Rassegna: Il Giorno MB, Provincia

sabato 14 maggio 2011 | ,




Rassegna stampa redatta da SEL - Cesano Maderno con le principali notizie di politica locale (particolarmente importanti in questo periodo pre elettorale) apparse sul Giorno - Monza e Brianza, dal 22 Aprile 2011 al 12 Maggio 2011.


22 Aprile 2011


VAREDO VERSO LE URNE DIEGO MARZORATI HA PRESENTATO LA SUA LISTA CHE VEDE UNITI PDL E LEGA
«Così daremo scacco matto alla sinistra»
Molti i volti giovani e nuovi ma anche persone con una lunga esperienza politica
di VERONICA TODARO
— VAREDO —
UNA LISTA DI GIOVANI per dare “scacco matto” alla sinistra, come ha sottolineato più volte Roberto Alboni, vice coordinatore del Pdl in Brianza. Giovane il sindaco, 43 anni compiuti da poco, giovani gli eventuali assessori, visto che ben quattro su cinque sono intorno ai 30 anni, e giovani pure i consiglieri, uno dei quali ha appena compiuto 20 anni. La lista, presentata qualche giorno fa nella sede del partito di via Umberto I, unisce per la prima volta Pdl e Lega Nord. Ad affiancare il candidato sindaco, Diego Marzorati, libero professionista, ci sono 16 consiglieri: il segretario cittadino del Carroccio Filippo Vergani, agente di commercio, Stefano Pavesi, studente, Jacopo Beni, laureando, Cristina Rita Tau, insegnante, Francesco Maria Regondi, studente, Angelo Fabio Di Caprio, dirigente, Sonia Rita Boccafoglia, dipendente, Roberto Giuseppe Novati, imprenditore, Paolo Bonafè, impiegato, Ezio Enrico Bison, autoferrotranviere, Enrico Galli, pensionato, Andrea Gaslini, agente di commercio, Emilio Locati, pensionato, Laura Paro, impiegata, Armando Chioccino, commerciante e Giovanni Zani commerciante e artigiano. Pronta anche la squadra dell’eventuale Giunta. Pierino Beni, attuale capogruppo della Lega Nord, sarà vicesindaco, entreranno anche Andrea De Simone, Ivano Ponti, Fabrizio Figini e Matteo Figini. «E’ una squadra formata da uomini di esperienza – ha detto Marzorati – e da gente giovane». E ancora: «Noi puntiamo alla trasformazione della città. Il programma di governo è molto articolato».
DIVERSI I POLITICI doc che hanno voluto dare il proprio sostegno a Marzorati: dall’onorevole Mario Mantovani, sottosegretario alle Infrastrutture e coordinatore regionale del Pdl, al deputato leghista Paolo Grimoldi, la coordinatrice provinciale del Pdl Elena Centemero, il presidente della provincia Dario Allevi, Roberto Alboni, l’assessore provinciale all’Ambiente Fabrizio Sala, l’onorevole Renato Farina e il consigliere regionale del Carroccio Massimiliano Romeo. Marzorati, varedese dalla nascita, lavora nello studio di famiglia. Nel 1994 ha fondato la sede cittadina di Forza Italia. Consigliere d’opposizione e capogruppo in Consiglio comunale dal 1994 al 1996, è stato assessore con delega ai Lavori Pubblici, Ecologia e Ambiente dal 1996 al 2001 nella Giunta guidata da Antonella Galimberti. Dal 2001 è consigliere d’opposizione. Lo slogan scelto per la campagna elettorale, “Per una Varedo sicura, attiva e bella da vivere”, riassume i concetti chiave del programma che Diego Marzorati anche ieri mattina ha scelto di illustrare avvicinandosi alla gente. Un gazebo al mercato di via Palermo per vivere il contatto con la cittadinanza, farsi conoscere da chi ancora non è entrato nell’ottica della campagna elettorale.


A Bovisio La Torre si dimette E’ rimpasto
— BOVISIO MASCIAGO —
L’ASSESSORE ai Lavori pubblici e alle Società partecipate Carmelo La Torre ha rassegnato le dimissioni. La motivazione è legata agli impegni lavorativi. Piccolo rimpasto in Giunta. Ad Angelita Perretta va l’assessorato Sport e Tempo libero e Controllo di gestione. A Mario Vago Lavori pubblici, Innovazione tecnologica e sistemi informativi. A Pierluigi Lenarduzzi, assessore al Bilancio, la delega alle Società partecipate, Attività produttive e a Commercio. A Roberto Mantese la delega alle Politiche per l’energia e alla Qualità. Giovanni Sartori si occuperà anche di Pubbliche affissioni e Parcheggi pubblici. A Massimiliano Zanierato la delega al Centro di addestramento della Protezione civile e dei Vigili del fuoco.


Il Comitato: «Col sottopasso mille posti di lavoro a rischio»
È la stima dell’impatto del cantiere sulle attività economiche di Baruccana
di SONIA RONCONI
— SEVESO —
IL COMITATO di Coordinamento di Baruccana è sceso in campo e ha intenzione di non farsi mettere i piedi in testa dai diversi Enti. Gli oltre 2.000 iscritti sono pronti a tutto per dire «no» al sottopasso e «sì» all’abbassamento della ferrovia. Dopo riunioni con l’amministrazione, in Regione e il Consiglio comunale aperto. Gli appelli alla Regione Lombadia, la richiesta al Cipe sul progetto esecutivo, il gruppo per interrare 1,5 chilometro e mezzo della Saronno–Seregno, chiede un incontro con Roberto Formigoni e con l’aiuto di Confartigianato, un ingegnere specializzato preparerà un progetto che sarà inviato a tutti gli Enti preposti. «Siamo davvero nauseati – spiegano i rappresentanti – dalla situazione. Pur sapendo che la frazione di 7.000 persone di Baruccana pagherà un prezzo altissimo per il degrado ambientale, il peggioramento della qualità della vita, e la paralisi delle attività commerciali. Questo avverrà se la tratta non sarà interrata. Sarà uno scempio e un vero incubo».
I residenti si chiedono: il primo progetto porta la data 1999, quello approvato dal Cipe risale al 2005, possibile che non si rendano conto che la popolazione è raddoppiata, sono nate decine di imprese, scuole, come si può pensare di cantierizzare per due anni la frazione? Nel prossimo mese di ottobre sono previsti i cantieri di Pedemontana per un tempo di 5 anni, il sottopasso che dovrebbe essere realizzato è a 500 metri. Questo significa imprigionare in due muri la Comunità.
«MA VI RENDETE conto – continuano i rappresentanti del Comitato – che ci hanno fatto credere che “il no dell’abbassamento” è dovuto al costo che sarebbe di 53 milioni di euro per i chilometri e mezzo, mentre quello totale della tratta è di 75,5. Non ci crediamo. Se per il nostro pezzetto sono stati chiesti 53 milioni di euro, vuol dire che per 4,5 chilometri della tratta di Saronno sono stati spesi 159 milioni di euro, e quindi 85 milioni in più dell’intero investimento. Ma ci credono incapaci di intendere e di volere o in Brianza si vale meno che a Varese? Vogliamo trasparenza sulla spesa effettiva. Riteniamo sia possibile reperire le risorse, basta controllare le somme derivanti dalla modifica di progetto preliminare di Pedemontana. Chiediamo un contributo da parte dell’amministrazione (soldi previsti per espropri e per il sottopasso che in tutto si aggirano sui 10 milioni di euro). Inoltre, riteniamo sia necessario fare un test pilotato per la verifica d’impatto sulla viabilità». Il Comitato è davvero deciso a tutto se trova porte sbarrate. Le attività commerciali sono destinate tutte a chiudere e ci sono mille posti di lavoro a rischio. Questo è l’ultimo appello verbale: «No al sottopasso, sì all’abbassamento del piano in ferro».


