Rassegna: Il Giorno MB dal 24 al 30 Maggio 2011

lunedì 30 maggio 2011 | ,




Rassegna stampa redatta da SEL Cesano Maderno con le notizie più interessanti apparse sul Giorno - Monza e Brianza dal 24 al 30 Maggio 2011. Iniziamo da Cesano Maderno, per poi passare più in generale ai comuni della Brianza.



Cesano Maderno


CESANO - 25 Maggio 2011
A rischio l’ambulatorio dell’Asl
— CESANO MADERNO —

CESANO rischia di perdere l’ambulatorio per le vaccinazioni dell’Asl. Salvo cambi di rotta dell’ultima ora, infatti, dal 20 giugno tutte le vaccinazioni per i bambini (o per gli anziani nel caso di quella antinfluenzale) sinora assicurate dall’ufficio con sede in via San Carlo, si potranno effettuare nelle sedi Asl di Desio o di Limbiate. Il tema è stato discusso durante l’ultima assemblea dei sindaci, dove a rappresentare Cesano, su delega del sindaco c’era il consigliere comunale Raffaello Fioravanti, presidente della Commissione Servizi alla persona. Il giorno successivo l’assessore Spagnuolo ha inviato una lettera all’Asl, ribadendo la contrarietà alla chiusura del servizio a Cesano, già espresso in assemblea da Fioravanti, e sottolineando la necessità di riaffrontare il tema all’assemblea dei sindaci di inizio giugno. In ballo ci sono circa cinquemila controlli l’anno soprattutto per i bambini. Contrarie alla chiusura anche le opposizioni che durante l’ultimo consiglio comunale hanno imputato anche questa situazione ai problemi interni alla maggioranza e alla poca comunicazione all’interno della giunta. «Questa amministrazione per le sue discussioni, antipatie, litigi, sta impoverendo Cesano», denuncia Pietro Nicolaci del Pd.
Ga.Bass. 


CESANO - 26 Maggio 2011
UN TRAUMA CRANICO E UNA FERITA A UNA GAMBA INCASTRATA FRA I MULETTI
Due infortuni sul lavoro in poche ore


— CESANO MADERNO —
MATTINATA molto calda, sul fronte degli incidenti sul lavoro, ieri, per la polizia locale di Cesano. Gli agenti si sono dovuti «sdoppiare» per intervenire su due episodi, nel giro di pochi minuti uno dall’altro. Per fortuna, nessuno dei due si è rivelato grave. Le maggiori preoccupazioni le ha destate quello successo intorno alle 11 presso la ditta Arcese Log di via Groane 6, che svolge attività di stoccaggio, confezionamento e movimento merci per conto terzi. Qui è rimasto ferito un operaio di 35 anni, I.C., che guarirà nel giro di qualche settimana: l’uomo è rimasto incastrato con un piede fra due muletti. «Niente di grave comunque - tranquillizza il suo responsabile dalla ditta - lui era giù che lavorava sul muletto, da solo, mentre noi eravamo negli uffici. Nell’avvicinarsi a un altro mezzo ha messo male la caviglia ed è rimasto incastrato».
SCATTATO l’allarme, sul posto sono intervenuti i mezzi del 118 e i vigili. La situazione, sembrata inizialmente grave, si è sbloccata presto: molto dolorante, l’uomo è stato portato in ospedale a Desio, dove però i medici hanno escluso fratture. È stato affidato ai chirurghi per ricucire i tagli, non dovrebbero quindi esserci particolari complicazioni. Poco dopo gli agenti hanno svoltato verso via De Medici, presso la Special Flanges, azienda specializzata in anelli e dischi, dove un operaio nel manovrare una chiave inglese, se l’è data in testa: per lui, un leggero trauma cranico.
Ale.Cri.


CESANO - 27 Maggio 2011
Vaccinazioni: servizio a rischio
— CESANO MADERNO —

CESANO rischia di perdere l’ambulatorio per le vaccinazioni dell’Asl. Salvo cambi di rotta, infatti, dal prossimo 20 giugno tutte le vaccinazioni fino ad oggi assicurate dall’ufficio con sede in via San Carlo, si potranno effettuare solo nelle sedi Asl di Desio o di Limbiate. Il tema è stato discusso anche durante l’ultima assemblea dei sindaci, dove a rappresentare Cesano, su delega del sindaco, c’era il consigliere comunale Raffaello Fioravanti, presidente della Commissione Servizi alla persona. Il giorno successivo l’assessore Spagnuolo ha inviato una lettera all’Asl, ribadendo la contrarietà alla chiusura del servizio a Cesano. In ballo ci sono circa cinquemila controlli l’anno soprattutto per i bambini, le cui famiglie andebbero incontro a maggiori difficoltà per il trasferimento. Le opposizioni durante l’ultimo Consiglio hanno imputato questa situazione ai problemi interni alla maggioranza. «Questa Amministrazione per i suoi litigi, sta impoverendo Cesano», ha commentato Pietro Nicolaci del Pd.
Ga.Bass.


CESANO - 27 Maggio 2011
L’ASSESSORE GLI AVEVA DATO DEL MAFIOSO
Pace fra Vaghi e Mazzacuva. L’ex sindaco ritira la querela
— CESANO MADERNO —

SI È CHIUSA CON UNA LETTERA di scuse da rendere pubblica la vicenda che vedeva opposti in giudizio l’ex sindaco Paolo Vaghi e l’attuale assessore all’Ecologia, Giuseppe Mazzacuva. Quest’ultimo era stato querelato da Vaghi dopo che durante l’accesissima campagna elettorale di due anni fa gli aveva dato del «mafioso». I fatti contestati risalgono al 2 giugno 2009, in occasione di un incontro svoltosi all’interno del teatro Don Pedretti di Cesano Maderno, quando Mazzacuva pronunciò la frase «Sindaco Vaghi, tu sei mafioso!». Davanti al giudice di pace di Desio, Vaghi ha proposto la rimessione della querela in cambio di una lettera di scuse che esplicitasse il contenuto non veritiero dell’affermazione. Proposta accettata da Mazzacuva: «Formulo allo stesso Vaghi esplicite e formali scuse, trattandosi di offese non veritiere», ha scritto l’assessore. Soddisfatto Vaghi che commenta: «Non cerco vendette, voglio solo il ripristino della legalità e non ho mai voluto quantificare il valore della mia onestà».
Ga.Bass.


