Rassegna: Giornale di Seregno del 15/3/2011

martedì 15 marzo 2011 | ,



Rassegna Stampa redatta da SEL - Cesano Maderno con le principali notizie relative alla nostra Città in edicola oggi, Martedì 14 Marzo 2011, sul Giornale di Seregno.



Il Burqa spacca la maggioranza Il Pdl se ne va, la Lega finisce sotto

La mozione anti-burqa ha diviso la maggioranza. La rottura si è consumata in occasione del Consiglio comunale di lunedì 7 marzo. Il Pdl ha infatti abbandonato l'aula dissociandosi, e mandando la Lega, isolata, in pasto alle opposizioni. Le polemiche nei giorni precedenti la votazione non erano mancate. Il sindaco Marina Romanò aveva così giocato la carta delle foto. Degli scatti rubati, da noi pubblicati in esclusiva la scorsa settimana, che ritraevano una madre fuori dalla scuola elementare della Snia con il volto completamente coperto da un velo, ad eccezione degli occhi. Ma a nulla sono bastati di fronte al dissenso dei colleghi del Pdl. Che non fosse una votazione semplice si era già  capito negli interventi delle minoranze, mai così agguerrite e compatte nel loro secco no.   «La Lega utilizza il ruolo del sindaco per promuovere azioni mediatiche che risveglino l'orgoglio del partito», ha dichiarato Luigi Rovelli . Poi la parola è passata a Vittorio Costantini di Insieme per Cesano: «Si gioca sulla paura del diverso. Si equipara un religione diversa ad un pericolo pubblico. E' una mozione xenofoba». Pesante Un futuro per Cesano con Daniele Ceccarello : «Cesano non è Islamabad. La Lega parla di emancipazione della donna. Ma dove sono le quote rosa nell'Amministrazione? I cittadini più che del burqa hanno paura di chi li governa». Sarcastico Alberto Vaghi di Vivi Cesano: «Perchè non fate una mozione anche contro chi passa col semaforo rosso? La Lega ha bisogno di fare le barricate per poi fare la guerra. Magari la prossima volta si vuole togliere da Cesano tutte le pizzerie, visto che la pizza è napoletana». Non si è risparmiato nemmeno l'ex sindaco Paolo Vaghi : «Difficile fare qualcosa di più inutile».Ma il colpo più basso ricevuto dalla Lega è stato quello inferto dai banchi amici del Pdl. Andrea Rovelli : «Questa mozione non è urgente nè di rilievo per l'ordine pubblico. E' sinonimo di separatezza culturale. Inoltre così si amplifica ciò che divide. Se la mozione passasse la donna che è stata fotografata sarà  segregata in casa. E' nascondendolo che il problema si risolve? Si mostrano i muscoli inutilmente. Bisogna andare nelle scuole e spiegare il problema». Così i consiglieri del Pdl hanno abbandonato l'aula, assieme ai tre di Un futuro per Cesano e a Idv. Contrario il resto dell'opposizione. Mozione respinta. Lo spettro della crisi di maggioranza torna prepotente. 


Il burqa spacca la maggioranza, Sindaco isolato 

La crociata anti-burqa ha isolato la Lega. Nel Consiglio di lunedì scorso, in cui era in discussione lo spinoso argomento, infatti, gli alleati del Pdl hanno abbandonato l'aula e il primo cittadino, Marina Romanò , con il Carroccio, sono finiti in pasto alle opposizioni. Il sindaco, alla vigilia, a riprova che il problema in città  esiste, aveva portato uno scatto che ritraeva una mamma con il volto completamente coperto da un velo. «E' più di un mese che diciamo alla Lega che non avremmo votato la mozione - ha affermato il capogruppo del Pdl, Andrea Rovelli - Qui il problema non c'è». E sul futuro: «Nelle prossime occasioni sarà  opportuna una maggiore condivisione». Pesante il commento di Vittorio Costantini (Insieme per Cesano): «E' una mozione xenofoba», mentre Daniele Ceccarello (Un futuro per Cesano): «Cesano non è Islamabad. I cittadini più che del burqa hanno paura di chi li governa». Intanto il sindaco ha scelto il silenzio. 


