Rassegna: Giornale di Seregno del 21/6/2011

martedì 21 giugno 2011 | ,



Rassegna Stampa redatta da SEL - Cesano Maderno con le principali notizie in edicola oggi, Martedì 21 Giugno 2011, sul Giornale di Seregno.


CONSIGLIO
Fumata nera per l'elezione del successore di Fabio Milan: altri 20 giorni per trovare la quadra in maggioranza
NESSUN ACCORDO: SALTA LA NOMINA DEL PRESIDENTE
Battibecco tra Rovelli e il sindaco. Il primo: «Serve un confronto». La Romanò: «Qualsiasi nome ci va bene»

Era stato convocato in fretta e furia un Consiglio comunale straordinario per eleggere il suo presidente e invece si è concluso con un nulla di fatto. Mercoledì 15 giugno, alle 19, il pubblico accorso in sala si attendeva il nome del successore di Fabio Milan , ma fin dalle prime battute non era difficile intuire che l'attesa sarebbe stata vana. E' stato il capogruppo del Pdl Andrea Rovelli a entrare subito in clima partita: «Continuiamo a sollecitare un incontro con il sindaco Marina Romanò perchè vogliamo condividere con lei e poi con le minoranze il nuovo presidente del Consiglio. Ma non c'è stato nè il tempo e nè il modo per ragionarci sopra. Per questo non ci sembra opportuno presentare questa sera un nominativo». La replica del primo cittadino: «Gli accordi presi a suo tempo prevedono che il presidente sia espressione del Pdl. Noi avremmo comunque votato, qualsiasi nome loro avessero proposto». Piccato Rovelli: «Quando parliamo di confronto è perchè abbiamo necessità di conferire con il sindaco per arrivare ad una condivisione. Se fosse stato semplicemente un compito del Pdl avremmo riconfermato Milan». Le opposizioni hanno preteso di votare ugualmente, con il risultato di 29 schede bianche (dall'aula era uscito Fabio Pronesti ) ed altri 20 giorni di tempo per nominare il nuovo presidente e trovare la quadra tra le varie correnti del Pdl. Le minoranze sono andate a nozze. Alberto Vaghi , di Vivi Cesano: «Con questa votazione abbiamo attestato che la maggioranza non è capace neanche di eleggere un suo presidente del Consiglio, non avendo i numeri e gli accordi necessari». Daniele Ceccarello , di Un futuro per Cesano: «Parliamo sempre delle stesse cose e intanto la città deperisce sempre di più. E' una situazione che deve farci riflettere».


CRISI NERA PER LA MAGGIORANZA. GLI SCONTRI, INIZIATI CON LA MOZIONE ANTI-BURQA, PROSEGUONO IN UN'ESCALATION CHE SEMBRA NON FINIRE PIÙ. QUANDO E CHI STACCHERÀ LA SPINA PER PRIMO?
RIVOLTA NEL PDL, BILANCIO KO
I sette dissidenti non votano il consuntivo: arriva il commissario

