Rassegna: Il Cittadino del 5/3/2011

sabato 5 marzo 2011 | ,



Rassegna Stampa redatta da SEL - Cesano Maderno con le principali notizie relative alla nostra Città in edicola oggi, Sabato 5 Marzo 2011, sul Cittadino - Valle del Seveso.


Parco senza muro. La gente dice no. Idea che non piace
Bocciata senza appello l'ipotesi della Giunta «Valenza storica, protegge giardino e utenti»

La proposta della giunta Romanò di sostituire il muro di cinta del parco Borromeo con una cancellata e di creare un attraversamento per le biciclette, illustrata dal vicesindaco Fabrizio Bonafede la scorsa settimana, sta Suscitando grande scalpore in città, anche tra i più fedeli frequentato del parco. Bonafede ha spiegato che: «Il muro del parco Borromeo nasconde le bellezze del giardino; in accordo con la Sovrintendenza, pensiamo di sostituirlo con una cancellata ed a metà del percorso di via Garibaldi stiamo valutando l'apertura di un nuovo accesso, percorribile alle biciclette».
Il parco è frequentato ad ogni ora del giorno da giovani mamme, studenti, anziani, sportivi, giovani che lavorano e decidono di passarvi la pausa pranzo.
IL MURO PROTEGGE DA RUMORI E SMOG
L'idea di fondo, tra le persone intervistate, è che il muro sia parte integrante del paesaggio e che sia un valore aggiunto di cui non privarsi. «Sostituire il muro? No, assolutamente - commenta Elena Bottacin - aiuta a contenere i gas di scarico e il rumore del traffico. Con l'apertura di un passaggio per le biciclette potrei anche essere d'accordo, ma non vorrei che sia preludio ad altre cose, se uno vuole le giostrine per i bambini le trova al parco Arese».
Anche Giorgio Garbari apre alla biciclette: «Bisognerà però vigilare seriamente». Rina Romanò sottolinea la valenza storica del muro, la cui mancanza cambierebbe il volto al parco: «Quel muro è salutare - commenta - distoglie lo sguardo da quanto c'è fuori. Questo è il giardino zen di Cesano Maderno, ci sono angoli che ti permettono di staccare la spina e ricaricarti, di lasciare i prtìblemi per un attimo all'esterno, il muro è parte integrante di questo». Elisa Rigo è preoccupata: «Io vengo da qui oltre 50 anni e non posso immaginarlo in altro modo, il giardino è un oasi in cui camminare. Togliere il muro sarebbe l'inizio di un degrado». Chi abita attorno al parco considera il muro come un qualcosa che garantisce privacy al suo interno, è il parere di Silvia e Rita Cermenati, contrarie anche al passaggio delle biciclette. All'ora di pranzo i vialetti si popolano di studenti del vicino istituto dei Fratelli Maristi. Nonostante la tenera età hanno le idee ben chiare: «No, l'idea non ci piace. Il muro dà al parco qualcosa in più» commentano in coro Daniele Cesarini, Nicolò Monti, Davide Berrà e Riccardo Magni. Non vive più a Cesano ma qui è nato Fausto Brambilla: «Non ha senso, sarebbe una violenza visiva. Devono fare le manutenzioni? Che le facciano. Sono invece contrario anche alle bici. Chi ci dice che poi i ciclisti non scambino tutto il parco per una ciclabile?». 


E IL ROSETO? CHE FINE FAREBBE?
Matteo Magni, invece, dà un consiglio: «Maggiore visibilità? Che facciano una seria cartellonistica stradale». Voci fuori dal coro quelle di Giorgio Alienti e Giovanni Donghi, che però non nascondono perplessità sulla civiltà delle persone. Anna Bondarenko e Tatiana Zanozina sono straniere, e non vogliono esprimersi sul valore storico, ma fanno notare: «Abbatterlo? Lungo via Garibaldi potrebbero anche farlo, ma su quello di via San Carlo crescono delle rose meravigliose, sarebbe un delitto».
E PER LE BICI?
In questo caso i pareri sono contrastanti, ma in ogni caso i visitatori del parco vogliono che sia mantenuta la caratteristica odierna: luogo tranquillo e riservato i, senza rumori.
Gionata Pensieri


