Rassegna Stampa redatta da SEL Cesano Maderno con le principali notizie relative alla nostra Città in edicola oggi Sabato 21 Gennaio 2012, sul Cittadino - Valle del Seveso.
CESANO MADERNO
Tutto gira intorno a Gigi Ponti. C'è fermento per nuove liste
Nuovi movimenti stanno nascendo nelle frazioni e molti giovani sono pronti a debuttare in politica. In vista delle comunali di primavera Cesano è in fermento e nel segreto delle urne, gli elettori potrebbero trovare una scheda chilometrica con tanti simboli e candidati. Dopo la caduta anticipata del governo di Marina Romanò, Lega Nord, che dovrebbe ripresentarsi appoggiata da una lista civica, è il centrosinistra a dettare le regole del gioco persino in casa Pdl. Non è stato ancora deciso il nome dell'aspirante primo cittadino per Pd, Udc, Italia dei valori (in una conferenza stampa in settimana ha detto no alle primarie, ma sì a un sindaco deciso dalla coalizione), "Movimento per le Alleanze Civiche", "Vivi Cesano" e SEL, ma al 90 per cento si punta sull'ex primo cittadino Gigi Ponti. Ma se così non fosse? É forse quello che si attende il Pdl. Il segretario cittadino Alessandro Soliman a ieri pomeriggio non ha saputo dirci eventuali alleanze con liste civiche e tanto meno la rosa dei papabili candidati di centrodestra ammettendo che «tutto potrebbe cambiare in base a quello che sceglierà il centrosinistra, insomma è importante sapere chi sarà il candidato, per poi prendere le misure» o magari strizzare l'occhio a Paolo Vaghi, Udc, che non dispiacerebbe assolutamente all'elettorato di centrodestra. Ma non solo i grandi poli fanno parlare. A Cesano Maderno sta prendendo sempre più piede il "Movimento cinque stelle" di Beppe Grillo, le riunioni a cadenza settimanale in una pizzeria di Binzago coinvolgono almeno trenta persone. È nata poi la lista civica "La Cesano che vogliamo", al Villaggio Snia si stanno gettando le basi per creare una compagine impegnata sulle problematiche del quartiere e a Molinello potrebbe ripresentarsi come fondatore di una lista civica anche Paolo Macheda, conosciuto in passato come esponente in passato della Democrazia Cristiana.
Cristina Marzorati
«Borromeo, metteteci tutto ma di pregio»
Per Corrado Mauri è fondamentale rispettare la dimora seicentesca, qualsiasi destinazione abbia Zanzottera: «Serve guardare alle nuove generazioni e puntare al rilancio con moderne tecnologie»
Il futuro e la valorizzazione di Palazzo Borromeo passano attraverso due punti fondamentali: le condizioni attuali del Palazzo ed una selezione del genere di iniziative che può ospitare. «Non si può fare di tutto - spiega Corrado Mauri, presidente dell'associazione Vivere il palazzo ed il giardino Arese Borromeo - basti pensare che cinque anni di università ci hanno restituito una condizione degli affreschi non proprio entusiasmante. Occorre organizzare un monitoraggio sistematico delle sale, non solo di quelle aperte al pubblico, coinvolgendo la Soprintendenza. Sulla base di questi monitoraggi dev'essere il Palazzo stesso a dettare le condizioni per il suo utilizzo». La dimora seicentesca museo di se stessa quindi, con un occhio di riguardo da parte di chi sarà chiamato a gestirlà. «Quando saremo in grado di richiamare molte persone ogni fine settimana per le visite guidate, ne gioverà tutta Cesano Ma-derno - continua Mauri - per questo occorrono progettualità, rispetto, attenzione e salvaguardia. Bisogna prima di tutto selezionare le mostre, facendo nuovamente del Palazzo un centro di cultura serio, valutare poi come riempire sì le sale, ma con un distinguo nella destinazione d'uso tra le sale vuote e quelle affrescate, che devono essere trattate con maggior riguardo rispetto a quanto fatto in passato».
Sullo stesso piano i ragionamenti di Ferdinando Zanzottera, conservatore della fototeca dell'Istituto per la ricerca della storia dell'arte lombarda, con sede a Palazzo lacini. «Occorre studiare usi compatibili con la struttura - spiega - rispettare gli spazi prediligendo attività che valorizzino e facciano conoscere il Palazzo. La presenza dell'università, in questo senso era sì elemento di prestigio ma comportò una chiusura del Palazzo in se stesso. Occorre creare legami profondi con chi lo può fruire quotidianamente, processo che è iniziato solo recentemente, ma sicuramente in atto». Avvicinare pubblico alla dimora seicentesca è fondamentale. Bisogna guardare alle nuove generazioni: per questo l'Isal in passato aveva anche studiato un sistema di schede, multimediali, sperimentate in occasione di "Ville aperte" già nel 2010 e 2011 (riportano informazioni su storia, architettura, sale, dipinti ed affreschi di particolare pregio). Valorizzare le tecnologie moderne è un modo per coinvolgere i giovani (sicuramente abili ad utilizzare questo genere di supporti) e l'Isal ha già trovato alcuni sponsor privati per la realizzazione di questo progetto che potrebbe vedere a breve la luce.
