Rassegna Stampa redatta da SEL Cesano Maderno con le principali notizie relative alla nostra Città in edicola Sabato 24Settembre 2011, sul Cittadino - Valle del Seveso.
Gasolio nel Seveso Altro sversamento, un fiume senza pace
Nella sera di mercoledì passanti hanno notato un'enorme macchia oleosa e dato l'allarme
Sono bastati pochi minuti per trasformare il Seveso in un fiume di gasolio. É successo nella serata di mercoledì, quando dal ponte della centralissima piazza monsignor Arrigoni decine di passanti sono stati attratti da un'enorme macchia oleosa scura e maleodorante sulla superficie del corso d'acqua. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia locale, i carabinieri e la polizia provinciale, e i tecnici di BrianzAcque allertati da Oscar Greco presidente dell'associazione "Fiume Vivo". Gli agenti hanno percorso il tratto d'acqua, a caccia del-l'autore dell'ennesimo attentato a un fiume brianzolo, senza trovare però alcun riscontro. Il sospetto è che lo sversamento sia avvenuto in territorio di Cesano, perché la macchia oleosa non è stata denunciata più a monte. Tra le ipotesi del disastro c'è lo svuotamento del fondo di una cisterna direttamente in acqua o, più probabilmente, i liquami sono stati scaricati in un tombino e poi sono defluiti nel Seveso. Amareggiato dall'ennesimo danno ambientale è Oscar Greco, triste per la violenza al fiume e l'indifferenza della gente. «Questo episodio vanifica mesi e mesi di lavoro - ci confessa - insomma fino a quindici giorni fa nell'acqua c'erano i pesci. Il danno è stato pesante, non siamo ai livelli del Lambro, dove il liquame ha impregnato il fondo e gli argini, il gasolio è una sostanza oleosa più leggera, che scorre in superficie, ma mercoledì l'aspetto e l'odore erano quelli di un fiume malato». Greco si rivolge poi ai cittadini: «Sono stato allertato del disastro solo in serata, verso le 18, quando ormai le cose erano fatte. Ho saputo in seguito che già dal pomeriggio in molti avevano visto la macchia scura, ma nessuno ha pensato di chiamare le forze dell'ordine. É triste che la gente consideri il Seveso una fogna a cielo aperto». Per Greco la tempestività avrebbe giocato un ruolo fondamentale nella caccia all'autore: «Non ci sono state segnalazioni più a monte, a Lentate o a Seveso, ma nemmeno in altri punti di Cesano, credo che lo sversamento sia avvenuto non lontano da piazza monsignor Arrigoni e si sia trattato dello svuotamento di una cisterna».Cristina Marzorati
Fogne ko, case allagate
Cortili, cantine e abitazioni invase da liquami maleodoranti Maltempo di domenica ha creato problemi a Liate e alla Snia
Un fiume in piena che senza controllo ha invaso i cortili, le cantine, le taverne trascinando con sé liquami maleodoranti della rete fognaria. Domenica sera da dimenticare per alcune famiglie residenti lungo le vie Fratelli Bandiera e Confalonieri, nel quartiere Liate al confine con Seveso. Quando verso le 19 della scorsa domenica 18 settembre si è scatenato il nubifragio, per loro è iniziato l'inferno. Lo raccontano con rabbia e rassegnazione i fratelli, gemelli, Mario e Sergio Meazzo con casa al numero 11 di via Fratelli Bandiera. Lunedì mattina, armati di scopa e secchio ancora cercavano di cacciare fuori dal loro box il terribile odore di fogna piovuto nella loro proprietà. «L'acqua ha raggiunto i cinquanta centimetri -raccontano - nel nostro garage tutto galleggiava. Le cose che avevamo chiuso negli armadietti, sono tutte da buttare, è stato un disastro. Non è certo la prima volta che succede, purtroppo, ma questa è stata pesante. I tombini erano pieni, forse sporchi, e tutto s'infilava dentro la nostra casa». Disperati hanno chiamato i vigili del fuoco, ma erano già impegnati in altre decine d'interventi, preziosi sono stati così i volontari della Protezione civile Cesano: «Dei veri e propri angeli, hanno fatto quello che hanno potuto, sono rimasti con noi fino alle 22». Un plauso alla Protezione civile parte anche da via Confalonieri 35 dove abita Sante Scarcella con la sua famiglia. «Meno male che parenti e amici mi sono venuti in aiuto - ci confessa il proprietario - qui domenica sera era un disastro. L'acqua è entrata dappertutto, ci ha invaso il box, la taverna, è saltato l'impianto elettrico, siamo rimasti senza corrente. Chi paga tutto questo? Non so se la colpa è del Comune di Cesano o di Seveso (lungo la confinante via Don Sturzo corrono le tubature della rete fognaria), l'unica mia certezza è che si è rovinato tutto». Nelle stesse condizioni si sono ritrovate anche altre famiglie; anche qui sono intervenuti i volontari della Protezione ciivile. Al quartiere Liate sono arrivati anche i tecnici di BrianzaAcque, società che risponde della gestione delle rete idrica e fognaria, simile scenario si è verificato che in via Friuli al Villaggio Snia, sotto il ponte della Seregno-Saronno. Il Comasinella non ha retto all'improvvisa ondata di piena, tracimando, fuoriuscendo dai tombini, bloccando la strada e allagando cantine e abitazioni.Cristina Marzorati
ALLA SNIA
Pioggia forte, frana sui binari
L'ondata di maltempo che domenica si è scatenata nei cieli di Cesano Maderno ha coinvolto anche il Villaggio Snia, dove la pioggia ha eroso un tratto di scarpata ai margini della linea ferroviaria Seregno-Saronno. Fortunatamente la tratta è in via di riqualificazione, perché sul fronte di via Tridentina, traversa di via Brigata Sassari, sono scivolati direttamente sui binari almeno dieci metriquadrati di terra, la frana ha trascinato con sé anche biciclette e persino un pezzo della muratura di un box: un eventuale treno in transito, avrebbe rischiato di deragliare. Ad accorgersi del crollo sono stati alcuni str.anieri residenti nella zona e hanno subito chiamato i soccorsi.Cristina Marzorati
Al «Disarò»
Agorà «anti-mafia> Libro di Margiotta e mostra di foto
Agorà ancora una volta scende in campo per dire "No" alla mafia. Sabato scorso l'auditorium Disarò ha ospitato la presentazione di un libro promossa dall'associazione culturale cesanese con il patrocinio del Senato della Repubblica e del Comune. Lo scrittore siciliano Costantino Margiotta è l'autore di "Mafia: dalla mattanza a Provenzano", edito da Zero91 Edizioni, e curatore della mostra che ha fatto da cornice alla presentazione del suo volume (in cui sono raccolte le immagini esposte, assieme a molte altre). «Parlare di mafia è molto importante perché soprattutto in Italia si tende a dimenticare quel che è successo - spiega Margiotta - con questo libro intendo far ricordare a tutte le persone, che la mafia l'hanno vissuta marginalmente, cosa essa significa realmente». Margiotta arriva in Brianza dopo aver presentato il suo lavoro in Senato lo scorso 11 aprile, anniversario dell'arresto di Provenzano, ed a Besozzo, nella settimana dedicata al ricordo della strage di Capaci. La presentazione è stata moderata da Edgardo Zilioli, accanto al senatore Fabio Rizzi, una delle persone, assieme alla presidentessa di Agorà, Elena Cartotto, che più fortemente ha creduto nelle opportunità del far girare per l'Italia queste fotografie.
Gionata Panseri
Palestre, un accordo «salato»
Incontro Comune e società sportive: richieste accolte. Ma atleti e responsabili continuano ad allenarsi in luoghi «di fortuna» e lamentano rincari negli affitti
In comunicato stampa il Comune annuncia la soluzione del caso palestre, ma le associazioni la pensano in maniera diametralmente opposta. Non è ancora possibile scrivere la parola fine sul disagio che da lunedì 12 settembre, primo giorno di allenamenti, stanno vivendo le società sportive, costrette ad allenarsi in luoghi anomali per la propria attività: il karaté è stato dirottato al velodromo e l'area mercato è diventata il campo di allenamento dell'Arca Volley. Lo scorso lunedì 19 settembre il vicecommissario prefettizio, Donatella Cera, ha convocato una riunione con i gruppi sportivi in sala consiliare, in cui ha ufficializzato l'accoglimento di tutte le richieste inoltrate, ma non sono state date informazioni in merito alla tempistica. «Lo diranno settimana prossima - tuona Gaetano Siracusa del Funakoshi Karate-Do - intanto ci hanno raddoppiato l'affìtto dell'uso delle palestre e i ragazzi sono costretti ad allenarsi ancora al velodromo. C'è però una cosa che non capisco, e su cui non abbiamo mai ottenuto risposta: perché gli alunni delle scuole possono usare le palestre e noi per adesso ancora no?». Amareggiato dall'esito dell'incontro di lunedì è anche Sergio Spagnuolo, presidente Arca Volley, che confermale parole di Siracusa: «Restiamo in attesa dell'assegnazione, ma intanto anche noi dobbiamo pagare il doppio dell'affitto».Cristina Marzorati
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