Rassegna stampa dedicata a Cesano Maderno con le notizie apparse ieri, Sabato 20 Novembre 2010, sul Cittadino - Valle del Seveso.
«Inutili gli scarica barile, faccia il bene di Cesano»
«Occorre assumersi l'onore e l'onere delle scelte, non nascondendosi dietro inutili e poco seri "scarica barile", ma vivendo ed interpretando il proprio tempo, così come tutte le amministrazioni che si sono, dal Dopoguerra ad oggi, impegnate a fare. Solo così si farà il bene di Cesano e si eviteranno sterili ed inconcludenti polemiche». Così Paolo Vaghi e Gigi Ponti, i sindaci che hanno preceduto in un recente passato il mandato di Marina Romanò, replicano ai diversi discorsi del primo cittadino che accusa i suoi predecessori di aver lasciato in eredità 4 milioni di euro di debiti l'anno, che incatenano la libertà di spesa comunale. «A primo cittadino dimentica che le ristrettezze di bilancio - incalzano Ponti e Vaghi - sono frutto delle politiche di contenimento della spesa operate dal Governo Berlusconi, compresa la controversa cancellazione dell'Ici sulla prima casa. Purtroppo il nostro sindaco preferisce accusare le amministrazioni precedenti, quando i trasferimenti statali al netto del rimborso Ici nel corso di cinque anni (dal 2005 al 2010) sono diminuiti di oltre un milione e 200mila euro» E sui tanti mutui aperti? «Il monte mutui è la somma di tante spese che sono servite per acquistare o ristrutturare delle proprietà di tutti». Gli ex primi cittadini citano persino Einaudi: «Lui nel lontano 1948 scriveva: "Accade non di rado che le spese pubbliche crescano in misura straordinaria ed il bilancio ordinario non può essere adatto a sopportare un urto così forte. La costruzione di un edificio scolastico è straordinaria per un piccolo Comune dove l'edificio basterà ai bisogni futuri. Tutta la dottrina è concorde nel dire che le spese straordinarie hanno per caratteristica la distribuzione nel tempo e l'indebitamento trova la sua ragione anche nel fatto che le generazioni future, che godranno del beneficio della spesa, concorrano alla sua copertura". In sintesi caro sindaco Romanò è grazie a tali mutui se abbiamo messo a norma le scuole, sistemato piazze e vie, lei ha potuto inaugurare la piscina, abbiamo dotato ogni frazione di una farmacia, messo a disposizione di tutti il patrimonio storico, compreso Palazzo Borromeo che tanto piace al presidente del consiglio. I mutui sono un lungo elenco al quale corrispondono opere». Romanò nei suoi discorsi ha citato anche un forte indebitamento pro-capite per i mutui: «L'indebitamento pro-capite di 1.074 euro, certificato col Bilancio 2009, - continuano Vaghi e Ponti - è inferiore di circa il 30 per cento alla media nazionale, come si evince da uno studio della Corte dei Conti. Occorre tuttavia assumersi l'onere delle scelte, vivendo ed interpretando il proprio tempo, solo così si farà il bene di Cesano».
