Rassegna stampa Cesano Maderno, 9-10-2010

sabato 9 ottobre 2010 |




Rassegna stampa si sabato 9 Ottobre 2010. Cristina Marzorati a pagina 3 del Cittadino - Valle del Seveso "Bilancio, un equilibrio a rischio. Piangono le casse comunali":

Se la situazione finanziaria sino a questo momento era difficile, ora è disperata. A dirlo è il sindaco, Marina Romanò, a provarlo sono le cifre e in particolare un meno 2 milioni e 900 mila euro sotto il famigerato patto di stabilità, ossia gli equilibri di bilancio tra entrate e uscite. Per i cittadini al momento non ci sono ricadute, ma potrebbero arrivare il prossimo anno se il Comune non adotterà una politica di salvaguardia degli equilibri. Ma questo è proprio ciò che ha intenzione di fare il primo cittadino, sollecitata in particolare dall'assessore alle Finanze Fabio Pometto, che durante l'ultima seduta di giunta è stato categorico: «Non si spende più». Il riferimento è a quegli assessorati che avevano qualche manciata di euro per eventi e iniziative, non si toccano invece i servizi sociali. «Questa situazione - spiega Romanò - deriva da una contrazione degli oneri di urbanizzazione rispetto alle previsioni». 

Se da gennaio a luglio la media ha rispettato gli anni precedenti, duecentomila euro di oneri al mese, ad agosto e settembre l'introito sì è praticamente dimezzato. Ma il vero colpo di grazia alle prospettive del bilancio l'hanno dato i due bandi andati a vuoto per la vendita dello Ziqqurat e dell'ex area Bussato, che avrebbero dovuto portare oltre due milioni di euro. «Mi dispiace - commenta il primo cittadino - ma c'è l'impossibilità di fare. Abbiamo un programma elettorale, ma ci ritroviamo a concentrarci sulla gestione del bilancio, a far quadrare i conti, per scelte precedenti, quaranta milioni di euro di mutui ereditati, e a un momento economico generale difficile. Non mi fa piacere tagliare i contributi alle associazioni».  



Cristina Marzorati a pagina 3 del Cittadino - Valle del Seveso "Il Comune a Gelsia: strade e tombini, serve più pulizia":

La recinzione della piattaforma ecologica ridotta a groviera, la richiesta di una pulizia straordinaria di tombini in vista della caduta delle foglie e, colpo di scena, si sta valutando l'ipotesi d'introdurre il divieto di sosta temporaneo in alcune strade per garantire una pulizia più profonda. Sono questi gli argomenti al centro dell'incontro che si è tenuto in settimana tra Gelsia (società addetta alla gestione dei rifiuti e alla pulizia delle strade), l'assessore all'Ecologia, Giuseppe Mazzacuva e il sindaco Marina Romanò. Punto di partenza è stato il tema scottante della piattaforma ecologica, dove purtroppo quasi a cadenza settimanale le reti vengono tagliate e ignoti s'introducono all'interno per rubare "rifiuti preziosi", come i fili di rame. «La situazione è diventata insostenibile - commenta Mazzacuva - e Gelsia ci ha confermato che il problema è comune a tutte le città e paesi dove esiste una piattaforma, l'unica soluzione è ripiegare sulla videosorveglianza. Presto installeremo dei cartelli ben visibili, che segnalano la presenza delle telecamere; la speranza è che i ladri stiano alla larga, ma naturalmente prima ripareremo le reti e in un secondo momento si potrebbe pensare a una recinzione diversa». 
Immancabile poi la discussione sulla pulizia delle strade, che solleva non poche lamentele da parte dei cittadini. L'assessore Mazzacuva sta pensando di applicare il metodo "vecchia Milano": divieto di sosta per una notte, strada libera e passaggio delle spazzatrici. In verità nel capoluogo lombardo Amsa ha studiato una nuova tecnica che non comporta lo spostamento dei veicoli, ma è costosa e solo parziale. «Tengo a precisare che si tratta di un'idea - prosegue Mazzacuva - l'abbiamo sottoposta a Gelsia e ci piacerebbe partire sperimentalmente con le vie San Carlo e Garibaldi, prima però, dati alla mano, bisogna avere chiaro il quadro parcheggi. Ci devono essere aree di sosta alternative sufficienti ad accogliere tutte le auto». A chiudere il quadro del confronto la richiesta di una pulizia straordinaria di marciapiedi e tombini, per evitare che s'intasino di foglie e che i percorsi protetti possano diventare scivolosi. Sulla questione abbandono dei rifiuti, Mazzacuva afferma come la situazione sia migliorata rispetto a quest'estate. Gelsia e Comune si confronteranno nuovamente tra un paio di settimane, per fare il punto sulle singole problematiche, su impegni ed eventuali soluzioni. 