Gionata Pensieri
La giornata
Fare memoria della Shoah. Tutti gli eventi
Giornata internazionale della Memoria: 27 gennaio. Si moltiplicano le iniziative sul territorio per non dimenticare l'eccidio dei campi di sterminio e tragica ed indelebile pagina della Shoah. Diverse le associazioni impegnate. L'Anpi, sezione Pel-legatta, ha organizzato per domenica 29 gennaio alle 20.30 una serata speciale all'auditorium fratelli Disarò, in piazza Ar-rigoni. Il Laboratorio Esiba Arte metterà in scena lo spettacolo "Il nodo dell'albero". Uno spettacolo toccante a cui la cittadinanza è invitata ad assistere. Ingresso gratuito.
FILM ALL'EXCELSIOR
Il Centro culturale Don Bosco, con Excelsior Cinema&Teatro, propone invece una serata a tema, inserita nel calendario di Cineforum Fest. Martedì 31 gennaio verrà proiettata la pellicola "Vento di primavera", con Jean Renò diretto da Roselyne Bosch. Il film racconta la tragedia della deportazione vista dagli occhi di un protagonista undicenne. Ambientato nella Francia del 1942, Joseph, i suoi compagni ebrei e le loro famiglie imparano a vivere in una Parigi occupata, sulla collina di Montmatre, dove hanno trovato rifugio. Il 16 luglio del 1942 vengono ammassati (in 13000) nel Vélodrome d'Hiver e deportati nel campo di Beau-ne-La-Rolande. La pellicola verrà proposta nel corso della mattinata agli studenti delle scuole superiori di Cesano Maderno.
MEDIE CON FIANO
Le scuole medie del territorio in queste settimane stanno invece regolarmente svolgendo in classe la parte del programma che riguarda la ricostruzione di questa tragedia. In particolare gli alunni delle classi terze dei due plessi delle scuole medie Salvo D'Acquisto si stanno preparando all'incontro di lunedì 13 febbraio. Ospite degli istituti cesanesi Nedo Fiano, scrittore italiano sopravvissuto alla deportazione nazista nel campo di concentramento di Auschwitz. Nedo Fiano è uno dei più attivi testimoni contemporanei dell'esperienza dell'Olocausto nazista.
Gionata Panseri
«Vi racconto io com'era mio fratello»
Alessandra Biundo critica il libro che parla di Antonio, morto nel 2008
Nell'estate del 2008 perse suo fratello in un tragico incidente stradale. Oggi quel tragico evento torna alla memoria anche attraverso un libro, "Diario di un amore", che lei però, categoricamente, respinge: «Quello non è mio fratello». Lei si chiama Alessandra Biundo, ha 34 anni, capelli lunghi corvini, non ha ancora superato il lutto per la morte di Antonio Biundo, (nella foto)nato il 1979, residente a Molinello e deceduto ai confini tra Seregno e Cabiate. «D 23 dicembre scorso - ci racconta Alessandra - ho saputo per caso che Michela Bianchi, amica di mio fratello e come dice lei la sua fidanzata, ha scritto un libro dove parla di mio fratello. Non scrive mai - continua Biundo - il suo nome per esteso, ma le date, le descrizioni e i tempi coincidono, insomma, è chiaro: si tratta di lui. Nel libro Michela dice che con me non ha mai funzionato, ma io l'ho vista per la prima volta in ospedale, dopo l'incidente, prima non sapevo neanche che esistesse. Non solo descrive mio fratello come un sociopatico, gli amici l'avrebbero anche invitata a non frequentare una persona con disturbi, senza contare progetti che non sono mai esistiti. Si legge che era pronta a sposarlo, a comprare casa, ad avere un figlio, peccato che mio fratello pensasse di comprare una casa dove noi tre fratelli e mia madre avremmo potuto finalmente vivere insieme».
Alessandra capisce che queste sono vicende private: «Già, peccato però che questo libro l'abbiano letto in molti, soprattutto chi ruotava attorno alla vita di mio fratello o a quella della mia famiglia. Non mi piace che il ricordo di lui sia stato fatto da chi non lo conosceva davvero e scritto senza coinvolgerci. E pensare che gli amici di Antonio mi chiedono sempre il permesso quando vogliono parlarmi di lui».
Cristina Marzorati
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