La Brianza nel mirino di Silvio

giovedì 7 aprile 2011 | ,



Publichiamo un interessante articolo apparso il 5 Aprile 2011 su ItaliaOggi, che si occupa delle imminenti elezioni amministrative nei comuni della Brianza.


La Brianza nel mirino di SilvioBerlusconi vuole vincere ad Arcore e dintorni e sceglie gli uomini
di Giampaolo Cerri

Alla fine anche qui conta Silvio. Nelle elezioni comunali che interessano alcuni importanti centri della Brianza monzese, a Nord di Milano, da Arcore a Desio, da Varedo a Vimercate, Silvio Berlusconi pesa moltissimo e non solo per quel nome sui simboli elettorali capace di drenare consenso un po' dappertutto. Il Cavaliere ha personalmente incontrato, domenica 27 marzo, il candidato a sindaco arcorese, Enrico Perego, leghista, in quel di Villa San Martino. Ad accompagnarlo, l'onorevole Elena Centemero, la 42enne docente di latino e greco nei licei, che il premier volle in Parlamento tre anni fa, secondo i maligni perché era stata insegnante dei suoi figli.
La Centemero, che dal luglio scorso, coordina il Pdl in Brianza, avrebbe verificato tutte le candidature con il presidente del Consiglio, anche per battere i mal di pancia interni degli ex-aennini e per mettere in riga le due anime ex-forziste degli Azzurri del '94, quelli vicini al ministro Paolo Romani, e quelli detti formigoniani, piuttosto forti in quest'area lombarda e non solo perché storica zona di radicamento ciellino.
La professoressa ha anche il compito di tenere a bada gli appetiti leghisti che, fra politiche e regionali, hanno raccolto un livello di consenso mai raggiunto in questa terra, che sarebbe pure quella di Alberto da Giussano, l'icona storica dei leghisti. Qui, per anni, l'eredità della Balena bianca, divisa fra Forza Italia e Margherita, aveva fatto la differenza: a giunte di centrodestra, col rinforzo di An, si opponevano, a Paderno come a Giussano, amministrazioni di centro-sinistra, supportate dai Ds.
Ora però che il vento del Nord è tornato a soffiare impetuoso (oltre 90mila voti a Monza e Brianza pari al 24,4 dei consensi nelle regionali di un anno fa) il partito di Umberto Bossi, che ha il suo uomo di punta nell'amatissimo sindaco di Seregno, Giacinto Mariani, vuole i suoi nei comuni da rinnovare, minacciando corse in solitaria. A Varedo, la Centemero ha dovuto addirittura cambiare candidato pidiellino, Diego Marzorati al posto di Fabrizio Figini, per avere il placet dei lumbard, mentre a Vimercate, provocando la rivolta del Pdl locale, la professoressa ha detto sì al leghista Elio Brambati.
A preoccupare la coordinatrice è invece Desio, città che ha visto sciogliersi il consiglio comunale eletto un anno fa, per il contraccolpo dell'inchiesta sulle 'ndrine calabresi in città e sui loro rapporti con il Pdl locale, inchiesta che va a processo domani a Monza per una serie di reati “minori”, stralciati dal procedimento-madre che si terrà a Milano in maggio. Una vicenda, questa, che era costata l'incarico di all'assessore regionale all'Ambiente e coordinatore provinciale del partito, Massimo Ponzoni, proconsole formigoniano in Brianza e mister preferenza con 11mila voti alle regionali.
A sbrogliare la matassa di Desio è stato mandato un desiano doc, l'ex-giornalista Renato Farina, l'agente Betulla del Sismi di Niccolò Pollari, che sta cercando di trovare la quadra imbarcando l'Udc, per tenere botta, almeno al primo turno, alla candidatura in solitaria della Lega. Ma, a poco più di un mese, un nome non c'è.
Delle tensioni a destra non pare avvantaggiarsi il Pd, che non riesce a scuotersi da una crisi profonda, documentata anche di recente dall'abbandono della storica senatrice brianzola, Emanuela Baio, passata ai rutelliani. Il partito, governato dal mancato presidente provinciale Gigi Ponti, le sta provando tutte, fino ad affidare la segreteria del capoluogo, a un industriale molto noto, Marco Sala, socio della ItalSilva di Seregno, famosa per il suo antico sapone di Marsiglia.
Il partito di Pier Luigi Bersani, oltre alla concorrenza con dipietristi e rossoverdi di Sel, sta temendo un'ulteriore erosioni di voti ad opera dei grillini, piuttosto aggressivi sul tema dell'ambiente, che la bolla speculativa dell'immobiliare, abbattutasi sulla Brianza con cubature pauliste, ha reso incandescente.

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