CESANO - 28 Maggio 2011
UNA DELLE RASSEGNE PIÙ IMPORTANTI DEGLI STATI UNITI IN OMAGGIO A EXIBITALIA, UNICA TAPPA
L’arte contemporanea al Borromeo
In mostra venti autori italiani che lavorano in tutto il mondo e ospiti internazionali
di GABRIELE BASSANI
— CESANO MADERNO —

SARÀ VISITABILE fino al 18 giugno l’eccezionale mostra di arte contemporanea allestita a Palazzo Borromeo in omaggio a Exhibitalia, primo padiglione di rappresentanza nel cuore di Miami realizzato in occasione di Art Basel Miami 2010, una delle rassegne di settore più importanti degli Stati Uniti. Quella di cesano Maderno è l’unica tappa italiana della raccolta di opere, tributo ad Euart, progetto internazionale per promuovere l’arte contemporanea nel mondo ideato e prodotto da Ilaria Niccolini Production, con la collaborazione delle gallerie d’arte Poliedro di Trieste e Syrlin Association dalla Germania. Gli artisti presenti a Palazzo Arese Borromeo sono una ventina, artisti italiani che lavorano in tutto il mondo e ospiti internazionali dalla Germania, dal Venezuela e dalla Cina. Espongono opere di vario genere: dalla pittura alla scultura alla fotografia al design, passando per installazioni particolarmente originali, con stoffe, minerali, metalli, materie plastiche o giochi di luce.
Per la sezione dedicata alla fotografia, gli organizzatori della mostra hanno ingaggiato due grandissimi nomi: Cesare Colombo e Pietro Masturzo, vincitore del World Press Award 2010. Tra i protagonisti negli altri settori anche Sergio Poddighe, Sandra Gardlo, Vincenzo Armato, Gustavo Maestre, Carla Abbondi, Kalina Svetlisnski, Ronswitha Enzmann, Reinhard Frotscher, Lim Jung Hee, Konny Robkamp. Il progetto è curato da Maurizio Vanni, museologo, britico d’arte e direttore del Lu.C.C.A Museum.
«LA SCELTA di Cesano Maderno quale sede di eccellenza per ospitare un evento di così grande rilievo non è certo casuale - dichiara il sindaco Marina Romanò - ma appare dettata dalla vocazione della città, simbolo della vitalità orgogliosamente briantea e allo stesso tempo internazionale. Cesano Maderno si pone nella cornice della provincia di Monza e Brianza come un punto di riferimento significativo per la discussione sui temi dell’arte contemporanea». Il percorso espositivo, presenta un’originale accostamento tra le forme architettoniche e le decorazioni classiche dello splendido palazzo seicentesco e le forme d’arte moderna nelle quali si esprimono gli autori selezioni per questa speciale rassegna che viaggerà poi ad Amsterdam prima di varcare di nuovo l’Oceano per far tappa, tra l’altro a Chicago e Washington D.C.
«Stiamo lavorando ad un progetto di valorizzazione di artisti emergenti ma anche di firme affermate, che si pongono sul mercato internazionale, dagli Stati Uniti agli Emirati arabi, passando proprio con Euart, anche per l’Europa», aggiunge la produttrice dell’evento Ilaria Niccolini. La mostra è aperta tutte le sere dalle 16 alle 19, il sabato e la domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19. 


CESANO - 29 Maggio 2011
IN VIA GARIBALDI UNA SIGNORA È CADUTA RIPORTANDO ALCUNE ESCORIAZIONI
Scippi e borseggi, è allarme
Sei episodi in 15 giorni, caccia a una coppia di ragazzi su uno scooter
di ALESSANDRO CRISAFULLI
— CESANO MADERNO —

CACCIA agli scippatori-borseggiatori, a Cesano. Negli ultimi giorni, la città è stata presa di mira da una coppia di balordi, che avrebbe messo a segno, o tentato, almeno sei colpi. A parte che in un caso, le descrizioni convergono sempre, sia per quanto riguarda le modalità che i possibili autori: si tratta di due ragazzi che viaggiano su un agile e potente scooter, girano il territorio, adocchiano le vittime più facili (donne, magari di una certa età, che dimostrano non troppa accortezza nel custodire la borsa) e poi entrano in azione: il “film” è spesso identico, le sorprendono alle spalle, poi uno allunga la mano sulla borsa. In qualche caso si è trattato di un semplice furto, ad esempio ai danni di una signora che teneva la borsetta nel cestello della bicicletta, mentre in altri c’è stato anche lo «strappo», quindi lo scippo vero e proprio. Per fortuna, a parte che in una situazione verificatasi in via Garibaldi, dove la donna è caduta e ha riportato alcune escoriazioni non gravi, non si sono registrati altri feriti. A parte la paura, sempre tanta in questi casi, per la sorpresa e la velocità dell’azione. Le denunce registrate nella caserma dei carabinieri sono quattro, nelle ultime due settimane, ma le azioni sarebbero state di più. Epicentro della situazione sarebbero i mercati e i supermercati della città, dove i furbetti si aggirerebbero a caccia delle proprie prede, per poi magari colpire appena si allontanano dai negozi. Episodi sono stati segnalati in corso Libertà, in via Cavour a Binzago, a Cassina Savina, in via Garibaldi e nel parcheggio dell’IperDì.
I CARABINIERI della tenenza cittadina si sono subito attivati per cercare di risalire all’identità dei giovanissimi malviventi (uno sembrerebbe minorenne) e coglierli sul fatto: per questo sono in corso controlli a tappeto sul territorio. In questo senso può essere fondamentale la collaborazione dei cittadini: chi dovesse esserne vittima, denunciando subito il fatto e tutti i dettagli dei soggetti; chi dovesse essere testimone, allertando i carabinieri e magari segnando la targa del veicolo utilizzato per la fuga. Potrebbe essere l’input giusto, per bloccare sul nascere il fenomeno.



Provincia di Monza e Brianza


25 Maggio 2011

SEREGNO
Uffico tecnico Indagato il dirigente
— SEREGNO —

UN AVVISO di garanzia al dirigente dell’ufficio tecnico comunale, ingegner Franco Greco, dirigente dei lavori pubblici, dopo la visita della Guardia di Finanza su mandato della Procura di Monza. E’ la terza visita in 20 giorni. Le fiamme gialle dopo la perquisizione negli uffici durata alcune ore avevano portato con sè un computer e, secondo indiscrezioni, avrebbero perquisito anche la sua abitazione. L’ingegner Greco, che già nel pomeriggio di ieri si è recato in Procura, dirige l’ufficio dal 2005 da quando venne esonerato Calogero Grisafi. Una vicenda che aveva avuto uno strascico in carte bollate con il tribunale del lavoro che ordinò il suo reintegro condannando il Comune ad un risarcimento di 400 mila euro. Il sopralluogo della Finanza e l’inchiesta sono legati alla vicenda di un’area di 3 mila metri quadri in zona S. Carlo, alle spalle del cimitero, dove sarebbero stati accatastati 5 mila rifiuti ferrosi e costruito un capannone abusivo con un’ordinanza di abbattimento mai eseguita e per la quale la Procura ha continuato a tenere aperta la pratica, mentre nel frattempo era stata presentata un’istanza per sanare la situazione e rendere edificabile il terreno a destinazione agricola.