Il capogruppo Pdl: «I lumbard pagano una loro forzatura»

Nel day-after si contano i superstiti e si cercano di capire le responsabilità . Dopo la scelta di non votare a favore la mozione anti-burqa presentata dalla Lega nord, il Pdl spiega le ragioni di quella che non sembra essere stato affatto un fulmine a ciel sereno, ma una decisione annunciata da tempo, come rivela il capogruppo Andrea Rovelli : «E' più di un mese che diciamo alla Lega che non l'avremmo votata, pregandoli di ritirarla. Hanno deciso di presentarla ugualmente e così siamo stati costretti ad abbandonare l'aula. Questa loro forzatura ci ha lasciato in serio imbarazzo. Se pensavano che una foto ci avrebbe dovuto indotto a votarla si sono sbagliati di grosso. Non mi sembra che ci sia un problema legato al burqa in città . C'è un solo caso. Si faceva prima ad andare a parlarle. A Sesto San Giovanni la mozione l'abbiamo votata perchè il problema c'era. Qui no». Rovelli ha comunque cercato di smorzare i toni, smentendo voci di dimissioni leghiste o crisi di maggioranza: «Alla base non c'è alcun problema politico, tant'è che subito dopo siamo rientrati votando compatti con la Lega. Non abbiamo nemmeno votato contro la mozione. Ci siamo astenuti per rispetto nei confronti del sindaco e dei nostri alleati».   In chiusura non si è comunque risparmiato una frecciata: «Nelle prossime occasioni sarà  opportuna una maggiore condivisione. Se non sarà  possibile ci asterremo ancora». La prossima occasione sarà  il 29 marzo, quando verrà  messo ai voti il bilancio di previsione. Quale miglior occasione per verificare la coesione o meno tra Lega e Pdl? 


Il Sindaco si è chiusa nel silenzio

Il fatto più significativo del dopo Consiglio comunale è il silenzio del sindaco Marina Romanò. Da ormai una settimana il primo cittadino ha scelto di non rilasciare dichiarazioni circa lo sgambetto dei colleghi del Pdl sulla mozione anti-burqa. E' stata infatti annullata la consueta conferenza stampa del giovedì. Impossibile anche contattarla al telefono. Le voci di crisi di maggioranza non hanno trovato così da lei nè smentita nè conferma. 


«La legge c'è già, basta farla rispettare»

«Alla Snia non avvertiamo alcuna minaccia». E' questo il parere unanime nella frazione cesanese dove è stata immortalata una madre avvolta in un velo che lasciava scoperto solamente gli occhi, all'uscita della scuola elementare. Tecnicamente si tratta di niqab. Ma il sindaco Marina Romanò ha spinto molto per far passare la mozione contro il burqa. «Un caso simile era già  emerso anni fa, quando un'altra donna girava per la Snia con un velo che le copriva il volto. Ci eravamo mossi immediatamente con una segnalazione alla Polizia locale, senza che nessuno presentasse mozioni», è il commento di Edgardo Zilioli , del comitato del Villaggio: «Basta far rispettare la legge che c'è già . L'Amministrazione deve farla rispettare, anche senza mozione. L'autorità  si deve esprimere da autorità ». Per concludere una battuta sarcastica: «Gridano "al lupo, al lupo!" e poi non lo ammazzano mai».   Sulla stessa lunghezza d'onda Giordano Carlot , storico parrucchiere del Villaggio: «La vedo passare ogni mattina di qua. Accompagna i figli a scuola. Piuttosto che perdere tempo con una mozione poi respinta, era meglio chiamarla e dirle di togliere il velo. E' giusto che tutti i cittadini girino per la città  a volto scoperto, ma c'è già  una legge. La gente della Snia non è molto interessata a questo tema. Vuole sentire parlare d'altro, dei veri problemi che ci sono».Nessun problema di ordine pubblico invece per Giulia Bardaro , ex presidente del centro anziani della Snia e residente nella frazione: «Qui siamo pieni di extracomunitari ma non hanno mai creato nessun problema, perchè sono brave persone. Non vedo rischi alla sicurezza. Se deve arrivare un kamikaze a scuola non deve essere per forza della Snia. La mozione anti-burqa? E' stata una trovata pubblicitaria e propagandistica».La madre immortalata dagli scatti che la scorsa settimana il nostro Giornale ha pubblicato in esclusiva risulterebbe seguita dai servizi sociali. 


