Rassegna stampa Cesano Maderno 16-10-2010

sabato 16 ottobre 2010 |




Rassegna stampa di Sabato 16 Ottobre 2010. Iniziamo dalla questione Scuolabus, che sta diventando sempre più preoccupante e sta suscitando crescenti proteste tra i genitori. Cristina Marzorati sul Cittadino Valle del Seveso a pagina 5 "Scuolabus, i genitori in rivolta":

Stanchi di non ricevere una risposta, esasperati da un servizio che costa di più, ma offre di meno, i genitori delle scuole pubbliche di Cesano hanno deciso di unirsi e mobilitarsi. La class action punta a uno scuolabus degno di questo nome e si è formalizzata lo scorso mercoledì 13 ottobre, quando una ventina di genitori si è riunita e ha gettato le basi per una protesta compatta e organizzata, sostenuta anche dal consigliere Pd Ruggero Romeo, che ha presentato il caso in consiglio comunale. Punto di partenza è l'eliminazione della collaboratrice dell'autista, la "signorina' che sale sull'autobus e assicura che i ragazzi stiano tranquilli: è cronaca che nelle scorse settimane dei ragazzi abbiano gettato una bottiglietta d'acqua dal finestrino, sfiorando un'automobile della polizia locale. «Noi vogliamo il servizio come prima - tuonano i genitori - nessuno ci ha avvisati di questi tagli e oltretutto è passato un mese dall'inizio della scuola e il Comune non è ancora arrivato a una soluzione, eppure l'aveva promessa». Paradossalmente sono stati gli stessi genitori a trovare un'alternativa. Alla "Mauri" al Villaggio Snia sul bus sono salite due volontarie Anteas ma per motivi organizzativi era necessario formalizzare una convenzione con l'associazione e così non è stato possibile proseguire. 


Sull'argomento "signorina" giovedì 14 ottobre il sindaco, Marina Romanò, ha avuto un confronto con gli uffici: «Richiederemo alle mamme di svolgere loro questo servizio, comunque abbiamo vincolato l'impresa a far eseguire il controllo agli autisti». Altro caso sono trenta bambini rimasti a piedi: per il Comune si sono iscritti troppo tardi, per le mamme tutto è stato svolto regolarmente, perché hanno presentato per tempo il modulo prestampato. «Resteranno in lista d'attesa - taglia corto il sindaco - al 31 marzo abbiamo chiuso le iscrizioni, le domande sono state 360, comunque abbiamo predisposto un appalto per 440 utenti in base ai dati dell'anno precedente. Chi è arrivato tardi, rimane in lista». Ma non aveva dichiarato che l'appalto prevede il servizio per tutti quelli che lo richiedono? «Tutti gli iscritti che lo richiedono, comunque abbiamo pensato a una corsa alle 6.45, ma è un sacrificio che non si può chiedere ai bambini e inoltre alle 7.05 le porte delle scuole sono ancora chiuse». Quale sarà la reazione dei genitori? Mercoledì hanno ventilato anche il ricorso alle vie legali.


L'assenza di un'adeguata assistenza ai bambini è al centro della brutta vicenda descritta da Gabriele Bassani sul Giorno - Monza e Brianza a pagina 15 "Ferito sullo scuolabus «economico»":