26 Maggio 2011

LIMBIATEL’UNIONE DI CENTRO APPOGGIA PICOZZI; FLI, SI E NUOVO POLO CON DE LUCA
Il ballottaggio spacca il terzo polo. L’Udc va con il Pdl, gli altri con il Pd
di GABRIELE BASSANI
— LIMBIATE —

COLPO di scena a tre giorni dal voto per il ballottaggio: l’Udc sceglie di appoggiare Eugenio Picozzi, già sostenuto da Pdl, Lega e liste civiche, mentre il resto della coalizione del «terzo polo» ha scelto di stare con Raffaele De Luca, candidato sostenuto dal centrosinistra. Oltrepassato il termine degli apparentamenti, a distanza di poche ore l’una dall’altra, due distinte conferenze stampa hanno formalizzato gli accordi raggiunti contribuendo però ad aprire nuovi fronti polemici, soprattutto all’interno dell’area di centro. Il primo a uscire allo scoperto è stato l’Udc, che con Tino Grassi, assessore uscente, schierato al fianco di Eugenio Picozzi e Antonio Romeo ha annunciato la scelta del partito, a livello locale, di sostenere ufficialmente, al secondo turno, la coalizione di centrodestra. «Abbiamo fatto una scelta ben ponderata, dopo avere sentito i rappresentanti del partito a livello provinciale, gli iscritti a livello locale, i componenti della nostra lista e i nostri potenziali elettori», ha spiegato Grassi. «Per prendere questa decisione c’è voluto del tempo e per questo ci siamo arrivati anche dopo il termine per gli apparentamenti ma non lo riteniamo un grosso problema, ora faremo in modo di far conoscere ai nostri elettori la decisione». Per Grassi, l’appoggio a Picozzi vuole riconoscere e valorizzare «Dieci anni di una bellissima esperienza insieme», anche se al primo turno aveva voluto tentare la corsa in un altro schieramento che, parole sue, «correva per vincere».
NON PASSANO 24 ore e nel primo pomeriggio di ieri, il cosiddetto «terzo polo», formato da Fli, Si per Limbiate e Nuovo Polo Limbiate, che ha sostenuto nel primo turno Carlo Schieppati, anche col simbolo dell’Udc, annuncia l’appoggio ufficiale a Raffaele De Luca. «La nostra è una scelta di coalizione a fronte di un preciso accordo di programma che ci vede vicini al progetto di Raffale De Luca», spiega Schieppati. «Agli elettori che ci hanno dato fiducia nel primo turno (oltre il 10%, ndr) da oggi chiederemo di far convergere il voto su De Luca». Alla conferenza stampa sono presenti esponenti delle diverse liste che hanno sostenuto Schieppati al primo turno, tra cui anche alcuni che si sono candidati per l’Udc.


VIMERCATE
Scontro fra Psi e Amministrazione. Il sindaco tuona: «Basta alimentare sospetti»
— VIMERCATE —

VOLEVA essere solo un’innocua dichiarazione di sostegno del partito socialista ai candidati della lista di Sinistra Ecologia e Libertà alle elezioni del 15 e 16 maggio. Invece, è successo il finimondo. Con il segretario generale del Comune di Vimercate, Ciro Maddaluno, che ora chiede alla magistratura di svolgere delle indagini contro quelle che ritiene accuse gravi. Ecco il motivo della scandalo: «Non permetteremo più - aveva scritto Franco Levati, leader del Psi - che l’incapacità e le inadempienze di alcuni dirigenti diventino motivo di dimissioni di assessori». Il riferimento era alla vicenda dei lavori di ampliamento della palestra G Club, effettuati secondo l’opposizione di centrodestra prima che il Consiglio li autorizzasse e costata il posto all’assessore all’Urbanistica Laura Curti. Il sindaco Paolo Brambilla tuona: «Chi alimenta insinuazioni di questo genere con dichiarazioni gratuite, o ha elementi seri, ed allora deve assumersi la responsabilità di parlare chiaramente, oppure deve tacere, e non prestarsi a gettare discredito e pesanti sospetti su chi lavora per il nostro Comune».
Ant.Ca.


COGLIATE
Opposizione all’attacco: «Svendute le proprietà comunali»
— COGLIATE —

DOPO LA NOMINA, non priva di polemiche, si è riunita per la prima volta la Commisione consigliare sul progetto di recupero di Palazzo Rovelli, ma il gruppo d’opposizione Uniti per Cogliate punta il dito contro l’Amministrazione accusata di errori e ritardi. «In 10 anni - scrive il gruppo Uniti per Cogliate - la Lega Nord e il Pdl hanno sprecato il territorio e svenduto tutte le proprietà comunali per mettere da parte i soldi per la ristrutturazione di Palazzo Rovelli come nuova sede municipale. Sono stati accantonati circa 5 milioni di euro ma non sono ancora riusciti a iniziare i lavori per la realizzazione dell’opera. Oggi scopriamo che la valanga di soldi messi da parte per Palazzo Rovelli non servono più per quell’obiettivo. Purtroppo però quei soldi sono lì, bloccati in quanto c’è una legge che prevede che gli oneri incassati devono essere spesi per quella finalità, inoltre non possono essere utilizzati a causa del patto di stabilità voluto dal governo Berlusconi e dal ministro Tremonti. La politica disastrosa di Lega e Pdl ci ha portato a questo paradosso: abbiamo tanti soldi in cassa, non possiamo utilizzarli e mancano le opere necessarie. Un buon amministratore non accantona risorse, non le tiene da parte, ma fornisce i servizi necessari ai cittadini».
Ga.Bass.