Foglie, discariche e pulizia. Scontro tra Gelsia e sindaco
«Definire Cesano una città nel degrado è assurdo, il degrado per me è a Terzigno non in Brianza». Così Antonio Capozza, responsabile Gelsia Ambiente, replica al sindaco Marina Romano che la scorsa settimana dalle colonne del nostro giornale aveva puntato il dito contro il lavoro di Gelsia e Assp: «C'è un lassismo su Cesano da parte di tutti. Basta, chi sbaglia, paga». A far tuonare il primo cittadino erano state in particolare le foglie, una vera e propria invasione su marciapiedi e piste ciclabili, ma da non sottovalutare sono anche i cestini rotti e i rifiuti ovunque. «Non ci siamo mai dimenticati di Cesano - prosegue Capozza - anzi, abbiamo inviato anche prove fotografiche e scritte in Comune, in cui si dimostra che abbiamo spazzato le foglie anche sotto la pioggia. Il problema logicamente in questo periodo è pressante, così oltre al servizio mattutino di pulizia, abbiamo rafforzato l'attività dei nostri operatori con un passaggio straordinario nel pomeriggio. Personalmente nei giorni scorsi sono passato a Cesano, le uniche foglie che ho visto a terra, sono quelle cadute il giorno stesso». Il sindaco nelle scorse settimane si è trasformata anche in ispettore. Insieme all'assessore all'Ecologia, Giuseppe Mazzacuva, ha percorso tutte le strade della Snia, rimanendo a bocca aperta davanti a cestini pieni, rotti e sporcizia in generale. «La città è divisa in sette zone - prosegue Capozza - e per ognuna di loro c'è uno spazzino. Sino al luglio scorso erano otto (uno si affiancava al vigile ecologico per la raccolta straordinaria dei rifiuti abbandonati a margine strada) e le spazzatrici in servizio erano due, ora gli spazzini sono sette e le spazzatrici che puliscono le strade sono una e mezzo, una lavora solo tre giorni la settimana e non sei. Queste decisioni non le abbiamo certo prese noi, è stata una scelta del Comune» direttamente proporzionale ai soldi stanziati per il servizio. É innegabile, a Cesano, come d'altronde accade anche in tanti comuni della zona, il fenomeno delle discariche abusive è in preoccupante crescita, nonostante in città ci sia un vigile ecologico che puntualmente individua il problema e lo segnala agli uffici competenti. Spesso Gelsia è stata tacciata d'intervenire in ritardo: «Il caso delle discariche funziona così: il Comune ci chiama e noi, rispettando il contratto, interveniamo e raccogliamo, certo la prassi è più lunga se si tratta di rifiuti speciali».
Cereda, rinvio a giudizio per una questione di rumore
Per una questione di rumore, Davide Cereda viene rinviato a giudizio dalla Procura di Lecco. Lui è il neoresponsabile dell'ufficio tecnico comunale di Cesano, oltre che vicesindaco della Lega Nord a Besana Brianza, ma i fatti cui fa riferimento la procura vanno ben oltre i confini cittadini e riguardano Missaglia in provincia di Lecco. Qui Cereda è stato responsabile dell'ufficio tecnico e si è trovato al centro di una diatriba tra cittadini e sindaco, Rosagnese Casiraghi, per via della rumorosità di via Merlini. Gli abitanti hanno promosso una petizione, ottenuto interventi in consiglio comunale, sino a chiedere l'uscita di Arpa. L'ente era pronto a effettuare i rilievi del caso, ma se l'uscita fosse stata richiesta da privati, Arpa doveva essere pagata, invece se la richiesta fosse stata inoltrata dal Comune, il costo sarebbe stato zero. I cittadini hanno avuto un confronto con Arpa, che si è detta disponibile a lavorare gratuitamente, a patto che il Comune inviasse formale richiesta entro sessanta giorni; la cosa non è avvenuta e gli abitanti hanno presentato un fascicolo in procura accusando il sindaco e Cereda, come responsabile di settore, di omissione d'atti d'ufficio. Cereda in merito non rilascia dichiarazioni, ma stando agli atti del municipio di Missaglia, un controllo sulla rumorosità il Comune l'ha fatto, incaricando un professionista esterno a margine del Pgt.