Mezzo Pdl si mette di traverso e il Bilancio non passa. Se la settimana prima sei consiglieri azzurri avevano sfiduciato il «loro» Fabio Milan , l'ormai ex presidente del Consiglio, lo scorso mercoledì 15 giugno l'hanno fatta ancora più grossa: in sette si sono astenuti sulla votazione del consuntivo 2010 e così ora arriverà il commissario ad acta. Che qualcosa poteva andare storto (anche questa volta) si era intuito dai toni dell'opposizione. Nei giorni precedenti la seduta Paolo Vaghi , dell'Udc, non escludeva l'ipotesi di votare a favore il rendiconto, ma visto l'aria che tirava nella maggioranza le opposizioni sono ritornate a dare picconate all'Amministrazione, avendo del resto gioco facile. Andrea Rovelli , capogruppo del Pdl, aveva già preparato il terreno all'inizio della seduta: «A fronte del documento politico letto nell'ultimo Consiglio comunale dal nostro Andrea Copreni , niente si è mosso. Il sindaco Marina Romanò non ci ha ancora incontrati». E così poco dopo gliel'hanno fatta pagare. Al momento infatti di alzare la mano per dire finalmente sì al Bilancio ha preso la parola Alfredo Spaguolo , scandendo parole pesanti come macigni: «Saremmo favorevoli all'approvazione del rendiconto, ma visto che continua a mancare dialogo e condivisione con la Romanò, per coerenza e responsabilità noi sette ci asteniamo». I sette dissidenti sono: Spagnuolo, Copreni, Rovelli, Chiara Mornatta , Filippo Riccardi , Jenny Tallarita e Fabio Pronesti . «Dissidenti» perchè sono andati contro le direttive del loro stesso partito. Come confermato dal coordinatore provinciale Roberto Alboni , dall'alto era arrivato l'ordine di votare il Bilancio: «Sono dispiaciuto, faremo le opportune riflessioni», ha commentato. All'ordine ha risposto presente solamente Milan, Gennarino Fontana e Franco Giacomini . Così come Franco Busnelli , che in teoria dovrebbe ancora essere indipendente. I sette azzurri se non sono invece fregati, come lo stesso Copreni ha voluto rimarcare: «Da sei mesi esprimiamo il nostro disagio ai vertici provinciali e chiediamo un incontro con il sindaco. Abbiamo ricevuto come unica risposta l'indicazione di votare il Bilancio. Noi rispondiamo all'elettorato e non alle imposizioni dei nostri dirigenti, specie se questi non conoscono la realtà cesanese e le sue dinamiche». Per la Romanò i sette ribelli restano sempre degli «irresponsabili» e non ne vuole sentir parlare di incontri. Il giorno dopo il Consiglio il Pdl è tornato in Giunta, ad eccezione di Giovanni Spagnuolo . La situazione è però sempre più tesa.


pdl
Lascia la commissione bilancio
ROVELLI SI DIMETTE

Lo aveva annunciato pochi istanti dopo non aver votato il Bilancio consuntivo 2010, mercoledì sera. Andrea Rovelli , capogruppo del Pdl, ha rassegnato le dimissioni da presidente della commissione bilancio e programmazione economica, «ringraziando per il proficuo, professionale e leale lavoro sin qui svolto dall'assessore Fabio Pometto e dal dirigente Piergiorgio Manara ». Un atto dovuto dopo il terremoto all'interno della maggioranza, come lo stesso Rovelli ha commentato: «Ho voluto essere coerente con la mia astensione sul rendiconto consuntivo. E' la dimostrazione che noi non siamo interessati a posti o poltrone. Quello che chiediamo è solo dialogo e condivisione con il sindaco Marina Romanò ».


IL PDL LA FARÀ PAGARE ALLA LEGA? SPAGNUOLO SMENTISCE DI AVER INVEITO CONTRO IL CARROCCIO
Riceviamo e pubblichiamo:

Leggo sul Giornale di Seregno del 14/6/2011, la seguente frase a me attribuita durante l'ultima seduta del c.c. dell'8 giugno: "Se continuate così ve la faremo pagare", riferita agli alleati di maggioranza della Lega nord dopo che avevano comunicato che non avrebbero partecipato alla votazione sulla mozione di sfiducia presentata nei confronti del presidente del c.c. Fabio Milan. Frase che io non ho mai detto e che non dirò mai, perchè non fa parte del mio bagaglio culturale e della mia educazione, che è sempre quella di una dialettica e confronto, magari alcune volte acceso, ma sempre con toni civili e rispettosi della persona. Sì, mi sono adirato, come i miei colleghi di partito, dopo la dichiarazione della Lega, ma perchè è stato l'ennesimo episodio di mancanza di confronto e condivisione nella maggioranza, come denunciato nel documento del Pdl letto quella sera da Andrea Copreni. Cosa faremo pagare noi del Pdl, alleati della Lega, dopo che due anni fa abbiamo vinto le elezioni esprimendo il sindaco Marina Romanò? Sindaco che con dispiacere non riesco a comprendere nel suo atteggiamento di scelte unilaterali e personalistiche con cui sta gestendo ed amministrando, emarginando il Pdl primo partito del c.c. e della maggioranza che finora l'ha sempre sostenuta. Mi viene da pensare che qualcuno voglia infierire sul Pdl ed in particolare colpendo gli esponenti che stanno cercando di ripristinare una dialettica democratica nella maggioranza ed in tutto il Consiglio comunale. Ribadisco che il problema non è il Pdl o il presidente del Consiglio, come ampiamente illustrato nel famoso documento sopra richiamato, letto da Andrea Copreni. Invito i giornalisti a stare su ciò che si dice o si scrive veramente. Interpellato il giornalista signor Antonello Leo, mi ha detto che quella frase gli è stata riferita, ma non poteva dirmi da chi, pertanto lui non l'ha sentita, come non l'ha sentita nessuno, perchè io non ho mai detto quelle parole. A questo punto invito il bugiardo che ha riferito la frase a me attribuita a farsi un esame di coscienza e venire fuori allo scoperto. Anche se il gioco e' chiaro, io sono anche il padre dell'assessore Giovanni Spagnuolo, che non mi pare l'ultimo arrivato, anzi forse da fastidio a più di qualcuno. Do atto che il signor Antonello Leo mi ha chiamato, io l'ho richiamato, ma non siamo riusciti a parlarci lunedì, però secondo me ha sbagliato a pubblicare tale frase senza una verifica con il sottoscritto.
GIOVANNI SPAGNUOLO