23 Aprile 2011


Nella corsa alla poltronissima spunta l’outsider trasversale
Giacomo Mantegna e la sua lista indipendente puntano sulla partecipazione
di VERONICA TODARO
— VAREDO — 
HA LE IDEE chiare Giacomo Mantegna, il candidato sindaco della lista «Varedo anch’io» che ha quasi colto di sorpresa gli avversari presentandosi per ultimo. Geometra, sposato, due figli e due nipoti, Mantegna non è un novellino della politica. Trent’anni fa è stato assessore alla Pubblica istruzione per due legislature con giunte di centrosinistra e ora si presenta come quarto aspirante alla poltronissima, con una lista che si propone come indipendente e trasversale.
«QUESTA LISTA è aperta a quella parte della comunità varedese non rappresentata dal potere dei partiti politici, e che vuole partecipare ed essere ascoltata. L’albero di ulivo che è raffigurato nel nostro logo è simbolo di pace, di serenità, di buoni frutti, di resistenza fisica e di longevità». Il programma di Mantegna, classe 1939, nato a Termini Imerese, è riassunto in due pagine e punta a migliorare la qualità della vita delle famiglie. «I primi tre mesi dall’insediamento - racconta il candidato sindaco - saranno dedicati, oltre che all’ordinaria amministrazione, ad espletare, con la preziosa collaborazione dei dipendenti comunali supportati dalle loro organizzazioni sindacali, un’indagine conoscitiva sulla struttura della macchina amministrativa, sugli atti approvati, su tutte le convenzioni stipulate, sui lavori iniziati e su quelli già appaltati, nonché una verifica della situazione finanziaria in essere, crediti ma soprattutto debiti. All’inizio del mese di settembre sarà convocato il primo Consiglio comunale aperto a tutta la cittadinanza, per informare di quanto emerso dall’indagine; tutti i cittadini presenti in aula avranno la facoltà di intervenire con suggerimenti e proposte». Nei mesi successivi, due assessori, affiancati da un funzionario comunale, visiteranno tutte le famiglie varedesi per acquisire notizie sulle problematiche, i fabbisogni e le aspettative del nucleo familiare e chiedere contemporaneamente in che misura alcuni componenti sarebbero disponibili ad impegnarsi volontariamente nel sociale. Il programma di Mantegna punta molto l’attenzione al volontariato, all’assistenza ai disabili, al diritto allo studio e al sostegno alle famiglie. «Oltre ai servizi individuali alla persona - si legge nel programma - particolare attenzione sarà dedicata ai momenti in cui essa si confronta con l’ambiente, da vivere in sicurezza, potenziando la manutenzione delle strade e dei marciapiedi, degli edifici pubblici, del regolare deflusso delle acque piovane e del verde che dovrà anche essere implementato con la messa a dimora di nuove piante. In tema di sicurezza, i punti critici di percorrenza pedonale saranno opportunamente controllati da circuiti di sorveglianza elettronica mediante telecamera». La lista è composta da 15 persone: Claudio Barni, Mara Bordin, Roberta Canti, Paolo Cristofalo, Silvia Galimberti, Maurizio Galli, Angela Gatti, Roberto Giussani, Giuseppe Morsellino, Chiara Locati, Davide Papa, Roberto Rossi, Letterio Runza, Fabrizio Schiavo e Sabrina Taddei.


Il Parco delle Groane si allarga e abbatte i tralicci dell’elettricità
Con l’ampliamento approvato in Regione interventi anche sugli elettrodotti
di SONIA RONCONI
— SEVESO —
IL CONSIGLIO regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità il Progetto di legge che amplia il Parco regionale delle Groane e istituisce al suo interno il parco naturale. Grandi benefici nella frazione Altopiano che con il Fosso del Ronchetto e il Parco del Biulè entrano nel progetto. Inoltre, un quadro normativo che va a tutelare gli ambiti che presentano maggior valenza naturalistica e paesaggistica dove sono previste disposizioni che, pur vietando interventi invasivi che mettano a rischio gli habitat naturali, consentiranno azioni di risanamento delle linee degli elettrodotti nei casi in cui queste opere siano finalizzate alla tutela della popolazione dall’esposizione ai campi elettromagnetici.
LA VICENDA, come sottolineato dal consigliere regionale Massimiliano Romeo, interessa particolarmente l’area di Seveso Altopiano. Proprio per questo alla seduta che ha approvato il Progetto di Legge erano presenti l’assessore alle grandi opere Floriana Belotti e il consigliere e membro del Comitato per il risanamento degli elettrodotti Bruno Zoggia insieme ad altri rappresentanti del Comitato stesso.
«Il risanamento degli elettrodotti è uno degli obiettivi più importanti del nostro mandato amministrativo e la decisione del Consiglio Regionale rappresenta una tappa significativa e fondamentale per arrivare all’obiettivo finale – ha dichiarato l’assessore Belotti –. Positiva è la collaborazione con Terna a cui abbiamo chiesto soluzioni tecniche e progettuali al fine di raggiungere l’obiettivo di risanamento degli elettrodotti», ha concluso Belotti.
«Dopo anni di attesa la decisione del Consiglio Regionale ha per noi un’ importanza storica – ha aggiunto il consigliere Zoggia -. Finalmente iniziamo a vedere un segnale concreto e anche per questo dobbiamo ringraziare tutto il Consiglio Regionale che, approvando l’ampliamento del parco delle Groane, ha autorizzato la possibilità di risanare gli elettrodotti, segno che la tutela dell’ambiente deve essere parallela alla tutela della salute di tutti i cittadini».
GRANDE soddisfazione per Marzio Marzorati ora Consigliere Comunale e ai tempi assessore all’Ambiente del Comune di Seveso che da sempre ha curato due aree verdi. «Sono soddisfatto perché la proposta che si fece a suo tempo trova oggi nel lavoro della Regione un positivo epilogo per la nostra comunità. Il Fosso del Ronchetto poi è un’area di estremo valore anche sociale perché sottratta a suo tempo a una speculazione che sarebbe stata devastante e recuperata da Legambiente e Wwf. Per il Fosso del Ronchetto, come il Corridoio del Biulè, è un riconoscimento al lavoro sussidiario dell’associazionismo locale».


ARCORE
Centrosinistra: strappati i manifesti del candidato sindaco
— ARCORE —
«HANNO strappato tutti i miei manifesti, mentre quelli del candidato della Lega Nord sono miracolosamente intatti», denuncia Rosalba Colombo, la candidata a sindaco del centrosinistra. Si incendia la campagna elettorale ad Arcore dopo il raid compiuto da «presunti sconosciuti», come li definisce Colombo, che commenta: «Direi che l’appartenenza politica degli autori è evidente, ma non voglio scendere in polemiche sterili... È un atto incivile e anti-democratico da parte di forze, non di centrosinistra e neanche civiche, che non sanno più che pesci pigliare. Dopo 5 anni di malgoverno hanno preso una brutta scorciatoia e preferito fare una campagna intimidatoria piuttosto che non una normale, sana campagna elettorale». E conclude. «Non accetto lezioni di moralità dalla sinistra comunista - risponde a stretto giro Enrico Perego, candidato di Pdl, Lega Nord e Arcore incontro -. La Colombo guardi all’interno della sua coalizione, guardi dentro se stessa e si chieda se ha la statura etico-politica per darci lezioni. Dopo le molteplici  manipolazioni verbali cui ci hanno abituato, ci tocca pure subire questa accusa, peraltro senza prove certe». E conclude: «Condanno fortissimanente il gesto, da qualunque parte sia provenuto. La Lega Nord ha da sempre fatto politica, magari duramente, ma sempre rispettando le regole. Possono dire lo stesso loro?».
Ant.Ca.


«Il mandato va rispettato e la coalizione è unita»
Besana, il sindaco Gatti: mai cercato nuovi alleati
di LAURA BALLABIO
— BESANA —
COME UN NAVIGATORE esperto ha ricondotto in porto la sua nave, riuscendo a superare indenne la brutta burrasca che nelle ultime settimane aveva movimentato la coalizione che lo ha sostenuto nelle elezioni amministrative del 2009. L’appassionato velista Vittorio Gatti, sindaco di Besana Brianza, ha voluto chiarire alcuni aspetti nel settimanale appuntamento con la stampa. Tema per ora accantonato ma che sicuramente in autunno tornerà in auge il consiglio d’amministrazione della Casa di Riposo Scola. «Ribadisco quello già detto nel corso del Consiglio: in autunno ci saranno delle novità - non ha voluto sbilanciarsi Gatti parlando del direttivo della casa di riposo di Brugora –. Con l’attuale presidente Peppino Crippa c’è un rapporto ottimo. Abbiamo già parlato e non c’è bisogno di scrivere niente». Sicuramente a tenere alto il clima nella maggioranza le presunte manovre sottobanco per portare forze diverse dalle attuali nella coalizione alla guida del Comune. «Io non ho avvicinato nessuno – ha sottolineato ancora il sindaco rispondendo alle accuse che gli esponenti di Insieme per Besana hanno denunciato in Consiglio l’avvicinamento di una parte della maggioranza per estromettere gli alleati della Lega Nord –. Non ho mai voluto tradire il mandato degli elettori e l’unica spiegazione è che forse sono stato frainteso per via dei programmi elettorali che non differiscono di molto da quello presentato dalle minoranze».
INSIEME all’imminente riqualificazione di piazza Umberto I, sono in programma altri importanti cantieri, come per Villa Borrella e Villa Filippini, entrambe inserite nel programma elettorale condiviso con gli alleati della coalizione del centrodestra. «Non è vero che in queste settimane di confronto politico che si è svolto a viso aperto abbia di fatto bloccato la macchina amministrativa – ha spiegato il primo cittadino –. Il percorso dei lavori pubblici non si è mai interrotto e nella Giunta di giovedì abbiamo iniziato a prendere in considerazione il nuovo appalto per la raccolta differenziata andando a mettere mano a un altro importante capitolo della vita dei besanesi». Un capitolo a parte è quello che toccherà i cimiteri: diversi i lavori al via non solo per quanto riguarda l’agibilità durante le giornata di pioggia ma anche per quanto la sicurezza. Bocciata per il momento la possibilità introdotta dal comune di Biassono di illuminare e dotare di telecamere le aree anche di notte. A Besana si opterà per maggiori controlli affidati alla forze dell’ordine locali.