Il brutto infortunio di un giovane studente sullo scuolabus infiamma la polemica sulla sicurezza dei mezzi e, più in generale, sulla qualità del servizio, che fin dall'inizio del nuovo anno scolastico vede contrapposte numerose famiglie e l'Amministrazione comunale. L'incidente si è verificato giovedì pomeriggio e ieri mattina Ferruccio Carlot, padre di Tommaso, ha formalizzato la denuncia dell'accaduto in Comune. La dinamica dell'infortunio è descritta nella stessa denuncia: «durante il trasporto dalla scuola di via San Marco a via Tazzoli, il conducente dello scuolabus n. 5 effettuava una brusca fermata provocando la caduta di alcuni alunni nonostante gli stessi fossero regolarmente seduti». Il ragazzo ferito è stato poi condotto sino alla fermata «senza essere assistito», dichiara il genitore. A quel punto il ragazzo è stato accompagnato dai famigliari al Pronto soccorso dell'Ospedale di Desio, dove è stato visitato e medicato per una ferita lacero-contusa al ginocchio destro, sulla quale è stata applicata una sutura con colla chirurgica, poi dimesso con una prognosi di 8 giorni. «In quegli autobus ci sono spigoli vivi e sono pericolosi», dichiara Carlot, che si scaglia contro l'Amministrazione comunale per la scelta dei mezzi e, soprattuto, per la mancanza di assistenti sugli scuolabus. 
È questo infatti uno dei nodi della polemica sviluppatasi in queste settimane: la mancanza delle «signorine» che fino all'anno scorso si occupavano di sorvegliare i bambini nel tragitto da casa a scuola e viceversa, solleva molti dubbi sulle condizioni di sicurezza in cui viaggiano gli alunni. «Tutto questo per risparmiare 20 mila euro su un bilancio di 32 milioni di euro come è quello del Comune di Cesano Maderno», incalza l'ex sindaco e oggi consigliere d'opposizione Paolo Vaghi. «Capisco le difficoltà economiche ma forse il problema è scegliere come spendere i soldi. Ci sono questioni, come la sicurezza dei bambini che vanno a scuola, sulle quali non si può tirare al risparmio. Per questo motivo noi negli ultimi anni avevamo investito ben 15 milioni di euro in lavori di riqualificazione e messa a norma delle scuole». Proprio ieri l'assessore alla Scuola, Marcello Mitrano, aveva ribadito che il nuovo appalto per il servizio di trasporto scolastico aveva dovuto fare i conti con notevoli ristrettezze economiche che hanno indotto l'Amministrazione comunale a ridurre il più possibile i costi. «Sappiamo di dover prendere decisioni impopolari ma ce ne assumiamo la responsabilità di fronte alla situazione drammatica in cui ci troviamo dal punto di vista economico», ha ribadito Mitrano il quale invitava comunque i genitori a segnalare ogni episodio. Di sicuro ora riceverà la segnalazione della famiglia Carlot, che chiede al Comune la documentazione di mezzo e conducente per avviare una procedura di richiesta danni. 


Sulla stessa vicenda scrive anche Cristina Marzorati sul Cittadino - Valle del Seveso a pagina 5 "Bus frena, cade e sì ferisce figlio di Carlot del Pdl":

La scelta di non riconfermare la figura della collaboratrice sugli scuolabus si ritorce contro la maggioranza. Se è vero che il taglio della "signorina" è dovuto a problemi di bilancio, è altrettanto vero che lo scorso giovedì 14 ottobre a ferirsi su un bus scolastico è stato il figlio di Peppino Carlot, iscritto al Pdl, partito di maggioranza insieme alla Lega Nord. Il bambino, undici anni, stava tornando a casa: «Quando per una brusca frenata dell'autista - ci racconta il padre che ha sporto denuncia in Comune -lui e altri sei ragazzi sono caduti a terra.Mio figlio era seduto, ma ha perso comunque l'equilibrio, sbattendo il ginocchio contro uno spigolo e riportando un taglio, ma la cosa che mi ha dato più fastidio, è stato il trattamento». Ossia? «Insomma, era ferito, non l'hanno nemmeno accompagnato a casa, l'hanno fatto scendere; io gli stavo preparando da mangiare, i vicini mi hanno suonato dicendomi che mio figlio si era fatto male. L'ho trovato sanguinante con un panno attorno al ginocchio. L'ho portato in ospedale, l'hanno suturato e dimesso con otto giorni di prognosi». 


