Rassegna Stampa redatta da SEL - Cesano Maderno con le principali notizie in edicola oggi, Martedì 23 agosto 2011, sul Giornale di Seregno.
RACCOLTA FIRME E VIVACE DIBATTITO DOPO LA DECISIONE DELLA SOCIETà SPORTIVA
ALLENATORE GAY «ESPULSO» DALLA PARROCCHIA ALLA SNIA
Allenatore omosessuale allontanato dalla società sportiva parrocchiale al termine della stagione agonistica. Parte una raccolta firme contro la decisione del parroco che, tuttavia, esclude l'identità sessuale all'origine del provvedimento. Un'estate rovente, in tutti i sensi, al Villaggio Snia dove l'«esonero» di Luciano Dicoladonato suscita un vivace dibattito accompagnato da una raccolta firme - oltre un centinaio - fra genitori e atleti della società sportiva «Equipe 2000», di cui è presidente il sacerdote del quartiere, don Ambrogio Pirovano . Da queste parti tutti o quasi associano la decisione all'omosessualità dell'allenatore 37enne, che ha serenamente dichiarato di essere gay alla sua squadra: ha disputato il campionato primaverile Csi a sette finendo negli ultimi posti della classifca ed è formata dai giocatori più grandi, dai 18 anni in su. Luciano - Lucy il soprannome che si porta dietro ormai da tanto tempo - era arrivato sulla panchina della Snia soltanto ad aprile dopo la lunga esperienza sportiva a Baruccana prima e Seveso centro poi. Soltanto quando è circolata la notizia della sua omosessualità , verso la fine della stagione, sono iniziati i problemi di coabitazione. Della faccenda si è dibattuto in un paio di riunioni nel mese scorso: la prima con i vertici della società sportiva parrocchiale alla presenza di don Flavio, la seconda con il tecnico, alcuni dirigenti e genitori ma la decisione da subito è parsa irrevocabile. Anche pochi giorni fa, prima di partire per le vacanze in Campania, l'allenatore ha incontrato don Flavio Riva per chiarire la situazione e capire l'orientamento della parrocchia in vista della prossima stagione ma le posizioni sono rimaste molto distanti. Nella comunità della Snia sono già state apposte 110 firme nel foglio intitolato «Noi vogliamo Luciano come allenatore», nella convinzione che la decisione del parroco dipenda dalla sua condizione di gay. Una teoria che viceversa il sacerdote nega con forza, parlando soltanto di motivi educativi. Intanto nell'organigramma della società sportiva - la cui origine risale al '67 ma è in fase di ristrutturazione - resta tuttora vacante il posto di allenatore della prima squadra.
L'ALLENATORE
Deluso il 37enne: «E' la prima volta che mi succede»
LA SQUADRA: «NON VOGLIAMO UN ALTRO MISTER»
«Sono vent'anni che faccio l'allenatore, sono anche un arbitro Csi, non ho mai avuto problemi ed è la prima volta che mi succede un fatto del genere». A parlare è Luciano Dicoladonato durante qualche giorno di vacanza in Campania. «Mi è stato detto che non sono idoneo perchè sono gay, non sono visto come un educatore di oratorio - ha aggiunto il 37enne, che risiede in centro città - Guardacaso quando non sapevano che ero gay andava tutto bene... Comunque sono disposto ad andare fino in fondo per tutelare la mia persona, è assurdo che ci siano situazioni così nel 2011. Del resto c'è anche una legge contro la discriminazione sessuale». Solidali con il tecnico anche la dozzina dei giocatori, fra cui Rolando Alexis Barreto . «Non siamo d'accordo con la decisione di cui non ci è stata data una precisa spiegazione - ha riferito - Luciano si è dimostrato una persona per bene, che correttamente ha comunicato alla squadra la sua omosessualità disponibile a farsi da parte se avesse rappresentato per noi un problema. Non capiamo la decisione presa, speravamo che anche la nostra opinione contasse un po' di più. Anche fra i genitori non è emersa nessuna contrarietà alla sua presenza». E adesso cosa succederà ? «Ci incontreremo a settembre con Luciano per prendere una decisione comune».Anche Roberto Beccalli sta dalla parte del tecnico esonerato. «Lo conosco fin dai tempi in cui giocavo nella Robur di Baruccana. Da subito abbiamo detto che la sua omosessualità non era un problema per noi della squadra. La maggior parte dei giocatori è disposta a seguirlo in una nuova squadra se non cambierà la decisione presa, contro la quale sono state raccolte anche tante firme...».
politica
CADUTA LA GIUNTA IL COMUNE RISPARMIA CENTOMILA EURO
Centomila euro risparmiati dal Comune dopo la caduta della Giunta Romanò. Lo testimonia la determina riferita ai «costi della politica» che calcola la riduzione dell'impegno di spesa del 2011 dopo i fatti del giugno scorso, quando diciannove consiglieri comunali hanno firmato le dimissioni. Non dover più pagare gli stipendi al sindaco, alla Giunta e al presidente del Consiglio comunale ha comportato un minor costo di 112mila euro.
