Rassegna stampa Cesano Maderno, 5-10-2010

martedì 5 ottobre 2010 |




Rassegna stampa con le notizie riguardanti Cesano Maderno raccolte sul Giornale di Seregno in edicola oggi, 5 Ottobre 2010.

Abbiamo parlato di recente di come l'amministrazione Lega/Pdl a Cesano Maderno preferisca tassarci o tagliarci i servizi piuttosto che evitare inutili sprechi di risorse (il tutto per racimolare fondi, visto che il Governo da loro stessi appoggiato ha deciso di tenere più soldi a Roma invece che distribuirli agli enti locali.. evviva il federalismo!). Vediamo ora come questa politica si sta iniziando a riflettere sulla nostra città. A pagina 16 troviamo un articolo intitolato "Civica Accademia di Musica, niente fondi: si teme per i futuro":

Civica Accademia Musicale, scoppia la protesta. Un primo momento di forte tensione si è vissuto lo scorso lunedì, durante il conferimento delle civiche benemerenze: un nutrito gruppo di genitori e studenti della Civica Accademia Musicale, per la riapertura della quale non ci sono attualmente fondi disponibili, si è riunita un'ora prima dell'evento richiamando l'attenzione della stampa e dell'Amministrazione. Abbiamo raccolto il grido di allarme di alcuni genitori, che si sono fatti interprete del malessere di tutti «I maestri sono validissimi, e la preparazione dell'Accademia è ottima, tanto che molti ragazzi superano brillantemente l'esame di ammissione al conservatorio - ci ha fatto notare Luigi Vismara - prima c'erano 130 iscritti, quest'anno ci sono circa 86 preiscritti, anche perché a giugno c'è stato un balletto di informazioni piuttosto confuse». «Proprio così - ha incalzato Elisabetta Consirotti, madre di uno studente dell'Accademia - molte persone hanno preferito iscrivere i propri figli da un'altra parte, perché prima dell'estate non sono riusciti a darci un'indicazione sul futuro della scuola. Ora vogliamo solo chiarezza, anche perché la scuola doveva iniziare il 4 ottobre». 


La protesta, educata ma ferma, si è manifestata con aspetto più deciso quando i genitori hanno circondato il sindaco Marina Romanò, chiedendo di essere ascoltati e domandando delle risposte. Il sindaco ha potuto soltanto confermare l'assenza dei fondi giustificandosi «Non vi abbiamo mai contattato perché non avevamo risposte da darvi: non c'erano fondi a maggio, così come ora. Stiamo cercando delle soluzioni». Una risposta che ovviamente non è bastata ai preoccupati genitori, poi contattati nella giornata di giovedì per un incontro con il sindaco e l'assessore Marcello Mitrano, che conferma «Il bilancio attuale non ci consente di mantenere il costo dell'Accademia: la scuola costerebbe al comune intorno agli 83 mila euro. Stiamo vagliando diverse possibilità, la migliore sarebbe potersi venire tutti incontro: i maestri dovrebbero diminuirsi lo stipendio, ma questo inciderebbe di poco, ed alzare le rette, ma ovviamente non possiamo limitarci a questo. Si può pensare a sponsor esterni, che aiuterebbero ad iniziare, e si potrebbe magari ampliare l'offerta: proporre corsi come quello di canto corale, e la promozione dell'Accademia nelle scuole, in modo da autopromuoversi ed alla fine autofinanziarsi». Il tempo ora stringe intorno alle decisioni dell'Amministrazione, di certo c'è che gli studenti auspicano la conferma dell'apertura della scuola, per non vanificare i proficui studi di anni. 


Sempre sull'argomento associazioni, questa volta sportive, Eleonora Caimi a pagina 15 ci illustra le nuove scelte dell'aaministrazione Lega/Pdl "Tagli ai contributi per gruppi sportivi":