28 Aprile 2011


LISSONE REVOCATE LE DELEGHE A ECONOMATO, ACQUISTI E SERVIZI DEMOGRAFICI
Il sindaco licenzia Enrico Rivolta. Fuori l’unico assessore dell’Udc
di FABIO LUONGO
— LISSONE — 
ENRICO RIVOLTA fuori dalla giunta di Lissone. Il sindaco Ambrogio Fossati ha deciso di togliere le deleghe al fin qui assessore ad Economato, Acquisti e Servizi Demografici, «licenziando» l’unico rappresentante dell’Udc nell’amministrazione cittadina.
UNA MOSSA che, seppur ventilata da più parti, è arrivata comunque improvvisa nei giorni delle festività pasquali, comunicata con uno stringato annuncio in cui è stato reso noto l’avvio «dell’iter procedurale per la revoca dell’assessore». «Ho avviato il procedimento che porterà alla revoca dell’assessore Rivolta - ha spiegato Fossati -. Quando l’iter sarà concluso, le sue deleghe resteranno nelle mani del sindaco. Non è tuttavia escluso che, in un secondo momento, alcune di queste verranno ridistribuite fra gli altri assessori». I motivi? Tutti politici. «Ringrazio Rivolta per il lavoro fin qui svolto, ma tengo conto dei mutati equilibri politici all’interno della maggioranza», ha sottolineato il sindaco, che ha anche escluso la nomina di un sostituto: «Non ne ravviso la necessità. Fra un anno, per legge, la nuova giunta sarà composta da 7 assessori, contro i 10 attuali. È quindi bene cominciare ad abituarsi all’idea di una squadra più snella». Dure le opposizioni. Il Pd parla di mossa legata ai «recenti cambi di casacca in Consiglio comunale in stile Scilipoti» e di «gestione oligarchica del potere». «Dopo le pressanti richieste del capogruppo della Lega Fabio Meroni il sindaco si è piegato ai voleri del capo - attaccano i Democratici - confortato dal silenzio di un Pdl che politicamente non c’è se non per tutelare interessi di potere. La democrazia rappresentativa a Lissone non esiste più. Quei cittadini che col loro voto all’Udc avevano espresso un’indicazione precisa sono stati ingannati». Sulla stessa lunghezza d’onda le liste civiche del Listone, che domandano «perché invece non fanno fuori quelli incapaci» e bollano la revoca di Rivolta come «un cambiamento fatto solo per qualche calcolo di parte, e non certo pensando al bene di Lissone».


29 Aprile 2011


DESIO VERSO IL VOTO. IL CANDIDATO SINDACO DI «LOMBARDIA AUTONOMA»
Fiore punta su tre parole d’ordine: lavoro, energia solare e trasparenza
di ALESSANDRO CRISAFULLI
— DESIO —
PER LUNGHI anni Claudio Fiore non ha mai smesso di denunciare tutto pubblicamente, con grande coraggio e determinazione, in piazza, sui giornali e sul suo blog: malaffare, commistioni tra politica e interessi particolari, sprechi di denaro pubblico, «carrozzoni» e quant’altro. Ciò che poi, più o meno come lui lo aveva sollevato, è venuto fuori grazie alle forze dell’ordine, alla magistratura. Perchè il leader di Lombardia Autonoma di Desio non è uno che si tira indietro, quando c’è una battaglia in cui crede. E anche questa volta ci riprova, sperando di ottenere un seguito più ampio dei 400 e rotti voti di un anno fa. «E non ho nessun dubbio - dice il vulcanico libero professionista - perchè i recenti fatti che hanno portato Desio, purtroppo, alla ribalta nazionale, mi hanno dato ragione: c’era qualcosa di grosso, che non andava e adesso è ora di riappropriarsi della nostra città».
«IO - aggiunge - sono l’unico che di fatto ha denunciato questa situazione e che può garantire che non tornerà». Lui cerca di farlo con una lista di 16 fedelissimi e un programma molto concreto, «con tre punti chiave - sottolinea - il lavoro, le energie rinnovabili e la trasparenza amministrativa». Su quest’ultimo punto ha già fatto discutere la sua proposta di maxischermi in piazza dove chiunque possa leggere in tempo reale come viene speso ogni centesimo dei soldi del Comune, ma anche negli altri campi porta idee suggestive: ecco quindi la costituzione di una cooperativa di lavoro e servizi, «il cui oggetto e le finalità - recita il programma - devono rispondere al recupero, sostegno e aiuto alle persone in difficoltà economiche e disoccupare. In buona sostanza, pur essendo indipendente dall’Amministrazione Comunale, questa Cooperativa, proprio grazie al rapporto privilegiato con l’Ente Pubblico, potrà usufruire di percorsi per il recupero di mansioni come il servizio ausiliario del traffico, la gestione del verde, le piccole manutenzioni stradali, i parcheggi, servizio mensa per la scuola, i trasporti studenti».
Fiore punta poi molto sul fotovoltaico, per il quale ha studiato «l’installazione d’impianti di terza generazione, sufficienti per soddisfare l’esigenza energetica di tutte le famiglie desiane e permettere di avere l’energia elettrica in ogni casa a costo zero».



ARCORE IL PDL VUOL SFIDUCIARE IL PRESIDENTE AMBROSINI E SCRIVE AL PREFETTO
Resa dei conti in aula sull’ex alleato
— ARCORE —
A 16 GIORNI dal voto Arcore non ha ancora approvato il consuntivo e il bilancio di previsione. L’ultimo Consiglio comunale, ieri sera, è saltato per indisponibilità del segretario comunale. Intanto si fa rovente il clima politico. È scontro aperto tra il Pdl e il suo ex presidente del Consiglio comunale, Alessandro Ambrosini. Lui il mese scorso ha rotto con il Popolo della Libertà per candidarsi come sindaco con la lista PopArc. I suoi ex compagni di partito ora vogliono sfiduciarlo. Infatti, hanno chiesto ad Ambrosini di mettere all’ordine del giorno il punto che decreterà la revoca della carica di presidente. Lui non lo ha fatto. E così si sono rivolti al Prefetto. Risultato: «Il Prefetto gli ha scritto imponendogli di aggiornare l’ordine del giorno consiliare - spiega il vicesindaco Moreno Firmo -. È la seconda volta che avviene. È successo anche per il progetto di recupero della ex Falck che lui si era rifiutato di far discutere. È ora che Ambrosini la smetta con questi atteggiamenti che abbiamo dovuto subire per 5 anni». Il diretto interessato risponde a stretto giro: «Probabilmente c’è voglia di rivalsa e vendetta nei miei confronti. Non ho nulla di che rimproverarmi». E aggiunge: «È vero, mi ha scritto il prefetto. Resto però dell’idea che la mia revoca non sia un atto ammissibile nei 30 giorni prima del voto. Non credo che abbia i requisiti di urgenza e improrogabilità per essere discusso. Assumerò i pareri tecnici e poi deciderò». Ambrosini fa sapere che, revoca o meno, convocherà la principale assise cittadina prima delle elezioni: «Il consuntivo va comunque approvato». Dubbi invece sul preventivo dopo che i consiglieri di maggioranza Pdl-Lega Nord, in polemica con Ambrosini, avevano disertato in blocco il Consiglio comunale, tre settimane fa, che doveva approvarlo.
Ant.Ca.


«Inadeguato a guidare la Giunta» Mozione di sfiducia contro il sindaco
L’opposizione denuncia «la paralisi dell’attività amministrativa»
di FABIO LUONGO
— LISSONE —
UNA MOZIONE DI SFIDUCIA contro il sindaco Ambrogio Fossati, perché «inadeguato a guidare la Giunta e la maggioranza consiliare che lo sostengono, e a proporre e perseguire soluzioni efficaci ai problemi che affliggono la città», dal traffico ai disagi delle scuole, ai riflessi locali della crisi economica. L’hanno depositata ufficialmente in municipio, chiedendo di discuterla nel primo Consiglio comunale utile, gli esponenti delle opposizioni. A firmarla, tutti i rappresentanti delle minoranze, dal PD alle liste civiche raccolte nel “Listone”, a “Per Lissone Oggi”. Per le opposizioni «è un atto dovuto, davanti alla rissosità di questa maggioranza, che ha paralizzato di fatto l’attività amministrativa», e per la quale «nessuna nuova opera pubblica si è potuta mettere in cantiere», mentre «il sindaco non è ancora riuscito a portare all’attenzione del Consiglio comunale il Piano di Governo del Territorio, strumento primario per lo sviluppo di Lissone». «I problemi in cui versa la nostra città - accusa il PD - continuano a rimanere lì, irrisolti». Una mossa a cui il sindaco Fossati risponde con ironia, promettendo di regalare un pallottoliere ai firmatari della mozione, arrivati a quota 11, ossia una in meno di quelle necessarie da statuto. «Ho più volte constatato, ascoltando gli interventi in aula, che molti consiglieri di opposizione non sanno leggere, oggi sono costretto a constatare che non sanno neppure fare i conti - replica Fossati -. Per presentare una mozione di sfiducia, come prevede l’articolo 16 dello Statuto comunale, occorrono le firme dei due quinti dei consiglieri, senza contare il sindaco, cioè di 12. Il documento presentato, invece, riporta solo 11 firme. Vorrà dire che, se me lo chiederanno, la firmerò io stesso. Così avranno il piacere di poterla sottoporre al voto dell’aula. Mi chiedo però con che coraggio questi signori si candideranno per governare Lissone, se non sono neppure in grado di svolgere una semplice operazione, di quelle che si imparano alle elementari. Comunque rimedieremo anche a questo, regalando ai colleghi del centrosinistra un pallottoliere». Rispetto alle critiche, Fossati parla di «piccoli incidenti di percorso, già ampiamente recuperati», davanti ai quali chiedere la sfiducia nei confronti del sindaco «significa non avere il senso delle proporzioni».
«SIAMO IMPEGNATI a fondo sulla questione della Pedemontana, con l’obiettivo di tutelare la città - sottolinea il sindaco -. Per questo abbiamo dato il via a un tavolo di lavoro intercomunale che ha già prodotto risultati significativi. Siamo allo stadio finale del Pgt, che presto approderà in aula. Basterebbero queste due cose per rappresentare il lavoro svolto dalla mia amministrazione in questi anni. Se il sindaco sia o meno persona adeguata, in ogni caso, lo decidono i cittadini. I quali, quando si sono espressi, hanno relegato i “professori” e gli “intellettuali” del centrosinistra sui banchi della minoranza».