«Non abbiamo mai chiesto un assessorato»

Botta e risposta acceso tra il sindaco Marina Romanò e il futurista Daniele Ceccarello. Durante l'ultimo Consiglio comunale il capogruppo di Un futuro per Cesano, al termine del suo intervento contro la mozione anti-burqa, aveva invitato l'Amministrazione, «qualora ci fossero impedimenti, a fare un passo indietro e a ridare la parola ai cittadini, con nuove elezioni». L'attacco ha fatto andare su tutte le furie il sindaco, che ha preso immediatamente la parola: «Se volete che andiamo a casa, perchè chi fa parte del vostro gruppo ha chiesto di entrare in Giunta?». Il riferimento, non troppo implicito, è a Michele Santoro , assessore escluso a suo tempo dalla maggioranza ed ora presidente del nuovo movimento. Ceccarello medita ora vendetta: «La Romanò ha detto l'ennesima menzogna. A breve verrà  sbugiardata davanti a tutti, in Consiglio comunale. Renderemo noto infatti il nostro documento che avevamo presentato alla maggioranza, con le 19 richieste, dove non compare alcuna richiesta di questo tipo. Se prima c'erano i presupposti per il dialogo ed una pacifica convivenza, ora la collaborazione sarà  più difficile». A dare manforte a Ceccarello si è messo anche il Pdl, col capogruppo Andrea Rovelli : «Abbiamo letto il documento presentato al sindaco e non si parla di assessorati. Non so a cosa si riferisce il sindaco». 


Tagliati i contributi a sport e associazioni

Illustrato al termine del Consiglio comunale di lunedì 7 marzo il bilancio di previsione del 2011. «Il quadro in cui ci muoviamo è critico e problematico, essendo stretti dai vincoli statali e dell'Unione Europea, dagli impegni presi dalle Amministrazioni precedenti e dal patto di stabilità  - ha spiegato l'assessore alla partita Fabio Pometto ( nella foto ) - E' un bilancio reale e volutamente prudente. Se le entrate "tengono", cioè se saranno superiori alle previsioni, avremo modo di poter sostenere ulteriori spese. Altrimenti spenderemo quello che ragionevolmente possiamo permetterci». Guardando i numeri si prevedono 32.709.965 euro in entrata, mentre nel 2010 erano superiori di quasi tre milioni di euro. I tagli più importanti riguarderanno sport e associazioni. Ma i provvedimenti erano già  stati annunciati da tempo dall'Amministrazione. Verranno accesi anche nuovi mutui. Il bilancio tornerà  in Consiglio comunale per la votazione il prossimo 29 marzo. Le minoranze stanno già  studiando i dati forniti da Pometto. «Abbiamo già  notato delle criticità . Alle attività  sportive e alle associazioni del territorio è stata data una cifra irrisoria. Storicamente la nostra città  è sempre stata viva nell'associazionismo, invece ora siamo fermi», ha dichiarato l'ex sindaco Paolo Vaghi.


