Rassegna stampa Cesano Maderno, 11-9-2010

sabato 11 settembre 2010 |




Rassegna stampa relativa a Cesano Maderno con articoli che trattano la preoccupante situazione dell'ordine pubblico e degli atti vandalici in città, l'incuria in cui sono abbandonati gli Orti Comunali, la vicenda Vaghi - Perri - Ponzoni di cui abbiamo parlato già nei giorni passati, Pedemontana e molto altro ancora.

Iniziamo dall'ordine pubblico, con un articolo firmato da Cristina Marzorati sul Cittadino - Edizione Valle del Seveso a pagina 2 "Molinello, esasperazione per i vandali senza freni":

Una situazione esplosiva, contraddistinta da un'esasperazione aumentata dall'assenza di risposte e quindi fiducia nelle istituzioni. Non ce la fanno più residenti, volontari dell'oratorio e semplici frequentatori della chiesa parrocchiale di San Pio X a Molinello, sul cui sagrato per tutta l'estate, tutti i finesettimana, si concentra almeno un centinaio tra ragazze e ragazzi. Il limite è stato oltrepassato nella notte tra venerdì 3 e sabato 4 settembre, quando ignoti hanno tentato di sfondare la vetrata della porta d'ingresso al teatro "Don Pedretti". I volontari che spendono il proprio tempo libero. per la gestione dello spazio culturale, non hanno prove su chi possa essere stato, ma il sospetto è che si sia trattato di un dispetto, un atto vandalico diventato ormai routine a Molinello. Il parco di via De Medici è stato chiuso, mentre il sagrato, luogo d'incontro e rispetto per eccellenza, è ormai alla mercé dei soliti ragazzotti. 


Lo avevamo già scritto all'insediamento del sindaco Marina Romanò, quando don Luciano Ruggeri aveva invitato l'amministrazione comunale a intervenire e a cercare di "neutralizzare" questi ragazzotti che hanno scambiato l'area antistante alla chiesa per un parcheggio pubblico, dove si sentono in diritto di offendere, scorazzare con i motorini, divertirsi a gettare sassi e rifiuti tra le grate della cancellata dell'oratorio, arrivando a ricoprire d'immondizia una delle pareti di un salone parrocchiale. Il primo cittadino aveva allora garantito un maggiore pattugliamento di polizia locale e carabinieri, ma ad oggi poco è cambiato. I residenti assicurano di vedere ben poco le forze dell'ordine e comunque il problema non si è risolto, anzi, si è decisamente amplificato e addirittura nei mesi scorsi un bambino dell'oratorio è stato picchiato e una vetrata della chiesa è andata in frantumi. 


Anche InformaZona alle pagine 44 e 45 scrive sull'argomento, riportando tra l'altro la riflessione di un residente di Molinello "I vandali 'spadroneggiano' in città":

