Rassegna stampa Cesano Maderno, 13-7-2010

martedì 13 luglio 2010 |



Come hanno accolto i Cesanesi "il cambiamento" portato dalla nuova amministrazione comunale Lega-Pdl, ad un anno dal suo insediamento? Questo e altro ancora nella rassegna stampa dedicata a Cesano Maderno di oggi, Martedì 13 Luglio 2010.


Un'inchiesta sui giudizi dei cittadini di Cesano Maderno sul primo anno di amministrazione Lega-Pdl è riportata dal Giornale di Seregno a pagina 15 "Un anno di Giunta Romanò, per la gente «nulla è cambiato»":


E' passato un anno dall'insediamento dell'Amministrazione di Marina Romanò. La vittoria al ballottaggio contro il primo cittadino uscente Paolo Vaghi ha portato nel luglio del 2009 il centrodestra alla guida di Cesano. Qualcosa è cambiato? Pare di no. Questo, perlomeno, il filo rosso che lega le risposte dei cittadini intervistati a pochi giorni dal «compleanno» della Giunta Pdl-Lega. Giudizi taglienti («hanno distrutto con una manata tutto ciò che di buono era stato fatto, troppe chiacchere e pochi fatti», ma il mittente non si espone con nome e cognome), perplessità, non manca chi invoca un po' di pazienza «perché i risultati vanno valutati sulla lunga distanza». Una, però, l'osservazione che accomuna la gran parte degli interventi: «Sono un po' deluso perché non ho visto grossi passi avanti o cambiamenti rispetto al passato», ha affermato per esempio Luigi Guidi, seguito a ruota da Eduard Mihalache, rumeno, da dieci anni in città: «In fondo è ancora tutto come quando sono arrivato», ha commentato. A fare eco sono in molti: «Nessun peggioramento rispetto all'Amministrazione precedente - hanno ammesso Patrizia Limatola e Francesco Di Stefano - Però in effetti non c'è stata nemmeno la svolta promessa. Eppure di cose a Cesano ce ne sarebbero da fare, per esempio curare meglio i parchi, o creare più proposte per i giovani». Sulla stessa linea, appunto, una «giovane», Chiara Besozzi, che dopo aver commentato che «miglioramenti importanti al momento non si vedono», ha puntato l'attenzione su iniziative e concerti che «se anche ci sono, non vengono pubblicizzati a dovere». Un'altra «under 30» con le idee chiare è Federica Rota: «Non vivo moltissimo la città - ci ha raccontato - però un anno fa sembrava dovesse iniziare una vera e propria rivoluzione, invece... Apprezzo questo sindaco, è una donna che ha stile, però mi aspetto qualcosa di più». «Forse uno "sbaglio" - ha aggiunto Manuela Guanziroli - è stato quello di avvalersi della collaborazione di molte persone che non sono di Cesano». 
Diversi, tra le criticità da affrontare con urgenza, hanno citato le «strade dissestate», ma anche la viabilità: «Potrebbe essere utile una rotonda al Molinello, in via Moncenisio, nella zona del solarium», ha commentato ancora Chiara Besozzi. Un'anziana signora a bordo del suo motorino (ha preferito l'anonimato) ha lamentato lo stato dell'asfalto: «Un po' pericoloso per chi come me si muove su due ruote». Altro tema sentito è quello del sociale: «Il momento è difficile - ha spiegato Pasquale Marino - Ci sono molti anziani che fanno fatica, spero in un sostegno maggiore». C'è poi chi il passaggio di consegne non l'ha «digerito»: «Un anno non positivo - ha esordito Paola Lutti - Avrei preferito un altro mandato con la Giunta precedente, così che potessero finire quello che avevano iniziato. Il peggioramento che ho notato credo dipenda anche dalle troppe liti interne a questo gruppo, che ha bloccato la città per troppo tempo». Un tema, quello della crisi conclusa poche settimane fa, che la signora non è stata l'unica a citare, anche se altri hanno preferito non esporsi con nome e cognome. Non tutti, però, sono tanto severi, c'è anche chi concede un voto «tra 1'8 e il 9» a questi 365 giorni, come Angelo Garraffo: «Non si può dire che non sia stato fatto nulla - ha dichiarato - A mio giudizio quest'anno è stato positivo, chi vuole lamentarsi un motivo lo trova sempre. Lasciamoli lavorare e col tempo capiremo se questa attesa novità c'è stata oppure no, per ora è presto per giudicare». Per quasi tutti «in dodici mesi non ci sono stati grossi passi avanti, da migliorare le strade, servono eventi per i giovani», ma qualcuno invita: «Lasciateli lavorare, giudicheremo poi». 




