Rassegna Stampa redatta da SEL - Cesano Maderno con le principali notizie in edicola oggi, Martedì 28 Giugno 2011, sul Giornale di Seregno.
DAY-AFTER
Il coordinamento provinciale li vuole cacciare. Copreni: «Un atto di responsabilità chiesto dal nostro elettorato»
I CINQUE RIBELLI VERRANNO ESPULSI DAL PDL. ALBONI: «IL PARTITO NON C'ENTRA»
Il day-after per il Pdl è di quelli che non si scordano facilmente. Si fanno i conti con l'ennesimo Comune perso in Brianza. E questa volta la colpa non è da imputare, come era stato per Desio, ai cattivi rapporti con gli alleati storici della Lega. Questa volta il problema è tutto interno al partito. Cinque consiglieri comunali azzurri sono andati contro alle direttive arrivate dall'alto: Andrea Copreni , Andrea Rovelli (che ne era persino il capogruppo in aula), Alfredo Spagnuolo , Filippo Riccardi e Chiara Mornatta . Ora rischiano come minimo l'espulsione dal Pdl. I due coordinatori provinciali, Roberto Alboni ed Elena Centemero (anche loro nell'occhio del ciclone, visto che molti li vorrebbero destituire dal loro incarico) hanno presentato una relazione a Mario Mantovani , coordinatore regionale. In un comunicato firmato dalla Centemero si legge: «Le dimissioni dei cinque consiglieri sono una scelta personale dei singoli in difformità con il coordinamento provinciale e il coordinamento regionale. I consiglieri espressione del Popolo della Libertà hanno sostenuto il sindaco Marina Romanò votando il bilancio settimana scorsa. Pertanto chi si è reso protagonista di questa azione è stato deferito ai provibiri del partito, che prenderanno le misure idonee a tutelare il Pdl. Per queste persone il coordinamento provinciale chiederà comunque l'espulsione immediata dal partito». Alboni ha invece commentato: «Non hanno voluto seguire le direttive. Ora dovranno rispondere del loro gesto. Il Pdl nella caduta della Giunta non c'entra niente. Alla Romanò va tutta la mia solidarietà . Non avremmo mai fatto questo gesto nei suoi confronti». Copreni, da mesi il capopopolo della rivolta nel Pdl ha invece cercato di spiegare: «Le giustificazioni del nostro gesto erano già nel comunicato letto nel Consiglio comunale dell'8 giugno (quando è stato sfiduciato Fabio Milan ). E' stato un atto di responsabilità , in risposta a quello che il nostro elettorato ci ha chiesto».
La rivolta dei dissidenti pidiellini è stata portata a compimento. La Romanò in lacrime si sfoga. Interviene il senatore Monti che spara a zero sollevando un polverone
«DIETRO CI SONO FORTI INTERESSI»
L'ira del Senatore Monti: «Nessun problema politico. Tutto parte dall'inceneritore di Desio»
I 19 consiglieri di opposizione e Pdl sono già usciti dal municipio, venerdì, quando il messo comunale è entrato nell'ufficio di Marina Romanò a farle firmare le dimissioni. L'ormai ex sindaco ha gli occhi lucidi, trattiene a stento le lacrime: «Sapevo già di questa loro volontà . Leggo con rammarico le loro motivazioni. Non mi sento comunque tradita da persone che ignoro completamente». Giusto il tempo di raccogliere i cocci ed è stata convocata una conferenza stampa, per le 15,30. In supporto della Romanò è arrivato il senatore Cesarino Monti , il segretario provinciale Dionigi Canobbio , il sindaco di Ceriano Laghetto Dante Cattaneo , oltre al capogruppo cesanese Giancarlo Carraro , l'assessore ai Lavori pubblici Luca Bonfanti e i consiglieri Giovanni Oltolini e Raffaello Fioravanti . E' stato proprio il senatur a prendere in mano la situazione, sparando a zero sui cinque consiglieri dissidenti del Pdl: «Abbiamo passato