E' ormai un bollettino di guerra: in queste settimane da più parti si segnalano ripetuti atti vandalici, seguiti dalla indignazione generale. Già ne avevamo scritto a luglio per il parchetto Certesa (tra Via Speri e Necchi) e a lato dell'appena restaurato Auditorium Disarò che ancora portano i segni delle incursioni devastanti. Ora è stato il turno del Parco Baruccanetta (Via De' Medici) che resterà chiuso per un mese dopo il passaggio delle orde giovanili che frequenta(va)no e deturpato incivilmente una zona verde fortemente desiderata dai residenti (e bambini). Ulteriore 'grido d'allarme' anche nella centralissima piazza della chiesa di Molinello, luogo di ritrovo serale di bande giovanili che in modo arrogante dettano legge anche sulla piazza parrocchiale facendo continui dispetti, rompendo vetri (venerdì notte una mazza ha scheggiato la porta di accesso del Teatro Don Pedretti), schiamazzando senza ritegno (forse presi dai fumi dell'alcool o droghe). Stanchi di ciò, si chiede un intervento più 'puntuale' delle Forze dell'Ordine per fare rispettare l'educazione e la legalità! Pubblichiamo la riflessione amara di un residente a Molinello che a tutto questo 'non ci sta'.
I figli di nessuno. In questo periodo, sui giornali locali e nazionali, si discute, ci si lamenta di schiamazzi, di rumori molesti, di deturpazione degli ambienti pubblici, di atti vandalici nei confronti di qualsiasi struttura, privata e pubblica. Tutto ciò avviene da parte di groppuscoli di minorenni, che alla domanda del perché l'han fatto, rispondono con un "mi annoiavo ". Anche nella nostra zona esiste questa realtà, che non definirei moda o socialità, che non chiamerei ricerca di luogo aggregante, ma bensì: "abbandono di minore". Coloro che vivono tutti i giorni, tutte le sere a contatto con questi schiamazzi e urla, rumori di motorini che vanno e vengono, musica a tutto volume degli stereo delle automobili, sono arrivati all'esasperazione. Non ne possono più. Basta vedere il piazzale della chiesa al mattino: bottiglie, lattine cicche di sigarette, cartoni delle pizze, fazzoletti, bicchieri di plastica, vetri di bottiglie di birra; ne è pieno, eppure ci sono i cestini per i rifiuti. 
Il portone della chiesa con stampate le pallonate, perché in piazza si gioca anche a pallone; scritte sui muri e sui gradini della chiesa e del teatro, per non parlare di altro che potrebbe dare fastidio allo stomaco di molti. Tutto questo, da tempo, si protrae nel nostro quartiere del Molinello, nella nostra parrocchia S. Pio X senza che vi siano sviluppi alle lamentele degli abitanti e dei sacerdoti, senza vedere uno spiraglio di sana vita sociale. Le autorità che dovrebbero garantire la quiete pubblica, non vi riescono e tutto ciò ricade ancora sulle spalle del cittadino inerme, che se si fa sentire, viene minacciato ed allora subisce. A questo punto, non voglio incriminare nessuno, perché ognuno deve sentirsi, in coscienza, coinvolto e responsabile per ciò che accade sul territorio di sua competenza, ma vorrei rivolgermi a quei "non genitori" che hanno messo al mondo dei figli, gli hanno comprato un motorino o gli danno i soldi per le sigarette, e poi... 
Questi genitori che alla sera non vedono i loro figli in casa, si chiedono ogni tanto cosa stanno facendo? Sanno dove sono? Sono a conoscenza del danno che recano agli altri? Se sì perché non intervengono? Finora non ho mai visto un genitore venire in piazza, richiamare il proprio figlio e obbligarlo a tornarsene a casa. Non ho mai visto genitori protestare nei confronti dei loro figli sequestrandogli il motorino. Questo vuol dire che tutta quella massa di ragazzi che si diverte in questo modo, non ha ge- nitori, ovvero li ha avuti per venire al mondo, ma poi ognuno per se stesso. Questi, pseudo genitori, vengono allo scoperto, quando succede qualcosa di grave, allora li vedi difendere a spada tratta i loro figli che siano carnefici o vittime, perché erano dei bravi ragazzi, perché hanno fatto solo una bravata, perché il coltello che aveva in tasca era per difendersi e non per uccidere e perché la società li ha condotti a questo. Tanti perché, ma una sola è la risposta: questi non sono genitori e non meritano di essere chiamati in questo modo perché è un'offesa per quelli che lo sono realmente; di conseguenza, quei ragazzi che sono in piazza sono figli di nessuno. Non è un gioco di parole è la verità. 
Quei ragazzi con la faccia da bambocci, in un pomeriggio solare del mese di luglio, sono entrati in chiesa, hanno rovesciato le sedie, messo a soqquadro i confessionali, rotto alcune candele e oggetti della cantoria ed infine si sono divertiti a fare il tiro a segno su di un vetro del confessionale, rompendolo; per fortuna che è intervenuto qualche buon uomo, che sentendo i rumori, è intervenuto, altrimenti non so. A quei "non genitori" chiedo di dare un'occhiata al di là della cancellata, a fianco del teatro, che va verso la scuola materna, tutti i vetri rotti che vedete, sono opera dei vostri figli che non sapendo come divertirsi, dopo essersi scolato il contenuto delle bottiglie, le lanciano verso la scuola materna o il teatro; fate un giro al mattino verso le 6,45 e guardate il piazzale ed il parcheggio della chiesa come sono conciati e fatevi una domanda: sono porci o ragazzi quelli che stazionavano la sera precedente? Mentre sto scrivendo , quei "bravi ragazzi" hanno rotto il vetro blindato e la maniglia di una porta d'entrata del Centro Don Virginio Pedretti, questo è un bene della comunità rovinato che si dovrà ripagare. 
Siamo stanchi, sono stanchi e nervosi i cittadini che vivono questa situazione ogni giorno, ogni sera eaogni mattina. Chiedo alle autorità di intervenire nel modo corretto ed incisivo, perché c'è qualcuno che parla di ronde e questo è oltrepassare il limite della legalità. Chiedo un ulteriore sforzo alle forze dell'Ordine, perché la loro presenza nel territorio sia un deterrente per questi 'figli di nessuno" e qualche controllo anche su merce non lecita, che si spaccia in zona, è un'ulteriore danno alla criminalità. Infine vorrei fare un invito agli esercenti dei bar della zona di vendere bevande solo in bicchieri di plastica e non in bottiglie, attuando così la prevenzione di danni che potrebbero essere causati dall'utilizzo improprio dei contenitori in vetro, già in alcune zone di Milano è praticato da tempo. 