DESIO IL CANDIDATO SI È DISTINTO PER LA PARTECIPAZIONE ATTIVA ANCHE IN CONSIGLIO
I grillini puntano su Di Carlo «No alle lobby dei partiti»
di ALESSANDRO CRISAFULLI
— DESIO —
LUI NON È il “classico” politico e non vuole nemmeno esserlo.
E’ un semplice cittadino che ha deciso di spendersi con tutte le sue forze per la città. Conciliando con lavoro e famiglia. Paolo Di Carlo, 34 anni, è il candidato sindaco per Desio 5 Stelle, il movimento ideato da Beppe Grillo.
Un percorso di partecipazione attiva alla vita pubblica, il suo, iniziato qualche anno fa con il Comitato per l’alternativa al Forno inceneritore e proseguito con la candidatura dello scorso anno, premiata da oltre mille cittadini con un posto in Consiglio comunale. Dove si è sempre distinto per la pacatezza dei modi, abbinata alla determinazione nelle battaglie: contro il forno, appunto, ma anche conto gli abusi, contro la cementificazione, per la trasparenza amministrativa, «quelli che ancora oggi sono i cardini del mio programma - spiega -. Mi rimetto in corsa perchè lo spirito è ancora lo stesso: portare i cittadini lontani dai partiti, dalle lobby economiche, dai centri di potere e più vicini alle istituzioni». Obiettivi che delinea in numerosi progetti, spesso tratti da “best practices” di altri Comuni, vedi Cassinetta di Lugagnano (il cosiddetto “paese senza cemento”, Vedelago (per il suo centro di riciclo dei rifiuti), Canegrate (per il modello di Bilancio partecipato). «Tutti progetti e iniziative adottabili anche a Desio - dice - se solo ci fosse la volontà. Invece siamo qui a dover combattere con un inceneritore non necessario, imposto da qualcuno che ci guadagna; con una Pedemontana che ci mangerà un milione di metri quadri; con un Piano di governo del territorio fatto per l’interesse di pochi: tutte decisioni per speculare, prese senza il coinvolgimento dei cittadini».
E QUESTO è anche il ruolo che si è ritagliato: dare voce ai tanti cittadini e comitati, che apprendono sempre quando ormai è tardi, cosa altri hanno già deciso di fare sotto le loro finestre. «Per questo siamo anche per la massima trasparenza - sottolinea - ad esempio con la messa in onda online delle sedute di Consiglio comunale». Oggi alle 15 ripeterà ancora tutti questi concetti, nella biciclettata che partirà da piazza Conciliazione, che prevede il tour della città e il “funerale dei partiti”.


1 Maggio 2011


VEDANO
Elezioni: è Bianconi il candidato sindaco della Lega
— VEDANO — 
SOLO chi non lavora non sbaglia. Per un errore, evidentemente non voluto, nell’edizione di ieri a pagina 3 dell’inserto Monza e Brianza è stato indicato, in un sommario, come candidato della Lega Nord alle prossime elezioni amministrative di domenica 15 e lunedì 16 a Vedano al Lambro il nome di Colombo, anziché quello corretto di Marco Bianconi.
Si è trattato di uno spiacevole refuso, come si poteva evincere dalla tabella riassuntiva sotto riportata nella stessa pagina, nonché dai relativi articoli, dove il candidato del Carroccio era correttamente indicato nella persona di Bianconi, 43 anni, geometra che lavora per il Comune di Monza, celibe, con 2 figli. Sarà infatti lui il portacolori della Lega Nord nelle urne a Vedano, dove i lumbard hanno scelto di correre autonomamente nella sfida che li opporrà agli altri 3 candidati in lizza, Renato Meregalli per “Lista per Vedano”, Ippolito Ottone per “ViviVedano” e Fabio Blasigh per PdL e Udc. Ci scusiamo dell’errore con i lettori-elettori e con il diretto interessato.


DESIO VERSO IL VOTO DAVIDE LA GRECA, 32 ANNI, È IL CANDIDATO SINDACO DI LEGA ITALIA
La lista dell’avvocato Taormina scommette su un figlio d’arte
di ALESSANDRO CRISAFULLI
— DESIO — 
È GIOVANE, volenteroso, colto e preparato. Davide La Greca, figlio di Giovanni, a lungo presidente del consorzio Desio Brianza, è il candidato sindaco di Lega Italia, il partito creato dall’avvocato Carlo Taormina, che tra l’altro venerdì arriverà in piazza Conciliazione, alle 18.30, per sostenere il giovane portabandiera desiano.
L’IDENTIKIT è semplice: 32 anni, laurea in scienze politiche, responsabile amministrativo della casa di riposo di Nova. A sostenerlo, una lista formata in gran parte da coetanei, sotto la regia dell’architetto Claudio Lazzarotto. «Ho deciso di lanciarmi in questa avventura per fare qualcosa contro la deriva oligarchica del nostro paese - dice - con pochi personaggi che comandano tutto. C’è bisogno di rinnovamento vero e di dare risposte concrete alle esigenze della società civile. Con persone e idee nuove». E lui ne ha elaborate, insieme al suo gruppo, all’interno del programma: ad esempio, centrale, un progetto per rilanciare l’economia locale e l’occupazione. «Bisogna promuovere una dialettica positiva tra scuola e impresa - evidenzia -, come? Censire i fabbisogni di professionalità delle imprese locali, affinché le scuole desiane possano formare giovani ad hoc; implementare, in collaborazione con la camera di commercio e le banche, un meccanismo di accesso agevolato al credito da parte di quelle imprese desiane che siano intenzionate ad assumere personale; garantire agevolazioni tributarie a quelle imprese locali che siano disposte a conferire agli studenti più meritevoli la possibilità di effettuare esperienze lavorative presso le loro divisioni estere».
NEL SUO PROGRAMMA spiccano anche l’attenzione alla legalità («Rendere stringenti le regole relative all’accesso alle gare d’appalto d’opera e di servizi attraverso un controllo ferreo delle società aspiranti appaltatrici»), e al Piano di governo del territorio («stop al consumo di suolo incentivando il recupero del tessuto esistente; rilancio del centro storico»).
«Vogliamo rappresentare l’ago della bilancia - spiega Davide La Greca - e riuscire a entrare in consiglio. Ma anche formare un coordinamento provinciale del partito per il quale stiamo già lavorando con ragazzi di Monza, Nova, Seveso, Bovisio».


COGLIATE IN DUE OCCASIONI IL PARTITO DEL PREMIER HA VOTATO CON L’OPPOSIZIONE
Giunta a un passo dalla rottura. Lega e Pdl sempre più distanti
di GABRIELE BASSANI
— COGLIATE —
SINDACO MESSO DUE VOLTE in minoranza nella stessa seduta di Consiglio comunale, Lega e Pdl sempre più distanti, giunta di fatto “spaccata” e Carroccio sempre più isolato. E’ il bilancio dell’ultima assemblea civica, gran parte della quale dedicata al “pasticcio” della tassa sull’occupazione del suolo pubblico applicata anche alla sagra di San Damiano. E’ questo il tema sul quale l’alleanza di centrodestra ha mostrato tutta la sua fragilità, dimostrandosi di fatto incapace di superare, in un mese, la situazione di imbarazzo venutasi a creare per il recapito “a sorpresa” della cartella esattoriale al comitato della festa che non l’aveva mai ricevuto prima. Paradossalmente, in Consiglio si sono detti tutti d’accordo nel non voler far pagare la tassa, di 418 euro, all’associazione che organizza la tradizionale sagra, ma sta di fatto che l’unica intesa all’unanimità è stata trovata su una mozione dell’opposizione (lista Uniti per Cogliate) che chiedeva di modificare il regolamento di applicazione della Tosap, mentre su quella presentata dalla Lega che ammetteva di fatto l’errore tecnico dell’applicazione della tassa e ne disponeva il rimborso, il Pdl ha votato insieme all’opposizioni, affossando il documento. Prima di arrivare a questo però, ci sono stati accesi battibecchi in aula tra assessori e consiglieri della Lega e assessori e consiglieri del Pdl, con l’opposizione a fregarsi le mani mentre si consumava in aula la “Caporetto” della maggioranza. Come se non bastasse, lo scontro sulla Tosap è stato anticipato da un altro scontro a distanza tra Lega e Pdl, sulla proposta, ancora della lista Upc, di istituzione di una commissione consiliare per monitorare il progetto di riqualificazione di Palazzo Rovelli. D’accordo il Pdl, contraria la Lega che l’ha definita “un’inutile complicazione” ed è rimasta però isolata e battuta ai voti. Il tutto è successo nella stessa sera in cui, all’inizio del Consiglio, si è creato il gruppo della Lega Nord che era in precedenza un tutt’uno con i consiglieri del Pdl in quanto eletti in un’unica lista.
INSOMMA, L’ESORDIO ufficiale per la compagine del Carroccio, della quale fa parte il sindaco Luciana Picco, peggio di così non poteva andare. Le minoranze non hanno mancato di farlo notare e tanto Vincenzo Di Paolo (Upc) che Oriano Campi (Per Sandalmazi) hanno evidenziato come «per due volte consecutive la maggioranza viene battuta in Consiglio dopo avere dimostrato tutte le sue divisioni interne e di non essere in grado di trovare un accordo neanche su una piccola cosa come una tassa da 400 euro». Il sindaco Luciana Picco, in evidente difficoltà a tenere a bada i suoi due assessori Liala Cattaneo (Lega Nord) e Ivan Basilico (Pdl) che si sono “beccati” ripetutamente, ha poi tentato di chiudere la polemica annunciando che nel frattempo è stato raggiunto un accordo per restituire la somma pagata alla Parrocchia e chiudere qui la vicenda Tosap sulla festa di San Damiano ma è apparso a tutti evidente che non sia sufficiente questo a riportare serenità e unità d’intenti all’interno della Giunta.