due anni disperati per tenere a freno interessi incredibili. Nella lettera di dimissioni dei 19 consiglieri non esiste un vero motivo politico. O sono degli irresponsabili politici oppure dietro ci sono ben altri interessi. Il problema parte da lontano. Dalla delibera di Giunta della Provincia di Monza e Brianza (del 15 giugno) che prevedeva la gestione provinciale dello smaltimento di rifiuti. Se la delibera fosse passata sarebbe stata garantita l'autosufficienza del forno inceneritore di Desio (il cui presidente è Alcide Copreni , padre di Andrea Copreni , il consigliere che ha guidato il dissenso tra gli azzurri, ndr). Sarebbe stata la soluzione ad ogni male, visto che senza questa modifica il forno avrebbe difficoltà ad ottenere fondi per finanziare la seconda linea. E qualche compagnia avrebbe avuto il pane a vita. Ci sono interessi enormi dietro a tutto questo. La Lega, che vuole mantenere una gestione regionale, come lo è adesso, è riuscita a mettersi di traverso e a bloccare la delibera. E' da qui che parte il dissenso dei cinque del Pdl». Poi Monti ha puntato il dito anche contro l'ex Nilstar, alla Snia. La società napoletana «Bte», che ha acquistato l'area, ha intenzione di realizzare un centro di smaltimento per rifiuti industriali. «Ci sono dietro personaggi molti influenti. L'Amministrazione Romanò ha bloccato il loro piano. E questo ha dato parecchio fastidio». Poi, posato il lanciafiamme, il senatore ha replicato con sarcasmo alle accuse di Copreni: «Ho buttato benzina sul fuoco? Dal fuoco ho tolto parecchi rifiuti». Infine ha concluso: «Se il Pdl non espelle i cinque "ribelli" andremo da soli alle prossime elezioni».Antonello Leo
PROSEGUE LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE DI «CONTINUIAMO DA ALESSIA»
CENTRO DISABILI: UN APPELLO A TUTTI I SINDACI
Una serata di cabaret per raccogliere fondi e per lanciare un appello a tutti i sindaci della Brianza. Si terrà infatti giovedì 30 giugno, alle 21,30, il «Campionato mondiale della risata». Una cordata di comici e volti noti saliranno sul palco di via Piemonte 16, nel salone della parrocchia Sacra Famiglia. Lo scopo è quello di aiutare l'onlus «Continuiamo da Alessia» a portare avanti la gara di solidarietà a favore di tutte quelle famiglie che hanno bambini disabili. Lo spettacolo, per la prima volta ospitato dalla città cesanese, vedrà protagonista Eugenio Chiocchi , già comico di Zelig e direttore artistico. Con lui l'attrice Valeria Musso e la presentatrice Clara Taormina . Da Zelig arriveranno anche il duo «Il gomitolo» e Claudio Batta . I soldi raccolti durante la serata andranno a finanziare il centro per disabili che l'associazione vorrebbe aprire: «Potremmo già partire, perchè i medici ce li avremmo già . Manca solamente la struttura, ma nel Comune di Cesano non abbiamo trovato molta disponibilità a venirci incontro. Vorremmo appellarci anche ai sindaci dei paesi limitrofi. Non avremmo problemi ad abbandonare la nostra città , pur di riuscire a realizzare il nostro sogno - ha commentato Giovanna Baeli , vicepresidente della onlus - Dopo aver donato due pulmini per il trasporto alle scuole e ai centri di riabilitazione, pensiamo ad un centro tutto nostro, un punto di riferimento per le famiglie, per aiutarle a non brancolare nel buio delle istituzioni mute, per informarle dei loro diritti e con loro battersi per riuscire ad ottenerli. Un centro per disabili fino ai 14 anni d'età ». E' per questo che l'associazione organizza regolarmente serate e eventi per riuscire a racimolare qualche soldo. Iniziative che servono anche a sensibilizzare il territorio su un problema troppo spesso sottovalutato. L'avventura di «Continuiamo da Alessia» era partita nel 2000 con la nascita di Alessia, una bambina affetta da una malattia chiamata encefalite erpetica, che non le consente alcuna attività motoria. Da allora un gruppo di mamme aveva creato un comitato. Poi nel maggio del 2010 hanno costituito l'associazione che ora cerca aiuto dai sindaci della Brianza.Antonello Leo