Di nuovo Cristina Marzorati su Il Cittadino - Edizione Valle del Seveso a pagina 2 "Dal Comune l'idea dell'educativa di strada":

L'ondata di atti vandalici concentrata nella frazione di Molinello ha inasprito gli animi nel quartiere, che oggi chiede a gran voce una maggiore presenza delle forze dell'ordine e una risposta concreta da parte delle istituzioni. «Come sindaco e assessore alla sicurezza - risponde il sindaco Marina Romanò - assicuro che la polizia locale effettua diversi passaggi nel corso della giornata, inoltre la Protezione Civile si occupa dì chiudere i parchetti e controlla, dopo una certa ora ci sono i carabinieri, perché gli agenti non lavorano di notte. E ancora tre giorni la settimana, solitamente dal venerdì alla domenica, gli agenti sono in servizio anche dalle 19 all'una. Certo, quando si tratta di ragazzi, soprattutto minori, dovrebbero essere i genitori ad assicurarsi che dopo una certa ora siano in casa». I ra- gazzi che non sanno cosa fare, si ritrovano sotto le finestre di chi dorme sino a notte fonda e quando si annoiano rompono tutto o bevono, e 'questo è inaccettabile. Alessandro Soliman, assessore alle Politiche giovanili, assicura che a fine mese «partiranno delle iniziative che spingeranno i giovani ad accantonare alcol e teppismo. Pensiamo anche all'educativa di strada, ma per farla è necessario unirsi ad altri Comuni». 


Il consigliere comunale di opposizione Vittorio Costantini affida alle colonne di InformaZona, a pagina 44, la sua protesta per lo stato di incuria in cui versano alcune aree verdi della città "Orti comunali Cassina Savina: degrado e assenza di attenzione":