Caro Spagnuolo, prendiamo atto della sua versione dei fatti ma vorremmo solo puntualizzare che noi abbiamo cercato di verificare con lei la notizia (che ancora oggi le nostre fonti continuano a confermarci) più e più volte, con telefonate ed sms. Purtroppo non ha mai risposto, ed al contrario di quanto ora sostiene non abbiamo nemmeno ricevuto sue telefonate. Di conseguenza non ci riteniamo responsabili se lei non è riuscito a smentire in tempo.


QUI PDL
Centemero contro il predecessore
«E' COLPA DI PONZONI»

Per i vertici del Pdl è ora di intervenire prima che la situazione interna degeneri del tutto. Dopo il dissenso espresso dai sette consiglieri azzurri è il caso di fare una riflessione politica. Ieri, lunedì 20 giugno, i due coordinatori provinciali Roberto Alboni ed Elena Centemero ( in foto ) hanno incontrato il senatore Mario Mantovani e l'onorevole Viviana Beccalossi . Si è parlato anche di come risolvere l'empasse cesanese. «E' opportuno ragionare con gli organi regionali prima di prendere delle decisioni», ha commentato Alboni. La Centemero ha invece puntato il dito contro il suo predecessore, quel Massimo Ponzoni che molti ora vedono come la grande mente che sta orchestrando il dissenso dei sette ribelli: «Nella composizione del Pdl nell'amministrazione cesanese io non c'entro niente. Non li ho scelti io, ma il coordinatore precedente. Non ho nessuna responsabilità . Oggi stiamo avendo difficoltà in molti Comuni proprio per le scelte fatte a suo tempo da Ponzoni. Mi sono trovata in Brianza a gestire situazioni che non dipendono da scelte fatte da me». Poi ha chiosato: «L'alleanza con la Lega è salda».


POLEMICA
In aula si parla del museo degli Swatch, ma subito arriva la smentita del senatore
«WORLD MUSEUM» E LAZZATE, ANZI NO. SCONTRO VAGHI-MONTI

L'attacco, frontale, era arrivato mercoledì sera, durante l'ora di interrogazioni dell'ultimo Consiglio comunale. Si stava parlando di «Gelsia ambiente», la cui sede sta traslocando a Desio. Così Paolo Vaghi , dell'Udc, ha puntato il faro anche sul «World Museum», la cui sorte è già scritta: «E' stato sfrattato da Palazzo Borromeo. Si parla sempre di filiera, ma la nostra è la filiera del gambero. Il museo degli Swatch andrà infatti a Lazzate, amministrato dal vostro amico Cesarino Monti ». L'accusa non poteva cadere nel vuoto e infatti nel giro di pochi minuti qualcosa si è mosso e così il sindaco Marina Romanò , in continuo contatto con il senatore leghista durante tutto il dibattito, ha potuto smentire Vaghi al termine del Consiglio: «Non è vero che il museo apre a Lazzate». L'esponente dell'Udc, sorpreso, ha incassato. Il giorno dopo è arrivato anche un duro comunicato di Monti: «Smentisco categoricamente l'ipotesi di un trasferimento a Lazzate del museo degli Swatch. Si tratta semplicemente di una bufala, priva di qualsiasi fondamento. Finchè sarò io sindaco di Lazzate non ci sarà alcun museo». Contattato telefonicamente il presidente del «World Museum», Fiorenzo Barindelli ha però confermato la trattativa: «Quello che ha detto Vaghi in Consiglio corrisponde alla verità . La trattativa per spostarlo a Lazzate era in corso. Era già stato fissato un appuntamento con un tecnico comunale. Non c'è nessuna bufala». Secca la controreplica del senatore: «Quando l'hanno sfrattato da Cesano, Barindelli era venuto a chiedermi se potevo parlare con la Romanò per risolvere il problema. Nel frattempo gli ho fatto lasciare la sua collezione di Swatch in un nostro magazzino comunale. Ma con lui sono sempre stato chiaro: la disponibilità ad oggi di ospitare un museo in paese non c'è, magari tra un paio d'anni se ne poteva riparlare. Ma visto quello che è successo è tutto tramontato».