Cristina Marzorati a pagina 4 del Cittadino - Valle del Seveso "Molinello: «Liberateci dai vandali»":

«Aprite quel parco e liberateci dalle compagnie di vandali». É l'accorato appello che lancia il quartiere di Molinello attraverso il Comitato San Pio X che, in settimana, ha inviato una lettera al primo cittadino, in cui chiede la riapertura del giardino della Baruccanetta in via De Medici e soprattutto lo stop a quei gruppi che si ritrovano sul sagrato, e in generale nelle strade cittadine, urlando sino a notte fonda e distruggendo tutto. L'ultimo episodio nei giorni scorsi, quando alcuni giovani hanno dato fuoco ai citofoni dei condomini di via De Medici. «Per ovviare a questo problema - replica il primo cittadino Marina Romanò - abbiamo intensificato i controlli di polizia locale e protezione civile, inoltre i carabinieri della tenenza cittadina stanno assicurando un numero maggiore di passaggi, anche se rimango sempre del mio parere: la colpa maggiore è delle famiglie. É incredibile non interessarsi su dove siano i propri figli e cosa facciano». A quando, invece, la riapertura del parco? Il problema non è sentito soltanto dai ragazzi, ma anche dagli adulti e in particolare dalle donne, che il mercoledì sfruttavano l'areaverde per raggiungere rapidamente e in piena sicurezza il mercato settimanale di Baruccana. «La riapertura del parco è questione di giorni - precisa il sindaco - dobbiamo sostituire i giochi distrutti e la recinzione tagliata. L'intervento è stato affidato ad Assp e per una spesa di 4 mila euro, siamo di fronte all'ennesimo danneggiamento del patrimonio, insomma paghiamo tutti per colpa di pochi». 


Cristina Marzorati a pagina 8 del Cittadino - Valle del Seveso "Palestre, pulizia alle società. E i costi d'iscrizione lievitano":

Il comune taglia il contributo per la pulizia delle palestre, invitando le società a fare da sole, e rivede i costi di assegnazione, "salvando" solo chi propone attività sportiva a minorenni. La reazione delle società? Grande rassegnazione, ma c'è chi è pronto a chiedere la totale esenzione. É il caso dell'Arca Volley, consapevole di pagare settemila euro l'anno perla pulizia degli spazi di allenamenti e partite. La società non ci sta a dare ulteriori 1.087 euro per l'uso delle palestre. Centoventi iscritti con la passione sottorete: l'Arca è una società storica e il suo presidente, Sergio Spagnuolo, ha accettato la decisione del Comune, ma con molta fatica. «Ci siamo dovuti adeguare commenta - e così abbiamo tagliato alcune attività. Ad esempio abbiamo ridimensionato il settore "adulti" (quello per cui non ci sono sconti sulle tariffe) rinunciando a una delle due squadre composta da atleti con oltre vent'anni. Abbiamo bloccato le iscrizioni e così abbiamo formato un unico team di quindici elementi. Stesso procedimento per le squadre dei genitori, passate da due a una. Inoltre, quest'estate, due nostri allenatori hanno contribuito ai centri diurni organizzati dal Comune all'Oasi Lipu e all'elementare Rodari, così siamo in attesa del riconteggio delle tariffe, ma credo proprio non sia giusto pagare mille euro in più, dopo i tagli che abbiamo effettuato e i servizi prestati». Non ha ancora preso una decisione, invece, l'oratorio San Pio X di Molinello, che conta sessanta iscritti e propone la pallavolo, con partite e allenamenti nelle palestre della scuola elementare Rodari e della media Galileo Galilei. «Il problema per noi è il costo delle pulizie - spiega il referente Bernardino Ruzza - abbiamo atleti tutti minorenni, quindi non dobbiamo pagare nulla per l'uso degli spazi. Arca Volley e Polisportiva Molinello si sono presi carico dell'onere di pulire le palestre e il costo annuale per noi è tra i quattromila e cinquemila euro. Per fortuna - continuano - non abbiamo ancora aperto le iscrizioni, lo faremo a breve e certamente saremo costretti a ritoccare i costi a carico delle famiglie, non possiamo fare altrimenti».  


Cristina Marzorati a pagina 4 del Cittadino - Valle del Seveso "Questionario ai più giovani: migliora la città"

La convivenza tra compagnie di ragazzi e residenti è sempre più difficile, in particolare a Molinello. Urge un inter vento da parte del Comune, non solo sul fronte sicurezza ma anche per la comunicazione. Ci sta provando l'assessore alle Politiche giovanili, Alessandro Soliman, con la distribuzione capillare nelle scuole medie ed elementari di un questionario dal titolo: «Aiutaci a migliorare Cesano Maderno, la città dove vivi: raccontaci quello che pensi!». Le risposte saranno anonime, i ragazzi dovranno solo specificare sesso, età, frazione di residenza. Le principali domande saranno due: quali sono le cose che si possono migliorare a Cesano e cosa sarebbe utile per i giovani, come luoghi di ritrovo o strutture di socializzazione. «Ogni studente avrà poi la possibilità di avanzare proposte all'amministrazione -sottolinea l'assessoreSoliman - d'altronde, secondo la mia opinione, per capire i giovani bisogna farli parlare e saperli ascoltare. Analizzando questo primo questionario potremo costruirci un quadro sulla nuova generazione e lavorare per iniziative di loro interesse». 