Sulla questione Pedemontana scrive il Giornale di Seregno a pagina 15 "I comitati: «Pedemontana non ascolta, determinati nel ricorso»":

Pedemontana, tavolo comune per i comitati, ma i «caselli di ascolto sono rimasti chiusi». I vertici della società che si occupa della grossa infrastruttura hanno incontrato il gruppo civico locale di «Noi per Cesano» e i «Cives» di Seveso e Bovisio a fine giugno. I primi commenti a caldo dei rappresentanti dei comitati non avevano nascosto la delusione, e la presa di posizione ufficiale e congiunta dei tre sodalizi - che proprio lo scorso venerdì hanno promosso una serata a Seveso sul tema dell'autostrada - rimarca gli stessi concetti. «Nel tavolo di confronto - spiegano - i comitati hanno espresso la più ampia disponibilità a risolvere comunemente le gravi problematiche che la nuova arteria comporterà sui territori attraversati, sulla base della corretta e puntuale applicazione delle prescrizioni e raccomandazioni del Cipe, senza peraltro un aggravio dei costi stabiliti. Società Pedemontana ha chiuso violentemente i "caselli dell'ascolto" e, invece di affrontare il problema, ha preferito esprimere una preventiva sentenza, dichiarando che eventuali modifiche al progetto deriveranno unicamente dal recepimento di "imposizioni politiche, piaccia o non piaccia"». «Questo atteggiamento - concludono - ci induce a perseguire con ancora più determinazione la discussione del ricorso amministrativo presentato per far valere i nostri diritti con consapevolezza e responsabilità, "piaccia o non piaccia"». In Giunta, nel frattempo, si è discussa la proposta di spartizione dei 60 milioni «risparmiati» col nuovo tracciato e ora da dividere tra i Comuni della B2, che prevedeva per Cesano 14 milioni e 200 mila euro. Idea bocciata, sul tema si discuterà nel prossimo Consiglio. 


Sullo stesso argomento Marina Doni, sempre sul Giornale di Seregno, a pagina 24 scrive "Pedemontana: comitati uniti ricorrono al Tar":

L'impatto ambientale di Pedemontana preoccupa i comitati locali Cives che hanno presentato ricorso al Tar. Le motivazioni sono state ampiamente illustrate nel corso dell'assemblea pubblica organizzata venerdì sera, nell'aula magna di via De Gasperi [Seveso]. Presenti i referenti dei vari Comuni: Viviana Pontiggia (Cives Seveso), Salvatore Colombo («Noi per Cesano»), Pietro Baccolo (Cives Bovisio Masciago). «Vogliamo tenere fede all'impegno preso nell'ottobre del 2008 ovvero quello di informare i cittadini - ha esordito Viviana Pontiggia. Questa assemblea pubblica ha lo scopo di invitarvi a sostenere la nostra battaglia volta alla difesa del territorio perché solo unendo le forze si potranno ottenere dei risultati. Abbiamo lavorato molto sull'impatto ambientale causato dalla futura autostrada. In particolare abbiamo steso delle osservazioni al progetto definitivo nel giugno dello scorso anno alle quali non è stata mai data risposta». Il progetto definitivo è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 18 febbraio di quest'anno: «Avevamo 30 giorni di tempo per presentare ricorso al Tar del Lazio (in quanto il Cipe, Comitato interministeriale programmazione economica ha sede a Roma, ndr) - ha aggiunto Pontiggia - In particolare abbiamo fatto osservare come l'opera si impone sul territorio violando alcune norme. Il 24 giugno, su invito di Pedemontana, abbiamo partecipato a Milano a un primo tavolo di confronto con la società, ove abbiamo esposto le nostre fattibili soluzioni per addivenire a una modifica migliorativa della tratta dale B2. Abbiamo agito come semplici cittadini sostituendoci all'inerzia delle istituzioni locali. Pedemontana ha chiuso violentemente i "caselli dell'ascolto" dichiarando che le eventuali modifiche al progetto deriveranno unicamente dal recepimento di "imposizioni politiche'». «Non possiamo accettare che il nostro territorio venga svenduto - ha aggiunto Baccolo - Vorremmo vivere in maniera decente senza penalizzare né la vita economica né quella sociale». «Il territorio è ormai saturo - ha dichiarato Colombo - Ci giochiamo l'ultima possibilità di migliorare o peggiorare la nostra vita. Abbiamo raccolto quattromila firme, quasi un abitante su dieci ha sostenuto le nostre tesi. Nessuno degli enti preposti ha mandato una riga: dov'è l'attenzione al territorio e alle esigenze della comunità locale? Lo stesso direttore generale della società ha dichiarato che "l'inquinamento ambientale di Pedemontana non è mitigabile"». «Ci siamo rivolti alla giustizia amministrativa per una serie di motivi - ha spiegato l'architetto Patricio Enriquez - Innanzitutto non è stata redatta la Vas (Valutazione ambientale strategica); poi l'impatto del tracciato sull'area dell'Icmesa: le vasche sono come un sarcofago contenente il materiale inquinato dalla diossina; infine c'è il mancato rispetto degli obiettivi della Legge Obiettivo». Alla serata era presente anche una rappresentanza di Desio, con il consigliere comunale Damiano Pioltelli, che ha espresso la volontà di unirsi agli altri comitati. 