Con l'ultima rivisitazione della Giunta comunale, fra le varie spartizioni di poltrone fra correnti e gruppi, è sparita misteriosamente la delega all'Assessore 'alle piccole cose' tanto sbandierata dal Sindaco, quale segno di attenzione verso i problemi della gente. Non so se a causa di questo, o delle lunghe lotte che hanno continuato a paralizzare l'attività amministrativa o l'inerzia dell'Assessore desiano all'Ambiente - Verde - Parchi - Ecologia, ma gli Orti comunali di Cassina Savina versano in condizioni pietose e sono coperti di erbacce e piante infestanti fra le quali, a dispetto della stessa Ordinanza del Comune che obbliga noi cittadini a tagliare - pena pesanti sanzioni - le piante di Ambrosia, pare vi sia anche la pericolosa Ambrosia. Lo scorso 10 giugno il Consiglio comunale aveva deliberato una modifica al regolamento di assegnazione degli Orti comunali, così da poterli assegnare più facilmente e velocemente ma, a tutt'oggi tutto tace e, anziché Orti comunali che potrebbero essere utilizzati da anziani e meno anziani e magari rappresentare anche una fonte di risparmio per le famiglie, assistiamo ad uno spettacolo indecoroso e al proliferare incontrollato di una selva di erbacce. 
Una situazione non consona per un Comune che si fregia il titolo di Città. Personalmente, assolvendo al mio compito di Consigliere comunale, ho ripetutamente segnalato questo stato di cose e il disagio dei cittadini agli Uffici comunali e all'Assessore alla partita ma pare che, nonostante la tanto sbandierata attenzione alla 'gente', l'Amministrazione Romanò sia più impegnata a rincorrere rimpasti e dimissioni, perdendo di vista gli interessi della nostra comunità. Non avendo più un Assessore 'alle piccole cose' al quale rivolgermi (forse avrebbe potuto obiettare che si trattava di una 'grande cosa'), non mi resta che censurare pubblicamente la mancanza di attenzione di questa Amministrazione per i cittadini cesanesi, purtroppo tanto ben rappresentata dallo stato pietoso ed indecente in cui versano quelli che dovevano essere gli Orti comunali di Cassina Savina. 


Passiamo all'argomento della settimana, ovvero le intercettazione che hanno coinvolto l'ex Sindaco Paolo Vaghi . Cristina Marzorati sul Cittadino - Edizione Valle del Seveso a pagina 3 scrive "Vaghi chiama Perri: pronto ad abbracciare Ponzoni":

«Per un anno e mezzo ci siamo incontrati quasi tutti i giorni, lavorando per Gelsia, nulla di strano, nulla di sporco. C'è chi oggi rinnega persino di averlo conosciuto, ho la coscienza pulita». Così Paolo Vaghi, sindaco di Cesano Maderno, in merito al terremoto mediatico che l'ha' travolto questa settimana, finito sulle prime pagine dei quotidiani nazionali per via di una multa (che però risulta pagata dall'interessato) e di un'intercettazione che lo registra parlare in tono assai amichevole con Rosario Perri, discusso politico di spicco a Desio, tra i personaggi illustri citati, ma non indagati, nella maxioperazione antindrangheta condotta dai carabinieri del gruppo di Monza. E' il febbraio del 2009 quando la stampa nazionale, in particolare "Repubblica", parla di un caso di abuso edilizio in famiglia che riguarda l'assessore regionale all'ambiente Massimo Ponzoni. Il giorno in cui il giornalista del quotidiano nazionale contattò Vaghi, l'allora sindaco di Cesano Maderno avvisò Perri, perché molto vicino a Ponzoni. «Il problema è che lui mi ha chiamato oggi pomeriggio - dice Vaghi nelle intercettazioni riferendosi al giornalista - mi sono negato, ma lui ha replicato che avrebbe scritto di un mio rifiuto, allora ho richiamato cercando di minimizzare, insomma che non mi interessa chi è coinvolto». 
«Ho fatto questo - sottolinea oggi Vaghi - perché con Perri avevo ottimi rapporti per via di Gelsia, volevo avvisarlo di quanto stava per accadere, Non ho chiamato Ponzoni, perché sono in confidenza con Perri. Non ho mai voluto strumentalizzare questa vicenda. Il fatto che il Comune di Cesano Maderno abbia proceduto con l'abbattimento, è la prova lampante che non siamo mai stati influenzati e per noi le pratiche sono un numero, non hanno un nome». La bomba. però allora esplose e l'articolo puntò sul sindaco di centrosinistra che punisce l'assessore del Pdl. Vaghi allora richiama Perri, come da intercettazioni, e sembra scusarsi più volte. 
L'ex dirigente del comune di Desio allora si rammarica: «Stavamo tessendo una tela, una rete, un discorso» e Vaghi risponde: «Sono pronto ad abbracciarlo (riferendosi a Ponzoni, nda) nella piazza della chiesa, per solidarietà, perchè è stata una vigliaccata a lui di più e a me... Sono disarmato, ti giuro, ti chiedo scusa, ti chiedo scusa». «Quella tela - taglia corto oggi Vaghi nel commentare le sue parole intercettate - era Gelsia, altro che 'ndrangheta, e il mio abbraccio a Ponzoni era metaforico del tipo: "Vince l'Inter, mi spoglio in piazza"». Altro capitolo è la questione multa. Da un'altra intercettazione si ventila che un cesanese abbia chiesto a un cugino amico di Annunziato Moscato, tra gli indagati, di togliere la contravvenzione dovuta a un abuso. Come avevamo già scritto in un pezzo a inizio agosto, quell'ammenda è stata rateizzata e ora il debito è in via d'estinzione.


