Rassegna: Il Cittadino del 22/9/2012

lunedì 24 settembre 2012 | ,





Rassegna Stampa redatta da SEL Cesano Maderno con le principali notizie relative alla nostra Città in edicola Sabato 22 Settembre 2012, sul Cittadino - Valle del Seveso.


Rosanna e gli altri bottegai Qui sono storie di famiglia «Non si chiude: resistiamo»
A Binzago e alla Sacra quattro negozi d'alimentari di una volta Rosa, 85enne dietro il bancone: «Consegno ancora a domicilio»

Alcuni angoli di Cesano Maderno nascondono insegne annerite dal tempo, simbolo di tempi e dinamiche di quartiere che stanno ormai inesorabilmente scomparendo. Nell'arco di vent'anni i piccoli negozi di alimentari sono pressochè scomparsi in città. A resistere sono pochissimi, non più di una decina. Di questi alcuni sono delle vere e proprie perle, negozi aperti più di cinquant'anni fa. I banconi usurati, i prodotti in vendita ed i volti delle persone che sorridono al vostro ingresso, salutandovi calorosamente, raccontano dei tempi che furono. La salumeria Rigamonti ad esempio, all'ombra del santuario di santa Maria della Frasca, fu aperta nel 1962, oppure la latteria della famiglia Sala, in via Roma, o ancora la Drogheria Posteria Bolgiani, in via Dante dal 1954, o il piccolo negozio di alimentari della signora Rosa Rigamonti, aperto alla Sacra Famiglia, a due passi dalla Nazionale dei Giovi, anch'esso del 1954.
STORIE DI FAMIGLIA
Cosa spinge queste persone ad andare avanti? A resistere più forti di tutte le chiusure a cui assistono ed alle difficoltà? Lo spiegano loro: «Per amore -commenta Rosanna Bolgiani -questa bottega l'hanno aperta i miei genitori, io sono cresciuta con questo mestiere. Non ci sto a chiudere. Ho dovuto modificare i prodotti che vendo, sono cambiate le richieste dei clienti. Ma è l'affetto per queste mura e per il mio quartiere che mi sprona ad andare avanti. Il giorno in cui non ce la farò più dovrò abbassare la serranda». Opinione condivisa dagli altri esercenti. «Resistiamo perché abbiamo ancora alcuni clienti fidelizzati che preferiscono servirsi da noi - spiega Romano Rigamonti, proprietario della salumeria omonima a Binzago si tratta soprattutto di clienti anziani. Qualcosa comunque si è rotto, i clienti giovani sono sporadici, ed anche nel caso di persone affezionate, che spesso escono di casa per venire da noi e poter fare anche due chiacchiere, con i loro figli e nipoti non riusciamo a ricreare lo stesso genere di rapporto».
LE CONSEGNA A DOMICILIO
Quelle che raccontano tutti gli esercenti sono dinamiche che si stanno perdendo con l'avvento dei centri commerciali e dei supermercati, dove il rapporto con il cliente è pressoché inesistente. «Faccio ancora qualche consegna a domicilio, ma poche cose, spesso non conviene neppure più. Ho qualche vecchina affezionata che fatica ad arrivare qui a piedi - aggiunge, sorridendo un'ottantacinquenne Rosa Rigamonti - le spese sono in continua crescita, io ho qui mio figlio che mi dà una mano, ma quando non ci sarò più penso proprio che lui abbasserà la serranda». In alcuni casi a spronare a tenere aperta la serranda è il raggiungimento dell'età pensionabile, come nel caso di Romano, che dopo la riforma delle pensioni ha ancora due anni prima di arrivare al traguardo (la moglie cinque) oppure Mariangela Sala, che anni fa ha rilevato la latteria di viA Roma dalla madre Fernanda per permettere a lei ed alla madre di raggiungere la fatidica età. La latteria di via Roma è probabilmente il negozio più antico di tutta Cesano, aperto nel 1943, in periodo di guerra, dal marito di Fernanda, Carlo De Ponti. Fernanda, classe 1927, abita nel retro bottega, saluta- ancora i clienti affezionati e ricorda tutti i prezzi a memoria: «Non possiamo chiudere!- ed esorta i suoi, ricordando come una volta si vendeva il latte, come lavorassero molto grazie ai forestieri, le vecchie pezzature di pane che sfornavano, per venire incontro ai gusti dei meridionali - c'è meno lavoro di una volta, è vero. Però dobbiamo raggiungere la pensione».
Gionata Pensieri