L'INTERVISTA GIUSEPPE TOTARO
«Di stucco, cosa fuori dal mondo»

«Abbattere il muro di Parco Borromeo per rimpiazzarlo con una cancellata o addirittura farci un accesso ciclabile? Sono rimasto di Giuseppe Tataro stucco, è una cosa ex assessore fuori dal mondo». all'Ecologia Parola di Giuseppe
Totaro, ex assessore ai Lavori pubblici e all'Ecologia, che dopo mesi di silenzio, torna a far sentire la propria voce. In una rapida intervista ci spiega come le priorità siano altre. Insomma la proposta del vicesindaco Fabrizio Bonafede proprio non le è piaciuta? Leggendo gli articoli non volevo crederci, ma avuta conferma dagli amici che hanno partecipato alla commissione territorio, non posso che trovare assurda un'idea del genere, insomma come si può pensare di abbattere un muro del Settecento, per metterci una cancellata? Invece del percorso ciclabile cosa pensa? Rispondo con un numero: sei. Sono le entrate attualmente esistenti, perché bisogna farne altre due e oltretutto ciclabili? Le priorità sono altre. A cosa si riferisce? Durante il mio mandato è stato redatto un progetto firmato dalla Fondazione Minoprio e dall'Istituto di patologia vegetale dell'Università degli studi di Milano, in cui si stabilivano le azioni per interrompere la moria di piante, causata da un cancro che altrimenti in vent'anni ucciderà tutti i carpini del parco. Ho persino lasciato 150mi-la euro, come punto di partenza per chiedere un finanziamento ad altri enti, e secondo tabella di marcia del progetto i lavori dovevano iniziare l'autunno di due anni fa. Invece nulla e anzi si pensa ad abbattere il muro».
Cristina Marzorati


ORA LA GIUNTA FRENA SULL'IPOTESI
Il sindaco: «Si tratta di idee, ancora da vagliare»

«Si tratta esclusivamente di un'idea, uno dei tanti punti inclusi nel Documento di piano del Pgt, un'ipotesi avanzata nei momenti di confronto, ancora da vagliare». Così il sindaco, Marina Romanò, in merito all'apertura di un nuovo ingresso a Parco Borromeo, un collegamento ciclabile tra le vie San Valentino e Garibaldi, abbattendo parte del muro di cinta. In pratica una vera e propria rivoluzione, visto che da sempre vige il divieto d'accesso in bicicletta al prestigioso polmone verde. «I cesanesi devono capire - sottolinea Romanò - che il Documento di piano mette nero su bianco le intenzioni, le ipotesi, ma prima che diventino realtà, ci vogliono tempo e progetti. É il caso dell'attraversamento ciclabile nel parco, una delle tante possibilità finita sul tavolo della discussione, con l'idea di
valorizzare il palazzo e il suo parco e di aprirli sempre più verso l'esterno. Parco Borromeo e la dimora ci stanno particolarmente a cuore, tant'è che, come per il Villaggio Snia, questa zona avrà un piano nel piano, uno studio approfondito e particolareggiato che include anche cambiamenti da discutere insieme». Oltre al percorso ciclabile, che durante la commissione territorio si è ventilato percorribile solo con la bici spinta a mano, il rinnovo di Parco Borromeo passa anche da una nuova recinzione, dove questo sarà possibile e in accordo con la Sovrintendenza alle Belle Arti: una cancellata al posto del muro di cinta, rendendo così visibile all'esterno fontane, vialetti alberati e suggestive aiuole fiorite.
Cristina Marzorati


Volontari contrari: così è più tranquillo
Ambrogio Borgonovo: «Protegge dall'inciviltà, che non ha limite»

