Rassegna: Giornale di Seregno del 30/8/2011

martedì 30 agosto 2011 | ,




Rassegna Stampa redatta da SEL - Cesano Maderno con le principali notizie relative alla nostra Città in edicola oggi, Martedì 30 Agosto 2011, sul Giornale di Seregno.



LA SQUADRA
In settimana torneo di prestigio
«VINCERE A SAN SIRO PER LUI»

Cesano Maderno -  Un appuntamento di indubbio prestigio attende alcuni giocatori della Snia. Venerdì prossimo, dal tardo pomeriggio, scenderanno in campo nientemeno che al «Meazza» di San Siro, a Milano, per un torneo «tre contro tre» con sedici squadre della zona. «Speriamo che ci sia anche Luciano, se vinciamo gli dedichiamo il successo perchè se lo merita davvero» ha spiegato Thiago Cafarelli ( nella foto ), uno dei giocatori della squadra finita al centro della «bufera» mediatica della scorsa settimana. In questi giorni è prevista la ripresa della preparazione dopo la pausa estiva e gli atleti della Snia sono pronti a fare quadrato attorno al mister esonerato, «provato» dopo essere finito al centro dell'attenzione di giornali e tv. «Luciano teme ancora l'assalto della stampa al suo rientro dalla vacanze e noi cercheremo di proteggerlo - ha commentato Thiago, che è anche fischietto della sezione di Seregno ed arbitra fino alla categoria juniores - Stiamo pensando anche di andare via per qualche giorno, per stare tranquilli e decidere cosa fare. Una parte della squadra vorrebbe seguire Luciano altrove ma alcuni hanno impegni nelle squadre minori della società  sportiva. Questa storia non ci è andata giù, vogliamo rimanere con il nostro allenatore e lui con noi. Cercheremo di dare un segnale alla parrocchia, chiediamo un confronto aperto e un chiarimento sui motivi veri di questa decisione». Dopo un breve periodo di vacanza si attende il rientro del parroco, don Flavio Riva , per un contatto diretto nella speranza che qualcosa possa cambiare, magari in extremis. «Se un fatto simile capitasse a un 16enne, cosa potrebbe fare? - ha proseguito il giocatore - Ci chiamano anche da fuori Cesano pur di firmare la petizione per trattenere il mister ed esprimere solidarietà  all'allenatore. C'è tanta gente arrabbiata per questa storia». Una storia con un finale ancora da scrivere.


DA SEREGNO INTERVIENE IL CONSIGLIERE IMPEGNATO NELL'ARCIGAY
GIANNOBI: «TESTIMONIANZA CORAGGIOSA»

CESANO M -  «L'omosessualità  nulla toglie al valore della persona, ognuno di noi deve essere apprezzato per le proprie doti e non per il proprio orientamento sessuale». Anche Davide Giannobi ( nella foto ), consigliere comunale a Seregno, lo scorso anno è finito sulle pagine dei giornali per una dolorosa vicenda che ha reso pubblica la sua omosessualità . E la storia dell'allenatore «cacciato» lo ha ferito profondamente. «Non ho mai vissuto casi così eclatanti ma è innegabile che, spesso, il rapporto con gli altri cambia quando vengono a sapere che sei gay - ha spiegato Giannobi - In questa vicenda si parla di scelte educative ma il motivo di fondo è l'omosessualità  che, ricordo, non è una scelta individuale e consapevole come può essere il divorzio. L'omosessualità  è semplicemente una variante della sessualità  umana e le persone gay vanno accettate per quello che realmente sono, con i loro pregi e difetti. Soprattutto il clero dovrebbe essere testimone di comprensione e accoglienza a meno che non si preferisca il silenzio o la menzogna. Siamo tutti figli dello stesso Dio, no?». Il consigliere seregnese plaude al coraggio dell'allenatore, «che deve essere orgoglioso di quello che è, nessuno deve fingere di essere quello che non è, nessuno deve fermare la propria gioia di vivere e di amare secondo il proprio istinto naturale... All'allenatore dico che chi gli vuole bene davvero gli starà  vicino. Più siamo, più si rafforza il messaggio che non c'è nulla di male nell'omosessualità . Il gay non è il pedofilo, va considerato per quello che è a prescindere dalla propria condizione». Giannobi è impegnato nel gruppo scuola dell'Arcigay milanese per la difesa della diversità  sessuale, che propone incontri nelle scuole superiori. Un paio di volte ha fatto tappa anche al liceo «Parini» di Seregno. «I ragazzi ci pongono domande concrete, non ci sono diffidenza o pregiudizio. Su questi temi la società  è molto più avanti dei politici e dei sacerdoti. Anche in Brianza la discriminazione sessuale c'è ma è sopita - ha concluso Giannobi - Dopo il caso di Cesano dovrà  rivedere la sua posizione anche l'assessore Cerqua , che aveva negato l'esistenza del problema in un dibattito in Consiglio comunale».