IL RADUNO IN PIAZZA ARESE, POI TUTTI IN COMUNE LE 19 FIRME CHE HANNO PUGNALATO IL SINDACO
E alla fine la Giunta guidata da Marina Romanò è caduta. Ormai da tempo si stentava a stare al passo degli screzi tra parte del Pdl e il sindaco. Tant'è che in molti si chiedevano quando si sarebbe detta la parola fine. L'ultimo capitolo è stato scritto venerdì mattina. Alle 10,45 era fissato il raduno in piazza Arese. Si sono ritrovati diciannove consiglieri (oltre agli assessori del Pdl Giuseppe Mazzacuva Giovanni Spagnuolo ), pronti a dare l'ultima pugnalata al primo cittadino. Tra di loro tutta l'opposizione, compresi Daniele Ceccarello e Domenico Cannizzaro di Un futuro per Cesano. Ma ad essere decisivi sono stati i 5 consiglieri del Pdl: Andrea Copreni , Andrea Rovelli , Chiara Mornatta , Filippo Riccardi e Alfredo Spagnuolo . Rispetto alla bocciatura del Bilancio consuntivo nell'ultimo Consiglio comunale, sono rientrati nei ranghi Jenny Tallarita e il ponzoniano Fabio Pronesti , che non si sono presentati all'appuntamento. Dopo aver fatto la conta dei presenti, hanno imboccato le scale del Comune per salire al primo piano nell'ufficio del direttore e segretario generale Pietro Pio Spotti . Così è cominciato l'appello. Uno alla volta si sono avvicinati al tavolo per firmare le proprie dimissioni. Lo stillicidio, durato circa un quarto d'ora, ha difatti avuto l'effetto di destituire il sindaco, decretando così la fine della Giunta Romanò. Sulla lettera di dimissioni erano scritte nero su bianco le motivazioni del gesto, le solite: nessuna condivisione e scelte «personalistiche». Dopo le 19 firme applausi scroscianti e via alla girandola delle dichiarazioni. Lapidario Copreni: «Abbiamo confermato il disagio espresso in tutto questo tempo in Consiglio e ai nostri responsabili provinciali. Eravamo arrivati a un punto di non ritorno. Avevamo chiesto un garante per la Lega ed invece è arrivato Cesarino Monti , un guerrafondaio che ha buttato solo benzina sul fuoco». Poi tutti a brindare in un locale del centro. Ad ore si conoscerà il nome del commissario prefettizio, che resterà in sella per un anno, in attesa delle prossime elezioni. Che la festa abbia inizio.Antonello Leo
RETROSCENA
Sul piatto del coordinatore regionale o la sfiducia al sindaco o lo sblocco della delibera provinciale
SALTA L'INCONTRO CON MANTOVANI E COSì ECCO LE DIMISSIONI
L'incontro saltato all'ultimo e nessuna prospettiva sull'inceneritore di Desio. I rumors sono molti in questi giorni. Le voci e le indiscrezioni si rincorrono. Per ieri, lunedì 27 giugno, era stato fissato un incontro tra i cinque dissidenti del Pdl capeggiati da Andrea Copreni , i vertici provinciali ( Elena Centemero e Roberto Alboni ) e quelli regionali ( Mario Mantovani e Viviana Beccalossi ). I cinque avrebbero finalmente spiegato le ragioni del loro dissenso, soprattutto dopo il rifiuto di approvare di Bilancio consuntivo nell'ultimo Consiglio. Secondo indiscrezioni, Copreni e soci avrebbero portato sulla bilancia di Mantovani da una parte la sfiducia al sindaco Marina Romanò , e dall'altra alcune richieste. Tra