Tempi duri per le associazioni sportive cittadine. A partire dal mese in corso e per tutta la stagione fino a giugno, la pulizia delle palestre comunali sarà interamente a loro carico. Non solo, perché dovranno versare anche un contributo per l'utilizzo delle strutture di proprietà del Comune, fatta eccezione per i ragazzi al di sotto dei 18 anni di età, per i quali il servizio continua a mantenersi gratuito. La cifra da versare sarà quindi stabilita in base al numero di ore e di adulti che frequentano i corsi, con uno scomputo pari al 90 per cento della somma. Si va quindi da società che si troveranno costrette a pagare una quota di 70 euro annuali, ad altre che invece arriveranno a dover versare fino a mille euro, cui va in entrambi i casi aggiunto il costo delle imprese di pulizie. Certo un duro colpo alla sopravvivenza delle associazioni sportive cittadine, fra le quali si annoverano anche quelle ad esempio degli oratori. Il motivo di tale decisione dell'Amministrazione è ancora una volta la mancanza di denaro nelle casse del Comune, che ha costretto la Giunta Romanò all'ennesimo taglio. «La speranza fino all'ultimo è stata quella di trovare una soluzione alternativa, ma non abbiamo altra scelta - ha spiegato il sindaco Marina Romanò - In totale si tratta di circa 5 mila euro, che non serviranno comunque a coprire le spese sostenute dal Comune. Continueremo infatti a farci carico delle spese relativa a gas, luce». 
Una trentina le società colpite dall'ordinanza, che rimarrà in vigore fino alla fine di giugno, coinvolgendo attività sportive di vario tipo, dal basket, alla pallavolo, al karate, alla danza, ma anche atletica e twirling. Il provvedimento riguarderà quindi tutte le squadre che si allenano settimanalmente nelle palestre delle scuole, come quella delle medie ex Galilei di via San Marco, delle elementari Alessandra Negri di via Monte Zebio, delle Gianni Rodari di via Stelvio, don Aldo Mauri di via Sardegna e Luigi Minotti di via San Bernardo. «La volontà rimane quella di far crescere e sostenere l'importanza dell'attività fisica - ha aggiunto il primo cittadino - E' stata nostra preoccupazione garantire il servizio soprattutto per i più giovani, mantenendo gratuito l'uso delle palestre per chi non è ancora maggiorenne». Dall'altra parte le associazioni sportive interessate non hanno potuto far altro che sottoscrivere l'accordo. Inevitabili lamentele e proteste da parte delle società che spesso hanno come unica fonte di introiti le iscrizioni e i finanziamenti di qualche sponsor, che si troveranno costrette in molti casi a tagliare corsi e numeri di iscritti. 


La reazione dei cittadini non è certo di gioia, come scritto a pagina 15 "Rabbia e delusione ha le associazioni":

«Siamo esasperati - ha esordito Sergio Spagnuolo dell'Arca Volle' - Non ci viene riconosciuta l'importante valenza sociale che rivestiamo. Per il Comune ancora una volta non rappresentiamo altro che un costo, in questo caso da depennare. Tutto va a pesare ancora una volta sulle nostre spalle». Rabbia e delusione emergono con chiarezza nelle parole del presidente della storica associazione sportiva, attiva sul territorio fin dal lontano 1981. Società come la nostra non hanno altre entrate se non quelle che derivano dalle iscrizioni e dai pochi sponsor che riusciamo a raccogliere - ha aggiunto Spagnuolo. Con la nuova stagione ci dovremo sobbarcare il costo delle pulizie delle palestre che usiamo per le nostre attività». 
La decisione del Comune ha gettato nel caos le associazioni, fra chi ha deciso di pulire le palestre da solo, responsabili che si sono assunti l'onere di armarsi di scopa e ramazza a fine allenamenti e chi fra mille difficoltà ha preferito ricorrere a imprese di pulizie. «Una bella gatta da pelare - ha spiegato il presidente dell'Arca - Perchè le spese da sostenere per noi sono già tante, basta pensare a palloni, tute e tutto il resto». Inevitabili quindi i primi tagli. L'Arca ha infatti già deciso di abolire due squadre dei grandi per diminuire il numero di ore utilizzate, riducendole a una sola mista e una dei genitori. «Non ci piace ma dobbiamo ridurre orari e membri - ha spiegato Spagnuolo - Non solo, perchè non ci saranno più premiazioni, regali di Natale, cercheremo di risparmiare un po' su tutto, con nuove iniziative per raccogliere qualche soldo». Dello stesso parere anche Pietro Traversa del gruppo sportivo San Pio X, che annovera ben sei squadre di pallavolo. «Non potremo far altro che aumentare il costo delle iscrizioni per i ragazzi» ha concluso. 


Passiamo ad un altro punto dolente della politica del centro-destra cesanese, ed in particolare del PdL. A pagina 14 troviamo un articolo intitolato "Troppi «stranieri» nel Pdl? Gli assessori si dissociano: «Basta critiche dall'esterno»":