Sul Giornale di Seregno a pagina 16 troviamo un articolo intitolato "«Le Stelle» si sentono abbandonate":

«Il sociale ha bisogno di collaborazione e comunicazione». Difficili da trovare, a Cesano, per una realtà associativa che investe su progetti che parlano di solidarietà, integrazione, supporto a situazioni di disagio, sostegno alle famiglie. L appello arriva da Daniela Scotti, presidente della cooperativa sociale «Le Stelle», che dall'ottobre 2009 ha attivo - tra le altre cose - un servizio di aggregazione giovanile, con sede in corso Roma, che propone ai ragazzi cesanesi tra i 9 e i 17 anni doposcuola e laboratori con l'obiettivo di assicurare loro un corretto processo di socializzazione grazie ad adeguate opportunità di sostegno e ascolto. Attualmente, il gruppo sta proponendo anche un centro estivo per bambine e bambini tra i 6 e i 13 anni presso «La Cascina Montina». Ben 77 i ragazzi accolti. «Stiamo avendo grosse difficoltà - ha spiegato la Scotti - nella comunicazione con le istituzioni e con l'assessorato di riferimento, sia riguardo a quanto promosso in passato che in merito ai percorsi che abbiamo in progetto. Abbiamo ricevuto parere negativo, per esempio, alla richiesta di pubblicizzare il centro estivo nelle scuole. Abbiamo raccolto richieste persino dalla Regione per l'iscrizione di alcuni ragazzi, eppure a livello locale c'è un "ostruzionismo" difficile da comprendere. Chiediamo soltanto rispetto, come tutte le associazioni, in considerazione del fatto che questo settore, più degli altri, ha bisogno di cooperazione e che spesso abbiamo a che fare con emergenze sociali pesanti, che necessitano di supporto anche da parte dell'ente comunale». Difficile trovare spazio per le proposte del gruppo: «Poche settimane fa abbiamo promosso un'iniziativa musicale all'interno della festa del Pd, altrove non ci erano state concesse le possibilità - ha proseguito - Per il mese di settembre, invece, abbiamo in programma percorsi nuovi di assistenza a domicilio ai minori, ma anche in questo caso non c'è stata la possibilità di agire in cooperazione con i Servizi sociali. Eppure creare una rete sarebbe importante, e tutti ne trarrebbero vantaggio, con possibilità di riposte più veloci ed efficaci ai bisogni reali del territorio. I temi che incidono sulla formazione delle persone e sul disagio non dovrebbero avere colore». Giovedì scorso, l'incontro con il nuovo assessore ai Servizi sociali Giovanni Spagnuolo: «Per ora, però, risposte concrete non ci sono», ha commentato la Scotti. Contattato per una replica, l'assessore non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione.


Infine riportiamo due articoli apparsi negli ultimi giorni sul Giorno - Monza e Brianza, firmati da Gabriele Bassani

"Desio, guerra delle poltrone alla Bea (Brianza Energia Ambiente): trema l’alleanza Pdl-Lega":