CASCINA GAETA II
Chiuso un tratto di via De Amicis per il crollo di alcune tegole
DOPO L'INCENDIO CINQUE FAMIGLIE SENZA CASA
Sono cinque le famiglie rimaste senza casa dopo il devastante incendio di venerdì l'altro scoppiato nella palazzina «Cascina Gaeta II» in via De Amicis.Tutto un lato dell'edificio è stato dichiarato inagibile: persino il tratto di strada è stato transennato dalla Polizia locale a causa del crollo di alcune tegole che potevano mettere a rischio l'incolumità dei passanti. Sul posto sono tornati anche i vigili del fuoco che hanno monitorato la situazione della palazzina. Le famiglie evacuate hanno trovato ricovero presso parenti o amici ma resta lo sconforto per aver perso tutto nell'incendio.Il rogo è partito da un corto circuito che ha fatto scoppiare una lavatrice all'interno di un appartamento all'ultimo piano. In pochi minuti si è scatenato l'inferno: lingue di fuoco uscivano dal tetto e dalle finestre del palazzo e, una volta spente le fiamme, la conta dei danni è ingente. La proprietaria dell'appartamento dove si è generato il rogo, una 30enne pakistana, si sente male, colta da una crisi d'ansia, e viene portata in ospedale anche per una lieve intossicazione. Gli altri inquilini fortunatamente non sono in casa e nessuno si fa male. Lo scenario però è raccapricciante: all'interno dei locali tutto è stato distrutto dal fuoco, non è rimasto nulla. Persino un gattino che, spaventato, si era rifugiato sotto un armadio, non è riuscito a salvarsi.
Il sipario sull'ottava edizione si alza mercoledì 31 agosto
UNIVERSITé D'ETé, PARTE L'EDIZIONE «AMBIENTALISTA»
Si aprirà il prossimo mercoledì 31 agosto l'ottava edizione dell'«Université d'Eté». Per il secondo anno consecutivo, a fare da cornice sarà Palazzo e Parco Borromeo, con l'appoggio della Provincia di Monza e Brianza e con l'alto patronato del Presidente della Repubblica. Il tema della tre giorni è incentrato su «Il ruolo degli enti locali e la convenzione europea del paesaggio». L'argomento verrà trattato con una serie di lezioni, conferenze e seminari a partire dalle 10,15 del 31 agosto, subito con ospiti illustri. Nell'arco della giornata è infatti prevista una parata di politici locali tra i quali: Davide Boni , presidente del Consiglio di Regione Lombardia; Alessandro Colucci , assessore regionale a Sistemi verdi e paesaggio; i parlamentari europei Mauro Mario e Laura Comi ; Dario Allevi , presidente della Provincia di Monza e Brianza; Enrico Elli , assessore provinciale alla Cultura; Andrea Monti , assessore provinciale al Turismo. Nel pomeriggio i primi due laboratori dal titolo: «Il rapporto con la cittadinanza» e «Il paesaggio quale sintesi per una corretta comunicazione». Ma quello più significativo è fissato per giovedì 1 settembre, alle 8,30 del mattino, quando i partecipanti dell'«Université» si recheranno presso il Bosco delle Querce di Seveso e Meda. Un'occasione unica per ricordare il 35esimo anniversario del disastro della diossina. Durante la prima conferenza di presentazione dell'evento, tenutasi lo scorso mese di giugno, Enrico Elli aveva dichiarato: «L'educazione e la cultura ambientale sono sempre più importanti. Il territorio è un bene da preservare. Per la prima volta ci sarà una sessione di studio interamente dedicata agli amministratori pubblici, con l'obiettivo di sensibilizzare ed accrescere le professionalità e le competenze dei nostri esperti che potranno così operare efficacemente nel processo di rivalutazione del paesaggio, quale risorsa fondamentale in un ambiente antropizzato come lo è oggi la Brianza». La speranza degli organizzatori è quella di superare la quota dei 120 iscritti della scorso anno, provenienti da tutta Europa. L'invito è stato rivolto a studenti e laureati in discipline attinenti al territorio, insegnanti, funzionari e tecnici degli enti locali.