Cristina Marzorati sul Cittadino Valle del Seveso a pagina 3 ci relaziona sullo strano esito di un incontro tra l'associazione anziani del Villaggio Snia ed il Sindaco di Cesano "Snia, sindaco fa esposto dopo riunione":

All'apparenza sembrava uno screzio come tanti, alla fine si è trasformato in un esposto presentato ai carabinieri. E' questa la conseguenza dell'uscita di scena anticipata del sindaco Marina Romanò, presente accanto a due suoi assessori all'ultima riunione al centro anziani al Villaggio Snia. Oggetto dell'incontro era la nomina del commissario Claudio Coloretti e l'illustrazione  del trasferimento nei locali di via Riccione. All'incontro aperto al pubblico c'era anche Giulia Bardaro, responsabile del centro prima delle elezioni dell'Associazione anziani. Durante la riunione ha fatto domande pungenti al sindaco e ha sfoderato un registratore per raccogliere ogni parola. Romanò non ha accolto bene questa mossa, invitando Bardaro a smetterla e minacciadola di denuncia: l'ex responsabile del centro ha tenuto il registratore al suo posto e il sindaco se n'è andato, presentandosi però nei giorni scorsi dai carabinieri e facendo un esposto. «I suoi modi e le sue domande erano pretestuose.» dichiara il primo cittadino, Bardaro replica: «Ho solo chiesto risposte precise sulla nuova sede». 


Paolo Alberto Vaghi, capogruppo di Vivicesano, scrive a pagina 45 di informaZona sulla questione del parcheggio della nuova stazione ferroviaria "Arch. Alberto Vaghi (Vivicesano): Fermate il parcheggio della nuova stazione ferroviaria!":

Nell'ultimo Consiglio comunale il Sindaco, presentando un sommario bilancio dell'attività amministrativa, ha annunciato, come punto qualificante, la realizzazione del parcheggio di Via Volta, per la nuova stazione. Il progetto prevede due piani di parcheggio per auto, uno al piano interrato e uno a raso e sempre sul piano stradale, lungo via Ronzoni viene inoltre collocato un volume significativo per il "ricovero delle biciclette". Ritengo come cittadino e come tecnico che questa opera debba essere fermata, non per principio preso, non perché sono all'opposizione, ma per una serie di ragioni e valutazioni che sottopongo all'attenzione di tutti: 1) In nessun Comune dell'Alto Milanese e della Brianza si affronta (in centro) il tema del parcheggio con soluzioni che prevedono soste "permanenti" al piano stradale. Riteniamo tutti, a titolo esemplificativo, che lo stesso nostro parcheggio di piazza Procaccini, sia oggi da considerare un vero e proprio spreco di spazio, una occasione mancata, un'area che avrebbe potuto ospitare comodamente nei piani interrati le stesse auto che stazionano ora e offrire soluzioni più qualificate, in superficie. 2) La nuova stazione sarà per gli anni a venire la porta di Cesano, gli utenti che da lì usciranno, scatteranno nella loro mente una "fotografia" della nostra città: luogo privilegiato di testimonianze storiche e di attività commerciali e produttive. Dalla stazione inizierà il percorso verso il nostro centro storico. Come avviene ora per Corso Libertà, che è da sempre per noi "la via della stazione"; la cui qualità dei luoghi e dei manufatti anticipa e testimonia la qualità urbana della nostra città. 
3) Chi uscirà dalla nuova stazione troverà un parcheggio e un deposito di biciclette; probabilmente bellissimo, ricco di verde, realizzato nel migliore dei modi, ma un parcheggio appunto, non un viale, non una piazza, ma auto, ancora auto, sempre auto. 4) La precedente Amministrazione aveva sviluppato un differente progetto. L'area di via Volta era pensata come una nuova piazza urbana, con edifici a contorno, "1a piazza della Stazione", piazza intitolata a Giovanni Paolo II. Possiamo discutere sull'altezza degli edifici, sul volume o sulla densità edilizia, sul segno architettonico, sui materiali, sul numero dei posti auto interrati; ma nessuno può negare l'evidenza, una piazza non è parcheggio. Una piazza è vita urbana, è luogo sicuro di incontro e sosta, è spazio per negozi, portici, attività commerciali è luogo civico di aggregazione. 5) La nuova stazione non è dotata di strutture accessorie quali: bar, tavola fredda, edicola etc, nasce come contenitore che ripara temporaneamente i viaggiatori in attesa dei treni. Coloro che intendono bere un caffè, fare uno spuntino, confluire per un appuntamento, comperare un giornale andranno altrove, dove? Potrei dilungarmi in infiniti esempi a sostegno delle mie ragioni, ma penso di aver ben definito la questione: parcheggio o nuova piazza della stazione? Per l'attaccamento e la passione che ho per la mia città non posso rimanere in silenzio di fronte a questa scelta che personalmente ritengo irragionevole. Mi appello al Sindaco, al Vice sindaco (stimato architetto monzese) all'Assessore ai Lavori pubblici e al Consiglio comunale intero perché abbiano a riflettere sulle considerazioni sopra esposte. La futura stazione, porta di Cesano, merita più attenzione, più riflessione, un pubblico dibattito; un progetto così rilevante deve essere condiviso, non può e non deve essere scelta di parte. Non esiste un progetto di destra o di sinistra, occorre un progetto per Cesano. 
Mi appello ai concittadini, alle persone culturalmente sensibili e soprattutto a coloro che nell'ambito del "centro destra" abbiano in qualche modo rilevanza e autorità culturale e politica (l'intellighenzia chiamata in causa da Sergio Maggioni nella sua pubblica lettera del 28.09.10). Noi all'opposizione abbiamo già manifestato in Consiglio comunale il nostro dissenso; vorremmo offrire un nostro contributo, vorremmo in qualche modo partecipare e proporre, ma in merito abbiamo già avuto una risposta negativa. Vi scongiuro - fermate il progetto - siamo ancora in tempo. Altre e numerose questioni sono aperte sul tavolo dell'urbanistica a Cesano, noi ci siamo!


