Rassegna: Giornale di Seregno del 24/1/2011

martedì 24 gennaio 2012 | ,





Rassegna Stampa redatta da SEL Cesano Maderno con le principali notizie relative alla nostra Città in edicola oggi Sabato 24 Gennaio 2011, sul Giornale di Seregno.


LUTTO
ADDIO A BIASSONI ERA STATO ASSESSORE PER LA DC

Addio a Vittorio Biassoni . Era nato nel 1942 e in molti lo ricordano per il suo impegno in politica. Militante della Democrazia cristiana, aveva ricoperto anche il ruolo di assessore al Bilancio. I funerali lo scorso martedì 17 gennaio nella chiesa parrocchiale di Binzago, tra il compianto di amici e parenti. Presente anche una delegazione del Comune cesanese con il gonfalone.


IL COMMISSARIO SPIEGA LE RAGIONI DELLA SCELTA: NESSUN MOTIVO ECONOMICO
VIGILI IN BICICLETTA? «PIÙ VICINI ALLA GENTE»

Polizia locale più vicina ai cittadini: ecco la motivazione alla base del cambiamento che ha visto come protagonisti i vigili cesanesi. Dal primo gennaio gli agenti della Polizia locale hanno dovuto lasciare le auto di servizio in garage per salire in sella alle biciclette comunali.
Il commissario straordinario Adriana Sabato ha sottolineato che la scelta non è legata a una questione economica, ma volta a favorire una più elevata percezione di sicurezza da parte del cittadino. «Una decisione legata all'esigenza di assicurare una vigilanza sul territorio più capillare e di avvicinare la Polizia locale ai cittadini, ottimizzando l'utilizzo delle risorse. Certo non a quella di risparmio nella gestione del parco auto comunale, perché la sicurezza è una priorità ».Il pattugliamento del territorio eseguito in bicicletta è previsto, però, solo per le zone centrali della città , infatti la perlustrazione delle zone periferiche e gli interventi per incidenti stradali continuano a essere eseguite con gli automezzi.Vicinanza ai cittadini e maggior possibilità di confronto diretto con i rappresentati della Polizia locale sono dunque alla base della scelta comunale di far muovere gli agenti in bicicletta. La sorveglianza della città non sarà , però, affidata solo ai velocipedi, infatti è previsto l'utilizzo di telecamere collegate alle forze dell'ordine: «àˆ allo studio - ha proseguito la Sabato - la possibilità , tecnica e amministrativa, di completare l'installazione delle telecamere già acquistate dal Comune e assicurare il collegamento della videosorveglianza alle forze dell'ordine: in tal modo si intende rendere i sistemi di controllo del territorio più ampi e più efficaci».
Federica Gerardi


SANTO PATRONO
C'È CRISI, PER I VIGILI NESSUNA FESTA

Un San Sebastiano amaro, a dir poco. Il santo patrono dei vigili urbani quest'anno non è stato festeggiato. Causa il momento di crisi l'Amministrazione comunale non ha organizzato nulla per l'occasione. Un giorno come un altro quindi per gli uomini della Polizia locale. Gli scorsi anni veniva organizzata una messa nella chiesetta di piazza Arese, poi tutti in sala Aurora, a Palazzo Borromeo, per la premiazione dei vigili più longevi e la presentazione delle statistiche dell'anno da poco concluso. Una tradizione che però si è interrotta in quest'ultimo anno. E il motivo è sempre quello. Non ci sono soldi e così il commissario prefettizio Adriana Sabato ha deciso di tagliare anche sulla festa. La decisione avviene dopo la scelta di ridurre l'utilizzo delle auto a disposizione dei vigili.


