Cesano Maderno: crisi della Giunta Romanò (3/4)

domenica 9 maggio 2010 | , ,

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L'intervento “dall'alto” è evidente dalle parole del coordinatore provinciale del Pdl Ponzoni, che arriva a minacciare a chiare lettere il Sindaco di far cadere la Giunta se i quattro assessori epurati non saranno reintegrati:

“[...] «Quel che ha fatto il sindaco Romano è un atto di gravità inaudita e ormai questo non è più un problema politico, se mai lo fosse stato», ha dichiarato Massimo Ponzoni, coordinatore provinciale Pdl di Monza e Brianza, facendo riferimento alla clamorosa decisione di allontanare dalla giunta 4 assessori. […] «I rapporti con i vertici della Lega Nord - continua Ponzoni - restano buoni, ma purtroppo il sindaco Romanò ha fatto di testa sua prendendo delle decisioni scellerate, forse non rendendosi conto di essere chiamata ad amministrare una città di quasi 40 mila abitanti e non un condominio di Cascina Gaeta. A questo punto credo che ci siano pochissimi margini di manovra per ricomporre la situazione. I responsabili regionali della Lega ci hanno chiesto tempo fino a venerdì, poi è già convocata una riunione con Guido Podestà per prendere le decisioni. Forse il sindaco non se ne è ancora reso conto ma i consiglieri comunali del Pdl di Cesano sono determinati e compatti, stavolta sono pronti a mandarla a casa davvero, per quanto questa cosa mi dispiaccia molto perchè mi sono speso in prima persona per rendere possibile la sua elezione che rappresentava un cambiamento atteso da anni in città» [...]” - Gabriele Bassani, Il Giorno Monza e Brianza, 5 Maggio 2010, pagina 18.


L'allusione al condominio di Cascina Gaeta non lascia spazio a fraintendimenti.. Ponzoni sta intervenendo direttamente sulla politica di Cesano Maderno per affermare con forza che comanda lui, e se il Sindaco non ci sta, può anche andare a casa. Siamo quindi venuti al fulcro della lotta di potere in atto: da un lato il Sindaco, eletto dai cittadini con il forte appoggio del Pdl e l'impegno diretto di Ponzoni e Comunione Liberazione, dall'altro Ponzoni stesso, che pur non essendo parte della Giunta ha piazzato i suoi uomini e imposto molte decisioni fin dal primo momento.

Quanto il Pdl di Cesano sia “compatto” lo dimostra il ritardo nelle dimissioni dei tre assessori superstiti, tra cui l'ultima a pervenire è proprio quella del vicesindaco Scolari. Ponzoni deve letteralmente andarli a prendere a casa e portarli in comune per “convincerli” a dimettersi:

“Da ieri pomeriggio è ufficiale: la giunta comunale di Cesano Maderno non c'è più. Gli assessori del Pdl Fabrizio Bonafede e Marcello Mitrano hanno protocollato le loro dimissioni, accompagnati in Comune per l'occasione dal coordinatore provinciale Massimo Ponzoni. A questo punto, dopo l'epurazione compiuta dal sindaco Marina Romanò all'inizio della settimana, con l'allontanamento di 4 assessori, sono rimasti solo i tre della Lega e non bastano a dar vita a una giunta che, secondo lo Statuto della Città ne avrebbe bisogno almeno di sei. Claudio Scolari non c'era ma ha assicurato che anche le sue dimissioni sarebbero arrivate di lì a poco. Anche perché Ponzoni su questo punto è stato chiarissimo: «O esce dalla giunta, o è fuori dal partito».” - Gabriele Bassani, Il Giorno Monza e Brianza, 7 Maggio 2010, pagina 14.