Busnelli, scelta definitiva: ora il successore
Si chiude definitivamente, si spera, il ballo della poltrona del presidente del consiglio comunale. Franco Busnelli lunedì ha presentato ufficialmente le dimissioni, la motivazione è la stessa che da circa un paio di mesi lo ha allontanato dal "parlamentino locale": «Motivi personali, continuo a ripeterlo, mi sembra di averlo annunciato più volte e per tempo. Mesi fa ero pronto ad andarmene, ma mi è stato chiesto di soprassedere. Purtroppo non sono riuscito a partecipare agli ultimi due consigli comunali, non posso andare avanti così, per questo ho deciso di dire basta. Il ruolo di consigliere comunale però continuerò a mantenerlo». Si ventila che l'addio potrebbe essere accompagnato da una novità: aderire al nuovo partito di Gianfranco Fini "Futuro e libertà". «Al momento rimango dove sono, nel Pdl, in futuro vedremo». Busnelli sembra sereno; non altrettanto è la maggioranza, che per l'ennesima volta deve lavorare alla ricerca del presidente del consiglio comunale ideale. I papabili? Si fa ancora il nome di Andrea Rovelli capogruppo Pdl, pluriaccantonato all'ultimo minuto, Alfredo Spagnuolo, Fabio Milan, Chiara Momatta, tutti rigorosamente Pdl. «É impossibile fare nomi al momento - spiega Rovelli - lunedì ci troveremo con tutta la maggioranza, per me l'importante è che si trovi una figura di spicco dell'intero consiglio comunale». Sulle dimissioni di Busnelli dice «abbiamo capito che si tratta di una questione personale». Anche in casa Lega Nord Giancarlo Carraro segue la stessa linea e non ha dubbi da quale schieramento possa arrivare il prossimo presidente: «Pdl, ma comunque ne parliamo lunedì». L'ex sindaco Paolo Vaghi evidenzia: «Se Busnelli si è dimesso per motivi personali, massima solidarietà, ma lo deve spiegare una volta per tutte, se invece si tratta di una questione politica, è la riprova che questa giunta rotta difficilmente riuscirà a rimettere insieme i cocci». Sul dopo Busnelli rimarca «dopo tre tentativi della maggioranza, potrebbero dare una possibilità all'opposizione. Un nome? Leonardo Guanziroli di "ViviCesano"». Pietro Nicolaci, Pd, commenta: «Le dimissioni sono quasi un atto dovuto, visto che un vice non può sostituire il presidente in eterno, sul successore di Busnelli speriamo che sia un presidente di garanzia». Per Alberto Vaghi "ViviCesano" «prendiamo atto della soluzione di una situazione che si trascinava da tempo, un braccio di ferro tra sindaco e presidente, ora cerchiamo un punto di riferimento».
Scuolabus terra di vandali. Nel mirino anche l'autista
Peggio di così le cose non potrebbero andare e il Comune ripiega sul richiamo verbale. Al centro del terremoto scolastico c'è sempre il servizio bus, che mercoledì mattina ha registrato l'ennesimo deplorevole atto vandalico. Alcuni ragazzi saliti sull'autobus del tratto via De Medici-via San Marco hanno scambiato l'autista per un bersaglio. Armati di bottigliette e addirittura mollette per i panni, rubate al bucato di mamma, hanno iniziato a colpire alle spalle il povero conducente di turno che, esasperato, ha richiesto di mostrare i tesserini di viaggio e ha identificato uno a uno i giovani teppisti a bordo. Il caso è finito naturalmente sulla scrivania dell'Ufficio pubblica istruzione e la replica non si è fatta attendere. Com'era stato per il petardo esploso quindici giorni prima sempre su uno scuolabus, anche questa volta numeri di telefono e cornetta in pugno sono stati contattati i genitori degli alunni e la soluzione che si ventila è drastica: stop al servizio. Insomma chi continuerà a insultare, non rispettare le normali regole del vivere civile, chi scambierà l'autista per un orsetto del luna-park da abbattere, dovrà rimanere a piedi, facendo posto a chi da settembre è costretto a ripiegare su mezzi alternativi o la forza delle proprie gambe.