CONFERENZA IL PARTITO DI DI PIETRO: «COALIZIONE ANCORA DA DEFINIRE. NO A UN NOSTRO CANDIDATO SINDACO»
L'IDV PRESENTA IL PROGRAMMA: «LEGALITÀ E AMBIENTE»

Un programma ben chiaro e una coalizione ancora tutta da definire. L'Italia dei valori ha presentato le linee che guideranno il partito alle prossime elezioni comunali. A illustrarle ci ha pensato il suo leader Stefano Ungarelli : «La nostra sarà una politica attenta all'ambiente, con uno sguardo non solo ad un mandato ma ai decenni a venire. Ci batteremo per la trasparenza, la legalità , contro le mafie e la corruzione. Dovremo tornare ad un livello più alto di raccolta differenziata, pensare ad aree comunali per installare impianti fotovoltaici, ad esempio sulle tettoie dei parcheggi. Si dovrà pensare ad un sistema integrato di piste ciclabili, a minimizzare l'impatto di Pedemontana, alla diretta via web dei Consigli comunali. Suggeriremo il cosiddetto "patto d'integrità ", con norme stringenti contro la corruzione negli appalti pubblici, e una commissione antimafia permanente. Dovremo anche a livello comunale fare la lotta all'evasione fiscale e introdurre uno sportello di consulenza per avere accesso ai fondi dell'Unione europea. Pensiamo anche a corsi scolastici di educazione civica, a incentivare l'acquisto di prodotti sfusi e a proporre Cesano Comune denuclearizzato». Ma veniamo al capitolo alleanze. L'Udc ha fatto sapere di non gradire in coalizione Sel: «Scegliere tra Udc e Sel? A livello nazionale la nostra coalizione prevede, oltre al Pd, proprio Sel. A Cesano però la situazione è leggermente diversa. Fino ad ora comunque abbiamo discusso tutti quanti più volte, e non sono mai emerse esplicitamente auto aut di questo tipo. Gigi Ponti candidato sindaco del Pd? Stiamo facendo le nostre valutazioni. Ci vuole una persona che sia da garante per tutta la coalizione. In ogni caso noi non esprimeremo un nostro candidato».


«GIOVANI PER CESANO»
QUESTIONARI, CONSEGNA PROROGATA

Prorogato il termine per la consegna dei questionari su quale futuro vorrebbero i cittadini, promossi dall'associazione «Giovani per Cesano». Lo si apprende dalle parole soddisfatte del presidente Gabriele Capedri : «Visto il particolare interesse dei cittadini alla nostra attività , considerato dall'elevato numero dei questionari già compilati e riconsegnati, abbiamo ritenuto opportuna tale proroga per permettere a tutti coloro che non hanno ancora avuto modo di partecipare all'iniziativa di dare il loro prezioso contributo». Scadenza fissata quindi per il 15 febbraio. L'associazione ha anche annunciato per il prossimo inizio mese un evento in collaborazione con «Agorà Cesano Maderno» durante il quale verranno presentati i primi risultati dei questionari finora compilati.


LE DICHIARAZIONI CHOC DELLA ROMANÒ: MINACCE, PRESSIONI E INCENERITORE
L'EX SINDACO CONTRO PONZONI: «SONO CADUTA PER COLPA SUA»
FRANCO RIVA E SERGIO
IN TV EX SINDACO AL VELENO