Commercianti contro il centro pedonale

Parte con molte critiche il primo incontro organizzato dall'Amministrazione comunale per spiegare nei vari quartieri le linee guida del prossimo Pgt. L'esordio era fissato per lo scorso mercoledì 9 marzo, con Cesano capoluogo. A fare gli onori di casa dell'auditorium Disarò è stato Fabrizio Bonafede , assessore al Territorio. Dopo aver spiegato l'idea di un centro storico pedonale, il microfono è passato al pubblico, diventando incandescente.   «La pedonalizzazione causerà  la morte delle nostre attività . Non c'è un tessuto commerciale fitto al punto da consentirla. Inoltre c'è il problema dei parcheggi. I clienti che vengono nei nostri negozi di via Volta non trovano un posto per lasciare la loro auto. In molti rinunciano dicendoci che è "impossibile" arrivare. E con l'apertura della nuova stazione sarà  peggio», si è così espresso Alessandro Spinelli , commerciante. Anche da corso Libertà  sono arrivate lamentele: «Con la chiusura dell'attuale stazione, se la nostra via diventerà  pedonale sarà  un grosso problema per tutti noi, considerando anche il periodo di crisi che stiamo vivendo». Bonafede ha replicato: «Sono critiche costruttive. Sono disponibile ad incontrarvi di persona. Prima di decidere la pedonalizzazione bisogna creare le condizioni, gradualmente. Non possiamo però nemmeno pensare prima di far aprire nuove attività  in centro e poi chiudere il traffico. I disagi, almeno nei primi tempi, saranno inevitabili. In ogni caso così come è ora il centro a me non piace. Da anni si parla di pedonalizzazione. Capisco chi teme il peggio, ma qualcosa andrà  cambiata, malgrado le problematiche connesse che ci possono essere all'inizio». In chiusura è intervenuta anche il sindaco Marina Romanò, che ha tranquillizzato tutti sul numero di posti auto nei parcheggi a ridosso della nuova stazione.


Bonafede sul muro: «Niente di deciso»

La possibilità  ventilata dall'assessore al Territorio Fabrizio Bonafede di nuove aperture lungo le mura del Parco Borromeo ha sollevato un vero e proprio polverone. Numerose le critiche piovute dai cittadini. L'argomento è stato discusso anche durante il Consiglio comunale di lunedì 7 marzo, dove lo stesso assessore ha voluto stemperare così: «Nulla è stato ancora deciso. Agiremo per il bene della città . L'idea è quella di far comunicare l'interno del parco con l'esterno». Duro l'ex sindaco Paolo Vaghi , che ci ha dichiarato: «Bonafede è un bravo tecnico ma non è di Cesano. Non può capire il valore di quel muro per i cesanesi». 


Con l'ANPI e altri sodalizi festa per il 150esimo dell'unità d'Italia

La città  festeggia il 150° dell'Unità  d'Italia: il primo appuntamento è per il 17 marzo, quando un corteo costituito da numerose associazioni partirà  alle ore 9.30 dalla sede dell'«Anpi» in corso della Libertà . Con un breve percorso si giungerà  alla chiesa di «S. Stefano», dove verrà  celebrata la Messa. A seguire tutti i cittadini sono invitati presso l'auditorium «Disarò», dove sarà  allestita la mostra dei ragazzi della scuola media «S. D'Acquisto». Sempre presso l'auditorium, alle 20.30, si terrà  il concerto del «coro di Micene» e «Coro Adda folk» che intoneranno canti della tradizione. 


Sul depliant Garibaldi diventa Galimberti

Un fitto programma per ricordare il 150esimo anniversario dell'Unità  d'Italia con tanto di gaffe. La città  ha deciso di posticipare i festeggiamenti ufficiali a domenica 27 marzo, «per consentire la presenza ad esempio del ministro della Difesa Ignazio La Russa », come ha spiegato Marcello Mitrano, assessore ai Grandi eventi. Per pubblicizzare l'evento in città  e nei paesi limitrofi sono stati stampati circa 15mila depliant. Nella piantina, che raffigura l'area interessata dalla festa (Palazzo e Parco Borromeo), è stato però commesso un errore. Via Garibaldi è diventata via Galimberti. In molti avranno pensato ad un voluto sgarbo all'eroe dei due mondi escogitato dalla Lega. Ma sembra essersi trattato di un errore non voluto, come ha dichiarato lo stesso Mitrano. Tornando al programma, la giornata si aprirà  alle 10.30 con la presenza del ministro La Russa, l'assessore alla Cultura della Regione Lombardia Massimo Buscemi e altre autorità  civili e militari. Poco dopo dal cielo scenderanno i paracadutisti con il tricolore. A seguire fanfare, tavole rotonde, spettacoli e mostre all'interno del Palazzo Borromeo. La giornata terminerà  alle 21 con lo spettacolo pirotecnico tricolore.


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