Interramento a Seveso, è polemica
Proteste da parte dei cittadini di Baruccana, spaccatura all’interno del Pdl
di LAURA BALLABIO
— SEVESO —
TORNA in Consiglio comunale una doppia mozione sull’interramento e, a Seveso, puntualmente si riaccende la polemica. Questa volta a protestare per il provvedimento condiviso dai diversi schieramenti politici si sono levate le voci dei cittadini di Baruccana. Gli spettatori seduti tra il pubblico hanno espresso tutto il loro risentimento per il mancato coinvolgimento nelle decisioni della mozione sull’interramento, dei lavori per il sottopasso di corso Isonzo. A far scattare le proteste il mancato interessamento per i lavori nel tratto ferroviario della Seregno-Saronno. «A Baruccana ci sentiamo cittadini di serie B» sono stati i commenti dei presenti. Nel documento votato, il Consiglio si è impegnato a reperire fondi fino a 20 milioni di euro per far partire l’interramento nel tratto di competenza delle Ferrovie Nord nel comune di Seveso. Sicuramente tra i problemi principali quello di trovare le risorse economiche per realizzare l’opera. A rinfocolare le polemiche, tutte interne al Pdl, è arrivata puntuale ieri mattina la conferenza stampa indetta dei tre consiglieri di centrodestra che non hanno preso parte al Consiglio ma sono apertamente in contrasto con le decisioni votate in aula. «È solo l’ennesima manovra per buttare fumo negli occhi alla gente e non realizzare qualcosa di concreto – è stato il commento dei tre consiglieri Marco Mastrandrea, Paolo Sala e Federico Houeis -. Siamo a favore dell’interramento ma la soluzione più concreta e veloce per risolvere i problemi viabilistici della città sono i sottopassi. Perdendo tempo con queste mozioni abbiamo anche perso i finanziamenti che la Regione aveva stanziato per realizzare i sottopassi: una cifra di 8 milioni di euro. Nel progetto per l’interramento comunque al confine con Cesano esiste la realizzazione di un sottopasso».
GIÀ nello scorso autunno la votazione del Consiglio regionale per le grandi opere messe in calendario per tutto il mandato della Giunta Formigoni era stata salutata da una parte della maggioranza (sindaco, Lega Nord e una parte del Pdl) come una presa d’atto importante da parte dell’organo politico lombardo. Visione ben diversa quella espressa dalla restante parte della coalizione del centrodestra (formato dai consiglieri del Pdl Mastrandrea, Sala e Houeis) sostenuti da Roberto Alboni. Conti alla mano per l’interramento, che porterebbe a un sensibile snellimento del traffico cittadino con l’eliminazione dei passaggi a livello, servirebbero secondo alcune stime ufficiali 94 milioni di euro. Cifra di gran lunga inferiore a quella che è stata promessa con un impegno ufficiale del Consiglio comunale.


3 Maggio 2011


VEDANO IL SINDACO REPLICA ALLE POLEMICHE SUL PRESUNTO DIVIETO DELLA PROVINCIA
«Il Pgt? Non è in discussione»
«Non c’è nessuna richiesta ufficiale o formale di annullamento»
di FABIO LUONGO
— VEDANO —
NESSUNA RICHIESTA ufficiale da parte della Provincia di annullare l’approvazione del Piano di Governo del Territorio di Vedano. Anche perché il documento è perfettamente regolare. Lo ha ribadito in modo netto l’altra sera il sindaco Patrizia Lecchi, presentando al consiglio comunale la lettera che ha inviato al presidente provinciale Dario Allevi e al prefetto di Monza e Brianza Renato Saccone, una nota in cui ha «illustrato la procedura seguita per l’approvazione del Pgt».
«Nessuna richiesta di annullamento, ufficiale e formale, è arrivata al Comune dalla Provincia», spiega Lecchi. La giunta provinciale aveva annunciato l’intenzione di chiedere l’azzeramento della delibera con cui l’amministrazione vedanese ha dato l’ok definitivo al Pgt, perché «approvata senza il parere di compatibilità della Provincia». Accusa già respinta al mittente dal Comune, per cui tutte le regole sono state rispettate. Posizione riaffermata dal sindaco nella sua lettera, il cui scopo è «fare chiarezza e fugare ogni dubbio in merito alla procedura seguita per l’approvazione del Pgt di Vedano nella seduta di consiglio del 30 marzo». «Tengo a sottolineare con forza che nessun atto illegittimo è stato commesso, contrariamente a quanto si vorrebbe far credere - scrive Lecchi -, perché all’amministrazione è ben chiaro l’inequivocabile ruolo della Provincia in merito all’obbligo di esprimere un parere di compatibilità col Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, cui è certamente doveroso attenersi». «La delibera di consiglio comunale - continua - riporta tutti i riferimenti normativi, i pareri dei vari enti e le osservazioni della Provincia emerse dal tavolo di concertazione del 21 marzo, che sono state recepite in toto già nella seduta del 30 marzo, in attesa del documento formale. Proprio in attesa del parere del funzionario, il cui contenuto era già stato anticipato e concertato nelle sedi qualificate, il consiglio ha deliberato di approvare le integrazioni al Pgt richieste dalla Provincia e di approvare il Pgt condizionandone l’efficacia alla ricezione del parere provinciale». Parere risultato «in tutto conforme» alle indicazioni date nell’incontro del 21 marzo. Il Pgt era stato cioè approvato e “congelato” fino all’arrivo della determina cartacea della Provincia con le integrazioni richieste da via Tommaso Grossi. «Ciò a dimostrare la volontà di rispettare il ruolo che la legge attribuisce agli enti - conclude Lecchi -. Solo dopo la ricezione formale, il 15 aprile, della determina del funzionario provinciale, in tutto conforme a quanto già inserito nel Pgt, si è avviata la fase dell’efficacia della deliberazione consiliare».


VERANO VERSO LE URNE IL CENTROSINISTRA RIPROPONE IL SINDACO RENATO CASATI
«Ripartiamo dal buon governo»
In lista cinque degli attuali amministratori e sette volti nuovi
di GIGI BAJ
— VERANO —
LA LISTA CIVICA Viviverano si ripresenta all’elettorato con le credenziali di cinque anni di buon governo. Il sindaco uscente Renato Casati, 60 anni, funzionario di banca, ha deciso di ricandarsi alla guida della città per dare continuità e soprattutto stabilità amministrativa in un momento di crisi che non risparmia neppure gli enti locali: «In questi cinque anni - ha sostenuto il primo cittadino - abbiamo amministrato con grande lungimiranza mantenendo ben saldi i piedi per terra. Chiediamo alla città di poter continuare su questa strada di solidarietà e democazia partecipata che abbiamo intrapreso assieme nel 2006».
VIVIVERANO È una lista civica di centrosinistra ben radicata nella società civile della cittadina brianzola. Ne fanno parte infatti esponenti delle associazioni e gruppi che operano nel volontariato: «Abbiamo lavorato con passione ma ci sono ancora molte cose da fare e da parte nostra vi è la consapevolezza di dover continuare questo impegno». La Giunta guidata da Renato Casati ha sempre avuto un occhio di riguardo per il sociale: «Nel nostro programma abbiamo naturalmente inserito l’attuazione delle varie opere pubbliche che abbiamo già progettato e finanziato. Si tratta del belvedere della vecchia chiesa con la sistemazione della scalinata e dell’antico lavatoio, gli orti comunali dietro al cimitero, il parchetto dell’ex cascina San Giorgio, le varie piste ciclopedonali e l’installazione dei pannelli fotovoltaici su tutti gli edifici pubblici». A Viviverano sta molto a cuore il mantenimento dei servizi pubblici ed in modo particolare quelli rivolti agli alunni delle scuole, agli anziani e ai disabili.
«VISTI I TAGLI dei contributi statali e regionali - dice Casati - , bisognerà fare ogni sforzo per mantenere in vita servizi essenziali per sostenere le famiglie e le persone in difficoltà». Continuità e rinnovamento anche tra i candidati al consiglio comunale: «Abbiamo voluto inserire ben sette nuovi candidati che sappiano dare continuità all’impegno e al lavoro portato avanti dagli altri cinque che si è voluto riconfermare nella nostra lista».
VIVIVERANO RIPROPONE candidati ben radicati nella vita sociale della città. In lista cinque amministratori che già nel 2006 avevano fatto parte della squadra vincente guidata da Renato Casati. Si tratta dell’assessore al bilancio Luigi Gerosa, del capogruppo Massimiliano Chiolo e dei consiglieri Massimo Colombo, Antonio Giulio Piacenza e Maria Paola Radaelli. Ben sette le new entry tra cui Maurizio Borgonovo, presidente dell’associazione “Bocia”, e Graziano Dalla Rovere che in passato è stato presidente dei pescatori veranesi. Prima espereinza amministrativa anche per Natalina Drogo, molto conosciuta a Verano per il suo impegno nel Gruppo Missionario e presidente a Seregno del Centro Accoglienza Solidaritè. In lista anche il portavoce del circolo veranese del Pd Claudio Minotti, il vice presidente dell’Avis Gian Piero Novati e il volontariod ell’Avo Dionisio Piovesan. Il più giovane è il trentaseienne Claudio Minotti, il più anziano il sessantatreenne Graziano Dalla Rovere.