INIZIATIVA
A FERRAGOSTO ANZIANI A PRANZO CON L'EX GARANTE DEL CENTRO SNIA
Oltre una trentina di anziani a pranzo con Giulia Bardaro , ex garante del Centro Villaggio Snia. E' la lodevole iniziativa intrapresa dalla cesanese che, il giorno di Ferragosto, ha invitato a pranzo oltre una trentina di anziani che, per ragioni di salute, non hanno potuto partecipare alla gita organizzata dai Centri diurni anziani della Snia, di Cassina Savina e di Cesano centro. Entusiasti i partecipanti che hanno potuto trascorrere la festività in compagnia.
CASCINA GAETA
La sbarra installata all'ingresso non viene abbassata alla sera
DISCARICA A CIELO APERTO, «INVITO» PER GLI INCIVILI
I rifiuti non conoscono ostacoli, o meglio l'inciviltà non conosce ostacoli ed educazione. Una frase che si riferisce a un contesto ben preciso: la discarica di via Fabio Massimo, nel quartiere di Cascina Gaeta. Rifiuti abbandonati anche lungo il percorso che conduce alla piattaforma ecologica comunale che rimane al servizio della città e dove i vari rifiuti dovrebbero trovare la loro adeguata collocazione. Ma come ci viene segnalato non avviene così, perchè la discarica rimane aperta a tutti e a qualsiasi ora. Una questione quella della discarica comunale di via Massimo già discussa in Consiglio comunale nel lontano 2006, a seguito di alcune interrogazioni del consigliere comunale Franco Busnelli . L'allora Amministrazione aveva deliberato di autorizzare e installare una sbarra affinchè potesse essere abbassata la sera per impedire alle persone di accedere, evitando gesti di inciviltà , come l'abbandono dei rifiuti in luoghi «non consentiti». Nonostante la sbarra sia sempre presente, pare che nessuno la abbassi alla sera, «lasciando la discarica fuori controllo. Forse basterebbe che qualcuno si prendesse a cuore la questione e faccia rispettare almeno il deterrente della sbarra in funzione secondo orari precisi». Chissà che così a sbarra funzionante le persone che solitamente «parcheggiano i loro rifiuti laddove capita» possano convertirsi alle regole della civiltà e rispettare ambiente e cittadini.
SOLIDARIETA'
Positiva anche quest'anno l'esperienza dei bambini ucraini con la Cento Villaggi
L'UNIONE FA LA FORZA E AIUTA SEMPRE GLI ALTRI
Ancora una volta il progetto dell'associazione locale Cento Villaggi ha dato i risultati attesi: ben 63 ragazzi ucraini con le loro due accompagnatrici sono stati ospitati da famiglie locali con tanto affetto nelle scorse settimane. Il prossimo 31 agosto, dopo due mesi di permanenza nel nostro Paese, torneranno a casa - chi in famiglia chi in orfanotrofio - con una nuova importante esperienza soprattutto dal punto di vista della salute. Sono ormai diversi anni che il sodalizio cesanese, unitamente ad altre associazioni brianzole, si stanno impegnando e collaborano con il villaggio ucraino di Kuchinoska, nella regione di Chernigov, con l'orfanotrofio di Borzna e da quest'anno con quello di Pryluky per sostenerli nella difficile situazione in cui vivono. «Grazie al sodalizio con quattro associazioni del nostro territorio - ha spiegato Vincenzo Basilico , presidente della Cento Villaggi - quest'anno ci siamo impegnati a realizzare una scuola a Kuchinoska, che, se tutto va bene, potrebbe essere pronta per l'autunno. Sempre grazie a questa unione di forze, quest'anno siamo stati in grado di ospitare 21 ragazzi in più rispetto allo scorso anno, un risultato che ci fa molto piacere, al di là quasi delle nostre aspettative. Un risultato che ci dà carica e ci sprona a impegnarci sempre di più su questo fronte».
CESANO M.
