Rassegna stampa Cesano Maderno, 15-5-2010

sabato 15 maggio 2010 |



Rassegna stampa particolarmente ricca quella di oggi, 15 Maggio 2010. Iniziamo subito con Il Giorno a pagina 17, "Pdl e Lega, viaggio di nozze finito. Scricchiolano alcune giunte brianzole", a firma di Monica Guzzi:



"La luna di miele sembra finita. Dopo avere conquistato in pochi anni le principali città della Brianza, piazzando la loro bandiera in 35 municipi, nel capoluogo monzese e ai vertici della nuova Provincia, ed espugnando i tradizionali fortini del centrosinistra come Brugherio e Cesano Maderno la macchina da guerra di lumbard e Pdl comincia a perdere i primi colpi. A Cesano la giunta è stata praticamente azzerata e si rischia il commissariamento, tanto da spingere i livelli più alti dei due partiti a intervenire. All'origine della crisi, la scelta del sindaco leghista Marina Romano di revocare le deleghe a tre assessori Pdl e a uno della lista civica, che ha avuto come conseguenza le dimissioni di altri quattro assessori, del presidente del consiglio comunale e la paralisi amministrativa. [...]
Sul caso Cesano, dove si rischia il ritorno alle urne a solo un anno dal voto, è intervenuto direttamente il segretario regionale della Lega Giancarlo Giorgetti. E le vicende di Cesano e Seveso sono state affrontate ieri tra i diversi casi critici nel coordinamento regionale del Pdl. Fra gli alleati, che solo due mesi fa, alle elezioni regionali hanno confermato la loro forza in Brianza portando a Roberto Formigoni 240.858 voti, pari al 56,32 per cento dei consensi, qualcosa scricchiola. Imbarazzo fra i responsabili dei partiti, costretti a fare i conti con vecchie ruggini, livori personali, ma anche con un'organizzazione ancora tutta da costruire, come nel caso del neonato Pdl. «Stiamo lavorando», dice Dionigi Canobbio, commissario provinciale della Lega Nord, che ha preso il posto del neoeletto consigliere regionale, Massimiliano Romeo. «Fare opposizione insieme in alcuni Comuni dove oggi governiamo è stato un collante, ma quando si devono prendere decisioni è diverso. Bisogna oliare i meccanismi e capire che ognuno deve fare un passo indietro. Sono in corso incontri e a Cesano è intervenuto anche il nostro livello regionale». «Molti problemi sono frutto dì ruggini personali», conferma Roberto Alboni, presidente vicario del Pdl in consiglio regionale e coordinatore provinciale del partito in Brianza, che tuttavia sottolinea la crisi di crescita e la necessità di dare un'organizzazione più quadrata al partito. «Il rapporto con la Lega è imprescindibile» dice . «Si rimane alleati: siamo consci del fatto che andrano fatte delle smussature. Non vogliamo mettere a repentaglio l'alleanza, ma sul territorio vengono fuori spesso questioni più locali». In ogni caso, conclude, il partito dovrà fare la sua parte: «Le regole di ingaggio sono uguali per tutti, siamo in un partito, bisogna saper obbedire e saper lavorare»."

Ancora Monica Guzzi, su Il Giorno – Monza e Brianza a pagina 4, scrive nell'articolo "Nei municipi scricchiola il matrimonio fra Lega e Pdl":

"In un anno hanno ribaltato la geografia politica della Brianza, arrivando a conquistare Comuni tradizionalmente feudo del centrosinistra. Oggi governano in 35 municipi su 55. Hanno le redini del capoluogo e delle principali città, amministrano la Provincia e alle elezioni regionali di marzo hanno portato a Roberto Formigoni 240.858 voti, pari al 56,32 per cento dei consensi. Ma il matrimonio fra Pdl e Lega comincia a scricchiolare. Una crisi tanto più forte quanto più recente è l'alleanza di governo. Accade a Cesano Maderno conquistata solo un anno fa, dove la squadra è stata azzerata: il sindaco lumbard Marina Romanò ha revocato le deleghe a tre assessori del Pdl e a uno della lista civica, portando a casa per tutta risposta le dimissioni di altri tre, oltre a quelle del presidente del consiglio comunale. [...]"