LA NOTIZIA ANTICIPATA DAL NOSTRO GIORNALE è RIMBALZATA SULLA STAMPA NAZIONALE E ACCESO UN DIBATTITO CULTURALE SUL RAPPORTO FRA OMOSESSUALITà  ED EDUCAZIONE
TUTTI (O QUASI) TIFANO PER IL MISTER
Al villaggio snia tiene banco l'esonero dell'allenatore gay

Continua a far parlare la vicenda che ha visto l'allontanamento di Luciano Dicoladonato , ormai ex allenatore dell'«Equipe 2000», squadra del Villaggio Snia di cui è presidente don Ambrogio . La popolazione intervistata si schiera in maggioranza in favore del tecnico omosessuale, dando contro a don Flavio , considerato il responsabile dell'esonero di Dicoladonato.
Carmelo Rizzo , del Villaggio Snia si è fatto un'opinione ben precisa: «Prima di prendere una decisione del genere sarebbe stato più corretto sentire le famiglie e i ragazzi della squadra»  ha commentato il cesanese. Questi l'hanno accettato, quindi mi pare che sia stata presa una decisione frettolosa e diseducativa, buttando un ragazzo ai quattro venti. Ora è arrivato il momento di fornire delle risposte: la Chiesa non deve fare discriminazioni. Se ha i requisiti per allenare perché non può farlo?». Continuano Vincenzo Giagnorio e Nicola Monteferrante , entrambi della Snia. «Doveva rimanere al suo posto, non sappiamo come è andata in realtà , ma suppongo che qualche genitore si sia lamentato con don Flavio per l'omosessualità  di Luciano Dicoladonato» ha aggiunto Vincenzo - La questione focale è che se l'allenatore non ha mai fatto nulla di male e ha sempre svolto correttamente il suo lavoro non vedo perché dovrebbero cacciarlo - ha continuato Nicola - La raccolta firme per far ritornare l'allenatore? Credo sia un ottimo strumento, sono d'accordo». C'è anche qualcuno che difende la scelta di don Flavio: è Domenica Caloisi . «Il discorso dell'omosessualità  non c'entra, bisogna però considerare il rischio della pedofilia» ha dichiarato la cittadina del Villaggio Snia «Si sentono tante brutte storie in giro, secondo me la decisione di don Flavio è stata corretta». I commenti arrivano anche dai residenti degli altri paesi, che frequentano il Villaggio Snia. Massimo Basilico , di Cogliate, dichiara: «Quello che è successo è sbagliato. L'omosessualità  non deve essere una discriminante». E ancora. Francesco De Luca di Seregno ricorda: «Sono un imprenditore, se nella mia azienda c'è un omosessuale, che faccio? Lo mando via? No di certo se lavora bene. Bisogna finirla con queste ingiustizie, ogni giorno ce n'è una. In ogni caso credo che la decisione di don Flavio sia stata presa dietro la spinta di qualche genitore. Mi spiace molto». Ma è proprio al Villaggio Snia che i cittadini si schierano in difesa di Dicoladonato. «Secondo me non è giusto ciò che è successo» ha affermato Santina Oteri «ognuno nella sua sfera privata è libero di fare ciò che vuole». Continua Leonardo Coco : «Penso proprio che sia un errore. Don Flavio dovrebbe richiamarlo subito e porgergli le proprie scuse. Mi spiace che un uomo di chiesa si sia comportato in questo modo». Infine Giancarlo Raggi , sempre della Snia: «L'essere omosessuale non è un problema; l'abuso sì, ma non è questo il caso. Non conosco le dinamiche interne che hanno portato all'allontanamento di Luciano Dicoladonato, ma so che la Chiesa dovrebbe unire non dividere. Mi spiace perché in questo modo ci potrebbe essere anche un'influenza negativa sui più piccoli, che vedono l'omosessuale come qualcuno da emarginare». 
 