Una lettera pubblicata in esclusiva sul nostro Giornale di martedì scorso sta facendo discutere all'interno della maggioranza. E' la lettera scritta da Sergio Maggioni, esponente storico della Dc cesanese ed ora parte della corrente ciellina del Pdl, essendo molto vicino a Roberto Formigoni. La questione ruota attorno al fatto che non ci sono più esponenti cesanesi del Pdl all'interno della Giunta, ad eccezione di Alessandro Soliman. «Con quella lettera ho voluto denunciare una situazione che si è verificata all'interno del partito. Non esiste un segretario. Dopo Ponzoni, non abbiamo un responsabile a cui riferirci», ha commentato a margine Maggioni, che non ha pensato due volte a rincarare la dose: «Non capisco perché non ci sono esponenti della nostra città in Giunta. Così sembra che non ci sono validi politici in città. Cosa non vera. Ecco perchè credo che dietro a queste scelte ci siano dei disegni al di sopra di Cesano. Vorrei come rimedio un Comitato cesanese di Pubblica Tutela, che metta insieme persone di buonsenso che possano rimettere ordine ai partiti». Idea che potrebbe essere fin da subito appoggiata anche dall'opposizione di Paolo Vaghi: «Ho sempre avuto come motto "Cesano ai cesanesi" , perché non voglio persone catapultate nella nostra città per logiche politiche superiori». 
La maggioranza non sembra però aver preso sul serio le parole del commendator Maggioni. Il sindaco Marina Romanò lascia la patata bollente nelle mani dei colleghi del Pdl: «Mi hanno sempre detto di non interessarmi delle loro liste». Il capogruppo berlusconiano in Consiglio Andrea Rovelli getta acqua sul fuoco, «non volendo alimentare polemiche». L'assessore Giuseppe Mazzacuva, di Desio, ha così replicato: «Non mi sento tirato in causa. Sono stato candidato e ho preso un numero di preferenze. Il mio incarico è legittimato dal consenso». Una risposta più piccata l'ha data Marcello Mitrano: «Abito a Desio ma sono cresciuto a Cesano. Se il suo sfogo è dovuto al fatto che non fa parte dell'Amministrazione non è colpa mia. Io non gli ho rubato il posto. Basta a persone che giudicano e criticano dall'esterno». Per capire meglio queste dichiarazioni si deve ricordare che nel luglio 2009, appena eletta la Romanò, si vociferava di una lotta per la poltrona di vicesindaco tra lo stesso Mitrano e Maggioni. A proposito, abbiamo chiesto un commento sulla lettera all'attuale vicesindaco Fabrizio Bonafede. Questa la sua risposta: «Non so chi sia questo Maggioni. Mi informerò». Bonafede è di Monza. 


Una proposta avanzata dai cittadini è stata recentemente bocciata (dopo essere stata a lungo ignorata) dall'amministrazione comunale, come leggiamo a pagina 14 "Bocciatura per la proposta di un centro diurno anziani":
 
L'Amministrazione ha definitivamente bocciato la proposta di realizzare un nuovo centro per assistere gli anziani bisognosi. A nulla sono le valse le oltre 800 firme raccolte dal cittadino binzaghese Silvio Salmaso. «In città non esiste un servizio del genere - ha spiegato Salmaso - Ho pensato che raccogliere tante firme sarebbe potuto servire per convincere l'Amministrazione, ma a più di una anno di distanza non mi è stato ancora fatto sapere nulla». In merito alla richiesta di apertura di un Centro è voluto quindi intervenire l'assessore ai Servizi Giovanni Spagnuolo, per chiarire il quadro attuale della situazione specificando il lavoro svolto dagli uffici competenti. «Una risposta in merito all'argomento era già stata data a dicembre dall'allora assessore Scolari che aveva specificato come "la tipologia della struttura per la quale si richiede l'apertura, richiede anche un coinvolgimento autorizzativo delle istituzioni competenti in materia sanitaria" ha spiegato Spagnuolo. E' bene ricordare come l'Amministrazione stia attivando le proprie risorse per meglio rispondere a tutti i bisogni, costantemente crescenti». Tuttavia il servizio voluto da Salmaso al momento non sarebbe necessario. «Per quanto concerne la valutazione del bisogno, i servizi non hanno elementi significativi in quanto le persone che ne hanno fatto richiesta sono già state inviate presso le strutture che offrono il servizio - ha aggiunto Spagnuolo - Ad oggi non risultano nessuno escluso da tali strutture». Si precisa inoltre che i vicini comuni di Limbiate e Ceriano Laghetto ospitano sul rispettivo territorio 3 centri diurni, ai quali va aggiunto quello di Seregno. 

Infine a pagina 14 leggiamo della situazione inquinamento riguardante il fiume Seveso "L'Ue apre procedura «No a depurazione»":

Le condizioni del fiume Seveso sono allarmanti. Se ne è accorta anche l'Unione europea, che ha fatto scattare la procedura di infrazione per i comuni di Cesano Maderno, Lentate sul Seveso, Melegnano, Paderno Dugnano e San Giuliano Milanese. L'accusa è quella di non mettere in atto nessun rete fognaria e di scaricare mente nel fiume. Secondo quanto contestato, gli enti in infrazione hanno accumulato un ritardo di oltre dieci anni da quando l'Europa aveva chiesto l'installamento di impianti di purificazione adeguati. Di questa situazione ne ha parlato anche la stampa nazionale, il sindaco Marina Romanò, al momento, però, non sembra averne avuto comunicazione. Lo stato di salute del Seveso desta comunque preoccupazione, come ha dichiarato Giuseppe Mazzacuva, assessore all'Ambiente: «E' una problematica seria. Ci vuole l'impegno di tutti a rispettare l'ambiente, perchè il Comune non ha il controllo totale del Seveso. Gli alvei sono di proprietà dei privati che nel corso degli anni hanno urbanizzato le sponde, così anche la manutenzione è a carico loro. Abbiamo in mente di rilevare a costo zero tutte queste aree, come è stato fatto a Seveso, e poter fare un progetto uniforme di riqualificazione. L'iter sarà però lungo». 

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