28 Maggio 2011


IL COMMENTO
GIOCHI APERTI CON POCO ROSA NEI MUNICIPI


SEI SFIDANTI per tre poltrone. A Limbiate, Desio e Arcore i giochi sono apertissimi: nessuno degli aspiranti sindaco gode di una posizione di rendita legata a una carica in scadenza e chi è rimasto ha scelto di arrivare alla finale senza compromessi dichiarati, ufficializzati dagli apparentamenti.
Gli sfidanti non sono novellini della politica, ma neppure sindaci uscenti in cerca del bis (lo stesso Enrico Perego è stato sindaco di Arcore negli anni Novanta). I loro predecessori sono tutti fuori gioco: Antonio Romeo a Limbiate ha raggiunto il limite di mandato, Marco Rocchini ad Arcore ha deciso di non ricandidarsi, mentre Giampiero Mariani a Desio prima si è trovato alla porta il commissario prefettizio e poi ha perso la partita elettorale al primo turno, che lo escluso dai ballottaggi.
Difficile scommettere su un risultato quindi, mentre sul passato più recente un dato è certo: su 38 candidati alla poltrona di sindaco nei nove Comuni chiamati al voto in Brianza due settimane fa, solo quattro erano donne.
Eppure la Brianza ha una grande tradizione in fatto di donne in politica, a partire dall’ex zarina di Monza Rosella Panzeri, sindaco della Dc di vent’anni fa.
Il colore rosa è addirittura inesistente a Desio, dove al primo turno ai nastri di partenza si sono presentati in 10, mentre a Vimercate c’era una donna contro 3 uomini, così come ad Arcore, Varedo e Biassono, mentre a Vedano al Lambro, dove è uscita di scena la prima cittadina Patrizia Lecchi, a giocarsi la poltrona si sono presentati quattro uomini. Stesso scenario a Limbiate, mentre a Verano Brianza gli sfidanti in lizza erano tre uomini.
Anche a Lazzate è stata una sfida a due, naturalmente maschi.


Ultimo appello al voto, a Desio niente inciuci
Corti: basta poteri personali, occasione storica per cambiare pagina. Arienti: immuni da affarismi e collusioni, più partecipazione
di ALESSANDRO CRISAFULLI
— DESIO —

ALLA FINE hanno deciso di presentarsi così, solo con la loro forza: i loro muscoli (politici), la loro testa, i loro programmi. Senza «inciuci». Convinti di potercela fare, anche se partono l’uno, Roberto Corti, dal 37 e l’altro, Silvio Arienti, dal 20% del primo turno. Ma Silvio Arienti, il ginecologo della Lega che corre anche con la civica Per Desio, è sicuro di poter partorire lo stesso una vittoria: «Invito gli elettori ad andare a votare, perchè l’astensione favorisce la sinistra - è il suo appello, in punti -. Corti è il candidato sindaco di una coalizione di sinistra, non di centrosinistra. Nella compagine che lo sostiene ci sono elementi di estrema sinistra, ipergarantisti a senso unico che, anche se non lo scrivono nel programma elettorale, sono disponibili ai campi nomadi, moschea, centri sociali, assunzione nei concorsi pubblici di extracomunitari, penalizzando i nostri giovani». Votare per lui, invece, «significa votare per chi non ha interessi economici in città, pur lavorandoci dagli anni ‘70, ed è immune da collusioni affaristiche, significa votare un cambiamento radicale nella politica cittadina, rimanendo nell’alveo dei valori del centrodestra. Con l’impegno di prevenire l’infiltrazione della malavita, controllando gli appalti, tramite apposita commissione consigliare, sino all’ultimo subappalto, mantenendo una tracciabilità». E ancora: «Di favorire il più possibile la partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica. Di prendersi cura della sicurezza, completando l’organico della polizia locale e rendendo più stringente il controllo del territorio, creando, tra l’altro, un deterrente nei confronti degli abusi edilizi ed ambientali. Di rivisitare il PGT con lo scopo di contenere la cementificazione e non superare i 43000 abitanti, preservando il verde. Di occuparsi delle strade, del decoro urbano, dei parchi, delle barriere architettoniche».
«ABBIAMO ANCORA DESIO in Comune! - è invece lo slogan scelto da Roberto Corti per il suo appello - oggi a Desio c’è una buona aria. Girando per le strade, parlando con le persone, sento che è ora. Per dieci anni nella nostra cara città abbiamo assistito impotenti - ma non in silenzio - all’agire di poteri interessati solo ad accrescerlo ancora di più: il proprio, personale, potere. Ma noi siamo tanti e possiamo cambiare la nostra vita, davvero». «Dedicherò tutto me stesso - assicura - le energie, le conoscenze, le esperienze acquisite in anni di professione e di attività pubblica, ma soprattutto con il vostro aiuto, al rinnovamento dell’amministrazione politica della nostra città. La mia dedizione è sempre stata totale e sincera. Chi mi conosce lo sa. Oggi abbiamo una occasione che definisco storica. E abbiamo un obbligo: liberare e rinnovare l’intelligenza di tutti noi, perché insieme dobbiamo andare alla conquista di quegli spazi dove si possono condividere i pensieri e le indicazioni di altre donne e uomini. Voglio che Desio sia pulita, moderna, migliore. Cambiamo finalmente l’amministrazione della nostra città».


LIMBIATE LA SPACCATURA DEL TERZO POLO SULL’APPOGGIO AI DUE ASPIRANTI SINDACO CHIUDE CON LE SCINTILLE LA CAMPAGNA ELETTORALE
Picozzi ha progetti ambiziosi, De Luca punta sulla forza delle idee
di GABRIELE BASSANI
— LIMBIATE —

ULTIME SCINTILLE di campagna elettorale ieri a Limbiate con la polemica incentrata soprattutto sulla spaccatura del «terzo polo» che si è diviso sull’appoggio ai due candidati che domani e lunedì si giocano al ballottaggio la poltrona di sindaco per i prossimi 5 anni. Raffaele Picozzi, il medico che ha messo d’accordo tutta l’area di centrosinistra, nell’ultimo appello rivolto agli elettori punta soprattutto sull’idea di rinnovamento, che ha caratterizzato l’intera campagna elettorale. «Stiamo portando avanti un progetto di rinnovamento che parta dalla gente, dai suoi bisogni e desideri: noi siamo pronti ad accoglierli e a metterci al lavoro - dice - Siamo una grande “forza tranquilla” come amo definirla, una forza che può davvero rappresentare per Limbiate un’occasione storica. Per essere un buon sindaco non ci vogliono tante ore, bastano serietà nei confronti dei cittadini, una squadra al di sopra ogni sospetto e chiarezza di idee. Limbiate è la città che mi ha accolto tanti anni fa. Oggi mi candido a sindaco con spirito di servizio per lavorare nell’interesse generale dei limbiatesi e perseguire il benessere dell’intera comunità». Sul fronte opposto, sostenuto dalle forze di centrodestra, Eugenio Picozzi, ex commerciante, presidente del consiglio comunale uscente, ha fatto della continuità il suo cavallo di battaglia: «Anzitutto il primo appello che faccio ai cittadini di Limbiate è quello di partecipare tutti al ballottaggio di domenica e lunedì. Poi chiedo di votarmi per continuare a cambiare Limbiate, come ha fatto la giunta uscente in questi ultimi 10 anni. Abbiamo dimostrato di saper sognare e di saper realizzare e vogliamo continuare a farlo. Abbiamo progetti ambiziosi contenuti nel programma che contiamo di realizzarli proseguendo il nostro percorso: scuole, casa di riposo, città satellite, Villa Medolago, recupero dei centri storici della città sono i nostri principali obiettivi, insieme alla massima attenzione sul fronte del lavoro con l’investimento in aree produttive e l’impegno ad ottenere dalla Provincia convenzioni favorevoli per le aree di Mombello dell’ex Antonini».
QUELLA CHE SI È CHIUSA ieri sera è stata una campagna elettorale particolarmente accesa, che ha vissuto, soprattutto nell’ultima settimana, momenti di particolare tensione, con scambi di battute tra i due schieramenti non propriamente improntati al fair play.