 
Luciano Dicoladonato è finito all'improvviso sotto i riflettori della stampa nazionale
«SONO DISTRUTTO, E' SCOPPIATA UNA BUFERA»
Al rientro dalle vacanze l'incontro con la squadra: «Pronti ad andarcene, non a fuggire»
La squadra dell'Equipe 2000 della società  sportiva parrocchiale della Snia in una recente premiazione

CESANO M -  «Sono distrutto moralmente, non pensavo che la decisione di portare alla luce la mia vicenda personale potesse scatenare una simile bufera».
A parlare dalla vacanza in Campania è Luciano Dicoladonato , il 37enne allenatore omosessuale dell'Equipe 2000 della Snia esonerato dalla parrocchia. Non certo per i modesti risultati sportivi ma per una scelta educativa di don Flavio Riva , responsabile della comunità  pastorale di cui fa parte anche la Snia. «Ho dovuto staccare Facebook per i troppi messaggi di solidarietà  - ha aggiunto il mister - Mi hanno chiamato tanti giornali, persino la televisione. Sono stati giorni molto difficili», con il pensiero che corre di continuo alla mamma tuttora ignara della sua omosessualità . Ultimo di quattro fratelli, in famiglia tutti sanno la verità  tranne lei, a cui Luciano vuole evitare qualsiasi motivo di ansia e preoccupazione. «Non si può giudicare male una persona perchè è gay - ha aggiunto il cesanese al telefono - Gay non vuol dire pedofilo, io vivo e lascio vivere come non ho mai giudicato un prete». Lucy, il suo soprannome, ha avuto il coraggio «di tirare fuori un problema di cui nessuno si occupa. Si parla di tutto tranne che di omofobia. Sono disposto a dare una mano ai ragazzi, soltanto parlarne per un adolescente può essere uno sfogo importante. Non tutti capiscono l'omosessuale, anche tanti genitori faticano ad accettare un figlio gay». Dopo il vorticoso susseguirsi di dichiarazioni sui giornali, l'allenatore ha precisato che «non vuole denunciare nessuno ma aprire con la propria testimonianza una riflessione sulla condizione degli omosessuali», spesso costretti a nascondersi per timore di certe reazioni. «Sono una persona normale e tranquilla, il sacerdote non ha mai visto il mio modo di operare in oratorio» ha continuato Luciano, che teme al rientro dalle ferie di finire nuovamente nell'occhio del ciclone mediatico. «Mi incontrerò presto con la squadra per decidere cosa fare. Se i giocatori lo vorranno cercheremo di spostarci da un'altra parte ma dovremo trovare qualcuno che ci offra un campo dove allenarci e giocare le partite. Ce ne andremo ma certo non per scappare». E in attesa di affrontare l'immediato futuro, Luciano fa un passo indietro nel passato di allenatore a Baruccana: «Non è vero che ero stato cacciato, me ne andai io perchè la squadra si era sciolta e rimanevano pochi giocatori. E fra loro c'era anche mio fratello...». 
 
 
COMMENTI
Blog e social network sono stati invasi dai messaggi sulla vicenda dell'oratorio al Villaggio Snia
SULLA RETE «LUCY» FA IL PIENO DI SOLIDARIETà 
«Tutte le persone vanno giudicate per quello che fanno e non per i loro gusti sessuali»

