Rassegna stampa Cesano Maderno, 29-5-2010

sabato 29 maggio 2010 | , ,



Le novità sulla crisi della Giunta Pdl-Lega, i lavori per il parcheggio della nuova stazione ferroviaria e l'inchiesta giudiziaria su Massimo Ponzoni al centro della nostra rassegna stampa di oggi, Sabato 29 Maggio 2010. Iniziamo con la situazione politica cesanese. Su Il Cittadino – Valle del Seveso a pagina 2 Cristina Marzorati scrive "Lunedì c'è consiglio, martedì la seduta salta: maggioranza resta dimezzata e il caos regna sovrano":



In tre settimane due consigli comunali già convocati vengono rinviati. E' la punta dell'iceberg di una crisi che non rimane nelle stanze del Palazzo, ma si palesa davanti ai cittadini, in particolare a chi lo scorso martedì 25 maggio voleva partecipare alla seduta di consiglio in cui si sarebbe dovuta annunciare la nuova giunta del sindaco Marina Romanò ed eleggere il presidente del consiglio. Ma nulla, le porte erano chiuse. Solo all'esterno qualche esponente politico, soprattutto dell'opposizione, parlava di crisi. Di chi è la colpa del rinvio, ancora una volta, della massima espressione della politica locale? Cos'è successo? Perché si è arrivati al secondo rinvio in un "maggio di passione"? Le motivazioni, parziali, nascono nella seduta di lunedì 24 maggio, quando la minoranza apre il confronto chiedendo di chiarire la situazione in maggioranza: vuole sapere in particolare se le dimissioni degli assessori Fabrizio Bonafede, Marcello Mitrano e Claudio Scolari sono state accettate. Il sindaco risponde di aver accettato solo le dimissioni di Scolari e prima ventila che al suo posto si siederà Andrea Rovelli (capogruppo Pdl), poi fa il nome di Alessandro Soliman (ultimo portavoce Fi Cesano). Confusione assoluta, che si amplifica quando Romanò taglia corto: «Non è la serata per parlare di assessori, tutto è rinviato a domani». La giunta rimane "zoppa" con tre assessori della Lega, presenti, due assessori del Pdl reintegrati, ma non seduti al loro posto. 
Il caos prosegue anche quando è il momento di eleggere il presidente. La maggioranza propone Franco Busnelli, come sono andate le cose lo raccontiamo in un articolo pubblicato nella pagina accanto. In conclusione non ci sono un presidente e una giunta completa. Martedì 25 maggio, giorno del consiglio della "quadra", Massimo Ponzoni, coordinatore Monza e Brianza Pdl, viene raggiunto da un avviso di garanzia in cui si ipotizza il reato di corruzione, l'ex sindaco Paolo Vaghi chiede in accordo con tutta l'opposizione di riunire d'urgenza i capigruppo: «Impossibile pensare di convocare un consiglio quando non ci sono un presidente e la giunta». All'unanimità si decìde il rinvio. Nelle parole del vicepresidente del consiglio, Mario Oltolini della Lega Nord, la risposta all'ennesima seduta accantonata (sarà recuperata il 10 e Pll giugno): «Abbiamo bisogno di tempo per ragionare». Ponzoni ha il suo ruolo nella scelta dei nomi degli assessori in quota al Pdl, ma se finisce fuori dai giochi, forse le cose potrebbero cambiare.



Sempre Cristina Marzorati prosegue a pagina 2 "Giunta: chi rientra e chi esce ma la crisi Lega-Pdl resta":