LA SFIDA DI ARCORE
di ANTONIO CACCAMO
— ARCORE —

ULTIME BATTUTE di campagna elettorale. A tirare la volata a Rosalba Colombo sono arrivati giovedì Walter Veltroni e ieri il consigliere comunale del Pd Beppe Civati. Mentre il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni ha cercato di spianare la strada del ballottaggio ad Enrico Perego. La sfida è aperta. Il candidato di Pdl, Lega Nord e Arcore Incontro spera nel recupero. La concorrente del centrosinistra (Pd, Sel, Idv, Federazione della sinistra, Rosalba Colombo sindaco) ha chiuso il primo turno in vantaggio di sei punti e mezzo; 630 voti: 46,8 contro 40,2%. Ora ha incassato l’apparentamento con l’Udc. Perego non dispera. Lunedì vorrebbe fare un bel regalo a Silvio Berlusconi.
Abbiamo raccolto gli ultimi appelli al voto dei due candidati. La democratica Rosalba Colombo confida nel vento del cambiamento: «Il risultato delle urne del 15 e 16 maggio ha detto forte e chiaro che i cittadini di Arcore vogliono cambiare. Non ne possono più di un modo di governare che li ha prima illusi e poi ignorati per ben cinque anni. Gli arcoresi hanno detto basta e hanno scelto di premiare un approccio nuovo alla politica e all’amministrazione: partecipato, condiviso, sereno». Rivendica a se un nuovo modo di amministrare: «È un approccio che abbiamo già messo in campo in questi mesi, incontrando e ascoltando i cittadini, parlando con tutti e raccontando con toni chiari e sereni un nuovo progetto di città: un paese proiettato verso il futuro, aperto alle nuove sfide, ma anche saldamente ancorato alla propria identità, ai propri valori e alle proprie tradizioni. Un paese che non si rinchiude più su se stesso, ma che anzi dialoga, propone e cresce nel rispetto dell’ambiente, del territorio, degli anziani, dei giovani, delle donne, di chi è in difficoltà. La migliore Arcore della nostra vita, insomma»
ENRICO PEREGO cerca di mobilitare il suo elettorato: «Molti cittadini sono un pò delusi dalla politica, molti non sono andati a votare al primo turno, molti lo hanno fatto malvolentieri. Molti hanno il pensiero rivolto alle questioni nazionali e provano delusione, da ogni parte. Promesse sono state fatte da tanti. Io prometto una cosa che so che potrò mantenere: il mio massimo impegno e la mia competenza per “fare” le cose, soprattuto le piccole, dopo aver ascoltato la gente». Forte la sua polemica con «la sinistra»: «Bloccheranno tutti i progetti da approvare, solo per motivi pregiudiziali. Loro non hanno scrupolo nel manipolare cifre ed eventi a loro tornaconto. Basti pensare all’impianto di betonaggio, su cui ho già detto no più volte: loro ciarlano bofonchiando di ambiente e poi non si ricordano che solo questa amministrazione ha eliminato l’amianto dalle scuole. Perchè questi interventi non sono stati fatti dalle loro amministrazioni di sinistra? E poi perchè continuano a parlare di “giunta Rocchini-Perego”, sapendo bene che io non ho amministrato Arcore negli ultimi anni? Spero che gli arcoresi votino chi, come me, è concreto, pragmatico, ha un progetto chiaro per la città».


LISSONE OPPOSIZIONI AUTOCONVOCATE PER PROTESTARE CONTRO IL SINDACO
Il Consiglio trasloca in piazza
Nel mirino la decisione di cancellare una seduta all’ultima ora
di FABIO LUONGO
— LISSONE —

«IL VENTENNIO fascista di Lissone deve finire». È con questa durissima presa di posizione del capogruppo del Pd-Vivere Lissone, Renzo Perego, che le opposizioni hanno suggellato il Consiglio comunale urgente e straordinario autoconvocato giovedì sera all’aperto, nella piazzetta antistante il municipio.
UN SEGNO di protesta contro «l’inqualificabile comportamento della maggioranza, che calpesta ogni regola di democrazia e correttezza istituzionale cancellando un consiglio regolarmente previsto solo perché non ha le delibere urgenti dei costruttori da approvare». Una sorta di seduta vera e propria, aperta dall’Inno di Mameli e dall’appello, con tanto di sedie, pubblico - una quarantina di persone - commemorazione dell’ex prevosto monsignor Luigi Allievi appena scomparso e ordine del giorno su «Lo stato dell’amministrazione di Lissone», nonché una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Ambrogio Fossati votata all’unanimità dai presenti, spettatori compresi. Una seduta organizzata dopo che il Consiglio comunale previsto per la stessa sera era stato annullato due giorni prima «per la mancanza di un numero consistente di consiglieri, come recita la comunicazione inviata: tutti consiglieri della maggioranza, però», attaccano i rappresentanti di Pd, Listone e Per Lissone Oggi. «È un fatto gravissimo, che non poteva essere passato sotto silenzio - ha spiegato Perego -. La maggioranza nell’amministrare non pensa agli interessi della città ma agli interessi di pochi. Questa maggioranza non è capace di perseguire il bene comune. Occorre cambiare».
«QUESTA iniziativa è una forzatura che abbiamo fatto per evidenziare la scarsa attenzione dell’amministrazione comunale - ha sottolineato Ruggero Sala di Per Lissone Oggi -. Quando si tratta di parlare di Piani integrati e Piani di lottizzazione gli ordini del giorno vengono invertiti a forza di maggioranza, ma basta girare per le strade per capire che questa amministrazione non ha la passione e l’attenzione per operare per la città. È il momento di svegliarsi, se no non si va da nessuna parte». «C’è trascuratezza e disinteresse nei confronti dei bisogni della città - ha accusato Egidio Arosio del Listone -. Mi sento preso in giro».