Tanto tra i ragazzi cresce una maleducazione preoccupante, chiaramente unita anche alla mancanza dell'addetto al controllo, quanto la posizione del Comune si fa più rigida. Prova ne è giovedì scorso, esattamente il giorno seguente all'atto vandalico, quando un gruppo di studenti della media "Salvo D'Acquisto" è rimasto a terra, perché al momento di salire sull'autobus, non aveva il badge che dimostrava il pagamento del servizio e consentiva all'autista l'identificazione. I ragazzi sono entrati in classe trenta minuti dopo il suono della campanella, perché sono arrivati a scuola a piedi. Il tema continua a far discutere e c'è chi guarda già al futuro, come Stefano Sandon presidente "Comitato genitori" della scuola media. «Abbiamo distribuito un questionario ai genitori - sottolinea - con preghiera di riconsegnarlo a fine mese, per dire la loro sul livello del servizio scolastico in generale e l'idea è arrivare con una proposta in Comune, ma in vista del prossimo anno scolastico. Certo, la situazione dello scuolabus sta esplodendo e forse dovremmo trovare altre soluzioni, altri momenti di confronto, per evitare che episodi come quelli di mercoledì e di giovedì si ripetano».
Mazzacuva ribatte a Viganò. Incontro in vista
«Nella maniera più assoluta non ho mai pensato e tanto meno ipotizzato di chiudere Assp o di lasciare a casa i dipendenti». Così Giuseppe Mazzacuva, assessore all'Ecologia, risponde, per il momento però solo parzialmente, all'intervista rilasciata al nostro giornale sul numero della scorsa settimana, dal presidente di Assp, la municipalizzata cesanese, l'avvocato Andrea Viganò. Viganò, nell'affrontare le diverse tematiche legate al suo ruolo, aveva precisato che al primo posto ci sono i quaranta lavoratori della società. Il presidente, interpellato in merito, aveva inoltre precisato che la modalità organizzativa dell'azienda e dei servizi va bene così com'è, visto che il clima negli uffici è ottimo. «Lunedì prossimo avremo un incontro con tutto il consiglio d'amministrazione di Assp, presidente compreso - incalza Mazzacuva - e in quella sede ribadirò che è impossibile il solo pensare di chiudere Assp. La società a mio parere rimane in ogni caso una importante risorsa, che va gestita diversamente; comunque, ulteriori dichiarazioni le riservo al dopo confronto». Mazzacuva però qualche precisazione rispetto all'intervista di Vigano è pronto a farla: «Le cifre che lui ha fornito sono discordanti rispetto a quelle da me ricevute su carta intestata Assp». L'assessore non entra nello specifico, ma chiaramente il riferimento è ai fondi destinati per il taglio del verde. Secondo il presidente della società di via Novara il Comune di Cesano Maderno quest'anno ne ha stanziati quasi la metà rispetto al precedente. Per l'assessore alla partita Mazzacuva la contrazione è minore e non giustifica così una netta riduzione degli sfalci. L'assessore all'Ecologia ha qualcosa da dire anche sul personale, fatto salvo ribadire che non ha alcuna intenzione di toccare i quaranta dipendenti. Resta comunque dubbioso su una frase di Viganò: «Che io sappia Assp ha esternalizzato totalmente il servizio per il taglio del verde, mentre Viganò dichiara che alcuni dipendenti sono coinvolti nel lavoro. Nel confronto di lunedì - conclude Mazzacuva - chiariremo anche questo passaggio».
Affari istituzionali, Fontana si scorda. E la seduta salta
Settimana nera sul fronte della politica cittadina, se il presidente del consiglio comunale (ex An) si dimette e il presidente della Commissione affari istituzionali (ex An) dimentica di svolgere il suo compito. C'è un nesso? Mette subito le mani avanti Gennarino Fontana, Pdl, che recita il mea culpa e ammette: «L'errore è solo mio, mi sono dimenticato». I fatti riguardano un argomento prettamente interno alla vita organizzativa del consiglio comunale. Lo scorso martedì 16 novembre si dovevano riunire i componenti della Commissione affari istituzionali, per discutere il regolamento del consiglio. L'arrivo dei consiglieri d'opposizione, facenti parte del gruppo di lavoro o di chi voleva assistere, non è stato seguito da quello della maggioranza, totalmente assente, fatto salvo un uditore, Giancarlo Arienti Lega Nord, e l'assessore Marcello Mitrano. Impossibile discutere: tutti se ne sono andati tra lo stupore generale. Ma il presidente Fontana che fine aveva fatto? Raggiunto telefonicamente mercoledì, ammette candidamente: «Mi sono dimenticato. La Commissione Affari Istituzionali è stata rinviata più volte nell'ultimo mese, per anticipare altre discussioni in vista del consiglio comunale. Ero convinto fosse convocata per giovedì 18, mi scuso».
