Rassegna stampa Cesano Maderno, 19-6-2010

sabato 19 giugno 2010 | ,




Le dure critiche alla Giunta Lega-Pdl che arrivano dal suo interno e dall'esterno, la questione Pedemontana e altro ancora nella rassegna stampa di oggi, Sabato 19 Giugno 2010.




L'ormai ex vice-sindaco Claudio Scolari si dichiara molto critico sull'operato e sulle scelte del Sindaco Marina Romanò, come scrive Gabriele Bassani su Il Giorno - Monza e Brianza a pagina 14 in un articolo intitolato “La credibilità del Pdl è minata” :

I cittadini di Cesano non hanno capito quello che è successo, non dovete spiegarlo a me ma a loro». Passata la tempesta e forse senza che sia del tutto tornato il sereno all'interno della maggioranza di centrodestra, l'ex vicesindaco Claudio Scolari, "vittima sacrificale" del rimpasto di giunta durato ben 45 giorni, ha deciso di togliersi qualche sassolino della scarpa esternando per la prima volta tutta la sua sorpresa e le sue perplessità sulle scelte compiute dal sindaco Marina Romanò d'intesa con i rappresentanti locali e provinciali di Lega Nord e Pdl.
La sua esclusione dalla giunta, 11 mesi dopo l'insediamento, aveva lasciato perplessi tutti, comprese le opposizioni, visto che in più occasioni era stata rimarcata pubblicamente dal sindaco la competenza e la correttezza di Scolari, peraltro mai messa in discussione neanche dopo il rimpasto. «In questo momento -dice Scolari-la credibilità del PdL a Cesano Maderno è minata da dubbi e perplessita. Non sono io a dirlo, basta parlare con la gente. I cesanesi non hanno compreso le modifiche apportate nella composizione della Giunta Comunale e le nomine fatte nelle partecipate Assp e Sib. Le questioni non riguardano gli uomini, ma il metodo. Non dimentichiamo che Cesano Maderno votando la coalizione Pdl-Lega, ha votato il cambiamento, un cambiamento che deve essere deciso a Cesano, da uomini di Cesano che conoscono il territorio e lo vivono». Qui il richiamo è a quell'accusa più volte sollevata dall'opposizione che ha contestato l'assegnazione di troppi incarichi in giunta e altrove a “non cesanesi”. Scolari per ora non intende mettersi in polemica con i propri vertici: «Essendo un uomo di partito accetto le scelte fatte, in quanto fiducioso che queste rientrano in un progetto ben più ampio, sempre a beneficio dei cittadini di Cesano Maderno ma credo sia necessaria una maggiore attenzione sulla partecipazione, sul merito e sulla territorialità delle persone che ci devono amministrare».
Lo stesso Scolari comunque, evidenzia la sorpresa per la sua esclusione dalla giunta: «Nei numerosi colloqui intercorsi con il coordinatore provinciale Ponzoni e con il gruppo consiliare prima della definizione della nuova giunta, questa soluzione non era mai stata ipotizzata». Che cosa sia accaduto poi non è difficile da immaginare considerando i "mal di pancia" espressi in maniera esplicita o implicita da alcuni consiglieri del Pdl. la mancata rielezione di Franco Busnelli a presidente del consiglio al primo tentativo di fine maggio e l'esito dell'operazione con l'uscita di scena di Michele Santoro (e di Ivan Romanò, della lista Volti e voci nuove) per far posto ad Alessandro Soliman e ridurre il totale degli assessori da 10 a 8.


Che tiri aria di crisi nel Pdl, a tutti i livelli, è ormai noto. Sebbene a Cesano non manchino certo prove al riguardo, la crisi è ben più profonda e si allarga a tutta la Provincia di Monza e Brianza, con riflessi con inevitabilmente influiranno anche sulla stabilità della Giunta comunale di questa città. Leggiamo quindi in merito l'analisi molto critica che Luigi Losa scriveva alle pagine 1 e 28 del Cittadino - Monza e Brianza giovedì 17 Giugno “Pdl nel marasma, ne fa le spese il territorio”:

Se non fosse che c'è di mezzo il Pdl, ovvero il partito che da 16 anni a questa parte è, lo si voglia o lo si accetti o meno, il partito incontrastato di maggioranza relativa, che governa, certo con la Lega, la Provincia e due terzi dei Comuni della medesima, a partire dal capoluogo e da tutte le altre città più importanti (Vimercate esclusa), che ha folte pattuglie di parlamentari e regionali, ebbene se non fosse tutto questo ciò che sta accadendo a livello di dirigenza del partito sul territorio sarebbe una tragicommedia o una farsa. Lascio a ciascuno di scegliere. Accade infatti che ieri il coordinatore provinciale Massimo Ponzoni, regolarmente eletto da un regolare congresso due anni orsono, leader politico riconosciuto a livello locale in forza delle sue vittorie a tutte le tornate elettorali, ivi comprese quelle nette personali in Regione, dove è stato anche assessore, abbia annunciato di fatto quel famoso «passo indietro» che gli si doveva chiedere e non gli si è mai chiesto, per quanto se ne sa, dagli organismi superiori del partito (coordinamento o direzione che dir si voglia e si capisca nazionale o regionale). Il tutto a seguito dei guai giudiziari che gli sono piovuti addosso proprio all'indomani della sua rielezione al Pirellone. Al suo posto a guidare il partito torna di fatto Elena Centemero, deputata, molto vicina al premier e capo supremo del partito, con la qualifica-incarico di commissario, ruolo che già aveva ricoperto durante la campagna elettorale per le regionali in sostituzione dello stesso Ponzoni.
Ma si è sottolineato che la stessa Centemero sarà commissario «unico». Il che significa che tutto l'ambaradan messo in piedi nelle ultime settimane per arrivare alla formazione del nuovo comitato provinciale formato da 12 esponenti di rilievo del partito a livello europeo, nazionale, regionale, locale, per supportare ma di fatto «commissariare» sempre Ponzoni, che in ogni caso ne avrebbe fatto parte, è stato assolutamente inutile. Il comitato, sinedrio, politburo, cenacolo (dato il numero dei «chiamati» subito ribattezzati apostoli) è stato cancellato, azzerato, spazzato via. Una mossa, una vendetta, un colpo di reni e di coda di Ponzoni in tandem con la stessa Centemero, evidentemente portato a termine con la benedizione di Berlusconi e del triumvirato che lo affianca (Bondi, La Russa, Verdini). Ma anche con grande scorno dei dodici, anche per il livello istituzionale che ricoprono: ci sono infatti tra loro l'europarlamentare Licia Ronzulli, il viceministro e assessore monzese Paolo Romani, il sottosegretario agli esteri Alfredo Mantica, tanto per citare i big.
Insomma se non è un terremoto poco ci manca considerato anche il fatto che il nuovo comitato era stato partorito e avallato dalla direzione regionale del partito. Una decisione che, a quanto si sa, lo stesso Ponzoni aveva condiviso ma evidentemente male o nient'affatto digerito. Ora è diffìcile prevedere quali saranno le conseguenze all'interno del Pdl ma anche all'esterno ovvero nelle istituzioni e in tutti quegli organismi (leggasi società, consorzi, e compagnia bella dove ci sono poltrone ambite e remunerate molte delle quali da rinnovare). Così come è difficile prevedere quali saranno i contraccolpi nelle amministrazioni comunali scricchiolanti a un solo anno dalle elezioni (da Cesano M. a Brugherio per capirci), non esclusa quella di Monza dove i rapporti sono perennemente tesi. E ciò non potrà lasciare indifferente la Lega che è il principale e insostituibile alleato e che in più di una occasione ha manifestato insofferenza, per usare un eufemismo, giacché il Carroccio non usa mezzi termini per dire che sì è «rotto»...
Ed infine ci sono gli elettori, i quali anche se sempre affascinati o ammaliati dal leader maximo, anche se di fatto costretti a scegliere uno schieramento per proprie impostazioni e convinzioni, anche se impossibilitati a opzioni diverse per mancanza di serie e credibili alternative, non so quanto potranno, e vorranno, capire questo guazzabuglio, queste lotte intestine, queste rese dei conti che si trascinano mestamente e, diciamocelo, assai miseramente. Perchè va bene tutto, ma la politica al di là dell'essere un servizio e non di certo al proprio interesse, tornaconto, potere, ambizione, professione, portafogli, dovrebbe essere soprattutto la strada attraverso la quale si realizza il bene comune, ovvero l'insieme delle risposte chiare, concrete, reali, tempestive ai bisogni, a tutti i bisogni dei cittadini. Per cui non si può, dinanzi a spettacoli simili, stupirsi o scandalizzarsi della disaffezione, della ripulsa, della riprovazione, del disgusto della gente. Incolpando magari di ciò la stampa che enfatizza, che biasima, che va giù duro.
E concludo con un chiaro riferimento al territorio. Che è, lo sappiamo e ce lo ripetiamo, un'area dove ci sono potenzialità e capacità incredibili, che non temono confronti, che vantano successi e primati, ma che ha bisogno di una governance all'altezza, capace, efficiente, soprattutto ora che ha una Provincia, ovvero quel livello di amministrazione sovracomunale che le mancava e attendeva da decenni e che da un anno ha cominciato a muovere passi visibili e tangibili. E' quindi con tristezza, e anche preoccupazione, che si assiste a questo marasma, che si constata l'insipienza, l'inconsistenza, l'incapacità di un partito e dei suoi massimi esponenti. Proprio perchè a farne le spese è il territorio, ovvero tutti noi.