La risposta della Lega non si va attendere, come scrive Cristina Marzorati sul Cittadino Valle del Seveso a pagina 2 "Lega Nord replica duro a ViviCesano":

«Meglio un posteggio a raso, che un cubo di cemento in mezzo alla città». Così la Lega Nord replica ad Alberto Vaghi, capogruppo in consiglio comunale di ViviCesano, che la scorsa settimana dalle colonne del nostro giornale aveva criticato la scelta dell'assessore ai Lavori pubblici Luca Bonfanti, Lega Nord, di preferire un parcheggio in superficie, all'incrocio tra le vie Volta e Ronzoni, all'area di sosta interrata pensata dalla giunta Vaghi con struttura sovrastante destinata a servizi. «Ci rammarichiamo che "ViviCesano" definisca il nuovo parcheggio della stazione anacronistico ed antiestetico - scrive in un comunicato stampa la Lega Nord - forse si dimenticano che il vecchio progetto dell'allora sindaco Paolo Vaghi prevedeva sì un parcheggio interrato, ma era soprattutto una costruzione in superficie dì sei piani. Cosa dire poi dell'esito dei parcheggi sotto terra a Cesano? Vaghi forse dimentica il posteggio di Bínzago, del quale le è stato dato l'incarico di progettista e direttore lavori, oggi è inutilizzato». Nella bocciatura generale del futuro posteggio della stazione, Vaghi aveva puntato il dito anche contro la carenza di servizi come bar ed edicola. «Se guardasse meglio il progetto - conclude il Carroccio - si accorgerebbe che l'utenza ferroviaria troverà tali esercizi già all'interno della struttura, senza andare a innescare conflitti con gli esercizi commerciali di via Volta», La Lega infine picchia duro: «Vero poi che di progetti di bar, lei, se ne intende Vaghi, non da ultimo ha seguito l'incarico avuto dalla vecchia amministrazione di predispone una caffetteria all'interno di palazzo Borromeo, una villa storica, e poi viene a dirci che, noi, stiamo sviluppando progetti anacronistici ed antiestetici».