Sempre su Il Giorno – Monza e Brianza a pagina 4 troviamo un articolo firmato da Gabriele Bassani e Sonia Ronconi dal titolo "Cesano Maderno e Seveso, ore curciali per evitare le urne":

"Tutto tace sul fronte della maggioranza consiliare di Cesano Maderno alle prese con una crisi politica pesante dalla quale a questo punto non sembra più né scontato né semplice venire fuori. Il termine ultimo per ritrovare l'intesa è quello del 24 maggio, data di convocazione del prossimo consiglio comunale dove, in mancanza di una ritrovata pace tra Lega e Pdl, è quasi certa la presentazione di una mozione di sfiducia che farebbe decadere il sindaco rimandando tutti al voto a meno di un anno dalle ultime amministrative. Il sindaco Marina Romano (Lega Nord) è rimasta con soli 3 assessori del suo partito, dopo la decisione di allontanarne 4 (3 Pdl e uno di lista civica) e dopo la conseguente decisione di dimettersi degli altri 3 del Pdl. La giunta non si riunisce più per «opportunità politica», anche se di norma ha la possibilità di farlo. «Lo faremo solo in caso di emergenze», ha spiegato il sindaco qualche giorno fa. La vita politicoamministrativa sembra essersi bloccata dopo lo scossone avviato dalla mancata presentazione in aula di tutto il blocco di consiglieri e assessori Pdl in occasione della votazione del bilancio consuntivo 2009, scelta che, unitamente all'abbandono dell'aula dell'opposizione, ha fatto decadere la seduta, con tanto di prima segnalazione al prefetto per la mancata approvazione del documento di bilancio nei termini fissati. Ieri i capigruppo dell'opposizione hanno sottoscritto un nuovo documento inviato al prefetto per aggiornarlo sugli ultimi eventi (la convocazione poi revocata di un nuovo consiglio comunale e le successive dimissioni del presidente del consigio comunale, Franco Busnelli). «Al di là delle valutazioni politiche nelle quali non è ovviamente nostro desiderio coinvolgerla scrivono Paolo Vaghi (autonomo), Pietro Nicolaci (Pd), Paolo Alberto Vaghi (Vivi Cesano), Vincenzo Bacino (Alleanze Civiche), Vittorio Costantini (Insieme per Cesano) e Alessandro Scaglione (Italia dei Valori) ci rivolgiamo a Lei affinché possa intervenire per ripristinare la necessaria legalità e rispetto delle regole, per poter proseguire nel lavoro amministrativo a favore della città o, qualora non ne sussistano più le condizioni, decretare la fine di questa Amministrazione nelle sedi opportune, evitando così come è stato fatto sotterfugi e rinvii immotivati dei Consigli comunali». Dal canto suo il sindaco Marina Romano continua a ribadire la sua tranquilità: «Mi hanno detto di aspettare e aspetto, sono sicura che prima del 24 arriverà la proposta per un nuovo accordo dice . Al lavoro c'è la diplomazia dei due partiti di maggioranza, ma soprattutto quella del Pdl che dovrà proporre una nuova rosa di nomi per ricomporre la giunta e per il nuovo presidente del consiglio comunale, oltre che quelli per le nomine dei Cda delle municipalizzate, da cui, in fondo, tutto era partito. [...]"

Ulteriore articolo sulla situazione amministrativa della Città si trova su Informazona a pagina 46, dal titolo "Contro Consiglio comunale delle opposizioni":