Sempre Cristina Marzorati sul Cittadino - Edizione Valle del Seveso a pagina 3 "Nel 2009 il Tar decise per l'abbattimento":

L'oggetto della conversazione tra Paolo Vaghi e Rosario Perri riguarda un abuso edilizio a carico dei famigliari dell'ex assessore regionale Massimo Ponzoni, nello specifico una villetta bifamiliare in via Sarpi a Cascina Gaeta intestata all'allora moglie di Ponzoni, Annamaria Cocozza, al cognato e alla suocera Maria Cacioppo. E' l'aprile del 2004, quando gli agenti della polizia locale effettuano un sopralluogo e sospendono i lavori per abuso edilizio. Si va in tribunale. I Cocozza si rivolgono al Tar (Tribunale amministrativo regionale). Nel 2007 arriva la risposta del Comune: quella casa è abusiva. È il giugno del 2008 quando i due fratelli e Maria Cacioppo vengono condannati per abuso edilizio. Nell'ottobre dello stesso anno il Comune emette un'ordinanza di abbattimento. E' il 22 gennaio 2009 quando il Tar scrive la parola fine: quella casa è abusiva e deve essere rasa al suolo. A febbraio la vicenda finisce sui giornali e a marzo è il suocero di Ponzoni, imprenditore edile, a occuparsi di abbattere gli edifici coinvolti dal provvedimento. A suo dire si tratta di un rustico, ma agli atti del Comune si cita una villetta bifamiliare. 


Siamo ora a Pedemontana, con un articolo firmato da Luca Scarpetta sul Cittadino - Brianza Nord a pagina 34 "Pedemontana: Brianza, 4000 espropri in 6 mesi":

Quattromila espropri da effettuare in sei mesi. E questo il lavoro che attende Pedemontana a Monza e Brianza, come ha spiegato Massimo Gili, ingegnere della società, che è intervenuto martedì scorso alla specifica commissione provinciale, per relazionare i consiglieri sulla situazione. Gli espropri per B1, B2, C, D più Greenway, interessano 5 province e 69 comuni per un numero di piani particellari stimato a 5.799, divisi tra 23.196 proprietari, ed una spesa globale di 400 milioni di euro. A Monza e Brianza sono 30 i comuni interessati dagli espropri, che dovranno essere effettuati su 4.175 piani particellari appartenenti a 16.700 diversi proprietari. Delicati quelli inerenti a 34 attività produttive, per i quali si dovrà trovare un accordo sul valore delle aziende. Per quanto riguarda.i comuni, invece, sarà Lentate sul Seveso quello con più espropri: 338 procedimenti, che riguarderanno aree interessate all'autostrada e opere connesse, più 82 per progetti locali. 
Numeri importanti interessano anche Cesano Maderno, che oltre a 291 espropri per l'autostrada, vedrà espropriati anche 106 terreni nei pressi delle aree interessate dai progetti locali e 40 a ridosso della Greenway. Difficile anche la situazione di Desio, 259 procedimenti legati ad autostra- da e opere connesse, 54 per la Greenway e 74 per i progetti locali, così come quella di Lazzate con 259 espropri più 97 per opere di compensazione. L'elenco comprende anche Aicurzio (23), Arcore (204), Barlassina (82), Bellusco (122), Bernareggio (56), Biassono (165), Bovisio Masciago (66), Carnate (24), Ceriano Laghetto (37), Cogliate (20 casi solo legati al tracciato della greenway), Cornate d'Adda (237), Lesmo (47), Limbiate (1), Lissone (129), Macherio (192), Meda (119), Mezzago (116), Misinto (151), Seregno (30), Seveso (145), Sovico (19), Sulbiate (161), Usmate Velate (47), Varedo (6), Vedano al Lambro (26) e Vimercate (338). «La ditta che all'inizio del 2011 vincerà l'appalto- ha spiegato Gili- avrà il compito di realizzare il progetto esecutivo dell'opera di sua competenza ed occuparsi degli espropri, comunicando il decreto di occupazione di urgenza e l'indennità provvisoria offerta ai proprietari». Dal prossimo febbraio Pedemontana inizierà ad inviare'le lettere con cùisa à comunicata la determinazione dell'indennità provvisoria, il proprietario del terreno espropriatopotrà decidere se accettare l'offerta, contestarla oppure se chiedere una nuova stima ad un team di esperti composto da un tecnico di fiducia, da uno della controparte e da un terzo nominato dal presidente del tribunale.