Dall’operazione «Infinito» all’aula. Primo round per Natale Marrone
Assolto per porto illegale d’armi, resta in carcere con l’accusa di ricettazione
di STEFANIA TOTARO
— DESIO —
ASSOLTO dopo dieci mesi di detenzione «perché il fatto non sussiste» su richiesta della stessa pubblica accusa, rappresentata in aula nientemeno che dal procuratore capo della Repubblica di Monza Corrado Carnevali.
QUESTA la sentenza decisa ieri dal collegio di giudici del Tribunale di Monza presieduto da Italo Ghitti per Natale Marrone, imputato di detenzione e porto illegale di arma da fuoco nell’ambito della maxinchiesta contro la ’ndrangheta «Infinito» che il luglio scorso ha portato ad una cinquantina di arresti solo in Brianza. Natale Marrone, difeso dall’avvocato Maurizio Gandolfi di Monza, era imputato di avere posseduto una pistola, circostanza che emergeva da alcune intercettazioni dove però, come ha evidenziato nella sua requisitoria al processo lo stesso procuratore capo monzese Corrado Carnevali, si capiva bene che si parlava di un’arma giocattolo. Quindi la pubblica accusa ha chiesto l’assoluzione dell’imputato, decretata poi dai giudici. Natale Marrone non verrà scarcerato perché è ancora imputato di ricettazione nel maxiprocesso che si terrà l’11 maggio al Tribunale di Monza e che, secondo il suo difensore, dovrebbe concludersi con un’altra assoluzione.
Marrone faceva infatti parte dei quattro imputati mandati dal sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano per competenza al Tribunale di Monza perché li aveva ritenuti non giudicabili dal Tribunale di Milano nel maxiprocesso per associazione di stampo mafioso e altri reati ad essi secondo l’accusa collegati. Ma poi in aula era stato lo stesso pm della Dda a fare retromarcia, chiedendo che tutte le quattro posizioni tornassero al Tribunale di Milano.
Così i giudici monzesi avevano deciso di rimandare a Milano il processo nei confronti di Pio e Domenico Candeloro, il primo ritenuto dagli inquirenti braccio operativo nella Locale di Desio di Annunziato Moscato, ritenuto collegato alla cosca Iamonte di Melito Porto Salvo e capo del gruppo di ’ndrine stanziato nel Desiano, oltre che di Natale Marrone e Angelica Riggio (tranne l’imputazione di detenzione e porto illegale di arma a carico di Natale Marrone) in quanto i reati sarebbero comunque legati alla presunta associazione a delinquere di stampo mafioso. Candeloro Pio a Monza era accusato soltanto della ricettazione di un semirimorchio contenente componenti elettrici per un valore di oltre 100mila euro rubato da ignoti nel 2008 a Settimo Milanese, mentre Domenico Pio era imputato di intestazione fittizia di un immobile per eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale e di usura insieme alla sua compagna Angelica Riggio, nonchè di estorsione.


Il comitato contro l’inceneritore presenta le sue ragioni in Provincia
— DESIO — 
IL COMITATO per l’Alternativa al nuovo inceneritore è stato chiamato per un’audizione dal presidente della commissione Ambiente della Provincia, Stefano Avallone.
«RINGRAZIAMO per aver accolto la nostra richiesta - sottolinea Gianmarco Corbetta, portavoce del comitato che da anni si batte per un’alternativa al previsto raddoppio dell’impianto di via Agnesi -. Sarà un’ottima occasione per ribadire anche in sede istituzionale quanto già affermato più volte nel corso dei molteplici incontri pubblici che abbiamo organizzato in Brianza: la pratica dell’incenerimento dei rifiuti è dannosa alla salute dei cittadini, antieconomica e sorpassata».
«Cercheremo di fornire indicazioni sulle alternative, sia in termini di buone pratiche già sperimentate con successo in altre zone d’Italia che di tecnologie impiantistiche di gestione del rifiuto a freddo». Ale.Cri.


ARCORE LA CANDIDATA DEL CENTROSINISTRA PUNTA IL DITO CONTRO LEGA E PDL
Scoppia la «battaglia» dei manifesti
«Possibile siano scomparsi solo i miei?» La replica: «Accuse infamanti»
di ANTONIO CACCAMO
— ARCORE —
ROSALBA COLOMBO, la candidata sindaco del centrosinistra, non ha avuto dubbi sulla mano che qualche giorno fa ha strappato tutti i suoi manifesti elettorali: «i miei non c’erano più, mentre quelli del candidato sindaco del centrodestra non sono stati toccati», aveva denunciato, puntando il dito contro Pdl e Lega Nord.
«Accuse infamanti», le risponde ora Serenella Corbetta, coordinatore cittadino del Pdl: «Nessuno può permettersi di associare tale gesto deplorevole ed antidemocratico a noi, spingendosi a legarlo alla giunta di centrodestra che ha fino ad oggi governato». E poi attacca: «Noi del Pdl conosciamo bene il rispetto della democrazia, l’unica cosa che la sinistra sa fare molto bene è demonizzare l’avvesario».
E una polemica ne chiama subito un’altra. È di ieri la richiesta di dimissioni del sindaco e della sua giunta avanzata da Fausto Perego, consigliere comunale del Pd: «Pdl e Lega hanno fallito - sostiene Perego -. Sono ben quattro i consigli comunali “saltati” negli ultimi due mesi su argomenti fondamentali: piano ex Falck, bilancio di previsione e bilancio consuntivo. A questo si aggiunga l’impossibilità di discutere la delibera per respingere una volta per tutte l’insediamento dell’impianto di betonaggio ed asfalti. E che dire poi delle umilianti celebrazioni del 25 Aprile, senza bandiera italiana e senza l’accompagnamento della banda musicale».
Pronta la replica di Corbetta: «L’attuale giunta ha realizzato in questi cinque anni tantissimi progetti. Noi preferiamo lasciar parlare proprio questi: come l’arrivo in paese dell’Accademia di Brera, i 2,5 milioni di euro investiti per le scuole e i 2,7 per il restauro di Villa Borromeo. Tutto questo lasciando le tasse comunali invariate, nonostante la grave crisi economica degli ultimi anni. Purtroppo in campagna elettorale è facile “dimenticarsi” dei fatti concreti e delle cose positive».


5 Maggio 2011


DESIO
Pedemontana. Accordo con Cesano per la tangenziale
— DESIO —
DA UN LATO I CANDIDATI sindaci, che si sfidano a colpi di proposte per cercare di limitare al massimo il suo impatto sul territorio e “recuperare” i maggiori ritorni possibili per la città.
Dall’altro chi regge adesso il Comune, cioè il commissario prefettizio Maria Carmela Nuzzi, che mette nero su bianco degli impegni, per gli stessi obiettivi. Pedemontana sempre più in primo piano nel dibattito di queste settimane a Desio, forse un po’ a scoppio ritardato però, visto che progetto e cantieri - che qui avranno un’incidenza come in nessun’altra città brianzola fra maxi svincolo, area di servizio e quant’altro - avanzano spediti ed è molto difficile “arginarli”. Nei giorni scorsi, comunque, il Commissario ha approvato una delibera in cui formalizza l’accordo con il Comune di Cesano per una richiesta a Pedemontana di variazione di quanto previsto al confine fra i due Comuni. In particolare, il documento parla «dell’accordo raggiunto con l’Amministrazione Comunale di Cesano Maderno relativo al completamento della tangenziale ovest sul territorio di Desio in luogo di una porzione di strada di arroccamento posta a Nord-Ovest del tracciato di Pedemontana» e «di dare atto che le economie derivanti dalla mancata realizzazione del tratto stradale di arroccamento compreso tra il cavalcavia di via Per Cesano e la galleria artificiale “Cesano Maderno”, dovranno essere assegnate al Comune di Desio per la realizzazione della tangenziale ovest».


