Legalità come denominatore comune

mercoledì 27 giugno 2012 | , , , ,





Eccoci giunti quindi alla terza mozione proposta Giovedì sera in Consiglio Comunale dal Movimento 5 Stelle, e respinta dal Centrosinistra: "Costituzione della Commissione di Controllo della Legalità"

Avere buone regole e cercare di farle rispettare non è sufficiente per vivere nella legalità. Crediamo, infatti, che sia necessario far progredire la cultura e il senso civico della cittadinanza, anche se questo è un processo più lungo e più complicato: una cittadinanza formata da un maggior numero possibile di persone oneste, correttamente informate e partecipi della vita pubblica è il migliore antidoto contro la presenza di mafie e di politici corrotti.
Dal nostro punto di vista è necessario mettere in atto una pluralità di azioni per porre argine e debellare questa presenza che umilia l’interesse di tutti e favorisce quello di pochi.
Noi chiediamo di istituire una commissione consiliare di controllo della legalità e per il coordinamento della lotta alla criminalità organizzata.
La Commissione si occuperà di:

  • monitorare e controllare i cambi di proprietà delle aree
  • verificare una corretta applicazione dei subappalti, favorendo la valorizzazione delle persone più qualificate e preparate
  • coinvolgere tutti i soggetti politici locali per la costruzione di un “Codice etico di autoregolamentazione”, in cui dalla prossima tornata elettorale sarà obbligatorio per tutti i candidati presentare il casellario giudiziario, come da sempre fa il Movimento 5 Stelle. Tale codice deve valere sia agli eletti in Consiglio Comunale, ai membri della Giunta Comunale ed ai rappresentanti del Comune presso le Società Partecipate 
  • promuovere un coordinamento delle Amministrazioni dei Comuni per costruire una “rete contro le mafie”, che diffonda la cultura della legalità ed in cui concordare un programma di controllo sulle modalità di attribuzione degli appalti, nonché sulle imprese assegnatarie. Tale coordinamento dovrà coinvolgere anche gli altri Enti istituzionali (Provincia, Camera di Commercio, Prefettura, Questura) e le Associazioni di categoria (commercio, industria, artigianato e servizi) 
  • realizzare un programma per la promozione della cultura della legalità tra le nuove generazioni, coinvolgendo le realtà scolastiche e associative locali 
  • promuovere una cultura ed una educazione civica di appartenenza alla città, che porti ogni cittadino a sentirsi responsabile della propria città e coinvolgendo in modo particolare le scuole 
  • costituire un Osservatorio Permanente sulle Criminalità Organizzate, coordinato da membri delle istituzioni e da esperti indipendenti, finalizzato a conoscere ed a promuovere iniziative di contrasto alle attività criminali 
  • promuovere l’istituzione (e garantirne il controllo) di un registro delle discariche abusive, delle aree contaminate da diossina e delle zone industriali dismesse, con tutti i documenti relativi alle attuali discariche, alle analisi dei terreni, alle bonifiche ed ai procedimenti giudiziari
  • promuovere la pubblicazione sul sito del Comune tutti i dati relativi agli appalti pubblici comunali e alle ditte appaltatrici (e subappaltatrici), per tutte le quali va imposto l'obbligo di presentare il certificato antimafia
  • promuovere l’adesione del Comune di Cesano a tutti i coordinamenti di lotta alla criminalità organizzata, tra cui la rete “Avviso Pubblico”, associazione nazionale di Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie
  • affrontare il problema del racket e dell’usura in collaborazione con le organizzazioni di categoria e garantire il sostegno alle organizzazioni sociali impegnate su questo terreno, favorendo l’apertura sul nostro territorio di servizi di consulenza, di denuncia e di sostegno alle vittime
  • monitorare che:

- tutti gli appalti siano gestiti in modo trasparente e chiaro
- nessuna nomina avvenga a favore di persone con carichi pendenti e/o inquisite
- tutte le nomine presso società partecipate e tutti gli incarichi siano giustificati da un idoneo curriculum reso preventivamente pubblico ed accompagnato dalle motivazioni esplicite che hanno portato alla scelta della persona e dal compenso riconosciuto.
Chiediamo che tale Commissione venga istituita fin da subito, contestualmente alla costituzione delle altre Commissioni Consiliari.
Walter Carlo Mio
Sergio Mazzini
Cesano Maderno, 12 giugno 2012


Negli ultimi giorni si è parlato molto sul Web e sui giornali di questa Mozione, come delle due precedenti. Molta confusione è stata fatta, e partiamo quindi facendo chiarezza: la Mozione in questione non propone una "Commissione Antimafia", bensì una più generica "Commissione per il Controllo della Legalità".