Il sindaco, al momento di andare in stampa (venerdì 28 maggio) non ha ancora firmato le deleghe, ma per la prossima settimana si appresta a chiedere una convocazione della commissione capigruppo, per eleggere in pieno accordo il nuovo presidente del consiglio e a cascata il quadro politico dovrebbe essere chiaro. E questa la situazione di una Cesano che cerca finalmente la tranquillità, almeno sul fronte del governo cittadino, dopo che il Pdl aveva disertato il consiglio del conto consuntivo e dopo che Marina Romanò aveva ritirato gli incarichi agli assessori Ivan Romanò, Michele Santoro, Giuseppe Mazzacuva e Giovanni Spagnuolo. In verità la soluzione doveva concretizzarsi lo scorso lunedì, quando dopo il "terremoto" in maggioranza, dal primo cittadino ci si aspettava l'elenco chiaro di numero di assessori, surroghe, deleghe, reintegri. Cosa fatta, ma solo parzialmente. Fabrizio Bonafede e Marcello Mitrano sono tornati "in gioco", insomma Romanò non ha accettato le loro dimissioni. Bonafede continuerà a seguire la Pianificazione territoriale, mentre Marcello Mitrano, assessore ai Grandi eventi e affari generali, dovrebbe seguire anche la Pubblica istruzione, delega in precedenza del vicesindaco e collega Claudio Scolari che, (come scritto nel pezzo pubblicato nella pagina accanto, ndr), è fuori dalla giunta.
E il resto? Esiste un accordo sottoscritto da Lega, Pdl e sindaco in cui si legge: Alessandro Soliman (ultimo segretario Fi Cesano) subentra a Ivan Romanò nelle Politiche giovanili e sport, Chiara Mornatta, attualmente in consiglio comunale per il Pdl, assessore al Commercio e artigianato al posto di Michele Santoro, Giuseppe Mazzacuva torna assessore all'Ecologia, Giovanni Spagnuolo riprende la delega a Cultura e piccole cose e infine Andrea Rovelli, capogruppo Pdl, diventa vicesindaco e assessore ai Servizi sociali al posto di Scolari. Nello stesso documento si prevede la rielezione a presidente del consiglio comunale di Franco Busnelli, ma visto il disastroso esito di lunedì, qualcosa è cambiato. E allora? Il sindaco Romanò invita a stare tranquilli:«Noi della Lega Nord siamo stati compatti, abbiamo rispettato i patti, evidentemente due del Pdl non hanno votato per Busnelli e quindi qualcosa non va, chiederò una riunione dei capigruppo la prossima settimana, in cui trovare un nome che possa mettere d'accordo tutti, credo che il presidente debba rappresentare tutto il consiglio, maggioranza e opposizione». Rimane invece solo un'ipotesi che il giovane Andrea Copreni possa subentrare a Rovelli come capogruppo Pdl.



Le reazioni dell'opposizione a pagina 2, sempre per la firma di Cristina Marzorati "Minoranza: vergogna, state giocando con la città":


«Senza alcun rispetto la maggioranza di centrodestra si è presentata lunedì 24 in consiglio con 45 minuti di ritardo, il tutto per proseguire l'estenuante trattativa di "spartirsi" le poltrone ed assessorati con la presenza dei coordinatore Pdl Monza e Brianza, Massimo Ponzoni, che è stato visto recarsi in Comune alle 19 di lunedì». Sono alcuni passaggi di un comunicato stampa di fuoco sottoscritto dai consiglieri comunali d'opposizione, stanchi di trovarsi di fronte a «burattini della politica». Una frase forte di Alessandro Scaglione, Italia dei Valori, che durante la seduta di lunedì non si è tirato indietro dal bacchettare l'amministrazione: «Vergognoso. Avete bloccato una città, siete burattini della politica, la gente merita di meglio, non è un gioco, ci vuole rispetto per i cittadini». Pietro Nicolaci capogruppo Pd: «Siamo sconcertati, siamo in crisi e lei sindaco risponde giocando, facendo un nome e poi un altro (chiaro riferimento all'errore quando ha citato prima Andrea Rovelli e poi Alessandro Soliman) lei sta rappresentando male Cesano, è impreparata». L'ex sindaco Paolo Vaghi va oltre e interpellato nei giorni successivi al caos sul caso Ponzoni, dichiara: "Ci preoccupa anche l'indagìne legata a Ponzoni, spero non riguardi in alcun modo Cesano Maderno, in ogni caso è necessario vigilare». Polemiche a parte, Nicolaci, Pd, rammenta al sindaco che «entro il 14 giugno va nominato il nuovo consiglio di amministrazione di Assp». Alla guida si ventila l'ex assessore Michele Santoro.