QUI LEGA
Interviene il senatore Monti
«DA TEMPO SOTTO RICATTO»

E' entrato a piedi uniti nello scenario politico cesanese. Il senatore leghista Cesarino Monti ( in foto ) sta prendendo in mano in prima persona la situazione, nel tentativo disperato di salvare l'alleanza con il Pdl e continuare a governare fino al termine della legislatura: «I problemi sono sotto gli occhi di tutti. Noi siamo compatti e decisi ad andare avanti. Queste frizioni però non possono continuare, è bene che il Pdl si chiarisca. Se vogliono staccare la spina ci sfiducino. Ma noi non andiamo a casa». Poi il duro affondo agli alleati: «Se quei sette consiglieri che non hanno risposto al loro partito fossero stati della Lega sarebbero già stati espulsi. Quella del mancato dialogo col sindaco è una scusa. La sua agenda non la dettano i consiglieri. Chi è il loro regista? Comunione e liberazione. Ma è una Cl cesanese, che gli stessi vertici nazionali non considerano. Navigano a vista. Si stanno avvicinando all'opposizione? E' l'unica via che hanno per impiccarsi. Per loro stare con il centrodestra o con la sinistra è uguale. Forse alcune dicerie contro il sindaco erano dovute proprio a loro. L'hanno tenuta sempre sotto ricatto».


GETTONI
Spesi quasi 3mila euro per le due sedute
DOPPIO CONSIGLIO, DOPPIO COSTO

Quasi 3000 euro spesi per due Consigli comunali. Lo scorso mercoledì 15 giugno il programma prevedeva una sessione straordinaria alle 19 per eleggere il nuovo presidente del Consiglio, ed una seduta ordinaria, con inizio alle 21, per approvare il Bilancio consuntivo del 2010. Due sedute distinte, con ognuna un suo verbale, ed ognuna una suo costo. Sono stati infatti pagati due volte i gettoni di presenza (36 euro circa cada uno) per i consiglieri presenti in aula. Da considerare anche il lavoro straordinario per messi e dipendenti comunali, che hanno dovuto rimboccarsi le maniche dalle 16 per preparare il tutto, fino alle 23,30. I due Consigli sono durati in totale quasi 3 ore, con una pausa di appena 15 minuti. Giusto il tempo di uscire a prendere una boccata d'aria e sorseggiare un po' d'acqua da una bottiglietta. 3 ore costate alle casse del Comune quasi 3000 euro. Una cifra che può risultare spropositata se si fa un semplice resoconto della serata e si prendono in esame gli unici due punti all'ordine del giorno (ad eccezione di quello sul distretto culturale). E' stato convocato un Consiglio straordinario per eleggere il nuovo Presidente, ma al pronti via nessun nome era stato pensato e così la votazione è andata nulla. Nel secondo Consiglio si doveva invece approvare il conto del 2010 e anche qui è andata male. Facendo il verso al titolo di una celebre commedia shakespeariana, ci potrebbe sfuggire: «Molti soldi per nulla».