Cesano Maderno -  Si è scatenato un vivace dibattito sui blog e sui social network dopo l'estromissione di Luciano Dicoladonato , Lucy come viene soprannominato, dal ruolo di allenatore dell'Equipe 2000 al Villaggio Snia, per una scelta educativa del parroco, don Flavio Riva . Tutti associano la decisione del sacerdote alla omosessualità  del mister, comunicata alla squadra a fine stagione. Una notizia eclatante, riportata anche da quotidiani nazionali e dalle televisioni regionali, che ha trascinato sotto gli occhi di tutti il rapporto, non sempre facile, tra Chiesa e omosessualità . La maggioranza dei commenti on line è in favore dell'esonerato Luciano, che trova la solidarietà  degli utenti della rete. Fra i primi a commentare la faccenda è stato Marco, che ha scritto «Non vedo motivazioni di allontanare un omosessuale, sono persone comuni come noi, non fanno nulla di male e vanno rispettati per quello che danno o fanno, non per i loro gusti sessuali». Sulla stessa linea d'onda anche Gianfranco, «almeno l'allenatore è stato sincero, così da evitare equivoci sulla sua sessualità . Ma se non molesta nessuno e non fa del male a nessuno è libero di fare ciò che vuole della sua vita e ha tutto il diritto di ricoprire quel ruolo». Ancora più deciso il commento di Alfredo, «siamo nel 2011 e viviamo in una società  multietnica, dove colori e religiosi si mischiano e si fondono. Non posso credere che vi siano ancora persone che pensano in questo modo, giudicando la persona guardando solo alla sua sfera privata, nella quale ognuno è libero di esprimersi, e non al reale valore del suo operato e della sua attività  educativa». Addirittura scioccata dalla vicenda la mamma di un giocatore proprio della Snia, Manuela: «Quando ho saputo che l'allenatore è stato cacciato perché era gay sono rimasta senza parole». Ancora più severi i commenti sulle pagine dei blog per omosessuali, come ad esempio quello di Tommaso: «Speriamo che l'azione di protesta della squadra finisca per allontanare il prete dall'oratorio: sarebbe un grande goal per i diritti degli omosessuali».  


LA VICENDA RICHIAMA IL FILM «IN & OUT»
GLI ALUNNI SI DICHIARANO GAY E SALVANO IL PROF

CESANO M -  Un professore omosessuale viene sospeso dal college di una cittadina americana ma gli allievi e i cittadini si dichiarano tutti gay e così viene reintegrato. E' il finale intenso e divertente del film «In & Out» del regista Frank Oz , commedia del '97 trasmessa da «La 7» - guadacaso - lunedì della scorsa settimana in prima serata. Poche ore dopo, in esclusiva sul nostro Giornale, sarebbe uscita la notizia dell'allenatore cesanese omosessuale allontanato dalla parrocchia alla Snia. Una vicenda non così distante dalla finzione cinematografica. Protagonista del film è il professore di liceo di una tranquilla cittadina della provincia americana, Howard Brackett, interpretato da Kevin Kline . Ormai vicino alle nozze, la sua vita tranquilla viene stravolta quando Cameron Drake, un ex allievo diventato attore di successo, vince l'oscar per l'interpretazione di un personaggio omosessuale e lo dedica al suo vecchio professore, dichiarando in diretta tv, che Howard è gay. Sulla sua famiglia e nel college cala un diffuso imbarazzo. Da quel momento i giornalisti prendono d'assedio il paese del docente che in tutti i modi cerca di affermare la propria eterosessualità , persino con un corso accelerato di virilità . Ma sarà  proprio un giornalista televisivo, anche lui gay, ad aiutare il docente a mettere ordine nella propria vita e scoprire il suo reale orientamento omosessuale. Quando ormai il docente non ha più nulla da nascondere a se stesso e agli altri, il college lo sospende ma lui non si arrende e si presenta in aula a fine stagione quando si deve eleggere il professore dell'anno. In quella occasione sarà  lo stesso Cameron a lanciare un appello in difesa del professore, mentre gli alunni e i cittadini si dichiarano tutti gay per farlo tornare al suo posto. Così nel film, chissà  quale sarà  la fine della storia al Villaggio Snia.


SEREGNO -  Fra le opinioni espresse sul «caso» esploso la scorsa settimana al Villaggio Snia raccogliamo anche quella del cesanese Stefano Ungarelli ( nella foto ), rappresentante dell'esecutivo regionale dell'Italia dei valori. «Le motivazioni fornite dal sacerdote sono veramente insufficienti e lasciano trapelare che il motivo sia proprio quello contestato dall'allenatore, il fatto di essersi dichiarato gay», ha commentato Stefano Ungarelli in una nota diffusa alla stampa lo scorso mercoledì.
  «La domanda che mi pongo da cattolico è la seguente: "Ma se tra i valori professati dalla Chiesa c'è quello che siamo tutti uguali davanti a Dio, perchè davanti ai parroci non dovrebbe essere così?". Lungi da me il voler innescare una polemica sulla religione, tutto cambia se parliamo di diritti civili e discriminazione come in questo caso, in aggiunta sia i ragazzi che i genitori stanno raccogliendo firme perchè non sono d'accordo con la decisione presa di allontanare l'allenatore. A lui va tutta la mia solidarietà  - ha concluso il dirigente lombardo dell'Italia dei valori - con un auspicio: che il sacerdote torni sui suoi passi anche perchè, come diveva James Russel Lowell, "solo i morti e gl stupidi non cambiano mai opinione"». 