Cristina Marzorati, a pagina 3, spiega il pasticcio della mancata ri-elezione di Franco Busnelli a Presidente del Consiglio Comunale "Due franchi tiratori e Busnelli non torna":


Due "franchi tiratori" lasciano alla finestra Franco Busnelli. Ennesimo scivolone diplomatico della maggioranza guidata dal sindaco Marina Romanò. Lo scorso lunedì 24 il consiglio comunale, chiamato a eleggere il suo presidente, dopo le dimissioni di Busnelli, Pdl, non solo ha registrato l'uscita dall'aula delle opposizioni, che avevano proposto Leonardo Guanziroli "Vivi Cesano", ma soprattutto ha visto l'ennesimo disaccordo tra le file della maggioranza. Per rieleggere Busnelli alla massima carica del parlamentino locale erano necessari 16 voti, in aula c'erano 16 consiglieri di maggioranza e in più il sindaco per un totale di 17 votanti. In 15 hanno scritto il nome di Busnelli, due hanno pensato bene di lasciare la scheda in bianco. Risultato? Nulla di fatto e crisi che continua, eccome se continua. Duro il commento del diretto interessato: «Evidentemente - dichiara il presidente dimissionario - in due non hanno rispettato gli accordi scritti nero su bianco, al contrario io sono abituato a rispettare gli impegni presi».



Ancora Cristina Marzorati a pagina 3 "Scolari, quando la competenza non basta":


«La pacca sulle spalle non serve a nulla, dopo tanti apprezzamenti, non hobtrovato l'appoggio di nessuno». Non può che esserci amarezza nelle parole di Claudio Scolari, ex vicesindaco e assessore alla Scuola e servizi sociali. Durante l'ultima seduta di consiglio è stato l'unico dei tre assessori dimissionari (gli altri sono Fabrizio Bonafede e Marcello Mitrano) di cui il sindaco ha accettato l'addio. «Non posso interferire nelle scelte di partito» ha dichiarato al nostro giornale Marina Romanò facendo trasparire un certo dispiacere, visto che nei confronti di Scolari Romanò ha sempre avuto fiducia e ha speso parole d'elogio. Ma perché il Pdl avrebbe defenestrato forse il personaggio più presente del governo Romanò? Tutta colpa di un'alzata di mano. Per "pesare" il valore di ogni singolo esponente di giunta, si è cercato il sostegno tra i consiglieri comunali e quando si è fatto il nome di Scolari, nessuno ha alzato la mano per salvarlo e così senza un appoggio in maggioranza, bravura o non bravura, capacità o non capacità, per lui si sono chiuse le porte.



Concludiamo la sezione sulla crisi politica con un articolo apparso su informaZona a pagina 46, dal titolo "Basta! Rispetto per i cittadini!":