Il tema che si propone di affrontare è perciò quello del rispetto delle Leggi. Proponendo una Commissione straordinaria su questo tema, di fatto, il Movimento Cinque Stelle sostiene che a Cesano Maderno (perchè stiamo parlando di Cesano Maderno, lo ricordiamo) esiste un problema di illegalità all'interno dell'amministrazione comunale e della politica cittadina, tanto grave da sfuggire agli organi preposti al controllo ordinario della legge (Polizia, Carabinieri, Magistratura), al punto da richiedere l'istituzione di una Commissione apposita. Ci sembra un'accusa un po' pesante da rivolgere alla classe politica cittadina nel suo complesso (e sinceramente non ci fa piacere essere paragonati, implicitamente, a dei criminali), ma speriamo di sbagliarci e vogliamo credere alla buona fede della proposta.

Messa così, in ogni caso, questa Mozione sembra basarsi su un pregiudizio, permetteteci di dirlo, odioso (purtroppo molto di moda ultimamente) secondo cui tutti i Politici sono ladri e corrotti. Non si concede ai Cesanesi (perchè stiamo parlando di politica locale) di poter essere Cittadini attivi ed onesti che vogliono partecipare alla vita pubblica portando avanti le proprie idee: o meglio, evidentemente non lo si concede a chi non fa parte del Movimento Cinque Stelle... no, i Cesanesi hanno dato prova di essere così corrotti in passato, prima che arrivassero i nostri eroi del M5S, da aver bisogno di una Commissione apposita che si accerti che rispettino le leggi.

Siamo da sempre contrari a questo tipo di pregiudizi qualunquisti, e sebbene sia un momento storico in cui è complicato sostenere queste tesi, ci battiamo da anni per far capire alla gente che il problema non è la Politica, ma la Cattiva Politica. Il problema è chi della Politica si è approfittato, soprattutto a livello nazionale, utilizzando per i propri scopi i beni comuni. Ma se si vuole combattere questo malcostume, la cosa peggiore è partire dal presupposto che tutto quello che è altro da sè sia necessariamente "corrotto", autoconvincersi di essere gli unici "giusti", gli unici portatori della "verità" al mondo. Così facendo si finisce per rifiutarsi pregiudizialmente di parlare e magari collaborare anche con le tante persone oneste che vogliono mettersi al servizio del proprio Paese: facendo di ogni erba un fascio, si divide il fronte degli onesti facendo un gran favore ai corrotti... in definitiva, si ottiene il contrario di quello che si vuole.

Bisogna invece a nostro avviso saper separare l'erba buona da quella cattiva, perchè di fronte al problema della Cattiva Politica non si può che rispondere con una cultura condivisa della legalità.

E allora facciamo notare che, contrariamente alla Commissione in sè, le proposte specifiche che si leggono all'interno nella Mozione (molte delle quali condivisibili, anzi, già contenute nel nostro Programma) possono tutte essere discusse e portate avanti nelle Commissioni già esistenti (oltre che in Consiglio Comunale), ed in particolar modo nella Commissione Affari Istituzionali, senza bisogno di creare un'ulteriore organo istituzionale. Facciamo notare che, se si abbandona la pretesa di piombare sulla scena e accreditarsi come "gli unici grandi moralizzatori" nel panorama politico cittadino (e quindi da un lato accusando tutti gli altri di immoralità, dall'altro mostrando di non aver molto seguito le vicende Cesanesi degli ultimi anni), c'è la possibilità di rendere effettive molte di queste proposte, visto che sono condivise anche dal Centrosinistra.

Il bisogno di una Commissione apposita, quindi, a nostro avviso non sussiste, ed è per questo che abbiamo deciso, insieme a tutta la Maggioranza, di votare NO alla Mozione in questione. Rimaniamo comunque a disposizione per lavorare, insieme, su questi temi nelle Commissioni già esistenti.