Passiamo ora alla questione ordine pubblico, ormai da molte settimane centrata sui grossi problemi che si stanno avendo in zona Via dei Medici. Cristina Marzorati sul Cittadino Valle del Seveso a pagina 8 "Via De Medici. Vandali fanno ancora peggio":

Prima erano solo schiamazzi, poi si è passati agli atti vandalici nel parco, ora si è arrivati a vere e proprie ritorsioni. Sono esasperati gli abitanti nel complesso residenziale di via De Medici a Molinello, costretti a convivere con una compagnia di giovani non solo fracassona, ma anche con atteggiamenti da teppisti. L'ultimo episodio in ordine di tempo risale alla notte tra gli scorsi sabato 9 e domenica 10 ottobre, quando il finestrino di un'automobile è stato mandato in frantumi e i sedili all'interno parzialmente bruciati. Nessuno ha visto nulla: la brutta sorpresa l'hanno avuta residenti e legittima proprietaria alle 9 del mattino, rimasti a bocca aperta davanti a un degrado generale inqualificabile. L'atto non sarebbe casuale, ma mirato a colpire chi si lamenta "troppo" nei confronti dei gruppi di vandali. «Siamo stanchi - tuonano gli abítahti - il Comune deve intervenire, ogni settimana le cose vanno sempre peggio. Oltretutto il Comune ha anche concesso l'apertura di una sala giochi, per carità, tutto è regolare, ma è paradossale in una situazione in cui la convivenza con i giovani è difficile. Eppure la primavera scorsa qualcosa era migliorato, quando l'assessore alle Politiche giovanili Ivan Romanò aveva inviato tre educatori di strada, capaci di entrare nel gruppo».


Che la quesitone non sia da sottovalutare lo conferma la segnalazione di un cittadino pubblicata su informaZona a pagina 46 "Più attenzione al Parco della Baruccanetta":

Spettabile redazione, vi disturbo per segnalare un problema, che sicuramente sarà già a vostra conoscenza anche se magari non in maniera approfondita, che riguarda il parco detto della Baruccanetta posto a fianco del complesso residenziale in cui abito. È un bel parco, ottenuto e implementato anche grazie alla pazienza e alla dedizione di alcuni che hanno sempre fatto da riferimento con gli organi comunali, stimolando continuamente gli abitanti del nostro quartiere (mamme con bambini ed adulti in generale) all'utilizzo costante, proprio per evitare, con un presidio regolare, frequentazioni indesiderate. Sicuramente sapete che il 25-4 scorso vi si è tenuta una festa per i bambini (ma non solo), con tanto di mago, che ha riscosso molto successo e che ha registrato l'afflusso anche degli abitanti della vicina Baruccana di Seveso. Poi però il parco é stato oggetto di sempre più continui e pesanti vandalismi e il Comune non è stato in grado di provvedere con tempestività alle necessarie cure (pulizia, taglio dell'erba, vigilanza). 
E' anche stata presentata in data 26 novembre 2009 una richiesta di vigilanza incisiva al nostro Comune firmata da 120 famiglie del nostro quartiere, tuttora rimasta inevasa (comunque i problemi erano stati evidenziati al comune già dalla primavera del 2009). Da più di un mese però il parco non é agibile (é stato chiuso d'iniziativa dal Comune). Temo molto per la sua vita futura, visto anche l'arrivo dell'inverno ma, soprattutto, di quello di Pedemontana. Mi piacerebbe che il vostro giornale pubblicasse qualcosa in merito e che soprattutto non si abbandonasse questo bellissimo luogo (fra l'altro é anche molto comodo per chi da Baruccana intende raggiungere il Molinello - e viceversa). A breve entrerà in funzione, a due passi dal parco, un "game point"! Lascio a voi ogni deduzione in merito. È evidentissimo che ciò si legherà negativamente alla mancanza di pulizia della nostra via (presenza di rifiuti, erba ai margini della strada e sui marciapiedi, presenza di piante morte da estirpare). Inoltre i problemi di sporcizia sono aggravati dal mancato taglio dell'erba che incentiva ulteriormente gli incivili (si sa che l'incuria porta al degrado).