Studenti Versari. Da lunedì il bus di Air pullman.
Da lunedì prossimo, 22 novembre, gli studenti del liceo scientifico "Iris Versari" residenti al Villaggio Snia avranno il loro autobus di linea. Sono due mesi che mamme e papà organizzano un servizio di trasporto alternativo, caricando quattro ragazzi alla volta sulle loro auto e portandoli a casa. Da lunedì le cose cambieranno: Air pullman, a mezzogiorno, in concomitanza delle tre uscite anticipate, introdurrà il servizio. «Sono contento di questo risultato - commenta Gennarino Fontana, consigliere comunale Pdl, ma soprattutto battagliero papà, da settembre in prima linea per risolvere il problema - la situazione era diventata insopportabile. Nonostante i ragazzi uscissero a mezzogiorno, l'autobus non passava prima delle 13.40, il disagio è palese e noi ci siamo organizzati con le nostre macchine. Ho iniziato così a contattare la società, la dirigenza scolastica, si è arrivati a tre giorni di prova, ma gli studenti sono stati informati troppo tardi e così le corse sono andate deserte, ora fortunatamente ho saputo per tempo che da lunedì prossimo all'uscita di mezzogiorno ci saranno gli autobus di linea, la vicenda è risolta». Gli studenti non dovranno più ripiegare sull'aiuto di mamma e papà, finalmente potranno fare rientro a casa in maniera autonoma.
De Medici, il disagio sembra diminuito
La situazione del verde al momento non è migliorata, ma sabato il sindaco ha fatto un viaggio nella "foresta" di via De Medici e in settimana avrà un incontro anche con le forze dell'ordine, per risolvere il problema sicurezza. Torna sotto la lente d'ingrandimento la strada di Molinello, a due passi dalla superstrada. Il caso più grave è la difficile convivenza tra le famiglie residenti e le compagnie di ragazzi che si ritrovano sotto le loro finestre. Non è un segreto che i carabinieri della tenenza cittadina abbiano intensificato i controlli ed è notizia di questi giorni che dallo scorso sabato 13 novembre la situazione è migliorata. Il punto però il sindaco lo farà con polizia locale e carabinieri in settimana; è invece tutta la risolvere la questione del taglio del verde. Le erbacce continuano a invadere rotonde e marciapiedi.
Il sindaco a Roma? «Chi l'ha detto aveva bevuto del gin»
«Non è assolutamente vero, chi l'ha detto si è bevuto una mistura di alcol puro e gin». Il sindaco, Marina Romanò, non la poteva dare una risposta più chiara su un argomento decisamente importante: la possibilità che entri in Parlamento. La notizia sta circolando in questi giorni, forte della crisi che attanaglia il governo Berlusconi e potrebbe sfociare in elezioni anticipate. Il nome di Romanò in tutto questo cosa c'entra? Monza e Brianza è una Provincia che si muove con le proprie gambe, forte anche dal punto di vista politico, anche se non come Milano, e così diversi candidati al Parlamento dovranno provenire dall'area brianzola. La Lega,è innegabile, è un partìto in ascesa e sicuramente non dimenticherà i suoi esponenti nel cuore della Padania e tra loro la Romanò. Donna, sindaco, leghista fedelissima a tal punto da difendere a spada tratta il leader indiscusso Umberto Bossi. Insieme al suo nome circola anche quello di Daniela Ronchi, assessore Lega Nord a Lissone oltre che moglie dell'assessore provinciale Fabio Meroni. Romanò però si fa una risata e dà dell'ubriacone a chi la vede in viaggio verso la capitale.
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