LISSONE LA REPLICA
«Una buffonata che svilisce le istituzioni»
— LISSONE —

«UNA BUFFONATA indegna. Si vede che hanno troppo tempo libero». Non usa giri di parole il sindaco Ambrogio Fossati per stigmatizzare il Consiglio comunale autoconvocato dalle opposizioni. «È stata una buffonata che svilisce le istituzioni - accusa Fossati -. Oltre ad aver infastidito i cittadini che spesso si trovano nello spazio davanti al municipio per chiacchierare, i consiglieri di minoranza hanno inscenato l’ennesima provocazione, fingendo di non sapere che il Consiglio è stato annullato per cause tecniche. Nessuna regola è stata calpestata. Vista l’assenza dell’assessore Luigi Bognani, in ospedale per motivi di salute, non sarebbe stato possibile discutere la delibera sui nuovi criteri per la somministrazione di alimenti e bevande nei pubblici esercizi. Ci è quindi sembrato opportuno rinviare una seduta altrimenti dedicata solo alla relazione del difensore civico, che non è urgente. Sarebbe stato uno spreco di risorse. Rispetto alla sfiducia al sindaco votata in piazza da una decina di supporter della sinistra, le mozioni di sfiducia si presentano in aula, avendo peraltro cura di raggiungere il numero minimo di firme per sottoporle al voto, cosa che non sono stati in grado di fare». F.L. 


SEREGNO L’ASSESSORE AI SERVIZI SOCIALI NON HA PIÙ UN RUOLO EGEMONE NEL PDL
Gavazzi silurato dal sindaco?
No comment da Mariani, mentre il protagonista smentisce
di GIGI BAJ
— SEREGNO —

NOVITÀ IN ARRIVO a Seregno. Nelle ultime ore si è fatta sempre più insistente la notizia di una imminente sostituzione all’interno della Giunta di centrodestra. Con le valigie ormai pronte sarebbe infatti l’assessore Attilio Gavazzi (Pdl) al quale il sindaco Giacinto Mariani potrebbe togliere la delega ai Servizi Sociali. Un provvedimento che potrebbe essere ufficializzato addirittura lunedì prossimo alla vigilia della riunione di giunta.
BOCCHE CUCITE a palazzo Landriani-Caponaghi dove il sindaco non ha voluto nè smentire nè confermare l’indiscrezione che da giovedì circola sempre più insistentemente in città. Voci che sono arrivate anche in Provincia, dove Attilio Gavazzi è anche vicepresidente del Consiglio. Evidentemente negli ultimi tempi tra Attilio Gavazzi e il sindaco di Seregno è venuta a mancare quella fiducia e quell’equilibrio politico indispensabili per portare avanti l’attività amministrativa: «Di questa vicenda - ha dichiarato l’esponente della Pdl - non so nulla. Ieri ho incontrato anche il sindaco che non mi ha minimamente accennato a volermi esautorare dall’incarico che mi aveva affidato all’indomani della sua rinomina alla guida della città. Credo di avere sempre lavorato bene, con competenza. Non penso quindi che la motivazione debba essere ricercata nella sfera della professionalità». Negli ultimi tempi Attilio Gavazzi sembra aver perso la leadership all’interno del Pdl seregnese ed anche in Consiglio comunale si sono notevolmente assottigliati i consiglieri rimastigli “fedeli”.
«QUALCUNO FORSE si dimentica che il sottoscritto è stato con 396 preferenze il più votato tra gli eletti - continua Gavazzi -. In politica ci sono regole non scritte che bisogna rispettare per potere andare avanti in tranquillità». In attesa di sapere quale sarà il suo futuro Attilio Gavazzi non risparmia una frecciatina ai giovani colleghi di partito: «Mi sembra che qualcuno voglia mettere in atto una sorta di autolesionismo che non porta proprio da nessuna parte - aggiunge -. I conti devono essere fatti alla fine di un percorso e non certo quando il treno è ancora in movimento».
A FRENARE L’EGEMONIA di Attilio Gavazzi sono state soprattutto le componenti interne vicine ad An e a Cl. Un ridimensionamento dell’ex leader democristiano che era già iniziato nel 2010 quando, all’indomani delle elezioni amministrative, gli erano state tolte le deleghe all’urbanistica e ai lavori pubblici andate proprio al ciellino Edoardo Mazza e a Gianfranco Ciafrone in quota An.
Dovette accontentarsi dei Servizi Sociali e della carica di vicesindaco. Evidentemente ai suoi avversari anche questo ridimensionamento non è stato sufficiente. A Seregno il “re sembrerebbe ormai nudo” ma, conoscendo le mille risorse e le conoscenze di questo uomo politico, l’ultima parola di questa vicenda non è stata ancora scritta.



29 Maggio 2011


Alle urne 72.400 brianzoli
di ANTONIO CACCAMO

SONO 72.400 i brianzoli chiamati alle urne domani e lunedì per il turno di ballottaggio necessario all’elezioni diretta del sindaco e del consiglio comunale a Desio, Limbiate ed Arcore. Ieri sono stati costituiti i 78 seggi. A Desio (31.807 elettori distribuiti in 34 sezioni) il ballottaggio è fra Silvio Arienti (Lega Nord) e Roberto Corti (Centrosinistra). A Limbiate (26.544 elettori, 28 seggi) se la vedranno Eugenio Picozzi (centrodestra) e Raffaele De Luca (centrosinistra). Ad Arcore (14.048 elettori, 16 seggi) la sfida è tra Rosalba Colombo (centrosinistra) ed Enrico Perego (centrodestra).
Come si vota? Sull’unica scheda che sarà consegnata compaiono i nomi dei due candidati al ballottaggio, accompagnati dai simboli delle liste che appoggiano la candidatura. Si vota facendo un segno sul nome di uno dei due candidati. La vittoria dell’uno o dell’altro dei concorrenti deciderà anche la composizione del consiglio comunale, che assegna la maggioranza dei posti alla coalizione del candidato vincente. Sono da distribuire, sulla base dei voti raccolti dalle singole liste elettorali e delle preferenze individuali al primo turno, 24 consiglieri a Desio, 24 a Limbiate e 16 ad Arcore.
I SEGGI ELETTORALI si sono costituiti ieri puntuali alle 16.
Rimarranno aperti oggi dalle 8 alle 22 e lunedì dalle 7 alle 15. Per votare è necessario presentarsi al proprio seggio con un documento di identità valido (carta d’identità, passaporto o patente) e la tessera elettorale. Chi non l’avesse mai ritirata o l’avesse persa può farsela rilasciare e chiedere un duplicato per tutta la durata delle operazioni di voto all’ufficio elettorale del proprio comune, aperto per tutta la durata della votazione. L´ufficio anagrafe risponde anche nel caso di carte d’identità scadute. Il Comune di Limbiate, mette a disposizione per i diversamente abili che desiderano votare ma che non hanno nessuno che li accompagni, un servizio di trasporto interno che puo´ essere prenotato chiamando in Comune allo (02/9909971). Subito dopo la chiusura dei seggi, domani alle 15, cominceranno le operazioni di spoglio. Che saranno, prevedibilmente, più veloci e brevi rispetto al primo turno: quando si sono dovuti registrare voti di lista e preferenze dei candidati consiglieri comunali. Per informazioni: Desio: (tel. 0362392225); Limbiate (tel. 02.990971); Arcore (tel. 039.6017321).