L'arresto di Massimo Ponzoni e della sua cricca. Lo spettro della 'ndrangheta sempre più inquietante. L'ex sindaco Marina Romanò torna a parlare dei motivi che a sua detta l'hanno fatta cadere, nel giugno dello scorso anno, dopo soli due anni dalle elezioni. I suoi cavalli di battaglia, ma questa volta ha scelto Rai 2 per lanciare accuse al veleno: il massimo della risonanza. Venerdì sera a «L'ultima parola», va in onda un servizio sul caso che ha sconvolto la Brianza. Dopo Desio, la telecamera stacca e inquadra il municipio cesanese. Poi la scena è tutta della Romanò: «Ponzoni era il coordinatore provinciale del Pdl, e dopo sei mesi di rodaggio sono iniziati i guai. Ha condizionato pesantemente la vita politica della città . Io ho cercato di fermare tutto questo e così sono caduta». Subito dopo il giornalista le chiede se ha mai subito delle minacce. La Romanò fa un sorriso amaro, poi ammette: «Il parrucchiere mi ha detto che mi sparava alle gambe e mi tagliava la gola. Chi è il parrucchiere? Un ex assessore». Con chiaro riferimento a Michele Santoro , eletto tra le fila del Pdl nel 2009 poi estromesso dalla Giunta proprio per presunte ingiurie. La Romanò parla anche dell'inceneritore di Desio, gestito dal consorzio «Bea»: «Ha bruciato per sei mesi i rifiuti di Cesano senza avere un mandato, senza aver fatto nessuna gara d'appalto». Li bruciavano quindi illegalmente? Altro sorriso amaro: «Se li avessimo portati a smaltire a Valmadrera o a Trezzo avremmo risparmiato 400 mila euro per i miei cittadini. Avevo chiesto di fare un bando pubblico e non è stato fatto». Accuse gravissime. Ma se il sindaco si opponeva e non firmava qualche delibera dei suoi assessori cosa succedeva? «Si incazzavano e non venivano in Giunta». A rispondere a caldo all'ex primo cittadino ci ha pensato, in studio, direttamente sua maestà Roberto Formigoni : «Perchè queste cose non le ha denunciate due anni fa?». E' la colpa che un po' tutti le imputano. Ma lei imperterrita ha proseguito, questa volta davanti al nostro taccuino, allargando il discorso: «Ho perso il Comune per colpa di Ponzoni. Lui aveva fatto la lista dei candidati alle elezioni del 2009. Lista su cui mi era stato detto di non metterci il becco e che ho potuto vedere solamente il giorno prima della presentazione. Ultimamente non era più coordinatore provinciale ma gestiva ancora tutto. Sono caduta per le lobby di una certa politica, per essermi opposta molte volte a quello che avrebbero voluto fare certi personaggi e che per anni hanno sempre fatto indisturbati. Cesano è stato un laboratorio della politica, dove alla fine si accontentava destra e sinistra. Io a costo di cadere non ho mai perso la mia onestà . Ora i fatti mi stanno dando ragione». Sul Pgt cesanese al momento non sembrano emersi morbosi interessi della banda Ponzoni, a differenza delle città limitrofe. Perchè? «Volevano impormi anche il nome dell'assessore all'Urbanistica. Nome che mi faceva rabbrividire. Ma mi sono opposta ottenendo una persona che fosse al di fuori di tutte le logiche di potere. Ho fiducia nel lavoro fatto da Fabrizio Bonafede , di Monza. E poi nel 2009 il 75% di territorio era già urbanizzato. I giochi, semmai, erano già stati fatti prima».
Antonello Leo


EX NYLSTAR ASSOCIAZIONI E COMITATI CESANESI UNITI CON QUELLI DI LIMBIATE
«DICIAMO NO AL NUOVO DEPURATORE»
«Non ha funzione pubblica». Si attente il parere della Provincia

Cesano Maderno - «Diciamo no all'impianto perché non ha una funzione pubblica, sarà gestito da privati e non ci sono garanzie sul suo utilizzo». E' chiarissima la posizione dei comitati civici cesanesi e di Limbiate sull'ex Nylstar ribadita in un'assemblea pubblica sabato pomeriggio. A preoccupare è il fatto che l'azienda - la Bte della provincia di Napoli - abbia proposto di decuplicare il depuratore della ex fabbrica, costruito nel 1978 per la depurazione di rifiuti organici, in modo da poter trattare anche fanghi tossici e industriali per conto terzi. Se l'impianto con queste dimensioni e caratteristiche potrà entrare in funzione dovrà deciderlo la Provincia di Monza e Brianza al termine delle conferenze di servizi che vedono al tavolo anche i comuni interessati e i rappresentanti dei comitati cittadini. Da anni contro questo impianto sono attivissimi l'associazione «Insieme per il Villaggio» rappresentata da Natale Zappella e il Comitato civico frazione Snia con il suo portavoce Edgardo Zilioli . «I rischi di questo impianto sono reazioni chimiche con o senza esplosioni - ha avvertito Zilioli - il caso Icmesa è tipico, anche l'Acna sembrava un'azienda sicura e invece... L'unica cosa di cui siamo sicuri è che in questo impianto non ci sono certezze». Ma i problemi sollevati dai comitati riguardano anche la compatibilità ambientale di questo impianto poiché la zona è Parco delle Groane e in un'area protetta non è permessa la costruzione di impianti del genere, poi a poche decine dei metri c'è un'oasi Lipu. Ma un decreto regionale del 2006 aveva stabilito che non c'erano problemi di compatibilità . La reazione fu un ricorso al Tar sottoscritto dalle allora amministrazioni dei tre comuni e che a marzo, finalmente, potrebbe arrivare a una sentenza. Ma i comitati non si sentono tutelati da tutta la politica. «Limbiate e Cesano hanno confermato il ricorso - ha spiegato Zilioli -, mentre Bovisio si è rimessa nelle mani della Provincia di Monza e Brianza la quale però non ha ritenuto opportuno subentrare alla Provincia di Milano in questo ricorso».


