Continua da Focus: la Caduta di Desio (parte 3)
Qualcosa dunque si sta muovendo ai “piani alti” e il sospetto che le decisioni prese a Desio possano essere “ispirate” non tanto alle esigenze della città quanto a logiche nazionali si fa concreto leggendo quanto riportato dai giornali nelle cruciali giornate del 22 e 23 Novembre. Abbiamo visto come la volontà della Lega desiana, espressa in parte già a Luglio, sia quella di chiudere l'alleanza e far saltare l'amministrazione comunale. Viene da chiedersi che cosa stiano aspettando.. Che la situazione non sia più rimediabile è chiaro, per esempio, dall'articolo che troviamo sul Giorno – Monza e Brianza del 22 Novembre, dal titolo emblematico "Giunta Mariani al capolinea":
“ ... domani potrebbe essere il momento della svolta, cioè della caduta. Non è da escludere, infatti, che di prima mattina un folto manipolo di consiglieri comunali si presenti in municipio e decida di consegnare le proprie dimissioni. Se ne arrivano 16, la “casa”, sempre più dalle fondamenta d’argilla, crolla. Chiaro che gli 11 del centrosinistra non vedono l’ora, e a loro potrebbero aggiungersi anche i sei leghisti [...] «Non si può continuare a collaborare con persone con cui la fiducia si è rotta», ha scandito a chiare lettere il segretario [della Lega] Ettore Motta, dimessosi da vicesindaco insieme agli ex assessori Antonio Zecchin e Francesca Manzotti. «Se fosse stato uno della Lega ad essere chiacchierato - ha fatto eco il consigliere Elvio Gabani - un minuto dopo sarebbe stato fuori».”
Il giorno seguente, però, le dimissioni non arrivano. Leggiamo infatti, sempre sul Giorno – Monza e Brianza “Consiglieri pronti a lasciare. La Lega dice no”:
“ Erano tutti pronti: con il vestito della «festa» stirato, i capelli ben lisciati, i denti sbiancati per un maxi sorriso. Avevano tutto pronto: carte e firme alla mano, forse la macchina fotografica per immortalare il momento. «Vieni, vieni», il passaparola, per non far perdere un momento così importante. Poi, il fulmine, inaspettato, anche se era già tempesta... «Stop!», è stato il diktat che a poche ore dal D-day è giunto dal vertice del Carroccio verso la base, cioè verso i consiglieri comunali che non vedevano l’ora di prendersi per mano con i colleghi del centrosinistra e recarsi ieri mattina in municipio per presentare le proprie dimissioni. «Tutti puntuali, alle 9, mi raccomando», era l’accordo che domenica sera intorno alle 22 è stato fatto saltare per l’improvvisa irruzione del segretario nazionale Giancarlo Giorgetti, «aspettiamo, parliamone, capiamo», il succo del discorso. […] il segretario Ettore Motta: «Il Nazionale ha bloccato tutto - racconta prima di andare in via Bellerio, dove ieri sera era in programma un vertice con Giorgetti e il segretario provinciale Dionigi Canobbio - ma per noi è solo rimandato. Ribadiremo che non ci sono le condizioni per andare avanti.”
Da dove arrivino le pressioni che hanno portato a questo stop improvviso non è difficile immaginarlo, ma quello che è interessante notare è quale tipo di ritorsione il Pdl minacci nei confronti della Lega se oserà far saltare la Giunta di Desio. Dal Giorno – Monza e Brianza del 23 Novembre:
“ I vertici berlusconiani hanno subito contattato gli omologhi lumbard, mettendoli in guardia: «Se non riuscite a tenere a bada la vostra sezione di Desio, potrebbe capitare, ad esempio, che noi non riusciremo a tenere a bada i nostri a Cesano...». Dove, guarda caso, il sindaco è leghista. E via dicendo, nei Comuni chiave della Brianza. Da qui, i tentennamenti padani.”