Dicevamo una settimana fa su informaZona: 'L'unica certezza, al momento, è la convocazione del Consiglio comunale per il 24 maggio (ore 20,30) e 25 (ore 20), a meno che non venga di nuovo 'sconvocato' all'ultimo momento: e sarebbe il 5° Consiglio comunale andato a vuoto in meno di un mese! ' Chi c'era l'altra sera al Consiglio comunale di Cesano - ed erano davvero in tanti - sa che siamo andati vicini al vero, purtroppo! È da un mese esatto che si dovrebbe discutere dell'Ordine del Giorno prefissato ma si è riusciti ad approvare il rendiconto dell'esercizio finanziario 2009 solo grazie al voto anche dell'opposizione. In mezzo ci sono stati 4 Consigli comunali annullati, il dimissionamento di 4 assessori PdL, le dimissioni di altri 3 e quelle del presidente del Consiglio comunale, Busnelli. Evidentemente qualcosa non funziona e il Prefetto dovrebbe chiarire la liceità della tempistica e di taluni 'passaggi'.
È da un mese che si dovrebbe discutere 1. Mozione presentata dai gruppi consiliari: Gruppo Autonomo, P.D., Vivi Cesano, Movimento Per le Alleanze Civiche, Insieme per Cesano, Italia dei Valori, avente per oggetto "Installazione di pannelli fotovoltaici sugli edifici pubblici". 2.O.D.G richiesto dai gruppi consiliari: Gruppo Autonomo, P.D., Vivi Cesano, Movimento Per le Alleanze Civiche, Insieme per Cesano, Italia dei Valori, su argomento "Pedemontana". 3. Illustrazione della relazione annuale del difensore civico anno 2009. 4. Regolamento generale delle entrate - statuto del contribuente – approvazione. 5. Regolamento per gli orti comunali a coltivazione biologica – modifica. 6. Nomina componenti del collegio dei Revisori dei Conti per il periodo aprile 2010/aprile 2013. 7. Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale: esame e proposta di modifica delle modalità di notifica di atti e convocazioni ai Consiglieri comunali ed agli assessori (art. 61).
Lunedì 24 maggio sembrava la volta buona ma così non è stato: la sessione ordinaria nell'Aula Magna della scuola media Salvo d'Acquisto era alle ore 20:30 ma solo alle 21,15 la componente PdL faceva il suo ingresso (tra un pubblico spazientito); in precedenza era riunita nella sede cittadina PdL per cercare un accordo che, avremmo scoperto, ancora era lontano da venire. Ad inizio seduta il Consigliere Luigi Rovelli (espulso dalla Lega Nord) chiedeva la parola per rispondere alle accuse rivoltegli il 18 marzo: con pacahtezza riprendeva il sindaco, il presidente Oltolini, il Segretario Carraro tutti Lega Nord, per ribattere all'operante ostinazione a giustificare l'ingiustificabile tentativo di eliminarmi politicamente'. Inoltre: 'nell'attesa che gli invocati Organi superiori della Lega Nord quanto prima si pronuncino o emanino conseguenti provvedimenti che pacificamente, da militante, accetterò, dichiaro di non aderire ad alcun gruppo consigliare. Assicuro di svolgere in piena autonomia decidendo, con libera coscienza, come esprimere il voto su ogni atto deliberativo'.
Il suo voto sarebbe stato determinante per la successiva elezione a presidente del Consiglio di Franco Busnelli se non fosse uscito con le minoranze (che puntavano sul loro candidato, forse Guanziroli): nel segreto dell'urna, alla maggioranza dei 17 Consiglieri venivano a mancare 2 voti (2 bianche). Si ritenterà in un prossimo Consiglio comunale (il 10 e 11 giugno). In precedenza un sindaco Romanò titubante è stata al centro delle bordate politiche dell'opposizione che chiedeva i nomi dei nuovi assessori in sostituzione dei dimissionari: si riusciva a sapere che Bonafede e Mitrano rientravano in carica (dimissioni respinte), non il vicesindaco Scolari. Il terzo era Andrea Rovelli, ma - fatto notare che si sarebbe dovuto dimettere da Consigliere - dopo pochi minuti era già sostituito da Alessandro Soliman (!). Sconcerto tra i presenti per 'il più breve mandato di assessore mai visto'.