Infine, vogliamo ricordare che motivi di urgenza e criticità particolari sono invece esistiti in passato, ed in particolare nel 2010, per creare delle commissioni ad hoc. Ci riferiamo ovviamente alla Commissione Antimafia dell'ultima legislatura, e crediamo sia necessaria anche qui un po' di chiarezza.

Come saprete, nei giorni seguenti allo scandalo conseguente all'Operazione Infinito (precisamente durante il Consiglio Comunale del 20 Luglio 2010), il Capogruppo del PDL Andrea Rovelli propose l'istituzione di una Commissione Antimafia allo scopo di

"... stabilire i criteri amministrativi e di riferimento per ridurre il rischio di infiltrazioni mafiose nell’ente, verificare il grado di trasparenza degli atti amministrativi dell’ente, collaborare con la Magistratura e le Forze dell’Ordine nei limiti delle proprie competenze."

Sebbene non fossimo rappresentati in Consiglio Comunale, appoggiammo subito la proposta di Rovelli, tramite un comunicato stampa congiunto con l'IDV diramato due giorni dopo, ovvero il 22 Luglio 2010, e che potete trovare qui. La Commissione fu poi istituita nel seguente Consiglio Comunale del 21 Settembre 2010, su mozione congiunta di tutti i Gruppi Consiliari.

Presieduta dal Consigliere Leonardo Guanziroli, ha svolto il proprio compito di indagine di concerto con gli Uffici Comunali, la Polizia, i Carabinieri e confrontandosi con i Magistrati alla guida dell'Operazione Infinito (in particolare con il Sostituto Procuratore del Tribunale di Monza, Walter Mapelli) ed ha redatto una relazione finale (il 21 Giugno 2011), pubblicamente disponibile presso gli Uffici Comunali. Invitiamo tutti gli interessati alla lettura, così da giudicare il grado di accuratezza e rigore delle verifiche svolte, ma in particolare vogliamo riportare qui la conclusione di questo lavoro, dove la Commissione afferma che


"... non si sono riscontrate situazioni che potessero dare adito a sospetti di sorta, o condurre a deduzioni che portassero a sospettare ingerenze di 'ndrangheta o mafia, e quindi può dirsi orgogliosa, così anche come Cittadini, della trasparenza degli atti e delle persone che operano nel nostro Municipio e che restano al servizio di tutti noi."


Questo ovviamente allo stato dei fatti e nei limiti delle sue capacità di indagine.

A cosa servirebbe istituire di nuovo, oggi, quella stessa Commissione? Lo scopo era chiaro, ovvero accertarsi della situazione al momento dello scoppio di una crisi gravissima come quella del 2010. Quel lavoro è stato già svolto, ed oggi non ci sono più, in ogni caso, le stesse motivazioni di urgenza e crisi. Se veramente fosse stata riproposta oggi (come alcuni hanno scritto sul Web, per accusarci poi di averla bocciata...) sarebbe indicativo di un certo grado di ignoranza su quanto successo a Cesano Maderno negli ultimi anni. Imputarci invece di aver detto di NO ad una Commissione Antimafia, per farci passare come un Partito che ostacola la Legalità, tradisce ancora una volta il carattere strumentale della Mozione presentata dal Movimento 5 Stelle e costituisce un ulteriore motivazione a sostegno del nostro NO.

Adesso è casomai il momento di non abbassare la guardia, e continuare a lavorare per accrescere sempre più il grado di Trasparenza della nostra Pubblica Amministrazione. Ma ancora una volta, le eventuali modifiche alle procedure delle gare d'appalto, le iniziative per promuovere la cultura della Legalità e via dicendo, possono (anzi, devono) essere discusse in Consiglio Comunale e nelle Commissioni già esistenti. In altre parole, la lotta alla criminalità non è un carattere straordinario della vita amministrativa di Cesano Maderno, ma deve essere una battaglia ordinaria, giornaliera, in continuità con quanto fatto da chi ci ha preceduto.

Siamo certi che questo lavoro possa essere svolto da tutti, insieme, e con esiti positivi: a nostro avviso, infatti, la legalità non può che essere un denominatore comune ad ogni forza politica che si dica Democratica.



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