Proviamo a fare il punto sulla situazione ed i numeri della maggioranza.
Il 14 luglio 2009 la nuova amministrazione si insedia forte del sostegno di un’abbondante maggioranza: 18 consiglieri (più il Sindaco, che vota, 19) contro i 12 dell’opposizione. Oggi, Sabato 4 dicembre 2010 (dopo solo 18 mesi), il Sindaco Marina Romanò e la sua Giunta possono contare sulla fiducia di solo 15 Consiglieri Comunali più il Sindaco: 16 voti. L'opposizione, con l'eventuale appoggio del nuovo gruppo "Futuro per Cesano", ha ora 15 voti. Se un solo altro consigliere passasse all'opposizione, quest’ultima avrebbe la maggioranza assoluta dei voti per potere votare la sfiducia al Sindaco.
Si può oggi affermare, con evidenza empirica, che l'amministrazione Lega-PDL ha fallito. Essa è stata vittima della propria smania di potere ed arrivismo, delle troppe cordate e gruppi di interesse interni e del mai sbocciato amore tra i due partiti della destra cesanese. Una serie di cause che hanno logorato e disintegrato la maggioranza consiliare. Ed il walzer degli addii continuerà presumibilmente a suonare nei prossimi mesi.
Colpa dei partiti ma anche e soprattutto colpa della totale incapacità di proposizione, dialogo e mediazione del Sindaco Marina Romanò. Sia verso i propri cittadini che verso i propri consiglieri:
- Luigi Rovelli, persona valida e trasparente, viene espulso dalla Lega per asti personali e personalistici.
- Daniele Ceccarello, giovane rampante, rappresenta in consiglio la schiera degli epurati dalla Giunta.
- Franco Busnelli rappresenta chi, dopo avere passato venti anni all’opposizione, si rende conto che il suo sogno di provare a governare Cesano con un nuovo piglio e maggiori attenzioni per i cittadini non potrà mai coincidere ed essere realizzato insieme a questa amministrazione ed a questo Sindaco.
Sono diverse le cause ed i motivi che allontanano Rovelli, Ceccarello e Busnelli da quest’amministrazione ma è unico il risultato: la maggioranza che ha vinto le elezioni a Cesano Maderno nel 2009 non esiste più.
Sinistra Ecologia Libertà chiede quindi al Sindaco Romanò un gesto di dignità e coraggio, un sussulto di vita e di orgoglio: le sue dimissioni.
Si dimetta il Sindaco e sia lei a porre fine a questi giochi e giochetti di potere, non cada nella tentazione di inciuci e raffazzonamenti, capisca che d’ora in avanti sarà ostaggio ancor più di ieri dei gruppi e dei singoli che in cambio del loro voto a sostegno della maggioranza chiederanno sempre più. Il Sindaco mostri ai propri cittadini che per lei governare è un mezzo (per il bene del Paese) e non un fine (a se stessa).
In caso contrario, si armi il Sindaco di talismani, amuleti, santini e medicinali affinché possano i suoi consiglieri non mancare mai ad una sola seduta del Consiglio Comunale, perché il rischio di esser messi sotto, per citare Battisti, è pari a quello di guidare a fari spenti nella notte...
3 Responses So Far:
ma che cazzate scrivete
La veritàààà ti fa maleeeee, lo sooooooo....
Caspita che argomentazione convincente Gioruggero!