Rassegna: Il Cittadino del 18/2/2012

mercoledì 22 febbraio 2012 | ,




Rassegna Stampa redatta da SEL Cesano Maderno con le principali notizie relative alla nostra Città in edicola oggi Sabato 18 Febbraio 2012, sul Cittadino - Valle del Seveso.





Totosindaco, testa a testa Ponti-Romano
I due sono alla pari, seguono Santoro e Bevacqua. Spunta anche Cazzaniga


Per il titolo di papabile sindaco più amato dai cesanesi è testa a testa tra Marina Romanò, sindaco uscente e numero uno della Lega Nord, e Gigi Ponti, storico primo cittadino e attuale coordinatore di Monza e Brianza del Pd. Almeno questo dicono le urne del nostro "Toto sindaco", dove in 27 hanno espresso la loro approvazione per Ponti e altrettanti per Romanò. Guarda à distanza gli avversari, ma è comunque al secondo posto, Michele Santoro. L'ex assessore, conosciuto per essere il "parrucchiere del Burghett", anche questa settimana è stato apprezzato dai suoi concittadini, che hanno fatto salire a 9 il numero dei voti imbucati nelle urne. Stabile è invece Massimiliano Bevacqua. Il giovanissimo esponente del Sei è fermo ancora a 4 consensi. Anche Gianni Capone, commerciante con attività in via Borromeo, deve accontentarsi della soddisfazione delle scorse settimane, quando tre elettori avevano scritto sulle nostre schede il suo nome e le avevano imbucate negli appositi contenitori. Oltre allo scossone al vertice, dove Romanò ha riagganciato Ponti, questa settimana all'apertura delle urne ci siamo trovati di fronte a due sorprese. Una è Omar Amanti, non ce ne voglia, ma proprio non sappiamo chi sia, comunque ha ottenuto 2 voti. Può vantare di essere stato votato da un elettore anche Alessandro Cazzaniga, figlio del noto politico Sergio e impegnato di recente col gruppo "Giovani per Cesano".

Cristina Marzorati




La Cesano che vogliamo 
Programma con sei punti


Sei punti alla base del programma della lista civica "La Cesano che vogliamo". Il fondatore Federico Ravagnati e la sua lista propongono di mettere al centro del proprio impegno questioni calde: immigrazione e controlli, consumo di suolo, servizi sociali, collegamenti all'interno della città, barriere architettoniche e sicurezza pedonale, tecnologia. «Abbiamo moltissima carne al fuoco - spiega il giovane cesanese - attraverso la nostra pagina face-book si stanno avvicinando a noi tanti concittadini che portano esperienza, punti di vista e proposte. Anche gli incontri nella nostra sede, ogni lunedì sera in via Cozzi 2B - nel negozio Pinball Restare - stanno andando molto bene, con una partecipazione che fa ben sperare per il futuro della nostra città». Tra le proposte il controllo preventivo degli stranieri al rilascio della residenza: «Per verificare che queste persone siano in possesso di tutti i requisiti: permesso di soggiorno, posto di lavoro, regolare contratto di affitto» spiega ancora Ravagnati, l'impegno a non erodere ulteriormente le aree verdi ed a rivalutare l'edilizia esistente: «Siamo contrari allo scempio di Via Lazio ed a quanto che è stato edificato senza valutarne l'utilità in termini di servizi ai cittadini». Aiuti economici a madri e padri separati ed in difficoltà. Servizi bus navetta. Monitoraggio ed interventi su punti sensibili e pericolosi per l'utenza debole (vedi sot-topassq di via Battisti ma non solo) . Punti di accesso wi-fi gratuiti.

Gionata Panseri




Villaggio Snia, "Quelli della Snia..." si confrontano


Per gli abitanti del Villaggio Snia è arrivato il momento di scendere in campo. Venerdì prossimo, 24 febbraio, alle 21 alla sala civica del centro anziani di via Marconi è convocata la prima riunione del libero movimento di cittadini, che via Pace-book attraverso il gruppo "Quelli della Snia" ha gettato le basi per lanascitadi una lista civica, magari con un proprio candidato sindaco pronto a presentarsi alle elezioni comunali del 6 maggio.

Cristina Marzorati




Rischio Bte, comitati si appellano al Parco
Cesano e Limbiate, contro il progetto, incontrano la presidente delle Groane