I volontari del Parco Arese Borromeo non hanno accolto con favore la proposta avanzata dalla giunta Romanò sull'abbattimento del muro che delimita il giardino di delizia cesanese per sostituirlo con una cancellata. Sostituire il muro non significherebbe portare all'interno più persone, o rendere più visibili le bellezze della nostra città - commenta Ambrogio Borgonovo, tra i volontari l'unico presente già 16 anni fa quando il gruppo venne fondato - togliere il muro porterebbe secondo me solo gas di scarico. D muro protegge quello che c'è all'interno, che dev'essere custodito dall'inciviltà delle persone, che purtroppo non ha limite». Il volontario esprime preoccupazione, un cancello permetterebbe a chiunque di abbandonare rifiuti nel parco, gettandoli "comodamente" dai marciapiedi, pratica quanto mai diffusa. «Fino ad ora non abbiamo mai avuto grossi problemi, il parco è un luogo molto tranquillo, lo frequentano soprattutto anziani, bambini e giovani mamme - spiega Borgonovo - queste persone sono molto attente a non sporcare per terra, rispettano ed apprezzano il nostro lavoro». Il gruppo di volontari è stato fondato 16 anni fa dall'architetto Oscar Greco, a quattro anni dall'apertura al pubblico del giardino e delle sue bellezze. All'ora i volontari erano circa 25, a cui si aggiungevano altrettante persone tra ex Carabinieri ed Alpini. Il gruppo si occupava solo di vigilanza, essendo la manutenzione del verde affidata ad una società di Seveso. Oggi il gruppo si è assottigliato, i volontari sono una decina e si occupano anche di curare le piante: «Alcuni di noi vengono anche da fuori Cesano, il giardino e tutto il complesso sono così belli da attirare anche persone che a Cesano altrimenti non verrebbero».
Gionata Pensieri


Vivere «È Giardino di delizie, la muratura va conservata»

L'associazione Vivere il Palazzo ed il Giardino Arese Borromeo ha nel proprio statuto l'impegno a salvaguardare la dimora storica in ogni suo aspetto storico, architettonico ed artistico. «Trattandosi di un manufatto legato da sempre alla storia del giardino barocco cesanese - commenta il presidente Corrado Mauri - questa previsione ci lascia molto perplessi, tenuto conto del fatto che si tratta per lo più di un' opera in muratura originale del XVII secolo e quindi parte autentica ed integrante del complesso di Palazzo Arese Borromeo, degna di conservazione». Mauri ribadisce poi che il soggetto di cui si parla non è un parco, ma un giardino storico, o "Giardino di delizie", che per definizione è chiuso: «Aprirlo significa anche cambiarne la funzione, ma non ne vediamo la necessità. Il giardino storico cesanese è uno dei pochi rimasti, tra l'altro è tuttora funzionante». L'associazione ha già richiesto un incontro chiarificatore con l'amministrazione comunale, per comprendere meglio la natura del progetto, fornendo da subito il suo contributo in merito: «Vogliamo capire se c'è un progetto concreto presentato alla Sovraintendenza - conclude Mauri -mettendo nel contempo a disposizione tutta la nostra competenza e passione sulla seicentesca dimora Arese Borromeo».
AMICI DEL PALAZZO
La notizia coglie impreparati anche i vertici dell'associazione Amici del Palazzo e del Parco Arese Borromeo: «Non siamo stati informati - commenta la presidentessa Francesca Torso - Mi sembra strano che vogliano sostituire un muro che ha una sua forte ed evidente valenza storica. Prima di esprimerci dovremmo capire cosa intendono fare. Sicuramente, nel caso ci sia un serio progetto, faremo la nostra parte offrendo la nostra collaborazione».
Gionata Pensieri