NOVITÀ
Pometto «salva» Mazzacuva in aula
TRASLOCA ANCHE GELSIA

«Gelsia ambiente» trasloca a Desio. La sede di via Novara chiude e se ne va dalla città cesanese. La notizia è emersa anche durante l'ora di interrogazioni al termine del Consiglio comunale straordinario di mercoledì 15 giugno. Ad accendere la miccia è stato Pietro Nicolaci , capogruppo del Pd, che ha chiesto spiegazioni al sindaco Marina Romanò . Il primo cittadino ha però passato la patata bollente all'assessore all'Ambiente Giuseppe Mazzacuva ( in foto ), del Pdl, che è letteralmente caduto dalle nuvole: «Risponderò in forma scritta». E all'ennesima richiesta di delucidazioni, l'assessore, in grande imbarazzo, ha confermato lo spostamento della sede. Mentre il capogruppo del Pdl Andrea Rovelli si metteva le mani nei capelli, ha preso la parola l'assessore al Bilancio Fabio Pometto che ha provato a togliere le castagne dal fuoco: «Le abbiamo tentate tutte ma a nulla è valso. Abbiamo dato mandato ai nostri legali di verificare se contrattualmente possono abbandonare Assp». Facile prevedere l'ira delle opposizioni. Sempre Nicolaci: «Stiamo perdendo tutto per la vostra incapacità . Cesano si sta impoverendo sempre più. Siamo diventati lo zerbino della Provincia. Solo per questo motivo dovete andarvene a casa». Dello stesso tenore Paolo Vaghi , dell'Udc: «E' la dimostrazione della pochezza politica dell'Amministrazione e del sindaco, su cui ricadono tutte le responsabilità ». Con l'addio di «Gelsia ambiente» si apre ora anche un problema economico. Vengono infatti a mancare circa 60mila euro di canone che venivano versati nelle casse di Assp ogni anno.


IN CONSIGLIO
DISTRETTO CULTURALE: APPREZZAMENTO BIPARTISAN

Passa in Consiglio il progetto del distretto culturale. E' stato l'unico punto che ha visto l'accordo bipartisan nell'ultima seduta di mercoledì 15 giugno. «E' un progetto promosso dalla Provincia di Monza e Brianza che vale 9 milioni di euro, ed è co-finanziato dalla "Fondazione Cariplo". Si punta al recupero del patrimonio artistico e culturale. Nel nostro caso cercheremo di valorizzare le ex scuderie di Palazzo Borromeo. Inoltre, essendo il Comune capofila, apriremo uno sportello informazioni»: il sindaco Marina Romanò ha presentato così in Consiglio il piano. L'apprezzamento è arrivato anche dai banchi dell'opposizione, malgrado il capogruppo del Pd Pietro Nicolaci abbia polemizzato: «L'argomento non è mai passato in nessuna commissione ed ora ci chiedete di votarlo. Il nostro giudizio è favorevole perchè non siamo degli irresponsabili, ma il percorso adottato è inaccettabile». Al termine della discussione il punto all'ordine del giorno è passato all'unanimità.


NUOVA STAZIONE
BICI DAPPERTUTTO PARCHEGGI PIENI

La stazione nuova è stata inaugurata domenica 12 giugno. A distanza di una settimana, però, sono arrivate anche le prime critiche. La più ricorrente riguarda i posti auto. Sono circa 300 gli stalli di sosta disegnati ex novo, tra via Volta e via Copernico, ma stando alle lamentele dei pendolari, già dalle prime ore dell'alba si fatica a trovare un posto libero. Altro problema, al vaglio dell'assessore ai Lavori pubblici Luca Bonfanti , è costituito dalle biciclette. Quasi nulli infatti gli spazi disponibili per lasciare il proprio mezzo, e così i ciclisti hanno preso selvaggiamente d'assalto con lucchetti e catene le cancellate all'esterno della struttura. Capitolo a parte quello delle strisce pedonali. In molti, uscendo dalla stazione dalla porta principale, per raggiungere la propria auto magari parcheggiata nel piazzale di via Volta, attraversano la strada intralciando il traffico che arriva dalla Nazionale dei Giovi. Un rischio, se si considera che non esiste un attraversamento pedonale. Si dovrebbe fare il sottopasso ma sono ancora pochi quelli che lo utilizzano.


«ITINART»
RICONOSCIMENTO DALLA PROVINCIA PER L'EX ASSESSORE ROMANÒ

Premiato l'ex assessore allo Sport Ivan Romanò . Per lui, in quanto titolare della vetrarte, è arrivato il riconoscimento «Itinart», direttamente dalle mani del presidente della Provincia di Monza e Brianza Dario Allevi , lo scorso venerdì 11 giugno. Dopo il secondo posto al premio internazionale humanware lo scorso anno, ecco un nuovo premio.

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