Queste incertezze scatenavano le opposizioni e parte del numeroso pubblico che si era addirittura seduto a terra per seguire l'assise: forse sarebbe il caso di installare finalmente uno schermo all'esterno o trasmettere in diretta internet. Anche Nicolaci (PD) accusava di debolezza questa amministrazione le cui sorti vengono decise altrove; non da meno l'ex sindaco Vaghi per cui 'Cesano è una pedina di un puzzle giocato da gente estranea a Cesano'. Durissimo il Consigliere e Capogruppo Scaglione (IdV): 'L'Italia dei valori di Cesano Maderno continua a rimanere sconcertata dal comportamento che il sindaco seguita a tenere durante i Consigli comunali. Ancora una volta, nel Consiglio del 24/05 il sindaco ha rivolto offese personali nei confronti del Consigliere capogruppo Alessandro Scaglione. Dato che il comportamento è recidivo, visto che già in precedenza era capitato che il sindaco offendesse lo stesso Consigliere, chiediamo che questo atteggiamento finisca. Noi dell'Italia dei Valori accettiamo qualsiasi tipo di critica ma non siamo più disposti ad accettare le offese che a qualsiasi livello provengano nei nostri confronti. Noi, in ogni intervento fatto, abbiamo sì criticato l'operato di quest'amministrazione, ma mai rivolto offese personali a nessuno. Il fatto che il sindaco non riesca a rispondere a determinate domande, non giustifica tali comportamenti. Crediamo che il rispetto personale sia una cosa preziosa e che non vada violato. Comprendiamo che quello che sta accadendo in questi ultimi mesi all'interno della giunta è dovuto a dei burattinai da fuori che decidono le sorti della nostra città manovrando i fili di quelle persone che i cittadini cesanesi hanno voluto al governo, ma non riteniamo più scusabile comportamenti offensivi nei nostri confronti'.
Si passava all'esame ed approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2009, spiegato dall'assessore Pometto (uno dei pochi ancora in carica): accolto un emendamento alla delibera, le minoranze lo votavano e passava all'unanimità, rendendo disponibili 389 mila Euro. All'una si chiudeva l'assemblea civica e si rimandava alla sera dopo ma il pomeriggio si riunivano i capigruppo che decidevano di rinviare la seduta del Consiglio comunale al 10 e 11 giugno 2010, in mancanza del presidente del Consiglio e degli assessori. La newsletter del Comune di Cesano ci informava delle novità alle ore 18,40 (ovvero 80 minuti prima del suo svolgimento); molti cittadini, ignari, si recavano alle 20 al Consiglio comunale e trovavano i cancelli chiusi. Si formavano capannelli di persone che iniziavano a domandarsi il motivo del differimento e da chi fosse partita la proposta; intervenivano anche esponenti della minoranza e maggioranza. Non sono mancati attimi di tensione tra chi accusava una parte e l'altra (anche tra i consiglieri Paolo Vaghi e Riccardi). Qualcuno ha saggiamente detto: 'Basta! I politici abbiano più rispetto degli elettori. Finitela con questa commedia che costa soldi al contribuente.'
Come dargli torto? A complicare ulteriormente il quadro è stata la notizia dell'avviso di garanzia per corruzione recapitato dalla Guardia di Finanza al Coordinatore del Pdl di Monza e Brianza, Massimo Ponzoni. Il politico desiano, già indagato per bancarotta fraudolenta della Pellicano srl, società immobiliare con sede a Desio, dichiarata fallita dal tribunale dopo che era stato riscontrato un buco da 600 mila Euro, avrebbe percepito una tangente da 220 mila Euro da un imprenditore bergamasco. A darne notizia per primo, è stato Il Giornale. Le opposizioni in Consiglio regionale hanno già chiesto le dimissioni di Ponzoni da Segretario del Consiglio regionale. Intanto Cesano attende...