Gabriele Bassani sul Giorno - Monza e Brianza a pagina 11 descrive invece la situazione di una Cooperativa sociale nata nell'ultimo anno a Cesano Maderno "La Coop per bimbi difficili soffoca":

In meno di un anno di attività hanno già «preso in carico» oltre 100 bambini con piccole e grandi difficoltà relazionali e disagi, ma mentre le richieste sono in continuo aumento, gli spazi a disposizione cominciano a scarseggiare. «Abbiamo richieste per altri 80 bambini ma non abbiamo spazi per accogliere tutti», conferma Daniela Scotti, presidente della Cooperativa Le stelle e infaticabile promotrice delle molteplici attività che dall'ottobre del 2009 hanno coinvolto minori di Cesano Maderno (dove la cooperativa ha sede, in via Roma, 26) Seveso, Barlassina, Lentate sul Seveso e Bovisio Masciago. L'altra sera con una grande festa nella meravigliosa cornice della Cascina Montina si è svolta la festa conclusiva del Centro estivo promosso dalla cooperativa e a giorni partiranno i laboratori, il centro di aggregazione giovanile e i percorsi messi a punto dall'èquipe di educatori professionisti per offrire ai bambini la possibilità di esprimersi al meglio e liberarsi da quelle difficoltà che ne impediscono una corretta crescita di relazione. «Possiamo contare su una squadra di 12 operatori qualificati, tra i quali ci sono 3 psicologi, 2 pedagogisti e un antropologo, oltre a esperti di musicoterapia, danzaterapia e altre attività che aiutano concretamente i bambini a uscire da situazioni di disagio». 
Per alcuni si tratta di condizioni di momentanea e limitata difficoltà, per altri, purtroppo, si tratta di lasciarsi alle spalle anche storie terribili di sofferenza. «Alcuni casi ci vengono segnalati dall'Asl o dai Servizi sociali dei Comuni, in molte situazioni siamo noi che offriamo alla famiglia la possibilità di un confronto e di un supporto nel difficile ruolo di essere genitori», continua Daniela Scotti. «Abbiamo messo a disposizione un vero e proprio sportello, aperto tutti i sabato mattina, dalle 9 alle 12 nella nostra sede per illustrare i nostri progetti ed orientare le famiglie». Ma il problema numero uno ora è poter contare su spazi idonei e supporto economico: «Ci servono locali per le nostre attività coi bambini, negli ultimi mesi siamo riusciti a proseguire grazie al contributo di un benefattore, Tiziano Mariani, di Seregno, che ha creduto nel nostro progetto». «Di certo faremo il possibile per sostenere questa iniziativa, come tutte quelle che sono al servizio dei bambini e dei giovani», ha promesso l'assessore allo Sport e alle Politiche giovanili, Alessandro Soliman, ospite l'altra sera alla festa. 