7 Maggio 2011


VERANO IN ALTERNATIVA A CENTROSINISTRA E CENTRODESTRA
Ballabio punta sul tris. E lancia una nuova lista
di GIGI BAJ
— VERANO —
A FARE DA TERZO INCOMODO tra i due candidati del centrodestra e del centrosinistra ci sarà l’ex sindaco Giacomo Ballabio che per la terza volta si ripropone alla guida della cittadina brianzola guidando la lista civica “Nuova Verano” nei cui programmi si è riconosciuto anche il movimento “Aria Nuova” del consigliere uscente Paolo Elli. Per il sessantunenne imprenditore veranese (sindaco dal 1997 al 2006 con la lista “Vivi Verano” e negli ultimi cinque anni all’opposizione con la lista “Verano al centro”) si tratta di una sfida esaltante.
«IL NOSTRO PROGRAMMA - spiega Giacomo Ballabio - è di amministrare con attenzione, ponendo sempre in primo piano le persone. Nella lista che mi sostiene si sono ritrovati candidati che hanno a cuore il loro paese. Tutti condividono valori e idee che vogliamo mettere al servizio di Verano. Vogliamo lasciarci alle spalle i giochetti della politica nazionale per mettere ai primi posti i valori più importanti del cittadino: libertà, lavoro, legalità e sicurezza. Puntiamo ad un paese ordinato, sicuro, che garantisca con la qualità e quantità dei servizi offerti un alto livello di attenzione alle esigenze dei cittadini». Giacomo Ballabio conosce molto bene i suoi diretti avversari e punta a ottenere un risultato di prestigio.
Gli obiettivi di “Nuova Verano” sono quelli di garantire la sicurezza dei cittadini, sostenere la famiglia e la persona, progettare responsabilmente il territorio prevedendolo ed utilizzandolo al meglio, in sicurezza e col coinvolgimento della popolazione, favorire il rapporto diretto e trasparente tra amministrazione pubblica e cittadini, istruendo l’U.R.P, valorizzare il volontariato, le associazioni e le realtà educative presenti e infine sviluppare le attività produttive del territorio.
TRA I DIECI CANDIDATI che sostengono Giacomo Ballabio, oltre al consigliere uscente Paolo Elli , ci sono personaggi molto conosciuti a Verano come Leonardo Conte, molto vicino all’oratorio e attivio socio dell’Avis, l’immobiliarista Gianni Inzillo, Giannina Finotto, segretaria del Centro diurno anziani, il farmacista Alessandro Bellotti e l’insegnante di scuola materna Lisa Momentè. Una lista giovane ma con precedenti esperienze amministrative che la rendono molto competitiva: «Abbiamo molta fiducia nei giovani ai quali dovremo affidare il futuro del nostro paese». Questo l’elenco completo della lista “Nuova Verano”: Paolo Elli 1955, Gianna Finotto 1944, Lisa Momenté 1979, Angela Lobasso 1970, Alessandro Bellotti 1970, Leonardo Conte 1977, Gianni Inzillo 1968, Marco Radaelli 1982, Stefano Solan 1978, Marco Toffanin 1977.


VERSO IL VOTO «NON CI INTERESSANO LE POLTRONE MA USCIRE DALLA CRISI»
Sala: «Ripristinare la legalità»
I popolari per Desio puntano su trasparenza, giovani e famiglia
di ALESSANDRO CRISAFULLI
— DESIO —
LA SUA CANDIDATURA è arrivata in extremis, dopo un lungo travaglio. Ma Ambrogio Sala non è certo l’ultimo arrivato. Per esperienza, per conoscenza della città e dei suoi problemi. Cinquantasette anni, dieci da consigliere comunale equamente divisi fra maggioranza e minoranza, un lavoro come tecnico commerciale. È lui il portabandiera dei Popolari per Desio, lista nata dall’ala ex Margherita fuoriuscita dal Partito Democratico, capitanata da Elisabetta dell’Orco. «Ho cominciato nel 1993 nel partito Popolare - ricorda Sala - e oggi mi ritrovo ancora nei Popolari, dopo tutto il percorso fatto. Mi sono rilanciato in questa avventura, non come elemento di rottura ma come motivo di riflessione sulla necessità di far tornare la politica, quella vera: questa è la vera priorità per la città, tornare a un dialogo costruttivo, all’ascolto, alla condivisione, al di là degli schemi rigidi dei partiti. Purtroppo assistiamo a una mancanza di partecipazione corale alle scelte e dobbiamo rimediare a questa situazione». E Sala c’è, con un programma dettagliato e ripreso in diversi punti anche da altre forze politiche: «Dobbiamo iniziare ripristinando la legalità a 360 gradi e si può partire solo da un Comune assolutamente trasparente - dice -. Poi dobbiamo pensare soprattutto a due fasce: i giovani, che devono essere fatti crescere ad esempio attraverso un progetto sportivo di educazione morale, e gli anziani, che devono essere oggetto delle massime attenzioni, e per questo pensiamo alla vecchia casa di riposo trasformata in un centro ad hoc».
CENTRALE, L’IMPEGNO per le famiglie che verrà ben esplicitato nell’incontro del 10 maggio alla Pro Desio di via Garibaldi, ore 21, intitolato «Quali politiche famigliari?»: parteciperanno la senatrice Emanuela Baio e il presidente del Forum delle Associazioni Familiari di Monza e Brianza Cesare Palombi. «Abbiamo un bacino di potenziali elettori molto attento - dice - e contiamo di ottenere un risultato confortante, che ci permetta una rappresentanza significativa in consiglio comunale. Non ci interessano le poltrone ma ci interessa che Desio si rialzi e potrà farlo solo se non torneranno al potere coloro che lo hanno gestito negli ultimi anni, riducendo la città nella condizione che è sotto gli occhi di tutti».


8 Maggio 2011


SEREGNO SOPRALLUOGO NELL’UFFICIO TECNICO IN SEGUITO A DUE ESPOSTI
Fiamme Gialle in municipio. Nel mirino la bozza del Pgt
di MARIO GALIMBERTI
— SEREGNO —
LA GUARDIA DI FINANZA ha varcato l’altro giorno la soglia del palazzo municipale di Seregno e precisamente l’ufficio tecnico comunale di via XXIV Maggio. L’operazione è stata eseguita su ordine del sostituto procuratore Giordano Reggio della Procura di Monza da parte di tre ufficiali del nucleo operativo di Paderno Dugnano.
L’ispezione è stata effettuata in seguito a due esposti, presentati da privati, riguardanti una vasta area che si trova in via Orcelletto, in zona Ceredo e un’altra estensione in via S. Valeria. Le aree in questione sono state rese edificabile nel nuovo Piano di governo del territorio. Gli ufficiali hanno chiesto una copia in formato digitale della bozza del Pgt, che era stata depositata nell’estate del 2009 dal progettista Giorgio De Wolf.
NEI DUE ESPOSTI si parlerebbe di aree rese edificabili dal nuovo documento urbanistico. E’ ormai da tempo che la bozza del piano urbanistico è motivo di dibattito politico, soprattutto da parte dell’opposizione consiliare che chiede venga fatta la massima chiarezza sulla vicenda, mentre il sindaco Giacinto Mariani l’ispezione riguarda solo incidentalmente la bozza del Pgt.
«QUESTO SOPRALLUOGO da parte delle Fiamme Gialle in municipio è l’ennesima dimostrazione - secondo Piergiorgio Borgonovo capogruppo consiliare dell’Udc - che qualcosa non procede nel verso giusto tanto da sollevare dubbi e perplessità e deve essere messa al centro del dibattito». Dell’esposto in Procura si era già parlato nei giorni scorsi in sede di Consiglio comunale. «Di fronte alla procedura operata dalla Guardia di Finanza - precisa Mauro Ballabio, capogruppo del Pd - è doverosa una più attenta valutazione del Pgt. Serve chiarezza e se qualcuno è al corrente di irregolarità nel percorso del Pgt parli, oppure presenti le dovute denunce altrimenti si corre il rischio di passare per complici».