ORA SI ATTENDE IL BILANCIO
«ASSOCIAZIONI PER LA CITTÀ »: ECCO LA GRADUATORIA

Pubblicata la graduatoria del bando «Associazioni per la città ». Ora il Comune aspetta di redarre il bilancio preventivo per capire quali e con quanti soldi finanziare i progetti presentati. Alla gara hanno partecipato 35 associazioni impegnate nei diversi ambiti: cultura, servizi sociali, istruzione e formazione, tutela ambientale. Per una richiesta globale di contributi per circa 430mila euro. «C'è la volontà dell'Amministrazione comunale di continuare a sostenere i gruppi associativi e il bilancio dirà quanto effettivamente si potrà spendere per finanziare le loro attività : sia quelle che attengono ad ambiti prioritari riguardanti servizi necessari, sia quelle che hanno obiettivi e contenuti più generalizzati», si legge in un comunicato. Tra i primi progetti in graduatoria, oltre a quello di «Mobilità sociale» della Croce bianca, le visite guidate degli «Amici del Palazzo» e di «Vivere il giardino e il Palazzo Borromeo», l'accompagnamento disabili dell'«Auser» e le iniziative della «Lipu».


APPELLO LO SFOGO DI MARIA MAGGI: «HO CHIESTO AIUTO AL COMUNE MA PER ORA NESSUNO MI HA DATO ASCOLTO»
«SONO AMMALATA E NON RIESCO A CURARE MIA FIGLIA DISABILE»
Alla richiesta d'aiuto di Maria Maggi , il Comune cesanese non ha per ora risposto.

Originaria di Potenza, da ormai quasi quarant'anni risiede nella città brianzola. Alle sue spalle ha una storia difficile, di gravi lutti familiari e dalla fatica di crescere una figlia disabile, Claudia , di 33 anni, con il solo aiuto del marito. «A settembre sono stata ricoverata in ospedale, i farmaci che mi erano stati prescritti mi stavano avvelenando, sono finita in coma - ha dichiarato - quando mi sono risvegliata non riuscivo a parlare, ci è voluto molto tempo prima che riuscissi a comunicare anche solo poche parole».Dopo mesi di riabilitazione presso Villa Bianca di Limbiate, Maggi viene dimessa, era il periodo delle festività natalizie. Ancora debole, prova a dare una mano in casa, ma bastano pochi gesti per capire che la convalescenza sarà lunga. Sente di non essere utile alla sua famiglia, si percepisce come un peso in un contesto già difficile per la presenza di Claudia, alla quale le ore al Centro Diurno Disabili non bastano per essere serena. Ha bisogno della presenza di entrambi i genitori per non diventare irrequieta, aggressiva. Vinta dalla fatica e dalla depressione, Maggi abbandona la casa di via Biulè per rimanere un po' da sola, trova prima rifugio presso un hotel cesanese e poi prende in affitto una stanza dove sistemarsi per qualche tempo.«In quelle condizioni non riuscivo a dare un aiuto concreto. Mi sentivo sola, con troppi alti e bassi, non era un bene né per me né per loro. Allora ho deciso di chiedere assistenza al Comune - ha raccontato Maria Maggi - è uscita un'assistente sociale. Ho chiesto il sostegno di un'operatrice, ma dopo la prima visita questa persona non si più vista, nè sentita». Dopo aver perso due bambini piccoli, uno a causa di un errore medico, Maria Maggi ha affrontato la propria malattia e il rischio di perdere il marito in seguito ad un attacco cardiaco, il tutto mantenendo la forza necessaria per seguire Claudia. «Non ho mai chiesto aiuto a nessuno, ho sempre cercato di farcela da sola rendendomi anche disponibile per dare una mano al prossimo, quando necessario - ha ribadito - questa volta ho sentito di non farcela più, ma il mio appello è caduto nel vuoto».