Cristina Marzorati su Il Cittadino - Valle del Seveso a pagina 4 descrive la situazione del parcheggio presso la nuova stazione ferroviaria "Stazione, parcheggio con 400 posti auto":


Arriva sulla scrivania della Regione Lombardia il progetto per garantire ai pendolari delle Ferrovie Nord Milano quattrocento posti auto. É stato presentato mercoledì scorso, 26 maggio, al Pirellone lo studio dell'ingegner Luca Maria Magnaghi, della "M+Associati" di Seregno, sul maxì posteggio da duecento posti che sorgerà all'incrocio tra le vie Volta e Ronzoni, spazio meglio conosciuto come posteggio del Bingo. Magnaghi è stato scelto dell'amministrazione comunale in seguito a una gara mediante procedura negoziata, dove il professionista ha proposto il suo lavoro per 10 mila e 300 euro. L'intervento consiste sostanzialmente in un posteggio su due piani: uno seminterrato, che sarà dotato anche di finestre, e uno al piano terra, circondato a sua volta da altri stalli di sosta. Non solo: nel documento è inserita anche la formazione di un posteggio per biciclette da cento posti, vero e proprio tallone d'Achille dell'attuale stazione. «A corollario - sottolinea l'assessore ai Lavori pubblici Luca Bonfanti - ci sono altri duecento posti auto tra la vie Copernico, l'area circostante al nuovo posteggio e la scelta di eliminare vicino alla stazione il parcheggio riservato ai taxi, preferendo ulteriori venti stalli da destinare alle macchine dei pendolari». Ora l'ultima parola spetta proprio alla Regione Lombardia, che dovrà dire se il documento comunale rispecchia le proprie esigenze. Il sì o il no definitivo arriveranno la prossima settimana, ma intanto dal primo confronto con i tecnici del Comune di Cesano Maderno sembra che l'approccio sia stato positivo, se non altro perché i posti auto del neoprogetto sono maggiori rispetto a quelli previsti dal documento della precedente amministrazione comunale.
Ma la nuova stazione ferroviaria, punto d'interscambio tra la Seregno-Saronno e la Milano-Asso, non è soltanto una questione di posti auto. In questi giorni, e lo saranno sino al 18 giugno, sono in corso i lavori per il montaggio delle pensiline della banchina. Per evitare intralcio e soprattutto pericolo alla circolazione ferroviaria, gli operai eseguono l'intervento esclusivamente di notte, arrecando logicamente disagio alle famiglie circostanti. L'amministrazione comunale si scusa per il disagio, ma purtroppo non è possibile effettuare le stesse opere di giorno, quando i treni circolano regolarmente. Difficile dire anticipatamente le date in cui il cantiere sarà aperto; certo è che i lavori non saranno continuativi ma a giorni alterni, per assicurare almeno qualche notte di sonno ai residenti.



Su Il Giorno a pagina 21 Monica Guzzi e Stefania Totaro firmano un articolo sull'inchiesta che vede coinvolto il coordinatore provinciale del Pdl Massimo Ponzoni "Ponzoni, slitta la resa dei conti. Pdl: serve un passo indietro":


Massimo Ponzoni resiste, ma il suo destino politico è appeso a un filo. Nonostante le attese della vigilia, ieri al coordinamento regionale del Pdl, per l'ex assessore regionale indagato per corruzione dalla Procura di Monza per una presunta mazzetta di 220 mila euro in cambio di un intervento per variare la destinazione d'uso di un terreno, non c'è stata l'ipotizzata resa dei conti. Anzi: Ponzoni, oggi coordinatore provinciale del Pdl in Brianza nonché segretario dell'ufficio di presidenza del Consiglio regionale, dove è approdato con un bottino di 11.500 voti, si è presentato e, come i suoi colleghi, ha parlato d'altro. Quest'altro in particolare riguarda l'ipotesi di un commissariamento a Monza, dove il partito non riesce a trovare l'accordo sul nome di un coordinatore. Altri temi caldi, le giunte in bilico di Seveso e Cesano Maderno «Si è parlato solo di organizzazione», conferma Roberto Alboni, coordinatore provinciale in Brianza con lo stesso Ponzoni nonché vicecapogruppo in Consiglio regionale. Questo ufficialmente, poiché nei corridoi si dice che dai vertici del partito sia arrivato un consiglio all'ex ragazzo prodigio del Pdl in Brianza: quello di fare un passo indietro nel giro di 72 ore, magari suggerendo il nome di un erede, per evitare iniziative più imbarazzanti. Intanto ai piani che contano del Pirellone continua il silenzio. Anche ieri Roberto Formigoni ha preferito non rispondere alle domande dei giornalisti sull'argomento.
Nel frattempo i sostituti procuratori della Repubblica di Monza Giordano Baggio e Donata Costa, coordinati dal collega Walter Mapelli, stanno studiando i documenti sequestrati dalla Guardia di Finanza al Comune di Desio. Si indaga sul Piano di governo del territorio, dove è inserita l'area relativa al centro commerciale Pam, finita nel mirino per la presunta tangente da 220 mila euro che sarebbe stata pagata a Ponzoni da Filippo Duzioni per «influire su pubblici ufficiali, diversamente ricompensati» al fine di modificarne la destinazione d'uso. Fra una settimana i due indagati, che giustificano la cifra con operazioni di compravendita immobiliare, potrebbero essere interrogati.