Cristina Marzorati a pagina 8 del Cittadino - Valle del Seveso "Stazione, «un parcheggio anacronistico»"

Anacronistico e antiestetico, "ViviCesano" non ha dubbi: l'amministrazione deve tornare sui suoi passi. L'accalorato appello è per il parcheggio della stazione ferroviaria, che sorgerà all'incrocio tra le vie Volta e Ronzoni. La giunta ha accantonato il progetto dell'allora sindaco Paolo Vaghi, che lo voleva interrato, preferendo una struttura lamellare parzialmente interrata e in superficie a un piano tipo quella del Carrefour di Paderno, ma celata da piante e comunque un verde ornamentale, per farla sposare al contesto circostante. «In nessun Comune dell'Alto Milanese e della Brianza -dichiara Alberto Vaghi capogruppo della civica ViviCesano - si affronta per il centro il tema del parcheggio a piano stradale, è un inutile spreco di spazio. La nuova stazione sarà il biglietto da visita della città, la prima cosa che vedranno le persone scese da un treno e noi presentiamo un posteggio in ferro. La "fotografia" di Cesano deve essere diversa, un edificio di uno o due piani che si sposa col contesto circostante, in cui dare servizi come un bar, un'edicola e creare l'area di sosta sotto terra». L'esponente della civica lancia un appello: «Ai concittadini e soprattutto a coloro che nell'ambito del "centrodestra" sono culturalmente sensibili chiedo di dire no a un parcheggio in superficie, che di notte diventerebbe un deserto, sì invece a una piazza». 


Cristina Marzorati a pagina 5 del Cittadino - Valle del Seveso "Termoidraulica «Tomasi», quindici lavoratori a rischio":

La parola fine non è ancora stata scritta, ma alla "Tomasi" di Cesano cresce la preoccupazione tra i quindici dipendenti. La liquidazione di uno dei più importanti rivenditori di materiale termoidraulico della Lombardia, il gruppo "Tomasi spa" con sede centrale a Lecco, coinvolge anche la filiale cesanese di via Bramante, ben visibile dalla tangezialina per Desio. È qui che da anni sono impiegate quindici persone: tre donne, nei lavori di ufficio, e per il resto uomini addetti al magazzino. Hanno tra i trentaquattro e i cinquant'anni, vivono in città e poi a Seveso, Como, Desio e Palazzolo e dal 28 settembre scorso sono in attesa di sapere il loro futuro. I titolari hanno portato i libri in tribunale e così è partito il procedimento di messa in liquidazione, che, al momento, nel concreto si traduce con la cassintegrazione a rotazione di due dipendenti alla volta sino a dicembre; poi, se non si troverà un compratore, scatterà la messa in mobilità. Ma qual è in questo momento l'umore tra i lavoratori? «Sappiamo che ci sono delle trattative in corso con altre società del settore, insomma con realtà concorrenti - spiegano dalla sede di via Bramante - ma non sappiamo di chi si tratti e se l'accordo è vicino, non rimane che sperare e vedere i futuri sviluppi». 
Un primo segnale del drastico cambiamento la "Tomasi" lo aveva dato a giugno, prime delle ferie estive, quando era stato chiuso il magazzino di Besana Brianza: buona parte degli addetti erano stati distribuiti tra le altre filiali e show-room, per altri era proseguita la cassintegrazione. Il gruppo "Tomasi" nasce trentanove anni fa, nel 1971, sulle rive del lago di Lecco e col passare del tempo diventa uno dei colossi lombardi nel mercato dei sanitari. La filiale cesanese è particolarmente conosciuta, polo per la vendita all'ingrosso di materiale termoidraulico. L'azienda negli anni ha notevolmente ampliato i suoi confini, toccando la provincia di Milano (oggi Monza e Brianza), Bergamo, Como, Varese e Sondrio, con investimenti importanti purtroppo non accompagnati nel recente periodo da un mercato florido. La ben nota crisi che attanaglia tutta l'Italia, e non solo, da un paio d'anni, ha toccato dunque anche il gruppo "Tomasi", che ha così dovuto invertire la tendenza espansiva e ora l'unica soluzione sul piatto sembra essere l'arrivo di un nuovo proprietario.

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