Problemi anche per le associazioni di volontariato. Gionata Pensieri sul Cittadino - Valle del Seveso a pagina 5 "Il Seme, trasporto disabili a rischio. Appello a volontari":

Le casse comunali languono e il particolare momento economico che sta attraversando non permette di guardare in faccia nessuno: il Seme onlus non fa eccezione. L'associazione si occupa quotidianamente di 12 ragazzi disabli (ma presto, stando alle indicazioni dell'amministrazione, potrebbero diventare di più), dall'inizio di ottobre i responsabili non sanno se potranno più assicurare il trasporto dei ragazzi così come fatto fino ad ora. «Ad oggi l'Auser può garantirci il trasporto solo fino a fineanno -spiega Rino Caron, presidente de il Seme - sono in pochi numericamente e svolgendo questo servizio da volontari non sappiamo se saranno ancora in grado di coprirlo in futuro». L'Auser mette a disposizione 11 persone, Il Seme i mezzi di trasporto. Ogni giorno i volontari fanno due viaggi andata e ritorno per portare i ragazzi dalle abitazioni alla struttura di via Leopardi e viceversa. «Purtroppo il volontariato cala - prosegue Caron- dovrò ora parlare con le famiglie, o si arrangiano loro in qualche modo o dovremo affidarci ad una ditta privata. Non vedo altre possibilità, anche noi abbiamo i nostri limiti». 
L'Auser spiega di non poter più garantire il trasporto da germaio a causa di un considerevole aumento dei servizi fissi che è tenuta a eseguire. «In questo momento, alla crisi economica si aggiunge un aumento delle richieste di cittadini per servizi di mobilità ed accompagnamento alle  strutture ospedaliere - commenta il presidente di Auser, Mario Nocito - A ciò si aggiunge una nuova convenzione con il Comune di Barlassina, che impegna a rotazione 8 volontari alla settimana. Viviamo in virtù delle convenzioni con gli enti pubblici, non potevamo rifiutare». Sono infatti entrate che garantiscono la sopravvivenza dell'intero servizio quindi, soprattutto dopo che l'amministrazione cesanese ha ridotto il suo contributo per far quadrare i bilanci «Il vero problema sono le persone- conclude Nocito - le forze che mancano, e per arrivare dove il volontariato non riesce ad arrivare dobbiamo rivolgerci ai privati». Per questo le due associazioni fanno un appello a chi avesse il tempo ed il buon cuore permettersi a disposizione dei ragazzi de Il Seme.


Infine Cristina Marzorati sul Cittadino Valle del Seveso a pagina 2 "Via Padova, dossi rotti da ripristinare":

II ripristino dei due dossi rotti in via Padova a Cassina Savina è solo questione di giorni e di risorse economiche. Esasperati dalle automobili che sfrecciano veloci, gli abitanti della strada hanno chiesto l'intervento comunale e in particolare all'ufficio Lavori pubblici, rivendicando il ripristino dello stato dei luoghi: riposizionare i rallentatori in plastica che c'erano sino all'inverno scorso, "strappati" parzialmente nel periodo delle nevicate e rimossi del tutto col trascorrere del tempo. Nei giorni scorsi il comandante della locale, Luca Tagli, ha firmato l'ordinanza a sostegno dell'iniziativa e i dossi dovrebbero tornare in corrispondenza dei numeri civici 16 e 51, allo scopo di far viaggiare i veicoli in transito a 30 chilometri ora. I rallentatori artificiali erano presenti in via Padova da sette anni, 2003, ed è per questo che l'amministrazione comunale ha deciso di riposizionarli: è noto d'altronde che Luca Bonfanti assessore ai Lavori pubblici non gradisce questo sistema anti-velocità.

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