Dopo il blitz per il rinnovo del Consiglio d’amministrazione di Brianza energia ambiente, andato per traverso a molti esponenti di spicco di Lega e Pdl, c’è chi è pronto a rimettere in discussione tutte le giunte di coalizione in Brianza, persino quella provinciale.
Ha suscitato un vero e proprio terremoto l’elezione del Cda di una delle più importanti aziende pubbliche brianzole, Bea Spa, nata nel 2004 dalla trasformazione del Consorzio nord Milano per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, che gestisce oggi il servizio in una ventina di comuni, tra soci e non. Una elezione che sarebbe avvenuta senza alcun accordo, almeno ufficiale, tra i vertici dei due partiti di maggioranza rappresentati nelle quote dei comuni. Così da far arroventare tra l’altra sera e ieri mattina, i telefoni sia in casa Lega che in casa Pdl, con quest’ultimo che ha deciso di portare l’argomento all’ordine del giorno del coordinamento regionale svoltosi giusto ieri pomeriggio e con la Lega Nord che potrebbe trovarsi la spinosa questione tra i temi del congresso provinciale in programma oggi a Monza.
Il nuovo Cda è stato votato solo da una parte dei sindaci, equivalente a circa il 52% del capitale sociale (presenti Meda, Desio, Seveso, Nova Milanese, Limbiate, Solaro e Varedo, curiosamente assente, tra gli altri, anche il rappresentante del socio di maggioranza relativa, ovvero la Provincia di Monza) e ha riconfermato ancora una volta nel ruolo di presidente Alcide Copreni. Nel ruolo di vicepresidente è stato eletto Giuliano Ghezzi, come rappresentante della Provincia, in quota Pdl. Altri consiglieri sono Pierangelo Merati (di Muggiò, anch’egli in quota Pdl), Giorgio Spadola (di Limbiate, Pdl) e Silvio Boselli (di Nova Milanese, Pd). Una votazione che ha mandato su tutte le furie il senatore Cesarino Monti ma non solo lui. «È stata condotta un’operazione squallida, non c’è stato nessun accordo e anzi non si è nemmeno mai aperto un tavolo delle trattative e sfido chiunque a dire il contrario. Le indicazioni erano chiarissime, ovvero quelle di rinviare l’assemblea in attesa di un accordo e mi è stato confermato personalmente da Elena Centemero, coordinatrice provinciale del Pdl, che lei stessa ha chiamato i sindaci per invitarli a disertare l’assemblea in mancanza di un’intesa. Ma qualcuno evidentemente ha voluto fare di testa sua. A questo punto però diventa difficile andare avanti senza un minimo di coordinamento tra i partiti. La situazione è insopportabile e mi fa specie anche che qualcuno del centrosinistra abbia avallato questa operazione, voglio sperare almeno che anche in questo caso lo abbia fatto senza il consenso dei propri vertici provinciali».
La via d'uscita? «Come minimo un azzeramento di questo Cda». Nel pomeriggio di ieri il presidente di Bea Spa, Alcide Copreni, non è stato raggiungibile per avere un suo racconto e un suo commento sui fatti. La coordinatrice provinciale del Pdl, Elena Centemero è stata impegnata a lungo in riunione nel coordinamento regionale, di cui Roberto Alboni, vicecoordinatore Pdl della Brianza, aveva annunciato nel primo pomeriggio la convocazione, confermando il suo stupore misto a disappunto per quanto accaduto ma rimandando le considerazioni proprio al termine del vertice lombardo del partito.


"Pdl chiama a rapporto i sindaci di Seveso e Limbiate":

Saranno «chiamati a rapporto» nei prossimi giorni dal coordinamento provinciale del Pdl i sindaci di Seveso e Limbiate che hanno preso parte al «blitz» con cui l’altra sera è stato rinnovato il consiglio d’amministrazione di Bea Spa (Brianza Energia Ambiente) senza che vi fosse un accordo politico tra le parti. Lo ha annunciato il vicecoordinatore provinciale del Pdl Roberto Alboni il quale si è detto «molto contrariato» per quanto accaduto, argomento che è stato affrontato anche nel corso della lunga seduta del coordinamento regionale svoltasi venerdì pomeriggio (già convocata con altri temi all’ordine del giorno).
«Ci sono sindaci che si sono sentiti in diritto di autoconvocarsi per nominare il Cda di una delle aziende pubbliche più importanti della Brianza, di rilevanza strategica, senza che sia mai stato aperto un tavolo di confronto - ha detto Alboni - Questi sindaci che pretendono rispetto dal partito dovrebbero cominciare a mostrare loro un maggiore rispetto verso il partito e le sue regole. Pretendiamo un chiarimento, ovvero che ci spieghino le ragioni di questo loro comportamento assolutamente scorretto».
Alboni punta il dito contro i «suoi» dopo che ieri era stato Cesarino Monti a criticare l’iniziativa alla quale hanno preso parte anche due sindaci della Lega (Meda e Desio), oltre a tre di centrosinistra (Solaro, Nova Milanese e Varedo). «Il mio forte disappunto non è nel merito delle nomine, ma nel metodo, poichè è avvenuto senza che ci fosse un minimo confronto politico che credo fosse indispensabile. Comprendo e condivido le perplessità espresse anche dalla Lega e mi auguro che si arrivi presto ad un chiarimento».


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