Infine su Il Giorno – Monza e Brianza alle pagine 2 e 3 questo stesso argomento è approfondito da Monica Guzzi "Ponzoni resiste, fumata grigia in viale Monza":


Doveva essere il giorno della verità per il futuro politico di Massimo Ponzoni. L'ex assessore regionale, indagato dalla Procura di Monza per corruzione, si è presentato regolarmente ieri in viale Monza, dove si è riunito il coordinamento regionale del Pdl che, stando agli annunci della vigilia, avrebbe dovuto chiedergli ufficialmente di fare un passo indietro, liberandosi degli incarichi di partito (Ponzoni è coordinatore provinciale in Brianza). Invece nulla. Nel vertice di ieri si è parlato di tutti i problemi organizzativi e politici delle diverse province lombarde. Delle disavventure giudiziarie dell'ex ragazzo prodigio del centrodestra brianzolo invece non si è fatta parola, almeno a livello ufficiale, nel corso dell'incontro. In cima all'elenco delle preoccupazioni, i destini dei Comuni di Seveso e Cesano Maderno travagliati dalle liti interne alla maggioranza di centrodestra, e soprattutto l'ipotesi di commissariare il partito a Monza. «Monza ha un problema politico. Per risolvere i problemi bisogna azzerare tutto e ripartire da capo», dice il senatore Alfredo Mantica, sottosegretario agli esteri, che ha sollevato il caso. «Monza non è riuscita a mettersi d'accordo su un coordinamento ufficiale - conferma Roberto Alboni, coordinatore provinciale in Brianza con lo stesso Ponzoni nonché vicecapogruppo in Consiglio regionale -. Si è quindi deciso che se entro fine giugno il Pdl a Monza non troverà l'accordo all'unanimità su un nome, sarà il partito a provvedere a un commissario esterno». 
Affrontati anche altri temi da quello della giunta di Cesano a quello di Seveso. «Su Seveso il partito è irremovibile - aggiunge Alboni -. Il sindaco deve riportare a casa i soldi del sottopasso, 4,8 milioni rimandati alla Regione. Questi soldi devono tornare a Seveso per il sottopasso». Anche Alboni conferma: nell'incontro di ieri «si è parlato solo di organizzazione di partito». Ponzoni dunque resiste, anche se voci di corridoio sussurrano che dai vertici gli avrebbero chiesto in separata sede di fare un passo indietro di sua spontanea volontà nel giro di 72 ore. Continua a non parlare dell'argomento Roberto Formigoni. Ponzoni infatti è stato eletto con 11.500 voti in Consiglio regionale, dove è stato nominato dall'assemblea segretario dell'ufficio di presidenza. Se il politico brianzolo si è sempre mostrato possibilista sull'ipotesi di sospendersi da incaroichi di partito, sul suoi posto in Regione pare irremovibile. Anche ieri, sollecitato dai giornalisti, il governatore della Lombardia, ha scelto il no comment. Non la pensa così il Pd, e in particolare il consigliere regionale Giuseppe Civati, che proprio in Brianza per due tornate amministrative ha sfidato l'ex assessore.
«Aspettiamo che la magistratura e gli inquirenti portino a compimento il proprio lavoro di indagine sulle ipotesi di reato di corruzione in cui sarebbe coinvolto l'ex assessore Massimo Ponzoni - dice Civati -. La perquisizione della Guardia di Finanza negli uffici del Comune di Desio dimostra che gli investigatori non stanno perdendo tempo. La politica, in questo caso il Pdl brianzolo, ha il dovere di fare chiarezza e di ribadire a Ponzoni la necessità di compiere un passo indietro dalle cariche che ricopre nel partito, soprattutto di responsabile provinciale, per mettersi nelle migliori condizioni per rispondere alle gravi accuse che lo riguardano. Crediamo che questo sia l'auspicio di chiunque ogni giorno fa politica onestamente nell'interesse di tutti e crede che la politica debba sempre essere al di sopra di ogni sospetto».


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