LEGGENDA O VERITÀ?
La recinzione fatta coi sassi del Seveso

Leggenda o verità? Al muro che delimita il Parco Borromeo, secondo i volontari del Parco, alcuni dei quali si dilettano nello studiare la storia del luogo in cui prestano servizio, sarebbe stato realizzato con sassi che provengono dal letto del fiume Seveso. Questi semplici sassi sono strettamente legati a Cesano Maderno, perchè sarebbero stati raccolti su commissione della famiglia Arese Borromeo dai giovani cesanesi, durante i periodi in cui non erano impegnati a scuola o al lavoro. Ironicamente chi racconta questa storia dice: «I nobili hanno sempre lavorato molto per Cesano Maderno».
Gionata Pensieri


IL CASO/UNO
Assp corre ai ripari: 5mila euro per fermare i ladri di tombini

Circa cinquemila euro per fermare la lunga mano dei ladri-teppisti. É un importo di tutto rispetto quello speso da Assp per posizionare chiusini antifurto al posto dei tombini rubati. All'apparenza sono identici a quelli normali ma in realtà sono "imbullonati": il malintenzionato riesce a sollevarli (un'accortezza pensata per gli operai in caso di pulitura e manutenzione del pozzetto), ma non a prelevarli e così il tentativo muore sul nascere. Il provvedimento ha portato alla chiusura di una dozzina di buchi aperti in diversi punti del territorio, in particolare nell'area industriale a ridosso della superstrada Milano-Meda, dove nelle scorse settimane è entrata in azione la banda della ghisa: furfanti che rubano caditoie, molto probabilmente sollecitati da una richiesta precisa.
Cristina Marzorati


IL CASO/DUE
Via De Medici, qui un tavolo permanente che può fare scuola

Il caso limite della convivenza tra cittadini e vandali si è raggiunto in via De Medici a Molinello, dove per rispondere alla richiesta di sicurezza degli abitanti, il sindaco ha istituito un tavolo permanente tra pubblica amministrazione, forze dell'ordine e famiglie della zona. L'esito è stato un miglioramento delle condizioni della via, un pattugliamento costante di polizia locale e carabinieri e ora l'obiettivo è la riapertura del parco della Baruccanetta. «Siamo disposti - dichiara Pietro Crotta, presidente del Comitato San Pio X - a rimboccarci le maniche e a contribuire alla nuova apertura del giardino pubblico. Felici dell'ottima collaborazione raggiunta in particolare col sindaco, puliremo i vialetti, sistemeremo le panchine, tutto per riavere un luogo d'incontro fondamentale».
Cristina Marzorati


Un rione sotto tiro. Liate scrive lettera ai vandali: «Basta!»
Nel mirino da mesi, i volontari dell'area feste del parco lanciano un appello a chi crea danni

"Caro vandalo ti scrivo, magari ti penti un po'". Hanno usato il "metodo Lucio Dalla" i volontari del Rione Lia-te, per cercare di avere un contatto col gruppo di teppisti che da tre mesi sta prendendo d'assedio il prefabbricato-cucina nel parco del Liate, punto d'appoggio per feste e manifestazioni. Stanchi di dover fare i conti con fabbro e vetraio, gli esponenti all'associazione hanno deciso di scrivere un'accorata lettera direttamente ai vandali. La missiva, affissa all'ingresso della struttura, invita i delinquenti a smetterla, perché tutto quello che rompono ricade sulle tasche dei volontari. «Negli ultimi tre mesi il Parco è stato oggetto di gravi danni da parte vostra - si legge nello scritto - danni ricevuti "gratuitamente", senza alcuno scopo, dato che nei prefabbricati presenti non c'è nulla da poter rubare!!! É stata di nuovo la passione che ci accomuna a farci lavorare nel nostro tempo libero, per riparare i vostri darmi: finestre sfondate, porte forzate, vetri in frantumi, serrature rotte. Riteniamo che siano scherzi davvero di cattivo gusto, oltretutto a carico di persone che non meritano ciò. Verranno presi provvedimenti seri. Resta comunque in noi la speranza che questi deplorevoli episodi non si ripetano più e che dopo questa comunicazione la smetterete di divertirvi così». Prima di arrivare a questo gesto estremo, gli esponenti del "Rione Liate" hanno persino avuto compassione dei furfanti. «Poco dopo Natale, in cucina avevamo trovato bottiglie di birra vuote e resti di cibo - racconta Pinuccia Fumagalli presidente del sodalizio - pensando fossero dei disperati, affamati, senza tetto, avevamo persino lasciato del prosciutto e pane nel frigo, ma la seconda e la terza volta non è stato mangiato nulla, il passaggio ha lasciato solo vetrate rotte, porte divelte, serrature forzate. Questo significa che non si tratta di poveretti in cerca di un tetto e un boccone per riempire lo stomaco, ma di delinquenti che si divertono a distruggere, creando un grave danno». La speranza dei volontari è che la lettera arrivi dritta al cuore dei teppisti e l'onda distruttiva si fermi al più presto. La costanza dei danneggiamenti, tre in altrettanti mesi, potrebbe portare a pensare che i vandali del Parco della Baruccanetta di via De Medici, chiuso da tempo, abbiano spostato noia e rabbia in via Dei Mille, distruggendo tutto quello che capita a tiro nel tranquillo giardino pubblico al servizio del quartiere Liate.
Cristina Marcorati