COMUNE IERI È SALTATO IL CONSIGLIO PER LA QUINTA VOLTA. LA LEGA PROPONE UN PATTO AL CENTRODESTRA
«Basta dissapori e concludiamo il mandato»

«PROPONIAMO un patto amministrativo che ci porti a concludere l’ultimo anno di mandato». È saltato ancora ieri mattina, per la quinta volta nelle ultime 9 convocazioni, il Consiglio comunale e per la Lega Nord la misura sembra colma. I segnali di debolezza della maggioranza, che in 4 anni si è erosa da 27 a 22 consiglieri (un solo voto sopra il minimo legale di 21) si ripetono ed è il capogruppo del Carroccio, Marco Tognini, a indicare una ricetta alla coalizione: «Serrare i ranghi, superare i dissapori e rilanciare il programma di governo, a partire dal Pgt». Perché ieri, l’appello si è fermato a 20 e, se un’assenza è stata imprevedibile perché ha riguardato il sindaco Marco Mariani indisposto, l’altra, causata dal ritardo del leghista Luca Vimercati, ha invece generato sospetti e anche dissapori, neppure troppo velati, tra gli alleati. «La Lega ha l’obiettivo di compattare il suo gruppo – chiarisce Tognini -, parlando quindi anche a Vimercati che ha avuto ultimamente qualche defezione».
MA LE CONSIDERAZIONI vanno estese a tutti i gruppi a sostegno di Mariani con «un patto aperto al centrodestra – spiega il capogruppo leghista -, per far scomparire qualunque mal di pancia: si parte dai 22 consiglieri, mentre agli altri (gli ex Pdl di Forza Lombarda e Fli, e l’Udc) proponiamo un patto sui programmi. Ci sono da fare il Pgt, le cartolarizzazioni, opere pubbliche e altro». Diverso l’approccio nel Pdl dove non si parla di crisi, quindi neppure di eventuali rimedi. Il capogruppo azzurro Giuliano Ghezzi, si limita a constatare che «con gli attuali numeri si chiede un particolare sacrificio ai consiglieri». Sulla tenuta della maggioranza non si fanno previsioni se non che «sarà il sindaco - dice Ghezzi – a valutare fino a quando si può proseguire in questa situazione«. Tutt’altra prospettiva nel centrosinistra per cui sono già maturi i tempi per staccare la spina alla Giunta Mariani, anche sulla scia lasciata dalle ultime elezioni. «Volano gli stracci, con reciproche accuse tra Pdl e Lega – commenta il capogruppo Pd, Roberto Scanagatti -. La maggioranza continua a dirsi tale ma, di fatto, non c’è più», e anche il patto proposto da Tognini «ne è una dimostrazione. La Lega chiede una verifica, ma non la devono fare coi lavori sul Pgt in corso: sospendano i Consigli e quando si sono chiariti, dicano cosa intendono fare».
Martino Agostoni


VAREDO PRIMO CONSIGLIO COMUNALE AL CALOR BIANCO PER L’INTERVENTO DI COLOMBO DEL CENTROSINISTRA
Sfogo dello sconfitto: veleni su di noi
«Devo denunciare la campagna di disinformazione e falsità nei nostri confronti»
di VERONICA TODARO
— VAREDO –

CI HA PENSATO MAURIZIO COLOMBO, capogruppo di “Insieme per Varedo – Uniti per Varedo” a scaldare gli animi dei consiglieri durante la prima assisecomunale, a meno di quattordici giorni dall’elezione del nuovo sindaco. Un intervento breve, ma d’impatto, che ha lasciato tutti a bocca aperta. Rivolgendosi in particolare al sindaco Diego Marzorati Colombo ha esordito togliendosi un bel sasso dalla scarpa: «Ho apprezzato il commento che mi è pervenuto da lei e da altri esponenti della maggioranza per aver mantenuto la campagna elettorale ad un livello soft, senza eccedere in attacchi di carattere personale. Purtroppo io non posso esprimere lo stesso giudizio. Ho lasciato trascorrere quasi due settimane per evitare di essere troppo influenzato dall’emotività del momento, però non posso esimermi dal denunciare la campagna di disinformazione e di falsità portata avanti da alcuni vostri sostenitori. Avete seguito le indicazioni del vostro capo, “rivolgetevi alla parte meno intelligente del paese per farvi votare”».
COLOMBO HA PROSEGUITO raccontando che i sostenitori di quella che oggi è la maggioranza, avrebbero definito “ladri” alcuni componenti della lista, insinuando il sospetto di interessi personali per qualche altro. «Abbiamo accettato la vostra striminzita vittoria elettorale (43 voti di differenza tra una lista e l’altre, ndr) – ha continuato il capogruppo a voce alta – senza polemiche. Avremmo anche potuto chiedere il riconteggio delle schede come molte persone avrebbero voluto, ma non lo abbiamo fatto per non accentuare la spaccatura in due evidenziata dai risultati elettorali. L’augurio che facciamo alla città di Varedo è che non perdiate tempo a distruggere quanto di buono abbiamo preparato, i progetti pronti per partire, per non dover dire tra qualche mese povera Varedo».
I consiglieri di maggioranza hanno subito preso parola, da Enrico Galli, capogruppo del Pdl a Filippo Vergani, capogruppo della Lega Nord a Roberto Novati fino a Cristina Tau. Proprio quest’ultima ha mostrato tutto il suo disappunto per l’intervento di Colombo, volendo difendere in Consiglio la sua professionalità, presa di mira durante la campagna elettorale, fino ad offese personali di cattivo gusto. Per il resto il Consiglio è andato via liscio con la nomina dei membri delle varie commissioni. Altro punto interessante le “promesse”, o meglio i punti programmatici salienti della nuova Amministrazione durante il discorso di insediamento del neo eletto primo cittadino. Fattibilità delle proposte, funzionalità dei progetti, realizzabilità nel breve-medio periodo, questi i tre punti su cui fa leva il programma. «Per una Varedo più sicura – ha dichiarato il sindaco – ci adopereremo per migliorare l’illuminazione pubblica, aumenteremo la presenza della video-sorveglianza, istituiremo il terzo turno serale della Polizia locale, migliorando la dotazione organica». Tra le altre cose, «un secco no alle migliaia di metri quadrati di superficie commerciali previsti in area ex Snia», apertura di centri diurni integrati per anziani, un plesso unico scolastico alla Valera, un centro sportivo in viale Brianza, un centro di orientamento al lavoro per i giovani.



