Pubblichiamo su segnalazione un articolo apparso il 2 Ottobre 2010 sul settimanale informaZona di Saronno, dal titolo "Consiglio comunale: perché si parla di "pizza" invece che di Pedemontana?". L'articolo ci permette di apprendere il punto di vista di un cittadino Cesanese su questioni come Pedemontana e 'Ndrangheta:
Pedemontana e ‘ndrangheta: ritengo molto importanti questi due argomenti per il futuro della nostra città e penso che, purtroppo, siano anche strettamente collegati. Per questo ho assistito al Consiglio comunale del 21 settembre, desideroso di raccogliere le ultime novità dai nostri rappresentanti; convinto di ascoltare finalmente parole e posizioni critiche sui due argomenti, anche perché iscritti ai primi 2 punti dell’Ordine del Giorno. Ebbene no, dopo quasi due ore riservate alle interrogazioni, i Capigruppo all’unanimità hanno deciso di anticipare i successivi punti dell’OdG, posticipando così alla fine quelli che interessavano a me e ai numerosissimi presenti. Arrivati oltre le 23 per 4 argomenti, con sbadigli generalizzati, conta e riconta dei voti a causa di allontanamenti temporanei fuori aula, battibecchi fastidiosi e tanti “verificherò e risponderò per iscritto”, finalmente, penso io, sbrigano veloci il settimo punto “Verifiche delle linee programmatiche di mandato” e poi sentiamo quelli importanti. Povero illuso, poveri noi cittadini volenterosi e partecipativi!
Prende la parola la signora sindaco e per oltre un’ora e mezza descrive quello che è successo in Cesano, programmato, e anche no, dagli assessorati, con una pignoleria di particolari ridondanti e assurdamente oltre il tema delle “linee programmatiche” in oggetto. Provo a descrivere il percorso, ascoltato poi per ogni assessorato, con l’esempio della valorizzazione della pizza napoletana: la pizza napoletana è un cibo sano e genuino che, progettato con competenza, qualità e laboriosità, viene realizzato dai pizzaioli per soddisfare, con competenza, qualità e laboriosità, le esigenze dei clienti cittadini di Cesano i quali hanno fame e devono vivere; mangiando piatti gustosi come la pizza napoletana, che è un cibo sano e genuino che viene preparato, con competenza, qualità e laboriosità, dagli addetti, i quali lavorano sotto la supervisione di assessori con competenza, qualità e laboriosità, fino alla consegna e con la soddisfazione dei cittadini.
La pizza napoletana si può descrivere secondo il criterio temporale, di qualità o dei costi. Secondo il primo criterio, la pizza napoletana è stata confezionata il 15 gennaio, il 30 febbraio, il 27 di aprile, il 31 di luglio, per il prossimo Expo e poi anche a novembre 2010. Secondo il criterio della qualità, il pizzaiolo ha comperato le acciughe a Chiavari, fatto lavare le posate con l’acqua del Sindaco, alimentato il forno con legna di faggio che non spara scintille. Secondo il criterio dei costi ha spuntato un ribasso per la pasta lievitata del 28% (ma non ribassiamo il costo ai clienti), raccolto i capperi vicino all’autostrada e l’olio dai gomiti dei cesanesi. Poi, naturalmente, si è passati ad elencare la pizza 4 stagioni, la capricciosa, la monzese e via così, pizzando. All’una della notte ho ceduto e rinunciato alle mie curiosità. Mi sono sentito preso per i fondelli. Di Pedemontana e ‘ndrangheta – ho saputo a posteriori - se ne è parlato in pochi minuti verso le ore 2 e 30, presenti un cittadino e 3 giornalisti, perché al brianzolo meglio non far sapere cosa accadrà al suo sedere. Ancora adesso, né la maggioranza, né le opposizioni si sono allertati per tenere informati i cittadini…
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