ONDATA DI DANNI
Il sindaco: «Più controlli, intollerabile»

Una sinergia tra forze dell'ordine e un pattugliamento specifico della polizia locale quartiere per quartiere. Così il sindaco, Marina Romanò, risponde affondata di furti, tombini rubati, e vandalismi, distruzioni nel Parco del Liate. Se in via De Medici è finalmente arrivata la tranquillità, in altre partì della città i disagi continuano. «Per via De Medici -sottolinea il primo cittadino - sono soddisfatta della collaborazione avviata con i residenti, il tavolo di confronto si sta dimostrando ottimale. Ho intenzione di allargare il dialogo coinvolgendo anche i giovani che si ritrovano lungo la strada».Al Liate inveceivolon-tari del comitato di quartiere non capiscono chi negli ultimi mesi abbia preso di mira il prefabbricato-cucina. «Unanoti-zia di cui vengo a conoscenza solo ora (giovedì 3 marzo), se i cittadini avessero bisogno, basta inviarmi una mail». Da non dimenticare il caso tombini. «Tutti questi episodi sono lo specchio di un'insofferenza dovuta alla crisi, atti comunque intollerabili».
Cristina Marcorati


SANZIONE
Sosta vietata per Ceccarello: «Multa giusta»

Dopo il sindaco Marina Romanò, multata per aver parcheggiato nell'area pedonale di piazza Arese, un altro esponente di maggioranza si dimentica del Codice della strada. Daniele Ceccarello, "Un futuro Cesano", dovrà pagare 80 euro per aver posteggiato la sua Alfa Mito su un marciapiede di via Como. L'infrazione è stata riscontrata da una pattuglia della polizia locale e Ceccarello l'ha accettata di buon grado, lui che non più tardi di un paio di settimane fa dai banchi del consiglio comunale aveva tuonato: «A San Bernardo dei vigili non si vede nemmeno l'ombra». Sulla sua pelle ha riscontrato che gli agenti sono operativi, eccome. «Non ho mai dubitato dell'operato dei vigili e la multa è giusta: avevo parcheggiato sul marciapiede. Ho poi colto l'occasione per invitare gli uomini in servizio a effettuare un medesimo controllo alle spalle di piazza Esedra, dove c'è sempre una brutta concentrazione di macchine sullo spartitraffico».
Cristina Marcorati


