Rassegna stampa Cesano Maderno, 15-7-2010

giovedì 15 luglio 2010 |




Apriamo la rassegna stampa di oggi, 15 luglio 2010, con la questione del CdA di BEA. Gabriele Bassani sul Giorno - Monza e Brianza a pagina 11 scrive "Consiglio Bea, è ancora polemica Pdl e Lega chiedono chiarimenti":


Verrà anche il momento del chiarimento interno nel Pdl sulle «manovre non autorizzate» per le elezioni dei Cda nelle aziende speciali. «Non subito, ma verrà il momento, perché si tratta di una situazione molto delicata», conferma Elena Centemero, coordinatrice provinciale del partito. Subito dopo il «blitz dei sindaci», che hanno eletto a sorpresa il nuovo consiglio di amministrazione di Bea Spa lo scorso fine settimana, erano stati Cesarino Monti per la Lega e Roberto Alboni, vicecoordinatore Pdl, a esprimere il loro disappunto per l`iniziativa. «Condivido le perplessità espresse da Monti e Alboni sull`operazione condotta all`interno di Bea, non in linea con le direttive provinciali dei due partiti di maggioranza. 
E' un disappunto - precisa l`on. Centemero - che non riguarda le persone nominate nel Cda ma il metodo utilizzato per la loro nomina». Le prime prese di posizioni del «dopo-Bea» sembrano avere avuto effetto sulle nomine di Brianzacque, il cui Cda ha potuto contare a inizio settimana su un rinnovo più condiviso, che ha eletto presidente Oronzo Raho, con vicepresidente Fabio Alinovi e consiglieri Filippo Carimati (presidente uscente, con un impegno al traghettamento temporaneo del nuovo direttivo) Gianmario Alioli e Massimiliano Panizzut. Clima più disteso sul fronte dell`acqua dunque, ma l`affronto ai partiti di centrodestra consumato in occasione del rinnovo di Bea (azienda dal ruolo strategico anche per le competenze in materia di rifiuti della nuova Provincia) resta. Se dalla Lega si chiede una soluzione radicale «azzeriamo il nuovo Cda», ha detto Monti, il Pdl sembra partire da una posizione più moderata «non so se a questo punto l`azzeramento sia opportuno», ha detto Alboni. Tutti d`accordo però nel pretendere chiarimenti dai sindaci: «Se e quando qualcuno mi chiederà qualcosa saprò rispondere nelle sedi opportune», si è limitato a commentare Antonio Romeo, sindaco Pdl di Limbiate, presente all`assemblea di Bea insieme a quello di Seveso, Massimo Donati. 

Passiamo ora ad un argomento ben più delicato: le infiltrazioni della 'ndrangheta in Brianza, e particolamente nella politica dei Comuni e della Provincia. Alessandro Crisafulli su il Giorno - Monza e Brianza alle pagine 4 e 5 "Nei Comuni la politica fa i conti con sospetti e intercettazioni":

Choc nel Pdl: nessun indagato ma tanti considerati disponibili. Non ci sono uomini politici indagati, in Brianza, nel filone d`inchiesta sulla `ndrangheta, ma tra le pagine delle ordinanze emesse dal Tribunale di Milano compaiono i nomi di diversi esponenti del centrodestra. Come a Desio, dove in queste ore la tensione è alle stelle. In un passaggio dell`ordinanza dove viene delineato il «locale» di Desio, ad esempio, spunta il nome di Nicola Mazzacuva, del Pdl, presidente del consiglio comunale. A lui fa riferimento Candeloro Pio, uno dei primattori della cosca desiana, in una conversazione telefonica con Giuseppe Sgrò, intercettata dai carabinieri prima dello scorso periodo elettorale: «Parlo io con Mazzacuva», dice Pio, che in seguito lo definisce «amico dottore», mentre parla sia di Desio che di Cesano (i due Comuni dove la cosca vuole cercare di infiltrarsi pesantemente, si fa cenno anche a Paderno), di liste, di «andare a trovare tutti». 
Una sorpresa, non certo gradita, per il diretto interessato, che spiega: «Conosco Candeloro Pio è vero, ma solo per la mia professione, sua moglie è infatti una mia paziente e l`ho sentito più volte per dargli dei consigli su un problema di salute che lei aveva. Anche alcuni Moscato, se è per questo, sono miei pazienti. Ma con nessuno di loro, tantomeno con Candeloro Pio, ho mai parlato di politica, di elezioni, di liste: di queste cose ho discusso sempre e solo con i referenti politici, ci mancherebbe altro». Proprio Mazzacuva, tra l`altro, fu vittima di un atto intimitatorio nel giugno 2009, in campagna elettorale per le provinciali, quando davanti al suo studio in via De Gasperi fu trovata una molotov. In un passaggio spunta un altro esponente politico del Pdl desiano, adesso anche provinciale, come Rosario Perri, verso il quale un altro personaggio chiede, attraverso Candeloro Pio, un`azione violenta. 
Ma la richiesta viene negata perché Perri è «appoggiato» da persone evidentemente di Secondo quanto scritto nelle carte, il «locale» di Desio «ha permeato i gangli della vita politica comunale», tanto da poter vantare appoggi per risolvere problemi o ottenere vantaggi: vengono infatti ricordate le esperienze con cariche pubbliche di Natale e Annunziato Moscato. «Io l`avevo denunciato in una lettera del settembre 2008», ricorda adesso Marco Bossi, ex presidente del consiglio comunale fuoriuscito tempo fa dalla Lega Nord: «Desio è da sempre in mano ai clan calabresi - aveva scritto, inascoltato -. Possibile che da sempre ci inchiniamo per non vedere? Per non cambiare?». Desio ma anche Cesano, come detto: «Va bene, almeno lavoriamo, va bene...», diceva Saverio Moscato commentando la vittoria elettorale di Marina Romanò, la quale sottolinea: «Ho dimostrato in questi mesi che non mi sono piegata ai voleri di nessuno e nessuno ha messo le mani sul nostro Comune. Forse col mio comportamento ho guastato la festa a chi aveva strani piani». 
Non fanno parte dell`organizzazione mafiosa sgominata, invece, i due fratelli Ignazio e Natale Marrone di Desio (solo omonimo quest`ultimo del referente del Pdl desiano) che gestiscono la carrozzeria di via Ferravilla: pur citati più volte nel fascicolo, il loro arresto è avvenuto per reati più lievi, legati alle armi, alla detenzione di un rimorchio carico di materiale elettrico rubato e alla ricettazione di uno scooter.


Nomi eccellenti si trovano nelle carte dei giudici: in particolare uno, già noto per vari motivi alle forze dell'ordine e, purtroppo, grande burattinaio della politica Cesanese (pur non essendo di Cesano, ma questo ormai è uno standard dell'amministrazione Lega-Pdl): Massimo Ponzoni. Ricordiamo per esempio il suo recente ruolo nella crisi che per due mesi ha sconvolto la vita politica della nostra città. Invitiamo quindi alla lettura di questi articoli apparsi sui quotidiani online negli ultimi giorni, dove si possono trovare i riferimenti al coinvolgimento di Ponzoni in questa vicenda di infiltrazione mafiosa nella vita politica:


Blitz anti 'ndrangheta, spuntano nomi di politici: c'è anche Ponzoni

Trecento arresti per ripulire il Nord dai clan

«I politici capitale sociale dei clan» Nell’ordinanza i nomi dei coinvolti


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