 

DA CESANO QUASI 2000 KM IN BICI COME AUTENTICI PELLEGRINI IN PREGHIERA

Cesano Maderno -  Sono rientrati «sani e salvi» dal pellegrinaggio sulle due ruote alla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid i 44 cesanesi che hanno intrapreso questo lungo viaggio attraverso Italia, Francia e Spagna. Una biciclettata durata venti giorni, durante la quale i ragazzi hanno visto posti magnifici e, contemporaneamente, hanno capito il vero significato delle parole «pellegrinaggio» e «fatica». Cento chilometri al giorno sotto il sole cocente, questa la dose quotidiana di strada che i pellegrini hanno percorso per arrivare fino a Madrid. Don Sergio Massironi , che insieme a don Alessio Bianchi di Milano ha guidato la spedizione, ha così commentato l'indimenticabile esperienza: «Per fortuna è andato tutto liscio e siamo arrivati senza alcun problema al termine del nostro pellegrinaggio. Era chiaro che la fatica sarebbe stata un fattore determinante che ci avrebbe messo alla prova. Questa fatica, però, è anche servita a farci capire la vera condizione del pellegrino, che anche grazie allo sforzo riesce a pregare e a meditare con maggiore intensità . I ragazzi sono molto felici e soddisfatti per l'esperienza provata. Soprattutto sono stati colpiti da come gli amici e i parenti li abbiano seguiti da casa, pregando per e con loro». Estremamente felice anche Federica Pagani , 21enne binzaghese che ha preso parte al pellegrinaggio: «Abbiamo percorso 1888 km duri, ma questa è un'esperienza che rimarrà  per sempre dentro di noi. Abbiamo incontrato gente fantastica e visto posti stupendi, è stato tutto troppo bello. Sono senza parole per tutte le emozioni che ho vissuto».
Matteo Gavioli. 


L'uomo, incensurato, le ha trascinate nel suo appartamento e si è spogliato
PALPEGGIA DUE BAMBINE, ARRESTATO
In manette un 29enne cinese che ha tentato di violentare le ragazzine di appena nove anni

Un 29enne cinese è stato arrestato per aver palpeggiato due bambini di 8 e 9 anni
Cesano Maderno -  Ha trascinato con forza nel suo appartamento due bambine di 9 anni e ha cercato di abusare di loro.
Con questa accusa è stato arrestato Huiyong C. , cinese regolare di 29 anni incensurato residente in città , fermato mercoledì scorso a Milano dalle volanti della Questura. I fatti sono avvenuti in una palazzina di corso Lodi dove le ragazzine sono state prima invitate a seguire l'uomo, poi palpeggiate e infine trascinate dentro l'appartamento dal molestatore. Una delle due bambine è riuscita a fuggire mentre l'altra ha rischiato di subire violenza sessuale.Le vittime sono una bambina peruviana di 9 anni e la sua amichetta albanese che compirà  la stessa età  a novembre. Le due, vicine di casa e figlie di immigrati, stavano giocando sulla scala dei rispettivi appartamenti: all'improvviso da una delle abitazioni è uscito il 29enne cinese, ospite da un paio di giorni a casa di un dipendente di una rosticceria cinese di fronte al palazzo. L'uomo, che al momento dei fatti indossava bermuda beige e ciabatte, le ha invitate a entrare, probabilmente ricorrendo a uno stratagemma per irretire le bambine.Al loro rifiuto ha iniziato a palpeggiare entrambe all'altezza del petto, prima di ritornare in casa. Dopo pochi minuti è uscito di nuovo, le ha afferrate per il braccio, le ha trascinate all'interno dell'appartamento, ha provato a baciarle e le ha palpeggiate ancora. La piccola albanese, notando la porta aperta, è riuscita a scappare mentre la peruviana è stata spinta verso la camera e gettata sul letto. Nel frattempo il molestatore si era già  spogliato ma fortunatamente la bimba ha trovato la forza di fuggire e raggiungere l'amica con cui si è nascosta in cortile. Le due, accovacciate in un angolo, hanno notato il cinese uscire con un computer portatile sotto il braccio, attraversare la strada ed entrare nella rosticceria.Le bambine hanno raccontato tutto ai rispettivi genitori. Il papà  della piccola albanese, 39 anni, e la mamma della peruviana, 38, hanno chiamato la polizia, fornito l'identikit dell'aggressore secondo le indicazioni delle figlie e segnalato la sua presenza in rosticceria. L'uomo è stato quindi trovato nel retro e bloccato. Nello zaino le forze dell'ordine hanno trovato una scheda contenente fotografie di giovani asiatiche nude, tra cui anche minorenni. Il cinese è stato sottoposto a fermo per violenza sessuale aggravata dalla minore età  delle vittime e tradotto nel carcere di San Vittore.
 