"Nel titolo del nostro articolo di settimana scorsa scrivevamo: 'Consigli comunali il 10 e 11 maggio, ma forse salta tutto'. E così è stato dopo una serie di marcia indietro (si veda www.sinistracesano.blogspot.com) costate poi le dimissioni del presidente del Consiglio comunale, il Pdllino Franco Busnelli. Prima di lui erano state protocollate in Municipio dagli assessori PdL Mitrano, Bonafede e Scolari (accompagnati direttamente dal Coordinatore provinciale Ponzoni). Ma le opposizioni non ci stavano a queste logiche e si riunivano 'a porte aperte' proprio nella stessa aula magna nella quale si sarebbe dovuto tenere il Consiglio comunale rinviato due giorni prima. Vi hanno preso parte i Consiglieri d'opposizione (anche quel Rovelli espulso dalla Lega Nord) e numeroso pubblico a cui è stato reso noto lo stato dei fatti (fino a quel momento). Prendevano la parola i diversi esponenti di minoranza che ricapitolavano alla cittadinanza gli ultimi passaggi della maggioranza criticandola aspramente perché 'la sconvocazione è un atto illegittimo, ammessa solo per ordine pubblico per cui ci rivolgeremo nuovamente al Prefetto', 'questo immobilismo non consente di spendere l'avanzo di amministrazione di 389 mila Euro, inoltre 'è grave venire a conoscenza dei fatti politici dai giornali e non nelle sedi istituzionali'. [...]
Mercoledì mattina ci perveniva il comunicato della Convocazione del Consiglio comunale di lunedì 24, ore 20, per la 'Presa d'atto delle dimissioni dalla carica di presidente del Consiglio Comunale ed elezione del nuovo presidente' e 'Esame ed approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2009'. Altri 7 punti all'Ordine del Giorno (tra cui la Pedemontana) saranno discussi la sera dopo, ore 20. Nel contempo ricevevamo un altro comunicato che riportiamo di seguito. 'Anche su indicazione del Segretario e Direttore Generale, Pietro Pio Spotti, invio il link allo Statuto Comunale (www.comune.cesano-maderno.mb.it/home.jsp?idrub=758) dove, all' articolo 43, si specifica che la Giunta è composta dal sindaco e fino ad un massimo di dieci assessori, di cui uno è investito della carica di vicesindaco. In sostanza, al momento, la Giunta non è decaduta non essendo previsto un numero minimo di Assessori. Al momento, non è prevista alcuna convocazione di Giunta. Nei decreti di revoca agli assessori, non è in alcun modo citata la mancata professionalità o "l'incapacità nello svolgere il proprio lavoro". Tali indicazioni sono da ritenersi errate e non trovano fondamento nei documenti ufficiali'. Al di là dei 'tecnicismi', continuiamo personalmente a ritenere 'poco decoroso e inutilmente dispendioso' l'attuale cursus politico (in un mese sono stati annullati 4 Consigli comunali) e a meno di compromessi dell'ultima ora non riteniamo possibile si possa governare una città di 35mila abitanti in questo modo e in queste condizioni di litigiosità. I vertici locali e regionali di PdL e Lega Nord si affrettino a sbrogliare la matassa prima che tutto sfugga di mano."

Infine sempre su Informazona, a pagina 45, a firme di Manuel Beck si trova un articolo dal titolo "In tanti per dire "no" alla Pedemontana tra le nostre case":