«SEGNATA» LA CARROZZERIA
Automobili danneggiate, due consiglieri nel mirino

Torna in auge la brutta moda di rigare le auto. Nell'arco di un paio di settimane, ironia della sorte, due consiglieri comunali si sono ritrovati la vettura rigata. Un male comune, condiviso da Andrea Copreni, giovane esponente del Pdl, e Pietro Nicolaci, capogruppo Pd. «Lo scorso Natale la mia Toyota era stata danneggiata con un cacciavite o qualcosa del genere - si racconta - ma allora l'auto era già rovinata, di recente l'ho sistemata spendendo molti soldi e dopo l'ultima seduta di consiglio comunale, ecco la brutta sorpresa: un graffio lungo tutta la fiancata. Un ge-
sto politico? Non penso, è solo teppismo». Condivide la stessa linea anche Nicolaci. La sua autovettura, un' Opel Zafira, è stata danneggiata una mattina, mentre era parcheggiata vicina al posto di lavoro; lui è preside della scuola media Salvo D'Acquisto dove oltretutto si tiene il consiglio comunale. «Sarà successo un paio di settimane fa - dichiara tranquillo - mi hanno danneggiato tutto il cofano, evidentemente non è stato un incidente, ma un gesto consapevole».
Cristina Marcorati


Opere, stazione «pigliatutto»
Nel piano triennale, per l'anno in corso, grossa fetta al nuovo scalo Prevista la riqualificazione delle scuderie di palazzo Borromeo

Quindici milioni e 500mia euro da spendere in tre anni in opere pubbliche. Impossibile parlae d' interventi che cambieianno la fisionomia della città, le arie a bilancio sono troppo ridotte all'osso. Nel piano triennale2011-2013 firmato dall'assessore Luca Bonfanti ci sono soprattutto migliorie nelle scuole, progetti volti alla valorizzazione del patrimonio storico e una nuova organizzazione degli spazi comunali.
NELL'ANNO IN CORSO
Nel 2011 si spenderanno poco più di 2 milioni di euro e la fetta principale è destinata all'intercambio ferroviario con un milione e 50 milioni euro per interventi prettamente tecnici nella zona della nuova stazione. Altro capitolo importante sono 205mila euro per la cura e la manutenzione delle stame del Parco Borromeo. «Il 50 per cento dell'importo - ha spiegato Bonfanti - è stato finanziato dalla Fondazione Cariplo e richiesto inizialmente per realizzare la caffetteria in un'ala del palazzo» progetto avviato dalla giunta Vaghi, ma accantonato dall'amministrazione Romanò.
Restando in tema di patrimonio storico nei prossimi dodici mesi si spenderanno 200mila euro per la progettazione del recupero delle scuderie del Palazzo, intervento che poi vedrà la luce a partire dal 2012 con l'avvio del cantiere per una spesa di due milioni e centomila euro. «Più che della rinascita delle scuderie - ha sottolineato Luciano Rovelli "ViviCesano" -abbiamo bisogno della sistemazione delle strade, sono un disastro». «Capisco - ha replicato Bonfanti - ma anche in questo caso, come per le stame, la cifra totale è coperta al 50 per cento della Fondazione Cariplo, se non iniziamo con la progettazione nel 2011, rischiamo di perdere il finanziamento». Nei prossimi mesi si spenderanno poi 190mila euro proprio per la sistemazione delle strade e la realizzazione del nuovo parcheggio della stazione, mentre ammonta a 109mila euro la spesa per rifare il tetto della scuola elementare di via Col di Lana a Binzago: il problema delie infiltrazioni aveva scatenato una protesta di genitori e alunni e il trasferimento di questi in una nuova classe. Nel 2011 si realizzerà anche la ciclabile di collegamento tra la Sacra Famiglia e la nuova stazione, si concluderà anche il cantiere in via Friuli al Villaggio Snia con l'abbattimento del muro di via Vicenza e la costruzione della rotatoria definitiva all'intersezione con via Biulè.
Per gli altri due anni previsti dal piano triennale, 2012 e 2013, si prospetta la sistemazione di alcune scuole come la Salvo D'Acquisto, la media di via San Marco a Molinello, mentre nel 2013 arriveranno invece la palestra per l'elementare Borghi, la sistemazione della viabilità del cimitero e la riqualificazione di via Anna Frank a Cassina Savina.
Cristina Marzorati


