tre dell'Ordine del Giorno, l' Esame ed approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2009. In pratica, si discute il bilancio consuntivo per l'anno 2009, un passaggio importante nell'amministrazione di un Comune. Ma le cose non vanno proprio per il verso giusto:

“Colpo di scena giovedì tra i banchi del consiglio comunale: i dodici esponenti del Pdl non si presentano. All'ordine del giorno c'è il bilancio consuntivo, se non sarà approvato entro fine giugno arriverà il commissario ad acta, ma il no di Marina Romanò all'incontro per la spartizione delle poltrone ha spinto il Pdl a restare a casa. [...]” - Cristina Marzorati, Il Cittadino – Valle del Seveso, 1 Maggio 2010, pagina 5.

“[...] Giovedì sera in consiglio comunale c'era l'approvazione del bilancio consuntivo del 2009. All'appello mancano tutti i consiglieri del Pdl e in aula nel settore della maggioranza restano i 5 consiglieri del gruppo della Lega Nord, oltre a Luigi Rovelli, eletto nella lista del Carroccio ma espulso dal gruppo. [...]” - Gabriele Bassani, Il Giorno Monza e Brianza, 1 Maggio 2010, pagina 15.

Manca quindi tutto il gruppo del Pdl, non solo per quanto concerne i consiglieri comunali ma anche per i relativi sette assessori. Un suggerimento sulle motivazioni che hanno spinto il Pdl a questo gesto è già contenuto nel primo dei due articoli citati, dove si parla di "spartizione delle poltrone". In ogni caso, durante la seduta è il Sindaco stesso a gettare maggiore luce sulla questione:

“ «Martedì scorso (27 aprile ndr.) - spiega Romanò - mi avevano invitata a un incontro, per parlare con una persona estranea alla politica. La ragione? Decidere con lui le cariche delle partecipate (Sib e Assp ndr.) e gli esponenti di giunta, mi sono rifiutata. Sono abituata a parlare all'interno della maggioranza, della giunta, con gli esponenti politici preposti come segretari locali o provinciali, non accetto chi è fuori dalla politica, una figura che non riconosco». Romanò non fa nomi, ma nei corridoi del consiglio il fantomatico personaggio viene svelato un po' da tutti: sarebbe, in base a rumors insistenti, Natalino Erba, in passato esponente politico di spicco della Dc, aderente a Comunione e Liberazione, salito poi agli onori della cronaca giudiziaria all'inizio degli anni Novanta come illustre arrestato di Tangentopoli.” - Cristina Marzorati, Il Cittadino – Valle del Seveso, 1 Maggio 2010, pagina 5.

“ Il sindaco nomi non ne fa, ma tra i bene informati circolano quelli di Natalino Erba e Alcide Copreni, «tessitori» del Pdl.” - Gabriele Bassani, Il Giorno Monza e Brianza, 1 Maggio 2010, pagina 15.

Quindi, secondo il Sindaco Romanò, il Pdl non si presenta al consiglio comunale come ritorsione per la mancata disponibilità da parte del Sindaco stesso ad intavolare una contrattazione su cariche e poltrone con una figura rappresentante del Pdl, la cui identità sebbene non svelata è stata individuata praticamente da tutti in Natalino Erba. Vedremo successivamente quale sarà la reazione e la risposta del Pdl a queste affermazioni, per il momento ci troviamo ancora nel mezzo del consiglio comunale di giovedì 29 Aprile. Terminate le dichiarazioni di Marina Romanò, gli esponenti dell'opposizione si mostrano da un lato fortemente critici verso la situazione della maggioranza, parlando apertamente di crisi, dall'altro apprezzano l'atteggiamento poco incline a compromessi del Sindaco. Orientamenti, questi, che possiamo ritrovare nelle dichiarazioni rilasciate al termine della seduta:

“[...] «Quello che sta accadendo - prosegue Nicolaci (Pd) - è una lotta intera a Lega e Pdl, se la risolvano loro, per me sono inadeguati tutti a governare la città. Insomma si è fermato tutto, siamo di fronte al peggio della vecchia partitocrazia». Certo però il rischio è che arrivi il commissario prefettizio in un momento delicato: Pedemontana pronta al via, il Pgt in rivalutazione e in generale l'immobilità della città. «Mi chiede se ci sarà da salvare Cesano con accordi particolari? Sono scenari che non voglio neanche immaginare». Diverso il tenore dell'ex sindaco Paolo Vaghi, “Gruppo autonomo”, che dai banchi del consiglio di giovedì ha dato piena solidarietà a Marina Romano: «Apprezzo molto che lei non ci stia a certi metodi - ha dichiarato l'ex primo cittadino - noi li osteggiamo da sempre, certo una crisi istituzionale è una novità per Cesano. Anche noi sapevamo dell'assenza di questa sera del Pdl, ma siamo venuti comunque, perché percorriamo lo stesso fine: amiamo Cesano. Da questa situazione si può uscire con onestà a testa alta». Alessandro Scaglione, Italia dei valori: «Solitamente sono sempre polemico - ha ammesso - ma questa volta apprezzo il gesto del sindaco, dimostra di aver rifiutato padroni e padrini, è da elogiare e rispettare». Paolo Alberto Vaghi “ViviCesano”: «Apprezzo la forza del sindaco in questo braccio di ferro, la sua forza per impedire che Cesano sia sottratta ai cesanesi, ma è innegabile che siamo di fronte a una crisi». Vincenzo Bacino del “Movimento per le alleanze civiche”: «Anch'io dopo le parole del sindaco non posso che confermare piena solidarietà, ma deve ammettere che l'amministrazione sta vivendo un momento di crisi».” - Cristina Marzorati, Il Cittadino – Valle del Seveso, 1 Maggio 2010, pagina 5.

Pur criticando la situazione, l'opposizione sarebbe comunque disposta ad aiutare il Sindaco votando per
il rinvio della seduta, a patto che prenda atto della crisi in atto nell'amministrazione. Di fronte al rifiuto da parte del sindaco, l'opposizione abbandona l'aula:

“ «Il metodo che voglio utilizzare per il mio governo è quello della trasparenza e della correttezza, voglio che sia lo stesso da parte di tutti» ha concluso [il Sindaco], incassando attestati di stima da parte dei gruppi d'opposizione, compatti però nel far notare l'evidenza di una situazione di crisi. Apparentemente possibiliste sull'opportunità di un supporto al sindaco votando per la proposta di rinvio della seduta, le minoranze hanno poi abbandonato l'aula - con loro anche Luigi Rovelli - quando non hanno ottenuto dal primo cittadino la presa d'atto della crisi in corso.” - Il Giornale di Seregno, 4 Maggio 2010, pagina 13.

L'abbandono dell'aula, con conseguente mancanza del numero legale, fa terminare il consiglio senza l'approvazione del bilancio consuntivo. Essendo tale approvazione di vitale importanza (se non dovesse essere completata il Prefetto sarebbe costretto a commissariare la città per il tempo necessario ad approvarlo) un nuovo consiglio comunale deve essere convocato al più presto, e sarà fissato per il 10 Maggio da un'apposita riunione dei capigruppo. Vedremo però che nemmeno questa data sarà rispettata.

Continua con la SECONDA PARTE di Cesano Maderno: crisi della Giunta Romanò


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