Le associazioni "Insieme per il Villaggio", il "Comitato civico frazione Snia" e "Più Limbiate meno cemento" non abbassano affatto la guardia sul progetto della Bte che prevede la realizzazione di un impianto di trattamento di prodotti chimici in via Groane, al confine con i comuni di Limbiate e Bovisio. Dopo aver organizzato un'assemblea pubblica il 21 gennaio per informare i cittadini sul fatto che in un prossimo futuro potrebbero avere una "bomba ecologica" fuori dalla porta di casa, Natale Zappella, Edgardo Zilioli e Mauro Varisco, in rappresentanza dei tre gruppi, hanno anche incontrato Barbara Calzavara, neo presidente del Parco Groane. Scopo di questo colloquio è sta quello di rimarcare, anche in questa sede, la loro assoluta contrarietà alla realizzazione di un nuovo impianto di trattamento rifiuti tossici all'interno di un'area tutelata che per di più si trova a due passi dall'oasi Lipu. «All'attenzione del nuovo presidente - dichiara Mauro Varisco, presidente di Più Limbiate meno cemento - abbiamo sottoposto in particolare la questione riguardante la decisione presa nel 2007 dall'ex amministrazione del Parco delle Groane di non associarsi nel ricorso al Tar contro questo progetto. E' nostra opinione che una presa di posizione determinata da parte del parco, contro la realizzazione di questo impianto, contribuirebbe in maniera importante alla causa di quanti, come noi, di una vasca di smaltimento fanghi tossici nel Parco delle Groane proprio non ne sentono il bisogno, nè vogliono saperne». Anche se i rappresentanti di "Insieme per il Villaggio", del "Comitato civico frazione Snia" e di "Più Limbiate meno cemento" ritengono che l'incontro sia stato positivo, Calzavara per il momento non si sbilancia. «Mi sono fatta spiegare tutto dai comitati - spiega la nuova presidente del parco Groane -. Sto studiando la situazione con la documentazione che mi sono fatta lasciare».

Fabio Cavallari




«PIÙ LIMBIATE MENO CEMENTO»
Limbiate, una mozione in aula per essere contrari e compatti


Un parere compatto di tutte le forze le politiche contro la realizzazione di un impianto di trattamento di rifiuti chimici alla Snia rafforzerebbe la posizione legale degli enti locali in vista del futuro pronunciamento delTar sul ricorso presentato nellontano2007.Per questa ragione il comitato "Più Limbiate, meno cemento", come fatto anche pochi mesi Saper il gassificatole di Pinzano, ha sottoposto ai capigruppo del consiglio comunale di Limbiate la possibilità di discutere una mozione sull'argomento. Nella proposta di testo, protocollata al 9 febbraio, il gruppo limbiatese e le associazioni cesanesi chiedono che nellapros-sima seduta venga discussa l'integrazione del ricorso alTar con memorie aggiuntive, impegnando così il sindaco e la giunta «a verificare e valutare il porre in essere tali integrazioni e aggiornamenti, nei modi e tempi più opportuni e con strumenti e supporti che si riterranno più efficaci, per poter pervenire ad una pronuncia delTar a difesa dei legittimi interessi della collettività di limbiate e dei Comuni limitrofi".

Fabio Cavallari




«Che fatica lavorare la terra Qui conta solo il cemento»
La testimonianza di Massimo Alberti e dell'attività a Villa Marina L'idea di reintrodurre vitigni autoctoni: produzione di Groanello


«Chi parla di voler salvaguardare e incentivare le produzioni agricole si sta solo riempiendo la bocca di belle parole». Massimo Alberti, marito di Maura Strada, proprietaria dell'Azienda agricola Villa Marina, tra Cesano Maderno e Bovisio Masciago, lavora la terra da una vita ed è critico nei confronti di quelle istituzioni capaci di parlare di verde solo in periodo elettorale per poi cedere alle lusinghe degli oneri di urbanizzazione. «Finché i dirigenti non smetteranno di fare i politici non andremo lontano - spiega - Noi continuiamo a fare questo lavoro unicamente perchè nutriamo una grande passione per quello che facciamo. Il problema maggiore è che un terreno agricolo non rende in termini di guadagni economici, per cui la massima aspirazione di chi possiede un area verde oggi, in molti casi, è che questa venga convertita in edificabile».

Villa Marina si trova alle pendici del pianalto delle Groane ed è attorniata da nove ettari di terreno. Nel 1985 Maura e Massimo hanno ristrutturato una casa coloniale del 1.700 trasformandola in una azienda agricola votata all'allevamento di razze autoctone in via di estinzione. «Negli anni '90 accoglievamo scolaresche, volevamo creare una fattoria didattica per conservare una parte della nostra cultura e delle nostre tradizioni. In pochi hanno capito i nostri intenti» spiega ancora l'allevatore.

Oltre alle pecore brianzole a Villa Marina vengono allevati tacchini brianzoli e, per un po', hanno trovato ospitalità anche vacche di razza varzese. Alberti racconta di innumerevoli scontri con le istituzioni nel corso degli anni: «Se avessi voluto fare profitti avrei trasformato tutto in agriturismo, e probabilmente me lo avrebbero consentito - dice ironico riferendosi alla continua edificazione cui sono soggetti i terreni prossimi al suo - avevamo intavolato discorsi per promuovere il chilometro zero, laboratori didattici, tramite Coldiretti potevamo creare un piccolo punto vendita assieme ad altri agricoltori della zona. Tutto è sempre caduto nel nulla».
Nonostante questo non si scoraggia, il figlio ha ereditato la passione ed è iscritto all'istituto agrario, per il futuro stanno pensando di reintrodurre vitigni autoctoni: «Abbiamo già sperimentato una piccolissima produzione: il Groanello di Villa Marina».
Gionata Panseri

0 Responses So Far:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...