10 Maggio 2011


VEDANO CONFERMATA LA RICHIESTA DI ANNULLARE LA DELIBERA SUL PGT
Provincia contro Comune «Pronti a un’azione legale»
di FABIO LUONGO
— VEDANO — 
LA RICHIESTA formale, da parte della Provincia, di annullare l’approvazione del Piano di Governo del Territorio di Vedano c’è stata, ed è già stata inviata al Comune, tramite fax e posta certificata.
AD ASSICURARLO sono il presidente provinciale Dario Allevi e il vicepresidente e assessore alla pianificazione territoriale Antonino Brambilla, che rispondono così alla giunta vedanese, la quale, con una nota inviata dal sindaco Patrizia Lecchi ad Allevi e al prefetto di Monza e Brianza Renato Saccone, letta anche in Consiglio comunale, ha ribadito la correttezza della propria posizione, facendo inoltre presente che «a noi non è arrivato nulla».
«Continuo a provare stupore per le dichiarazioni a proposito della mancata richiesta di annullamento del Pgt di Vedano da parte della Provincia - dice Brambilla -. Mi stupisco ancor di più se penso che a rilasciarle sono stati proprio il sindaco e l’assessore all’Edilizia». «La richiesta formale di annullamento è stata trasmessa dal direttore del settore Pianificazione territoriale al Comune a mezzo fax e posta certificata il 15 aprile, contemporaneamente al provvedimento di valutazione di compatibilità del Pgt - spiega Allevi -. Mi sento di consigliare al sindaco e al suo assessore di parlare meno coi giornalisti e più con i funzionari per verificare meglio i passaggi amministrativi e leggere finalmente la posta ricevuta».
Via Tommaso Grossi considera «illegittima» la procedura adottata dal Comune per approvare il Pgt, «in quanto priva del preventivo e obbligatorio parere provinciale», e lo ha segnalato con un provvedimento trasmesso all’amministrazione vedanese. Provvedimento in cui la Provincia indica l’intenzione di procedere contro la delibera comunale, riservandosi anche di valutare «eventuali azioni legali a presidio del pubblico interesse».
«I TECNICI della Provincia incontrano per prassi i referenti dei Comuni in riunioni che non hanno alcuna finalità di concertazione e nessun argomento trattato può considerarsi alla stregua di un parere preventivo - sottolinea l’assessore Brambilla -. I pareri della Provincia hanno valore ufficiale solo se espressi attraverso atti amministrativi». Quanto alla conformità del Pgt vedanese al parere espresso dalla Provincia, via Tommaso Grossi si riserva «di valutare nel merito gli atti», «ribadendo comunque - conclude Brambilla - che la procedura seguita dal Comune è palesemente in contrasto con quanto previsto dalla normativa vigente in materia». «Quello che dovevo dire l’ho detto in Consiglio comunale e l’ho ripetuto di persona al Prefetto - replica pacatamente il sindaco Lecchi -. L’amministrazione si atterrà a ciò».


DESIO ON LINE TUTTE LE DETERMINAZIONI DI GIUNTA E GLI ATTI PUBBLICI
L’eredità del commissario: «Massima trasparenza»
di ALESSANDRO CRISAFULLI
— DESIO —
TRASPARENZA: avanti tutta! E’ questo uno degli ultimi, importantissimi, input che il Commissario prefettizio Maria Carmela Nuzzi, che sta traghettando l’amministrazione comunale di Desio verso le elezioni dopo la caduta della Giunta, vuole lasciare in eredità alla città. Un input molto atteso, da quei cittadini e da quei gruppi politici che per mesi, se non anni, l’hanno invocato a più riprese. Lo aveva promesso e, prima di concludere il suo mandato, il Commissario straordinario ha dato indicazioni chiare e operative agli uffici. Per favorire la massima trasparenza, «al fine di rendere visibile a tutti, oltre agli oggetti, anche i testi delle determine adottate dai Dirigenti, così come già avviene per le delibere di Giunta e di Consiglio», ha dato infatti disposizioni affinché d’ora in avanti sul sito web istituzionale del Comune nella sezione ‘delibere e determine on-line’ venga reso disponibile per la consultazione il file contenente il testo completo delle determinazioni. Dove spesso si nascondono informazioni preziose per conoscere come vengono spesi i soldi pubblici e a chi finiscono gli appalti pubblici, sui quali talvolta aleggia un alone di mistero che fa inevitabilmente nascere dei dubbi.Tecnicamente gli uffici comunali Sistemi Informativi e Segreteria Generale erano pronti a questa pubblicazione e già negli scorsi anni il Servizio Comunicazione, responsabile dei contenuti del sito web dell’Ente, aveva chiesto il via libera alla Giunta comunale sulla pubblicazione del testo integrale. Sempre negata, però, dalle passate amministrazioni, per motivi non proprio chiari ed espliciti.
«ORA - SPIEGA IL COMUNE - grazie anche ai chiarimenti ed alle indicazioni sulla pubblicità degli atti contenute nelle linee guida ministeriali sui siti web degli enti pubblici, si è potuto contare su una figura istituzionale sensibile al tema ‘trasparenza’ e pronta a dare l’ok finale che mancava all’avvio della pubblicazione integrale on-line. Ricordiamo che le determinazioni dirigenziali sono gli atti amministrativi attraverso il quali i dirigenti dell’ente locale impegnano il budget a loro assegnato per il raggiungimento degli obiettivi attribuiti dalla Giunta Comunale attraverso la Relazione previsionale e programmatica che accompagna il Bilancio di previsione annuale».
«Diciamola tutta - commenta Claudio Fiore di Lega Padana Lombardia, che da tempo si batte in questa direzione - le giunte precedenti, tutte, non volevano la trasparenza e non davano il via libera. Grandissimi complimenti al Commissario, sperando che questo sia solo l’inizio».


11 Maggio 2011


SEREGNO VOTO UNANIME DEL CONSIGLIO PER FAR LUCE SUL PROGETTO
Lavori in piazza Risorgimento: ok alla commissione d’inchiesta
di GIGI BAJ
— SEREGNO —
UNA COMMISSIONE di inchiesta per fare luce sul lungo e travagliato iter del progetto di riqualificazione di piazza Risorgimento che ha portato alla realizzazione di un parcheggio e di un auditorium interrati. A sorpresa il Consiglio comunale ha votato all’unanimità la proposta avanzata dal capogruppo dell’Udc Piergiogio Borgonovo di istitutire questo team di esperti che dovrà dissipare dubbi e preoccupazioni su un intervento urbanistico che si trascina ormai dal lontano 1999, quando l’allora Giunta di centrosinistra decise di bandire un concorso internazionale per ridisegnare l’area di piazza Rosorgimento: «In dieci anni - ha dichiarato Piergiogio Borgonovo - sono accaduti pasticci ed errori che hanno accumulato ritardi pesantissimi sui tempi di consegna. Un lavoro non certo complicato dal punto di vista prettamente tecnico.
Eppure sono state richieste ben undici perizie supplettive di variante al progetto. Una cifra esorbitante, un ginepraio dal quale l’amministrazione evidentemente non riesce ad uscirne». Pietro Amati del Pd ha smorzato i toni: «E’ dovere dei consiglieri di minoranza verificare come vengono spesi i soldi. La commissione avrà un compito squisitamente amministrativo e non politico». Nei prossimi giorni i gruppi consiliari si ritroveranno per definire l’assetto della commissione: «Tutto è sempre stato fatto alla luce del sole - ha dichiarato il sindaco Giacinto Mariani che nel 2005 ha ereditato il progetto, approvato pochi giorni prima delle elezioni che portarono al ribaltone amministrativo -. Tutti i tecnici esterni (progettisti, direttori dei lavori e commissione di collaudo) furono nominati dalla precedente amministrazione. Personalmente non posso che assumermi la responsabilità politica della vicenda e mi scuso con la cittadinanza se i lavori non si sono ancora conclusi».
SUL PROGETTO di piazza Risorgimento si potrebbe scrivere un libro contenente luci e ombre di un intervento edilizio-urbanistico che, diventato di fatto un argomento di discussione politica, ha spaccato in due la cittadinanza. Il progetto inizialmente prevedeva soprattutto la costruzione nel centro della piazza di un mega palazzo municipale (progettato dal portoghese Alcino Southino) che non piaceva non solo alla Lega, che propose anche un referendum popolare, ma anche ad alcune componenti dell’allora maggioranza di centrosinistra. Tra ridimensionamenti, verifiche e revisioni, i lavori, per un importo di 14 milioni di euro, iniziarono nel 2005. Niente palazzo municipale, sostituito da un auditorium sotterraneo.


SEREGNO DODICI SCUOLE ESAMINERANNO I RECENTI PROGETTI DI VIABILITÀ IN BRIANZA
Pedemontana diventa materia di studio
— SEREGNO —
LA PEDEMONTANA e la viabilità in Brianza diventano materie di studio e di approfondimento per gli studenti dell’Itc Primo Levi. Nei giorni scorsi nell’istituto seregnese ha preso il via il progetto “La strada che fa scuola”, promosso dal Creda di Monza con il finanziamento della Fondazione Cariplo. Interessati a questo progetto gli studenti della classe IV Q geometri: «L’obiettivo di questo progetto - ha dichiarato la professoressa Fiorella Brambilla, docente di materie giuridiche nella scuola che ospita i futuri geometri - è di approfondire i temi legati alla mobilità e alle scelte partendo dall’analisi della tanto discussa Pedemontana. Il progetto pilota coinvolge 12 scuole superiori situate nei comuni attraversati dal percorso della prevista strada a scorrimento veloce che taglierà in due il territorio. Nonostante Seregno non sia direttamente interessata al progetto, moltissimi dei nostri studenti provengono dai vari comuni che saranno attraversati dall’arteria e quindi sonoi potenzialmente interessati dall’opera». Il progetto si articola su quattro incontri finalizzati alla ricostruzione del processo che ha portato all’attuale configurazione del progetto dell’Autostrada Pedemontana: «L’obiettivo è capire il profilo degli attori principali che hanno contribuito al processo (società pedemontana, comuni, associazioni ambientaliste, comitati cittadini) e quali le motivazioni che ognuno di loro sostiene».
Gigi Baj

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