le pretese sembra ci fosse la nomina dello stesso Copreni a coordinatore cittadino, alcune deleghe, e soprattutto la sistemazione della questione forno inceneritore di Desio, con il via libera alla delibera provinciale sull'autosufficienza del termovalorizzatore, bloccata dalla Lega. I cinque avevano già chiesto all'opposizione di presentare una mozione di sfiducia a Marina Romanò al prossimo Consiglio, e in base all'esito dell'incontro avrebbero deciso cosa fare. Il Pd, giovedì sera, avrebbe però fatto la voce grossa. Sembra infatti che abbia forzato la mano, imponendo una sorta di aut-aut: o ci dimettiamo tutti insieme domani mattina oppure della mozione di sfiducia non se ne fa niente, forse per paura che se i cinque azzurri avessero trovato con Mantovani un'intesa le minoranze sarebbero rimaste col cerino in mano. Ma al loro coordinatore regionale il gioco della pistola alla tempia non è piaciuto e così giovedì sera ha annullato l'incontro di lunedì 27. Ai cinque ribelli non è rimasto altro che presentare le dimissioni, rischiando ora l'espulsione dal partito. «Non abbiamo fatto forzature. Gli abbiamo chiesto se ci appoggiavano e dopo averci pensato un paio di giorni ci hanno risposto favorevolmente», ha commentato Pietro Nicolaci , capogruppo del Pd. A smentire categoricamente l'indiscrezione da noi raccolta è stato Copreni, che ha risposto anche al senatore Cesarino Monti : «Se sa alcune cose è bene che faccia nomi e cognomi, come sul forno di Desio. Anche io ho subito atti intimidatori come il sindaco ma l'ho subito denunciato. Alcune persone che vivono di politica, ora che è tutto finito, è logico che sono un po' avvelenate».
«SALVO D'ACQUISTO»
Un esposto della Romanò: «Denigra l'Amministrazione»
ARTICOLI CONTRO IL SINDACO: BUFERA SULLA SCUOLA DI NICOLACI
Dopo la caduta della Giunta, per la Lega è tempo di togliersi parecchi sassolini dalle scarpe. Anzi, dei veri e propri macigni. La bufera, del dopo terremoto politico, rischia anche di travolgere Pietro Nicolaci , capogruppo del Pd, nonchè preside della scuola media statale «Salvo D'Acquisto». Ed è proprio sul plesso cesanese che è stato puntato l'indice. Il sindaco Marina Romanò , il 6 giugno, ha fatto un esposto all'ufficio scolastico regionale della Lombardia. La motivazione? Nella lettera spedita si legge: «Premesso che all'interno dei locali dell'istituto in oggetto è presente l'aula consigliare, considerato che il 17 maggio durante lo svolgimento del Consiglio comunale si è constatata la presenza, sui muri del corridoio adiacente l'ufficio di presidenza, di fotocopie di articoli di giornali locali a carattere politico che di fatto denigrano e gettano ombre sull'operato dell'Amministrazione comunale da me rappresentata. Considerato che il dirigente scolastico è anche consigliere comunale d'opposizione, nonchè capogruppo, si chiede di verificare se quanto sopra esposto sia riconducibile ad una conduzione eticamente e professionalmente corretta da parte di chi ha responsabilità di gestire e sorvegliare un ambiente pubblico frequentato essenzialmente da alunni minorenni». Gli articoli appesi sulla bacheca, tra cui molti estratti dal nostro Giornale, avevano titoli del tipo: «Consiglio comunale dei ragazzi, il Comune "ignora" il progetto», oppure «L'Anpi ricorda l'unità , il sindaco no. E scoppia la polemica sul gonfalone». Interpellato telefonicamente, Nicolaci ha preferito non rilasciare alcun commento sulla vicenda. Il senatore leghista Cesarino Monti ha invece dichiarato di aver presentato un'interrogazione parlamentare.