30 Maggio 2011


SEREGNO IL LEADER PDL CHIEDERÀ IL COMMISSARIAMENTO DEL PARTITO: «NON ESCLUDO GRUPPO AUTONOMO»
Il caso Gavazzi fa tremare la Giunta
«Se il sindaco decidesse il mio allontanamento, esecutivo in discussione»
di GIGI BAJ
— SEREGNO —

BUFERA ALL’INTERNO della Giunta e della maggioranza di centrodestra che governa la città di Seregno. Le indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi in merito alla sostituzione all’interno dell’esecutivo del vicesindaco Attilio Gavazzi, assessore ai Servizi Sociali, hanno inevitabilmente innescato una serie di prese di posizioni che potrebbero minare la stabilità della stessa coalizione guidata da Giacinto Mariani. Ieri mattina lo stesso Attilio Gavazzi, al rentro da una missione istituzionale a Tortona, ha tenuto a precisare la propria posizione: «Attualmente - ha dichiarato il leader del Pdl al centro di una lotta interna con la componente di An e di Cl - rimango vicesindaco. Mi preme comunque sottolineare che, qualora il sindaco dovesse decidere per un mio allontanamento, mi sentirei in dovere di rimettere in discussione l’intero assetto della giunta. Non è da escludere che in consiglio comunale si possa formare un nuovo gruppo, eletto all’interno della maggioranza, che abbia una propria autonomia». Parole chiare che suonano da monito verso coloro che stanno in questo momento forzando i già precari equilibri politici all’interno del consiglio comunale dove qualche mese fa due rappresentanti della maggioranza avevano preso le distanze costituendo un gruppo indipendente: «Nel mio partito - ha ribadito Attilio Gavazzi che è anche vicepresidente del consiglio provinciale di Monza e Brianza - qualcuno si dimentica che il sopttoscritto ha raccolto alle ultime elezioni amministrative 396 preferenze risultando il più votato in città. In politica ci sono regole non scritte che bisogna rispettare per andare avanti in tranquillità. Se qualcuno pensa di cambiare queste regole in corsa si sbaglia e corre il rischio di andare incontro ad un autolesionismo molto pericoloso. Chiederò ufficialmente il commisariamento del partito visto che qualcuno si è permesso di chiedere al sindaco di ritirarmi le deleghe assessorili». Nelle prossime ore il sindaco Giacinto Mariani dovrà sbrogliare questa intricatissima matassa. Buttare a mare il suo vicesindaco per assecondare gli altri rampanti colleghi di giunta o salvarlo all’ultimo momento rischiando magari di incrinare i rapporti politici all’interno dello schieramento di centrodestra?
UN QUESITO difficile. La risposta deve comunque arrivare prima di domani sera quando è fissata la prossima riunione di Giunta che per qualcuno potrebbe rappresentare la resa dei conti.


Ritorno alle urne senza entusiasmo. Al ballottaggio crollano le affluenze
Dato peggiorato nei tre Comuni: fino a 10 punti meno rispetto a due settimane fa
DIECI PUNTI secchi in meno rispetto al primo turno. Solo il 44,43% dei desiani aventi diritto al voto si è recato alle urne per scegliere fra Roberto Corti e Silvio Arienti, ieri alle 22: un dato in netta flessione rispetto allo stesso momento del primo turno.

LE OPERAZIONI si sono svolte in massima tranquillità, con pochi momenti che hanno spezzato la noia elettorale: molto vigili in particolare i leghisti, che hanno un paio di volte chiesto l’intervento del segretario per schede consegnate chiuse, anziché aperte come prevede la norma, e per qualche cartellino dei rappresentanti di lista indicante anche l’invito a votare con il nome del candidato. Piccole schermaglie, in un clima generale comunque di discreto fair play, fra l’elettorato del centrosinistra e quello leghista. E gli altri? A vedere l’affluenza molti hanno preferito godersi la giornata di sole lontani dai seggi, ma non è mancato anche il caso di un elettore che si è presentato a compiere il suo dovere con una molletta di legno a tappare il naso.
Affluenza in forte calo anche a Limbiate nella prima giornata di ballottaggio in cui gli elettori sono chiamati a decidere a chi affidare la città per prossimi 5 anni, tra Eugenio Picozzi, sostenuto dal centrodestra e in vantaggio al primo turno e Raffaele De Luca, in corsa per tutto il centrosinistra. Alle 22 di ieri aveva votato il 45,18%. contro il 53,69 di due settimane fa. Vigilia di grande tensione con la distribuzione di volantini e l’affissione di manifesti dell’ultim’ora contestati e anche all’interno dei seggi era alta l’attenzione dei presidenti per garantire che tutto si svolgesse regolarmente. In particolare gli elettori venivano ammoniti sull’uso di telefonini in grado di scattare fotografie. Alcuni presidenti hanno chiesto espressamente di depositare il cellulare prima di recarsi in cabina.
Arcore non fa eccezione. Anche qui affluenza in calo. Alle 22 di ieri aveva votato circa il 51,10 degli aventi diritto. Due settimane fa il dato serale si era assestato sul 56,32%. Dunque meno votanti ma non troppo, se si considera che la città del premier resta quella dove si è votato di più, almeno in Provincia di Monza. Eppure la giornata era iniziata con una tendenza diversa: alle 12, la percentuale dei votanti era addirittura superiore rispetto al primo turno: 15,32% contro il 15,03 di quindici giorni fa. Questa mattina l’ultimo sprint per decretare il vincitore tra Enrico Perego del centrodestra e Rosalba Colombo del centrosinistra.
Gabriele Bassani
Alessandro Crisafulli
Marco Dozio

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