VOTATE MOLTA INCERTEZZA SUI PAPABILI CANDIDATI. MAGGIORI DUBBI NEL CENTRODESTRA
«SCEGLI IL TUO SINDACO», PROSEGUE IL SONDAGGIO

Continua il nostro sondaggio «Scegli il tuo sindaco». C'è ancora molta incertezza attorno ai nomi che le varie forze politiche schiereranno nella prossima tornata elettorale. Non manca molto alla primavera e così gli incontri si susseguono in modo frenetico. Nel centrodestra i dubbi principali. Per ora Pdl e Lega sono distanti, ma qualsiasi decisione verrà presa dagli organi provinciali e regionali. Per il Carroccio l'unico nome che i cittadini fanno è quello di Marina Romanò , l'ex sindaco che a colpi di sciabola è tornata sui motivi che l'hanno vista costretta ad abdicare. Nel centrosinistra invece tutto ruota attorno al nome di Gigi Ponti . Ora bisognerà capire quali forze saranno disposte a sostenere la sua candidatura. Apprezzato anche il nome di Carmen Barella , che si è comunque tolta dalla corsa. Continuate quindi a votare. Chi vorreste come sindaco? Il nostro sondaggio più apprezzato è appena incominciato.


MALAVITA «INGERENZA DI ESPONENTI DEL CRIMINE ORGANIZZATO»: NEL COMPUTER DELLA SORELLA IL CURRICULUM DI MOSCATO
QUEI RAPPORTI CON LA 'NDRANGHETA, MA NEL 2010 I «CALABRESI» LO SCARICARONO

Nelle quasi 200 pagine di ordinanza, che hanno portato all'arresto di Massimo Ponzoni , si cita molte volte lo spauracchio della 'ndrangheta. L'organizzazione mafiosa che dalla Calabra ha allungato i suoi tentacoli fino al profondo Nord. Il primo abbraccio, inquietante, tra l'ormai ex golden boy del Pdl e la criminalità organizzata sembra risalire al 2005, quando grazie a circa 20mila preferenze Ponzoni è stato eletto nel Consiglio regionale della Lombardia, per poi essere nominato da Roberto Formigoni assessore all'Ambiente. E' lo stesso gip, nelle carte dell'inchiesta, a parlare esplicitamente di un «radicato e diffuso sistema di illegalità ». Ma a rendere «più allarmante il contesto affaristico, risulta l'accertata ingerenza di esponenti del crimine organizzato». Nel computer di Laura Ponzoni , sorella del leader Massimo, è stato trovato un file contenente il curriculum di Annunziato Moscato . Nato a Melito di Porto Salvo, provincia di Reggio Calabria, imparentato con la famiglia Iamonte, storica cosca di 'ndrangheta, era stato arrestato durante l'operazione «Infinito» del luglio 2010 e condannato a 12 anni per associazione mafiosa in quanto figura di spicco della Locale di Desio. Nell'ordinanza si parla di una «"costola" della 'ndrangheta» che ha «veicolato voti su Ponzoni, per lo meno in relazione alle regionali del 2005». Poi nel 2009 si votava il sindaco nella città cesanese. Ponzoni era il coordinatore provinciale del Pdl. Tra la lista dei candidati Eduardo Sgrò , anch'egli arrestato perchè legato alla malavita calabrese. Nel 2010, alle regionali, Ponzoni è stato rieletto consigliere, questa volta con la metà dei voti. Qualcosa si era rotto. La 'ndrangheta gli ha voltato le spalle, e lui se ne vantava: «Mi sono tolto i voti di certi personaggi affiliati a certi clan». In un'altra conversazione intercettata tra Franco Riva e un tale Sergio si conferma: «(Sergio) Mi hanno detto a Cesano chi è che ha votato quello di Limbiate, tutto il clan Moscato... Soliman e gli altri tre consiglieri, Giacomini, Mandin, il clan Moscato! (Riva) Il Ponz mi ha detto che è contento di essersi tolto da quel giro!». Soliman è stato con la Giunta Romanò assessore allo Sport, mentre Giacomini era consigliere comunale. «Quello di Limbiate» è Antonio Romeo , che nel 2010 aveva tentato la scalata al Pirellone. E' proprio su quest'ultimo, che non risulta indagato, che sarebbero andati i voti dei «calabresi», scaricando di fatto il «Ponz».