Papà Andrea e l'ultimo abbraccio per Viola
Buono, 35 anni, è morto lunedì dopo quattro anni di dura battaglia contro un tumore alla testa Sabato il giovane padre ha voluto il battesimo di sua figlia di 9 mesi: pur in sedia a rotelle lui c'era

Scoprire a 31 anni di avere un emangiopericitoma, un tumore maligno alla testa Entrare nell'incubo, trovare la forza di reagire grazie all'amore della propria famiglia di nascita e al profondo desiderio di crearne una propria. Ha lottato fino in fondo Andrea Buono, 35 anni, deceduto alle prime ore di lunedì per arresto cardiaco, dopo che il sabato precedente aveva partecipato al battesimo della sua piccola Viola di nove mesi, avuta dalla compagna Silvia La morte è sopraggiunta in seguito alle dirette conseguenze dell'asportazione del tumore, che gradualmente hanno costretto Andrea su una sedia a rotelle. Andrea viveva con la famiglia a San Bernardo, in via Padova, da ragazzo era cresciuto accanto a mamma Nunzia, papà Nicola e alla sorella Roberta dietro a una bancarella ortofruttìcola del mercato. Un lavoro faticoso tra Albia-te, Desio, Valbrona e Canzo, poi nel 2003 è stato assunto all'Esse-lunga di Paina e anche qui si occupava di frutta e verdura. Dopo la malattia, Esselunga ha continuato a dargli fiducia: «Spostandolo alla cassa. Era la cassiera più bella di tutto il supermercato con quel pizzetto», lo ricorda con una battuta papà Nicola, che mentre parla del suo ragazzo, fa trasparire la grande unità e forza con cui la sua famiglia ha affrontato tutto.
«Non posso che ringraziare di cuore tutta la comunità - dice Nicola - a partire da don Angelo, nel-l'omelia del funerale (celebrato martedì) ha usato parole degne di un padre. Ha rammentato quando l'aveva conosciuto per la benedizione natalizia nella sua casa di via Martiri di Belfiore, dove viveva con Silvia. Un grazie profondo anche alla Croce Bianca, che sabato l'ha trasportato in chiesa per il battesimo». Papà Nicola ricorda poi la scoperta della malattia: «Dopo l'asportazione del tumore al "Besta", ci avevano detto che per un anno sarebbe rimasto paralizzato, invece Andrea in tre mesi di riabilitazione al "Maugeri" di Pavia si è ripreso». Per due anni e mezzo Andrea ha vissuto una vita piena: è andato a vivere con la compagna, «Silvia con lui ha scalato il calvario» dice papà Nicola, e a gennaio è nata Viola. «Purtroppo a dicembre ha avuto una crisi epilettica e da lì gradualmente ha iniziato a perdere autonomia). Alla fine non parlava più, ma con Viola parlava con gli occhi. Il giorno del battesimo di sua figlia, sabato 15, era entusiasta, ma domenica si è sentito male e lunedì è morto in ospedale. «Le offerte del giorno del suo funerale, sono state devolute al "Besta" di Milano per la ricerca II 14 dicembre, giorno del suo compleanno, sarà celebrato una messa alla chiesa di San Bernardo e in quell'occasione le offerte andranno ancora al "Besta"».
Cristina Marzorati


In via San Carlo arriva il semaforo
Questa la soluzione per l'incrocio pericoloso con via dei Mille