AD ASCOLTARE IL SENATORE ARRIVANO ANCHE I CARABINIERI
Il senatore Cesarino Monti sta parlando di quelle che per lui sono le vere ragioni dietro alle dimissioni dei cinque consiglieri ribelli del Pdl. Di carne al fuoco ce n'è tanta: il forno inceneritore di Desio, la delibera bloccata, il centro di smaltimento alla Snia. Nel bel mezzo di tutto questo, nella sala Giunta è entrato un uomo dei Carabinieri sedendosi al fianco del senatur. Tutti sorpresi: «Questa non l'ho capita», poi una sarcastica Marina Romanò : «Perchè siete qua? Siamo importanti allora». Poco dopo è arrivato anche il maresciallo Ivano De Crescenzo . Con attenzione hanno ascoltato le accuse di Monti e preso appunti. Al termine un breve colloquio con l'ormai ex assessore ai Lavori pubblici Luca Bonfanti . Qualche minuto e via verso la caserma. Non è la prima volta che i Carabinieri della tenenza cittadina seguono da vicino la politica cesanese. Già in un paio di recenti occasioni due uomini in borghese hanno seguito tra il pubblico con taccuino in mano le sedute del Consiglio comunale.
EUFORIA
Alleanze in vista? «Aperti ad ogni possibilità »
AL VIA LA FESTA DELLE OPPOSIZIONI
Prima la firma delle dimissioni poi il via ai brindisi e alle congratulazioni. Venerdì mattina, 24 giugno, si respirava un clima a metà tra una festa cittadina e piazzale Loreto. « Marina Romanò stava facendo danni irreversibili. I cinque del Pdl hanno dimostrato di avere coraggio. Era quello che ci chiedevano i cittadini. Oggi ha vinto Cesano. Ora bisognerà costruire il futuro della città , anche con soluzioni innovative. Nuove coalizioni magari con i cinque fuoriusciti dal Pdl? Siamo aperti a tutto», ha dichiarato il capogruppo del Pd Pietro Nicolaci . Dello stesso tono anche Daniele Ceccarello di Un futuro per Cesano: «Ci sarà un commissariamento lungo un anno ma sarà un bene per la città »; e Alessandro Scaglione di Idv: «Senza questa opposizione un risultato simile non ci sarebbe stato». D'ora in avanti si inizieranno a intavolare nuove alleanze. C'è il movimento di Michele Santoro che cerca una collocazione precisa nello scacchiere politico cesanese. Ma soprattutto ci sono i ribelli del Pdl. Tutti vicini all'area «cattolica». Paolo Vaghi aveva da poco costituito in Consiglio il gruppo dell'Udc. Che tra le due fazioni ci sia un possibile avvicinamento in vista? L'ex sindaco, parlando dal balconcino del Comune dove fino due anni fa era di casa, non esclude nulla: «L'auspicio è proprio quello che le 19 persone che oggi hanno firmato le dimissioni possano essere unite anche in futuro, dimostrando tutto l'amore per Cesano. Per l'Udc questo sarà un punto di partenza per ricostruire la città . Ci vorranno decenni per recuperare quello che ha distrutto la Romanò. Ringrazio i cinque del Pdl che hanno fatto un gesto di assoluta responsabilità . Dopo due anni di buio accecante oggi è tornato il sole». L'unico ad avere parole di preoccupazione è stato Alberto Vaghi di Vivi Cesano: «Il fallimento di un'Amministrazione non può mai essere una festa».
Capogruppo Lega
CARRARO: «CE L'HANNO FATTA PAGARE»
«Avevano detto che ce l'avrebbero fatta pagare e così è stato»: il capogruppo della Lega Giancarlo Carraro è amaro durante la conferenza stampa di venerdì pomeriggio. L'episodio all'origine di tutto (di cui noi avevamo riferito nell'uscita del 16 giugno ), risale al Consiglio comunale dell'8. La Lega, con una mossa a sorpresa, aveva spiazzato tutti annunciando di non partecipare alla votazione sulla sfiducia all'ex presidente del Consiglio Fabio Milan , scatenando così l'ira dei consiglieri del Pdl. Ora Carraro dichiara: «Dai loro banchi è arrivata la frase: "Se continuate così ve la faremo pagare". L'hanno sentita tutti. Oggi possiamo dire che hanno mantenuto la loro promessa. Ce l'hanno fatta proprio pagare». Per concludere vorremmo scusarci per un'imprecisione commessa sul Giornale del 21 giugno. La lettera a pagina 16 è stata firmata erroneamente da Giovanni Spagnuolo . In realtà è stata scritta dal padre consigliere Alfredo Spagnuolo . Quest'ultimo ha smentito di aver minacciato i leghisti. A noi ha anche negato di appartenere all'area ciellina.