 
VIA SAN GIUSEPPE
Tante le segnalazioni giunte alla Polizia locale
L'AMBROSIA HA INVASO IL PONTE

Cesano Maderno -  Tante segnalazioni presso il comando di Polizia locale per la presenza dell'ambrosia in diverse zone della città . In particolare, via San Giuseppe, nelle immediate vicinanze della nuova stazione, è l'area più infestata dalla pianta che fiorisce nei mesi estivi producendo grandi quantitativi di polline che contiene sostanze in grado di provocare forti allergie con sintomi asmatici. L'ambrosia cresce spontaneamente in terreni incolti e aree verdi urbane non curate, nelle aree industriali dismesse, nelle terre smosse dei cantieri edili, lungo le banchine stradali, gli argini di canali, le massicciate ferroviarie e i fossi. Con una comunicazione emessa all'inizio di luglio, il Comune invitava i privati cittadini a intervenire contro la diffusione dell'ambrosia provvedendo agli sfalci delle piante. «In alcune zone è già  stata tagliata - ci ha riferito un residente in via San Giuseppe - ma in altre, come sul ponte, è ancora presente e causa problemi di salute».


ITALIA DEI VALORI
MILITANTI IN PIAZZA PER RACCOLTA FIRME

Cesano Maderno - Una raccolta firme per cambiare la legge elettorale e cancellare tutte le province.
L'Italia dei Valori torna in piazza: «Dopo il successo dei tre referendum dello scorso giugno, il nostro partito si è posto un altro ambizioso obiettivo - ha spiegato Stefano Ungarelli , dirigente regionale Idv e responsabile della campagna referendaria - Abrogare l'attuale legge elettorale che non consente ai cittadini di scegliersi i rappresentanti da eleggere in Parlamento. In aggiunta raccoglieremo 50mila firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per cancellare tutte le province perché dopo il voto in Parlamento di martedì 5 luglio con cui una maggioranza trasversale, portatrice di interessi di casta, ha bocciato la nostra proposta di abolizione delle province, noi non ci arrendiamo nella lotta agli sprechi della politica. Anche a Cesano Maderno, come in tutta Italia, l'Italia dei Valori sarà  presente nelle piazze per raccogliere le firme da ora fino a fine settembre. Invitiamo tutti i cittadini sotto i nostri gazebo a firmare per farla finita con gli sprechi inutili della politica ed evitare che la casta continui a beneficiare dei propri privilegi a discapito degli italiani».
 

Croce bianca
AL VIA LA FESTA DEL VOLONTARIATO

Cesano Maderno -  «Fare qualcosa per gli altri con un'unica motivazione: la passione», è questo l'ideale che muove da sempre la Croce Bianca sezione locale che da venerdì 2 a lunedì 5 settembre ripropone la Festa del Volontariato, presso il Velodromo di via Santa Eurosia. Un servizio di pizzeria e gastronomia funzionante tutte le sere, un'area giochi e musica dal vivo, tanti gli eventi preparati. Il via venerdì 2 alle 19 con l'apertura di gastronomia e area giochi, ballo liscio alle 21; sabato 3 dalle 9 alle 18 ci sarà  il 3° Green Volley «Memorial Morazzoni», mentre alle 12 grande festa dell'Anziano in collaborazione con l'Associazione Anziani locale. Alle 16 esercitazione interforze con una simulazione di pronto intervento in piazza Monsignor Arrigoni, alle 21 ballo liscio. Domenica 4 si inizia con la messa alle 10 in Santo Stefano, consegna dei riconoscimenti alle 11.30 e pranzo sociale alle 13 con la consegna delle benemerenze. Alle 21 serata musica giovani. Lunedì 5 si chiude con una serata danzante e l'estrazione sottoscrizione a premi alle 22.30.


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