Stop agli incidenti tra via Dei Mille e San Carlo: arriva il semaforo. L'ha annunciato il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, Pietro Nicolaci, durante l'ultima riunione della commissione territorio. Davanti a un pubblico di politici, consiglieri comunali, Nicolaci ha elencato lavori fatti e da realizzare sul territorio e ha creato grande attesa per la soluzione ai continui scontri tra le vie San Carlo e Dei Mille. «Non c'è spazio per una rotatoria - ha spiegato l'assessore - possiamo però installare un semaforo». Le rotatorie invece ci stanno eccome e anzi vanno completate in altri tre punti chiave della viabilità cittadina: via Conciliazione davanti alle scuole elementari "Martin Luter King", via Friuli al Villaggio Snia e via Molino Arese all'angolo con via Per Desio a Molinello. «Prima nell'elenco delle priorità è la rotonda del Disco Italia - spiega Nicolaci - entro il 15 ottobre inizieranno i lavori e sarà sistemata. Poi toccherà al rondò della Snia e quindi alla rotonda davanti alle scuole. Questa comporterà una fase d'intervento più lunga: inizieremo con la rimozione del new jersey, seguita a primavera dell'abbattimento delle barriere architettoniche sui marciapiedi». Fitto l'elenco di vie in un cui sono state chiuse buche o asfaltati interi tratti di strada. Prossimo l'intervento di sistemazione di piazza Facchetti per evitare ulteriori cadute di pedoni.
Un passaggio che non ha mancato di sollevare alcuni critiche di Luca Bonfanti consigliere Lega Nord. «Mi chiedo come lavori Assp. Insomma, in molti casi le buche non vengono sistemate, ci sono soltanto dei birilli o cartelli per indicare il pericolo. Tra le vie Milano e Cavour a Binzago c'è una buca enorme, rattoppata con semplice sabbia che con la pioggia o il passaggio di auto e moto si solleva. Risultato? Il buco non sparisce, anzi, diventa ancora più pericoloso. Smettiamola di tappare le pozzanghere in via Romagnosi e si chiudano le buche vere come quella di via Cavour all'angolo con via Milano». «Gli operai di Assp stanno lavorando - ha replicato l'assessore - e il nuovo presidente, Luca Zar-doni, sta seguendo la riorganizzazione. Dopotutto Assp ha solo 5 operai e noi abbiamo 150 chilometri di strade da curare».
Cristina Marzorati


QUESTIONI ECONOMICHE. IL SINDACO TRANQUILLO
Incarico a Carimati, la Lega Nord alla Corte dei Conti: «Si tratta di danno erariale»

«A nostro parere siamo di fronte a un danno erariale per le casse comunali, vedremo come a esprimerà la Corte dei Conti». Cosi Luca Bonfanti (foto), consigliere comunale Lega Nord, spiega la decisione del gruppo e in particolare della capogruppo Marina Romano di rivolgersi alla Corte. 11 ricorso nasce in seguito alla scelta dell'amministrazione comunale di nominare l'avvocato Filippo Carimati, vicino alla maggioranza (l'assessore Luca Vaghi è espressione della sua lista civica), come esperto per attività di analisi, razionalizzazione e proposte per attività giuridico amministrative ed economiche in materia di società e enti partecipati. In sintesi Carimati dovrà predisporre un piano per il recupero di tutte quel-, le risorse che spettano a Cesano, in quanto ente proprietario di alcune quote in diverse società e enti pubblici. Per farlo l'avvocato riceverà 25mila euro. «Quando eravamo alla guida della città - rammenta Bonfanti - e assessore era Fabio Pomerio, investimmo 20mila euro per un piano dì rientro e comunque gestione delle diverse partecipate. Arrivato il commissario, è stato assegnato lo stesso incarico a due avvocati per una spesa di 40mila euro. Non mi risulta che questi abbiano mai fatto una relazione, eppure il Comune ha liquidato le loro fatture per circa 30mila euro e oggi ci troviamo di fronte ad altri 25mila euro per Carimati, che oltretutto fa parte anche del direttivo di una delle partecipate: BrianzaAcque». Il sindaco Gigi Ponti non si scompone: «A luglio è stato indetto un bando (l'avviso è stato approvato il 10 luglio e i curriculum dovevano pervenire in comune entro le 12 del 20 luglio) per cercare una figura in grado di portare nelle casse ormai esangui del comune, risorse che ci spettano dalle società partecipate. Hanno risposto in due e abbiamo ritenuto l'avvocato Carimati in grado di svolgere questo compito. Sulla questione fatture pagate agli avvocati incaricati dal commissario, hanno svolto il loro lavoro».
Cristina Marzorati

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