SOLIMAN: «SOLO ILLAZIONI» SANTORO: «MAI FATTO MINACCE»

«I Moscato? Certo che li conosco. Sono di Cesano, vendendo case ho avuto a che fare con loro da un punto di vista lavorativo. Ma arrivare a sostenere che faccio parte di un clan è troppo», risponde così Alessandro Soliman , ex assessore della Giunta Romanò, citato in un'intercettazione che lo accosta a personaggi finiti nell'inchiesta del luglio 2010 sulla 'ndrangheta in Brianza. Soliman, ora coordinatore cittadino del Pdl, vuole sgomberare il campo da qualsiasi dubbio: «Con i Moscato non ho mai avuto alcun rapporto "politico". Li conoscevo come conosco tante persone. Sono solo inutili illazioni. Sono chiacchiere da bar fatte al telefono, tra due persone che manco conosco. I fatti mi danno ragione. Ho sempre agito in modo trasparente e nella massima onestà per il partito e per i cittadini. Quella telefonata si riferisce comunque alle regionali del 2010, quando avevamo deciso di appoggiare Antonio Romeo di Limbiate e non Massimo Ponzoni . Con quest'ultimo c'erano delle difficoltà ad avere un dialogo. C'erano stati anche degli screzi dovuti proprio a questa impossibilità di parlare con lui». Nel calderone degli ultimi concitati giorni è stato tirato dentro anche Michele Santoro , ex assessore cacciato dalla Romanò dopo qualche mese dalla sua elezione a sindaco. Su Rai 2 il leader del Carroccio ha parlato di minacce di morte proferite da un «parrucchiere», con chiara allusione a Santoro. Così lo abbiamo interpellato per una replica: «Un sindaco ha il dovere di fare nomi e cognomi. Perchè non mi ha denunciato a suo tempo? Io sono sereno. I cittadini sanno che persona sono e che quelle minacce io non potrei mai farle». Ci ha poi pensato Daniele Ceccarello , delfino dello stesso Santoro a ripercorrere i fatti: «Era stato cacciato dall'oggi al domani dalla Giunta sempre con questa scusa. Quasi un anno dopo, nel gennaio 2011, quando avevamo appena formato il nostro gruppo in Consiglio, "Un futuro per Cesano", con lo stesso Santoro eravamo andati a parlare con la Romanò. Anche in quell'occasione confermava di aver subito minacce da lui, dicendo che all'episodio aveva assistito pure l'ex assessore Giorgio Avataneo . Lo abbiamo fatto chiamare ma lui stesso smentì in diretta la Romanò. A quel punto iniziò a millantare di avere una registrazione, ma la cosa finì in quella stessa discussione. Due mesi dopo Santoro la invitò ad una cena tra amici, con ex sindaci e forze dell'ordine. E lei accettò l'invito di buon grado. Ora ritira fuori la questione. Forse perchè ha già iniziato la campagna elettorale?».


SEREGNO
IL VICEPRESIDENTE PROVINCIALE BRAMBILLA SI È DIMESSO

Il vicepresidente e assessore alla Pianificazione Territoriale e Parchi della Provincia di Monza e Brianza Antonino Brambilla (Pdl) ha rassegnato le proprie dimissioni. E' la prima conseguenza diretta dello scossone inferto alla politica briantea dai cinque arresti eseguiti stamane dalla Guardia di Finanza, sulla scorta dei provvedimenti di custodia cautelare emessi dalla Procura di Monza nell'ambito dell'inchiesta "Pellicano". Tra i destinatari delle stesse ordinanze anche il caratese Brambilla, al quale si contestano reati contro la pubblica amministrazione in riferimento al Pgt di Desio (all'epoca ricopriva il ruolo di assessore all'Urbanistica). Da questa mattina l'esponente pidiellino si trova si trova in carcere. Il presidente provinciale Dario Allevi ha a vocato a sè le deleghe rimesse dall'assessore.

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