Villaggio Snia, allontanato 37enne: «Mai successa una cosa simile»
ALLENATORE GAY ESONERATO DAL PARROCO
Don Flavio: «Una scelta educativa» ma la squadra non vuole un altro tecnico
Allenatore omosessuale «espulso» dalla società sportiva dell'oratorio al Villaggio Snia. Per il parroco e responsabile educativo della comunità , don Flavio Riva , l'allontanamento del tecnico, che risiede in centro città , dipende da una riflessione educativa e non ha nulla a che vedere con la sua identità sessuale. Ma la squadra, l'«Equipe 2000», contesta la decisione del sacerdote e non vuole un altro allenatore per la prossima stagione nel campionato Csi. Intanto alla Snia sono state raccolte oltre cento firme fra genitori e giocatori della società sportiva parrocchiale per trattenere il mister.
agenzia «innova21»
FAMIGLIE SOSTENIBILI A SCUOLA PER CAMBIARE LO STILE DI VITA: PRIMI RISULTATI DEL MONITORAGGIO
Brave nella raccolta differenziata e nel risparmio dei consumi in casa, poco sostenibili nell'uso dell'automobile.Sono i primi risultati del monitoraggio avviato dall'Agenzia «Innova21» per lo sviluppo sostenibile: una prima sperimentazione su consumi consapevoli e stili di vita che ha coinvolto oltre 120 famiglie iscritte al progetto «La Famiglia Sostenibile», realizzato con il contributo della Fondazione Cariplo. Le famiglie sono state intervistate anche da Radio24. «Nel mese di giugno i soggetti coinvolti hanno iniziato a frequentare degli incontri di approfondimento per poter capire come cambiare i propri stili di vita, per essere più attente ai consumi della propria abitazione, alla produzione e gestione dei rifiuti, agli acquisti nell'ottica di una maggior sostenibilità ambientale - ha spiegato il direttore di Innova21, Simone Paleari - Il punto dolente è sicuramente rappresentato dalla mobilità . L'automobile è il mezzo di gran lunga più utilizzato per tutti gli spostamenti: lavoro (circa due terzi degli intervistati), spesa (più del 90 per cento), tempo libero e vacanze (poco meno del 90 per cento). Molto più rosea la situazione riguardo ai rifiuti e al risparmio energetico».
IL SACERDOTE
Don Flavio Riva, responsabile della comunità pastorale, spiega l'allontanamento e spegne le polemiche
«SCELTA EDUCATIVA, L'IDENTITà SESSUALE NON C'ENTRA NULLA»
Pareri diversi sulla parentesi a Seveso: esperienza negativa a Baruccana, più che positiva al «Paolo VI»
«Questa è una notizia?». Ha mostrato sorpresa don Flavio Riva quando, lo scorso venerdì, lo abbiamo interpellato in casa parrocchiale sulla vicenda che arroventa l'estate alla Snia. «Se l'oratorio è un luogo educativo, è giusto che il responsabile scelga chi ritiene più opportuno - ha commentato il sacerdote - La decisione presa non ha nulla a che vedere con l'identità sessuale dell'allenatore, peraltro capisco poco di calcio e non valuto certo il suo operato in termini sportivi. Conta la qualità del servizio educativo, il servizio ai più piccoli e i buoni rapporti con la comunità cristiana all'interno della realtà locale. Le firme? Io non le ho ricevute e comunque non valgono più di una riflessione educativa. Nulla di personale contro Luciano ma la scelta è di investire in termini educativi su persone che sono cresciute nella comunità e hanno già compiuto un certo percorso. Del resto anche ai catechisti chiediamo che non siano separati o divorziati per una testimonianza autentica nel proprio servizio...». In attesa di ricevere le firme, don Flavio Riva appare determinato nel portare avanti una decisione piuttosto impopolare a giudicare dal clamore suscitato. «Ho detto alla squadra che se vuole giocare cerchiamo un altro allenatore ma mi hanno detto di non farlo...». Il rischio che la panchina resti vuota non sembra così remoto. La precedente esperienza dell'allenatore a Seveso, alla «Robur» di Baruccana, non era stata positiva secondo quanto riferito da fonti interne a quella società sportiva, da cui era stato allontanato perché non ritenuto «adeguato» al ruolo che ricopriva.Il cesanese era quindi passato in un altro oratorio sevesino, il «Paolo VI», dove i responsabili hanno fatto sapere che «non ha mai creato nessun tipo di problema ed è sempre stato molto disponibile nel svolgere la sua attività . In seguito ha iniziato ad arbitrare ed era impegnato quasi tutti i giorni. Siccome non riusciva più ad essere presente fisicamente come dirigente della nostra Associazione sportiva dilettantistica "Paolo VI", tanti erano i suoi impegni di arbitro, gli abbiamo detto di proseguire nella sua strada e che avremmo individuato un nuovo dirigente. Tutto ciò senza rancore, frutto di una scelta condivisa, anche perché lui era molto affiatato con i suoi ragazzi. E' stato tesserato fino allo scorso anno, poi ha deciso di intraprendere un'altra strada e noi lo abbiamo compreso».
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