La Pedemontana, così com'è prevista dal progetto definitivo, si può e si deve provare a fermarla. Lo hanno detto con forza, nell'assemblea pubblica del 6 maggio al cineteatro Excelsior di via San Carlo, i promotori del recente ricorso al Tar del Lazio contro la futura autostrada: l'associazione "Cesano per noi" e comitati di Bovisio e Seveso, col contributo dell'architetto Patricio Enriquez e dell'avvocato Veronica Dini. Salvatore Colombo, di "Cesano per noi", ha riassunto i motivi che hanno condotto al ricorso: "Siamo attivi da quasi due anni su Pedemontana, nella convinzione che sia in gioco la qualità della nostra vita nel prossimo futuro: non può che peggiorarla un progetto nato da compromessi politici, che non ha tenuto conto né dell'impatto sull'ambiente sia per l'infrastruttura in sé che per l'inquinamento portato dalle macchine né degli effetti collaterali come le edificazioni che sorgeranno tutt'intorno e soprattutto le ricadute sul traffico. Su queste ultime hanno lanciato l'allarme pure Regione e Provincia di Milano, gli enti stessi che promuovono l'autostrada. Per come è pensata la Pedemontana nel tratto che attraversa i nostri comuni, con 3 corsie per senso di marcia, per lo più a cielo aperto, sull'attuale tracciato della superstrada MilanoMeda, immaginate di avere, a lavori finiti, una sorta di "passante di Mestre" o di "autostrada del Sole" in mezzo alle case... Al di là del ricorso al Tar, il nostro obiettivo è smuovere quel senso di apatia, di rassegnazione che si respira nelle nostre città, quasi fosse inevitabile subire la Pedemontana e le sue conseguenze".
Ma il "pienone" in sala era in realtà un'eloquente smentita ai timori di Colombo: la voglia d'interessarsi, di partecipare c'è. Anche in modo tangibile: durante la serata è proseguita la raccolta fondi già in corso da alcuni mesi per sostenere le spese del ricorso e delle altre iniziative sul tema. Ha parlato poi l'architetto Enriquez, docente al Politecnico di Milano, che con un'appassionata quanto puntuale esposizione ha "demolito" pezzo per pezzo, con l'aiuto di diapositive dettagliate, il progetto della tratta "B2" della Pedemontana, appunto quella che riguarda il nostro territorio (il tracciato complessivo, ricordiamo, va dal Varesotto al Bergamasco).
"Ma prima di tutto ha esordito sappiate che è falso che i lavori siano già iniziati, come credono in molti: sono solo partite le tangenziali di Varese e Como, opere marginali, non l'autostrada vera e propria, per la quale è stato sì approvato il progetto definitivo, ma non c'è ancora quello esecutivo. Siamo ancora in tempo". Ed ecco le tante pecche del progetto, secondo Enriquez: "L'interramento della Pedemontana, originariamente previsto, avrebbe consentito di ricucire un territorio attualmente spaccato in due dalla superstrada, lasciando in superficie solo una strada di arroccamento circondata da un corridoio ecologico; invece col passaggio in superficie, che comporterà terrapieni alti come muraglie, la divisione sarà ancora più profonda. Non è stata fatta una corretta Valutazione ambientale strategica (Vas), che in base alle norme europee è indispensabile per garantire alle grandi opere un impatto sostenibile. Si mettono in ginocchio le piccole e medie imprese, spina dorsale dell'economia brianzola, con l'eliminazione delle uscite locali della MilanoMeda e l'imposizione di un pedaggio. Tra Seveso e Meda, nel tratto che lambisce il Bosco delle Querce, si andrà a sbancare terra contaminata dalla diossina del 1976. E il maxisvincolo previsto tra Bovisio e Cesano è qualcosa di mostruoso. L'assurdo è che un progetto del genere fu già bocciato nel 2004, e ora l'hanno rispolverato con la scusa di dover finire entro l'Expo del 2015".
I presupposti legali del ricorso sono stati illustrati dall'avvocato Dini, che si è occupata della pratica: "Rivolgersi al Tar è la soluzione estrema, ma non c'è stata lasciata altra scelta: il progetto della Pedemontana avrebbe dovuto essere elaborato in forma partecipata, insieme ai cittadini, ma così non è stato. Il ricorso, che per sua natura deve basarsi su vizi di forma anche se in realtà si tratta di problemi di sostanza, si fonda sulla mancata esecuzione della Valutazione ambientale strategica (Vas) e della Valutazione d'impatto ambientale (Via). Non sono stati considerati gli effetti sull'ambiente in cui l'infrastruttura viene calata, come se si facesse un'autostrada in un deserto anziché in un territorio altamente urbanizzato. Quali obiettivi ci poniamo? L'annullamento dell'approvazione del progetto definitivo dell'autostrada e il ritomo alla fase di progettazione. Non sarà facile: la Pedemontana è inserita nel novero delle "opere strategiche", quindi gode di una legislazione speciale che snellisce le procedure, derogando all'obbligatorietà di Via e Vas. Inoltre non c'è speranza di avere un fronte politico a sostenerci. Ma ce la possiamo fare". 
Numerosi gli interventi dal pubblico in chiusura di serata: non è mancato l'ottimismo di chi ritiene che l'avventura della Pedemontana presenti troppi rischi perché le imprese appaltatrici vogliano davvero intraprenderla e le banche finanziarla; in generale è stato sollecitato un diverso atteggiamento della politica locale, che non sembra, secondo gli intervenuti, avere l'obiettivo primario di difendere i propri cittadini.


AGGIORNAMENTO: aggiunti gli articoli del Cittadino - Valle del Seveso, qui.

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