Potrebbe capitare che non riusciremo a tenere a bada i nostri a Cesano e, presumibilmente, in altri Comuni. Ecco quindi il fulcro della questione: l'alleanza Lega – Pdl in Brianza (ma non solo) si regge non su una comunanza di politiche e idee, ma semplicemente sulla convenienza elettorale e su un accordo letteralmente calato dall'alto. Da Roma, per essere più precisi. Totalmente in barba alla presunta autonomia locale che il carroccio sbandiera ai quattro venti da così tanto tempo, una sezione cittadina non può prendere la decisione di rompere un'alleanza locale senza scomodare l'intervento addirittura del coordinatore nazionale del partito. Poco importa che la pressione, vedremo, non vada a sortire effetto: quello che risulta è che i vertici nazionali della Lega sconfessano nei fatti gli stessi principi a cui dicono di ispirarsi. Ma d'altra parte non è la prima volta e non sarà neanche l'ultima.
Purtroppo per Giorgetti, però, i consiglieri comunali leghisti (evidentemente in un sussulto di autonomismo), passati tre giorni si dimettono lo stesso. E' il mattino del 26 Novembre, ed, insieme a quelle di tutta l'opposizione, le loro dimissioni fanno decadere il Consiglio Comunale di Desio. La città viene quindi costretta a tornare alle urne in primavera, a neanche un anno di distanza dalla ultime Amministrative, mentre sulla stampa locale e nazionale impazza la notizia del primo Comune lombardo caduto “per infiltrazioni della 'ndrangheta”.
Ricordiamo, per tornare a noi, che, la sera prima delle dimissioni a Desio, si è scatenato il putiferio anche nel Consiglio Comunale di Cesano Maderno, come abbiamo ampiamente riportato. Spaccatura nel Pdl, maggioranza sempre più in bilico (oltre che in imbarazzo).
La vicenda di Desio avrà dei risvolti anche su Cesano, come minacciato dal Pdl pochi giorni fa?
Non dovremo attendere molto per scoprirlo: la prossima seduta del consiglio è fissata per domani, Giovedì 2 Dicembre, e se la maggioranza non sarà in grado di eleggere il nuovo presidente del Consiglio Comunale (per l'ennesima volta) sarà chiaro a tutti che anche qui l'alleanza Lega-Pdl ha i giorni contati.
La vicenda di Desio avrà dei risvolti anche su Cesano, come minacciato dal Pdl pochi giorni fa?
Non dovremo attendere molto per scoprirlo: la prossima seduta del consiglio è fissata per domani, Giovedì 2 Dicembre, e se la maggioranza non sarà in grado di eleggere il nuovo presidente del Consiglio Comunale (per l'ennesima volta) sarà chiaro a tutti che anche qui l'alleanza Lega-Pdl ha i giorni contati.
Nel frattempo, per dare un'idea del clima all'interno del centrodestra (che per forza di cose influenzerà gli stessi partiti anche nei comuni limitrofi), riportiamo in link qualche esempio dello scatenarsi di reciproche accuse tra Lega e Pdl, mentre Desio viene citata anche da Roberto Saviano come esempio di “dialogo” tra ndrangheta e Lega Nord. Massimo Ponzoni, inoltre, imputa alla Lega la responsabilità di quanto accaduto e aggiunge
«Vedremo alle elezioni di marzo. [...] Ognuno si prenderà le responsabilità delle azioni che ha fatto. Ricordo che dieci anni fa ero consigliere comunale a Desio ed era stato sfiduciato un sindaco della Lega alla guida di una giunta monocolore. E’ il bello della politica».
Insomma, la campagna elettorale è già iniziata. Rimane una domanda a cui solo gli eventi dei prossimi giorni potranno dare risposta: la Caduta di Desio innescherà una reazione a catena in grado di mettere a rischio le altre amministrazioni brianzole di centrodestra?
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