Passiamo all'argomento scuola, con Cristina Marzorati sul Cittadino - Edizione Valle del Seveso a pagina 3 "Scuola, si riparte ma senza autobus. In settimana niente servizio di trasporto":

Un pullman chiamato desiderio e un'attività didattica che riprenderà a singhiozzo. A Cesano l'inizio del nuovo anno scolastico, che debutterà il prossimo lunedì 13 settembre, si prospetta piuttosto tormentato e per una ragione in particolare: il servizio bus non partirà prima del 20 settembre ossia una settimana dopo il rientro sui banchi di scuola. La scoperta l'hanno fatta lunedì scorso diversi genitori, che entrati all'Ufficio relazioni con il pubblico per rinnovare il tesserino del trasporto scolastico, hanno letto un avviso categorico: «Il servizio non sarà attivo prima di lunedì 20 settembre». Diverse le proteste, per carità semplici chiarimenti verbali, ma in tanti sono preoccupati per capire come rimediare. Sono cinquecento, o poco meno, le famiglie cesanesi che condividono questo problema, ossia mamme e papà di quei bambini tra materne, elementari e medie che utilizzano il bus per recarsi a scuola. 
Ma lunedì 13 settembre il trasporto "rinviato" non sarà l'unico imprevisto. La mensa non sarà ancora operativa e in generale l'attività didattica non inizierà a pieno regime, buona parte dei plessi proporranno un orario ridotto sino alle 12.30 senza pre e post scuola. Ma a cosa è dovuto tutto questo? L'origine si trova in un'organizzazione generale che coinvolge buona parte dei Comuni di Monza e Brianza, cui si sono adeguate le direzioni didattiche cittadine, che attraverso una comunicazione formale all'ufficio scuola, hanno deciso di adottare una linea comune: iniziare a pieno regime il lavoro sui banchi solo da lunedì 20 settembre. «Come Comune - spiega il sindaco Marina Romanò - ci siamo adeguati al mondo della scuola, decidendo di partire con tutti i servizi connessi (trasporto, mensa, pre e post scuola) quando l'attività didattica sarà a pieno regime ossia dal 20 settembre, insomma abbiamo condiviso la linea comune con le direzioni didattiche». 


Infine concludiamo con un articolo relativo alla chiusura del museo degli Swatch a Cesano Maderno, come descritto da Cristina Marzorati sul Cittadino - Edizione Valle del Seveso a pagina 2 "Via il «Worid museum», arrivano gli uffici comunali":

L'addio dei "World Museum" di Fiorenzo Barindelli alle sale di Palazzo AreseJacini mette sul piatto una futura rivoluzione in termini di uffici comunali. Se i coloratissimi Swatch hanno lasciato con amarezza la prestigiosa dimora storica, il sindaco Manna Romanò non è preoccupata: «Non siamo di fronte a una perdita per Cesano - commenta - perché è stato Barindelli a-nón rispettare una convenzione (in merito alle spese di gestione del museo) e a scegliere di andarsene, così per il futuro di queste sale si prospetta una destinazione a uffici». Romanò sogna di portare in centro tutti gli sportelli comunali distaccati che non si affacciano su piazza Arese e il riferimento è al settore Lavori pubblici, che oggi si trova in via Fermi. L'idea sarebbe lasciare su un lato del cortile di Palazzo Arese l'Urbanistica, come d'altronde già è, e mettere sul lato opposto il settore tecnico, che entrerebbe così nei locali dove sino all'agosto scorso c'erano gli Swatch. Gli spostamenti però non si esauriscono qui. Il prossimo anno inizieranno i lavori di rifacimento di un'ala dell'e scuola media Fermi, che diventerà la casa della polizia locale. «Lo avevo già annunciato - sottolinea il primo cittadino - gli agenti della locale hanno bisogno di una sede degna del loro impegno, vorrei un comando tipo caserma dei carabinieri, dove sistemare la videosorveglianza e ospitare i mezzi di servizio».


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