LETTERA IN REDAZIONE
Nuova stazione e parcheggio, pochi posti, scelta di risparmio? Ma i servizi sono irrinunciabili

Sono un cittadino di Cesano e scrivo questa lettera, dettata solamente dal buon senso, senza nessun fine politico, ma semplicemente per descrivere un mio disappunto. Sono rimasto veramente sconcertato leggendo l'articolo "Nuova stazione per metà giugno" su "Il Cittadino" del 26 febbraio scorso. Non concepisco la costruzione di un nuovo parcheggio che dovrà servire la linea per Milano, la futura linea Seregno-Malpensa, i vari uffici e negozi, la scuola materna, le scuole, il Bingo, i residenti con un totale di ben... 130 (100 in via Copernico) posti auto, quando oggi, senza stazione, giornalmente sono parcheggiate 100/120 auto.
Se questa è una scelta dettata dalla mancanza di soldi, allora conviene mettere po' di ghiaia e aspettare tempi migliori per poter sviluppare un progetto che soddisfi uno sviluppo vero di Cesano, tanto più che leggendo l'articolo nella pagina seguente, sul Pgt, l'amministrazione comunale prospetta un grande centro pedonale sino all'ex Pietro Secondi. L'idea è molto lungimirante ma... le macchine dove le parcheggiamo? Poi non comprendo come questo progetto sia stato proposto da una lista "Vivi Cesano", che dovrebbe proporre idee e progetti che stimolino lo sviluppo della nostra cittadina. Il vecchio progetto che prevedeva un piano interrato aperto e un piano a livello strada mi sembrava abbastanza buono e rispettoso del verde, perché è stato messo da parte? Se è solo una questione di finanze penso proprio che siamo sulla strada sbagliata. Non ci si può sempre nascondere dietro il paravento della mancanza di soldi e non si può pensare di risparmiare su opere che per decenni influenzeranno il vero sviluppo della nostra città; pensiamo al detto "chi più spende meno spende"; l'esperienza di Piazza Procaccini non ha insegnato niente? Le Ferrovie Nord hanno speso la bellezza di 4.600.000 euro per costruire una stazione molto discutibile ed ora, per costruire un parcheggio che deve servire la stessa, sono disposti a pagare solo 180.000 euro? E la Regione non sovvenziona più i parcheggi? Se vogliamo usare un po' di buon senso e vogliamo veramente cambiare l'attuale tendenza di creare solo una città dormitorio, cerchiamo di sviluppare delle strutture che stimolino gli operatori a creare nuovi punti vendita e per far ciò prendiamo come esempio altre realtà che sono riuscite a stimolare l'apertura di nuovi negozi e specialmente punti ricreativi all'aperto. Possibile che a Cesano vi siano soltanto banche, immobiliari e assicurazioni? Secondo me le spese a cui non si può rinunciare, per rendere vivibile una città, sono quelle inerenti ai servizi, alle infrastrutture, all'ordine pubblico e specialmente alla pulizia (molto discutibile a Cesano). Mi auguro che questa lettera serva a sensibilizzare l'anmiinistrazione comunale e l'opinione pubblica, sperando che prevalga il buon senso.
Piero Strada


Il 9 marzo
Incontri Pgt si parte dal «Disarò»

Il primo appuntamento tra amministrazione e cittadini per discutere di Piano di governo del territorio è in programma mercoledì prossimo, 9 marzo, alle20.45 all'auditorium "Paolo e Davide Disarò" in piazza monsignor Arrigoni. Tra i temi trattati ci saranno di sicuro l'area pedonale e parco Borromeo. Lunedì 14 marzo alle20.45 il primo cittadino, Marina Romanò, e tutta la giunta saranno alla scuola elementare Maria Montessori in via Riccione al quartiere Villaggio Snia. Qui nel Pgt si ventila il recupero delle grandi aree dismesse e anche la creazione di un'area pedonale nel nucleo storico.
Cristina Marzorati