Notevole dimostrazione di unità nel Pdl... Siamo ora alla mattina del 7 Maggio: il caso Cesano, assieme ad altri casi di giunte di centrodestra in bilico nella zona (Senago, Seveso e Lissone), viene portato ai massimi livelli lombardi nel tentativo di trovare una soluzione a quella che sembra una vera e propria implosione del centrodestra brianzolo. Nel frattempo, il consiglio comunale è sempre convocato per Lunedì 10 Maggio, con la discussione del bilancio consuntivo come unico punto all'ordine del giorno. Il Sindaco, dal canto suo si appresterebbe a partire alla volta di Valençay, ma le notizie che circolano in mattinata le fanno cambiare idea. Già durante la serata precedente, quella del 6 Maggio, circola insistente la voce di una sorta di “ultimatum” che il Pdl di Cesano vorrebbe imporre al Sindaco: reintegro degli assessori espulsi, spartizione delle poltrone delle società partecipate secondo un criterio 70% al Pdl e 30% alla Lega (ricordate, la spartizione delle poltrone era stata indicata come motivo dello scontro fin dall'inizio) oppure il Pdl presenterà inoltre una mozione di sfiducia nei confronti dell Sindaco. Dalla riunione del mattino seguente tra i vertici del Pdl regionale, però, esce una linea più morbida, prontamente imposta al Pdl cesanese:

“[...] Dopo l'annuncio di una riunione di fuoco per la serata di mercoledì 5 maggio al Pdl point di piazzetta Arese, in cui si ventilava la presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco, il Popolo delle libertà Cesano ha dovuto piegare la testa al diktat dei vertici, ammorbidendo i toni e annunciando solo una diserzione bis per le prossime sedute di consiglio comunale (lunedì 10 e martedì 11 maggio). «Esprimiamo fortissima preoccupazione e indignato stupore circa la situazione politica creatasi dall'inconcepibile e personalistica condotta posta in essere dal sindaco - dichiara il capogruppo Andrea Rovelli a nome di tutto il Pdl - verso la quale abbiamo sempre dimostrato ampia disponibilità, ma verso la quale siamo oggi nelle condizioni di valutare l'ipotesi di un voto di sfiducia. Nella piena consapevolezza della gravità della situazione e consci della responsabilità che abbiamo nei confronti dei quasi 40mila cittadini cesanesi, rinnoviamo l'auspicio affinché tutto possa essere ricondotto alla ragione, attraverso l'invito ai nostri vertici regionali e provinciali di un ulteriore tentativo di riconciliazione. Nella speranza che nelle prossime ore si trovi una ragionevole soluzione, chiediamo con fermezza che ogni accordo sia determinato sulla base dì un preciso impegno sottoscritto dalle parti e fintanto che non sarà raggiunta una soluzione, il gruppo consiliare si asterrà dall'attività amministrativa»” - Cristina Marzorati, Il Cittadino – Valle del Seveso, 8 Maggio 2010, pagina 3.

Insomma, il Pdl di Cesano recepisce il diktat dei vertici regionali, anche se pare a malincuore: è da notare come il tentativo di riconciliazione sia affidato ai “vertici regionali e provinciali” (come a dire “fosse per noi..”) e d'altra parte come sia ventilata l'ipotesi di presentare una mozione di sfiducia nel comunicato, una volta nel testo riportato sopra, ed una seconda in conclusione (il comunicato in forma integrale si può trovare su Informazona dell' 8 Maggio, a pagina 46):

“ […] Se il Sindaco manterrà questo suo atteggiamento di irragionevole totale chiusura e rifiuto di ogni forma di confronto e condivisione, saremo costretti, nostro malgrado e alla luce degli sforzi posti in essere durante la campagna elettorale per giungere alla vittoria, a procedere senza esitazione alla predisposizione di una mozione di sfiducia nei confronti dello stesso cui dare corso la prossima settimana.”

Sembra chiaro che la situazione cesanese sarebbe indirizzata verso la rottura tra Pdl e Lega Nord se non fosse per l'intervento dei vertici regionali di entrambi i partiti. Il fatto è che Cesano Maderno si inserisce in uno scacchiere, quello brianzolo, tutt'altro che stabile per l'alleanza di centrodestra. Il timore dei vertici è quindi che la caduta di una delle amministrazioni locali faccia scattare un effetto domino in grado di azzerare le Giunte di parecchie città amministrate dal centrodestra. Una situazione che i coordinatori regionali non possono certo accettare, visti i riflessi che potrebbe avere sulla stessa alleanza Pdl-Lega a livello provinciale e regionale.


Continua con l'ULTIMA PARTE di "Cesano Maderno: crisi della Giunta Romanò"


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