LA ROMANò PIANGE: «DUE ANNI DI MINACCE E PRESSIONI»
Trattiene a stento le lacrime Marina Romanò . Durante la conferenza stampa di venerdì pomeriggio quando prende la parola è un fiume in piena. Più che una dichiarazione è uno sfogo per due anni di stress, tensioni e attacchi. La partenza è però soft: «Dovevano avere il coraggio di sfiduciarmi in Consiglio. Non ho mai fatto guai. Ho anzi cercato di risanare Cesano, che era diventato uno dei comuni più indebitati della zona». Poi però non ce l'ha fatta più a trattenersi: «Ho fatto due anni di silenzi perchè se avessi parlato avrei rotto io. Sono sempre stata zitta su tutto. Sulle minacce di morte che ho ricevuto più volte da un assessore poi uscito dalla Giunta, sulle telefonate strane che ricevevo, sull'operazione antimafia di luglio». Proprio sull'inchiesta che ha sollevato il problema 'ndrangheta in città il sindaco aveva detto di aver sempre lanciato dei segnali. Ma a cosa si riferiva? «Subito dopo il mio insediamento qualcuno mi ha telefonato dicendo che dovevo incontrare alcune persone per decidere le sorti di Cesano. A quell'appuntamento mi ero rifiutata di andare. Quel giorno ho spento il cellulare. Alla sera a causa del mio rifiuto il Pdl non si presentò in Consiglio». Chi sono le persone che avrebbe dovuto incontrare? «Non lo posso dire. Io voglio vivere. C'è un nesso tra i segnali lanciati prima dell'operazione "Infinito" e quello che è successo oggi? Sì, perchè tra i 19 dimissionari c'è anche chi avrei dovuto incontrare quel giorno. Di fronte a queste cose la politica non c'entra più niente. Non è facile andare a letto alla sera e pensare che ti possono succedere un sacco di cose». Poi, finita la conferenza stampa, il pianto a dirotto.
ATTACCO
Il leghista sul direttore generale che va in pensione: «Andava cambiato due anni fa»
MONTI SE LA PRENDE ANCHE CON SPOTTI
Il vulcano Cesarino Monti se la prende anche con il direttore e segretario generale del Comune cesanese: Pietro Pio Spotti ( in foto ). L'1 luglio compierà 61 anni e così mancano pochi giorni al suo pensionamento. Venerdì alle 12,15 è stata organizzata una festa, con tanto di rinfresco, per salutarlo e ringraziarlo per il lavoro svolto in questi anni. Un'ora prima 19 consiglieri avevano fatto cadere la Giunta comunale. Marina Romanò , con ben altri pensieri per la testa, non ha partecipato al banchetto. Poi il resto l'ha fatto il senatore del Carroccio Monti, durante l'infuocata conferenza stampa del pomeriggio: «La Romanò non ha ascoltato il mio consiglio. Al posto di fargli la festa oggi, doveva fargliela due anni fa, appena era stata eletta. Spotti c'era già con l'Amministrazione precedente e un direttore generale non può vivere con un altro sindaco. Lui è anche di un'altra fazione politica». Spotti ha infatti ricoperto il ruolo di Consigliere comunale dal 1980 al 1988, eletto tra le file del Partito comunista. Dal 1995 al 2001 è stato nominato dall'allora sindaco Gigi Ponti , assessore al Bilancio e vicesindaco.
DA OGGI
TORNA IN CITTà IL CAMPER DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE
Anche quest'anno il camper dell'Agenzia delle Entrate è tornato in Lombardia. Da oggi, 28 giugno, all'1 luglio farà tappa nella città cesanese, dove non è presente una sede territoriale dell'Agenzia. Il camper sosterà in piazza Vittorio Veneto con orario continuato dalle 9,30 alle 17,30. Prosegue quindi il tour dal titolo «Il fisco mette le ruote», che ha il compito di facilitare l'accesso dei cittadini all'Amministrazione finanziaria.
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