BONFANTI ANNUNCIA LA SISTEMAZIONE
L'ex scuola Fermi, grande casa per molti

L'ex scuola media Enrico Fermi diventerà sicuramente il "tormentone" dei plessi scolastici. Il sentore si era avuto in consiglio comunale, ora la prova è arrivata durante l'ultima commissione territorio in cui l'assessore ai Lavori pubblici, Luca Bonfanti, ha presentato il piano triennale delle opere. «Per una spesa dì un milione e 260mila euro riqualificheremo l'istituto - ha spiegato - riorganizzando gli spazi e facendo convivere sotto lo stesso tetto Unitre, associazioni e polizia locale. Quest'anno investiremo più di centomila euro nella progettazione». Partendo da questo spunto Pietro Nicolaci, capogruppo Pd e dirigente del comprensivo D'Acquisto-Galilei, ha chiesto quali siano le soluzioni future per l'elementare King. «Propongo - ha sottolineato - di spostare l'istituto professionale Ciofs, che occupa parte dell'elementare, alla "Fermi" utilizzando al mattino gli spazi che al pomeriggio sono dell'Uni tre». Per Alberto Vaghi, "Vivi Cesano", non è fattibile: «0 Ciofs ha un'attività giornaliera, non accetterà mai e corriamo il rischio che se ne vada, lasciando scoperta la fascia più debole di studenti». Bonfanti: «L'amministrazione non è immobile di fronte a queste esigenze, per quest'anno abbiamo trovato un'aula in più spostando il (Ungente, in via Col di lana sarà ricavata un'altra classe e inoltre discuteremo col Ciofs, la convenzione scade nel 2014 ».
Cristina Marzorati


La mozione anti-burqa con prove fotografiche
Lunedì 7 marzo in consiglio arriverà il documento. E il sindaco fa immortalare una donna «coperta»

Anche in consiglio comunale a Cesano arriva la mozione anti-burqa. A sostegno dell'iniziativa, sostenuta dal gruppo di maggioranza Lega Nord, il sindaco del Carroccio Marina Romanò porta delle prove. Sono foto, immagini, scatti rubati al di fuori della scuola elementare del Villaggio Snia, quando l'obiettivo, attraverso le automobili, immortala una donna, così sembra, coperta da capo a piedi: non indossa il burqa che copre anche gli occhi, lo sguardo è libero, ma la bocca, la fronte, i capelli sono celati da un velo di colore chiaro. «Potrebbe essere chiunque - sottolinea il primo cittadino - insomma, siamo davanti a una scuola, queste persone potrebbero anche farsi esplodere. La mozione anti-burqa è importante e ha il mio pieno sostegno». Nella stessa si cita un Decreto Regio, una legge in vigore da anni, che già di per sé impedisce di girare nei luoghi pubblici a volto coperto, perché allora sollecitare questo tipo d'iniziativa?
Per l'ex sindaco Paolo Vaghi è solo populismo, la sicurezza e il valore delle donne non c'entrano nulla. «Ma come - ribadisce Romanò - giusto qualche giorno fa in consiglio comunale è stata presentata una mozione per ricordare il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia. La festa esiste, è realtà, le manifestazioni celebrative sono in corso da tempo, ma ha valore, perché è un atto rafforzativo e così è la mozione sul burqa, insomma vogliamo dire no a un abbigliamento che mette a repentaglio la nostra sicurezza e mortifica le donne. Sono contenta che se ne discuterà lunedì 7 marzo, il giorno prima della festa della donna». E le foto? Perché immortalare delle donne coperte in giro per Cesano? «C'è chi dice che non esistono, insomma, perché discutere una mozione, se il problema non sussiste? Bene queste immagini sono la prova, anche per Cesano ci sono persone che girano completamente coperte, un primo scatto mi era stato mostrato circa sei mesi fa, la foto del Villaggio Snia invece risale a quindici giorni fa, segno che il problema esiste e la Lega a difesa delle donne e della sicurezza dice no».
Cristina Marzorati

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