Le ultime evoluzioni della questione Pedemontana sono trattate da Crisitina Marzorati a pagina 3 del Cittadino - Valle del Seveso di oggi “Pedemontana “sorda”, B2 senza modifiche”:

Quello che si prospettava da tempo ora è ufficiale: Pedemontana nel tratto B2 (Lentate-Bovisio Masciago) si farà e nel rispetto del progetto definitivo, ossia no all'interramento e si a tre corsìe in superficie per Cesano Maderno e Seveso. A Lentate non sarà realizzata la galleria sotto Camnago, ma il curvone sarà raddrizzato a discapito del quartiere sovrastante dove ci saranno espropri e abbattimenti di abitazioni, concretizzando quell'incontro tra Pedemontana e cittadini datato l'estate scorsa. La svolta è di mercoledì 16 giugno, data in cui i sindaci erano convocati in Provincia per discutere del Piano intercomunale del traffico, invece è stato comunicato da Pedemontana spa che entro il prossimo mercoledì 23 giugno sarà pubblicato il bando sulla Gazzetta ufficiale europea, le offerte dovranno pervenire entro la terza settimana di ottobre, l'impresa vincitrice dovrà occuparsi anche del progetto esecutivo e quindi entro l'estate 2011 si apriranno i cantieri per concludersi nel 2014. La doccia fredda ha travolto in particolare il primo cittadino di Lentate, Massimo Sasso, da sempre sostenitore del no alla trasformazione di superstrada in autostrada e comunque promotore di un progetto alternativo: il rinvio del cantiere a dopo Expo 2015, iniziando però da subito la riqualificazione del tratto. «Abbiamo scritto una lettera unitaria - commenta - non ci hanno mai risposto». Pedemontana e enti superiori, perchè la scelta è "soprattutto politica e a livelli alti, non hanno guardato le esigenze del piccolo, ma solo il grande progetto nell'insieme.
All'incontro in cui Pedemontana spa ha informato le amministrazioni dell'avvio del cantiere, c'era il vicesindaco e assessore alla Programmazione territoriale Fabrizio Bonafede. «Dalla prossima settimana inizieranno i colloqui con i singoli comuni sul piano intercomunale del traffico - spiega - per Cesano sarà presente Luca Bonfanti. Ora quello che ci rimane da fare è decidere proprio per la viabilità correlata e trovare l'accordo sui 60 milioni di euro da distribuire tra i sei comuni.
Per quanto riguarda la comunicazione con i cittadini, dal primo ottobre torneremo nelle frazioni incentrando il confronto sul Pgt e quindi anche su Pedemontana». Ma se la class-action potesse più della politica? La risposta è rimandata a giovedì prossimo, perché Pedemontana per la prima volta ha convocato "Cesano per noi" e i comitati Cives di Bovisio Masciago e Seveso. «Evidentemente ha sortito il suo effetto il ricorso al Tar - spiega Salvatore Colombo "Cesano per noi" — per la mancanza della Valutazione d'impatto ambientale e della Vas dal progetto interrato a quello in superficie». Intanto in città c'è chi sceglie una protesta silenziosa, ma evidente: Gianfranco Mornata (nella foto) lavora nel suo colorificio alla Snia con un cartello al collo contro l'autostrada e le scelte relative, indifferenti ai cittadini.


Sempre Cristina Marzorati a pagina 2 del Cittadino – Valle del Seveso riporta le critiche all'amministrazione comunale di Cesano Maderno avanzate dal Partito Democratico e dalla lista civica “Voci e volti nuovi”, alleata con Lega e Pdl alle ultime elezioni “«Voci e volti nuovi»: delusi dal sindaco, niente dialogo in dieci mesi di governo”:

Il panorama politico locale sembra aver trovato pace, ma le opposizioni e chi si aspettava da questo "nuovo" governo una svolta, non ritengono che Alessandro Soliman sia il vero cambiamento e così la bagarre continua. Alzano la voce in particolare i sostenitori della lista civica "Siamo noi voci e volti nuovi". Rimasti fuori dai giochi senza alcun consigliere comunale tra i banchi del "parlamentino" locale, avevano suggellato un patto col sindaco Marina Romanò che aveva portato in giunta l'ex assessore Ivan Romanò, che com'è noto ha "passato", dopo essere stato defenestrato, le deleghe sport e politiche giovanili a Soliman. «In dieci mesi di governo non c'è stato dialogo - dichiarano amareggiati dalla Civica - la condivisione ridotta ai minimi termini e la partecipazione annullata. Come se non bastasse si è lasciata una città di 37mila abitanti senza giunta per un mese e mezzo. Un periodo questo che sarebbe dovuto servire a rilanciare l'azione amministrativa con la formazione di una nuova squadra di governo, abbiamo aspettato per verificare cosa sarebbe cambiato, ma l'unica discontinuità riscontrata è la nostra assenza. Temiamo di essere di fronte alla solita vecchia politica che mostra tutte le sue rughe all'interno delle quali si insinuano personalismi e inadeguatezza».
Il Pd invece non guarda al passato, ma al futuro e per voce del suo segretario, Gianni Calò, invita il sindaco a «dimettersi, così facendo creerà le condizioni affinché le sorti della nostra città possano essere decise e realizzate a Cesano e negli esclusivi interessi del nostro territorio e dei nostri cittadini».


Vediamo quindi precisamente cosa hanno dichiarato PD e “Siamo noi, voci e volti nuovi” nei comunicati stampa riportati da Informazona a pagina 45. Iniziamo dal PD, a firma del segretario del circolo di Cesano Maderno, Gianni Calò:

Il sindaco Marina Romanò continua imperterrita nella sua opera di distruzione della città. Nel Consiglio Comunale di giovedì 10 giugno ha comunicato le sue decisioni sulle nomine di assessori e rappresentanti del Comune nelle aziende ribadendo l'incapacità di legare questi atti a contenuti programmatici e peggio ancora di accettare passivamente imposizioni che sembrano arrivare da fuori Cesano. Giovedì scorso in Consiglio Comunale abbiamo assistito alla paradossale interpretazione di una amministrazione molto lontana dagli interessi dei cesanesi. Il Sindaco ha bloccato la città per due mesi, scaricando assessori, rinviando consigli comunali già convocati, ritardando a lungo l'approvazione del conto consuntivo, per poi accettare quello che ha tutta l'aria di essere una imposizione, "superiore" e proveniente da fuori Cesano, per le nomine nelle cariche e nei ruoli chiave del governo della città di Cesano Maderno. Dei quattro assessori ai quali aveva ritirato la delega ne riprende due, accetta di riconfermare Franco Busnelli quale presidente del Consiglio comunale (dopo non essere stata in grado di assicurargli i voti due settimane prima in Consiglio comunale) e nomina un consiglio di Amministrazione della Assp (tre componenti) con il presidente ed un Consigliere non di Cesano. La prevalenza di non cesanesi nei posti chiave del governo della città è la prova che le sorti di Cesano Maderno si decidono fuori dal territorio cesanese e nelle segreterie politiche di PdL e Lega. Il Sindaco ha svenduto la città a logiche di potere che hanno interessi diversi dal bene comune e collettivo di Cesano Maderno. Questa è la dimostrazione che continuerà sempre di più la logica del comando e dell'esecuzione. Ci saranno i registi da fuori Cesano che disporranno le scelte e Marina Romanò che eseguirà gli ordini ricevuti, sotto la stretta sorveglianza di assessori e consiglieri di azienda, anche questi non cesanesi. Quali sciagure irreparabili questa alchimia di potere e di interessi dei pochi sui tanti produrrà a Cesano Maderno?
Le avvisaglie le abbiamo già avute in quei pochi atti che l'attuale Amministrazione ha adottato. Centinaia di migliaia di euro che andranno ad impinguare le casse di qualche professionista per la riscrittura del Pgt, che ovviamente dovrà rispondere alla logica degli interessi affaristici e cementizi (adesso trova chiara spiegazione l'abbraccio caloroso alla Romanò da parte di Ponzoni alla fine della seduta del Consiglio comunale nella quale aveva fatto cancellare il precedente Pgt per farne uno diverso), centinaia di migliaia di euro sprecati in consulenze inutili e clientelari (addetto stampa e dirigente a chiamata - entrambi rigorosamente non cesanesi -magari suggeriti da qualcuno), i posti auto della futura stazione pesantemente ridotti, il grosso pasticcio sulla Pedemontana, l'attacco agli interventi sul welfare, l'aumento delle tariffe e altro ancora.
Come Partito Democratico, assieme e fortemente coesi con le forze di minoranza, siamo impegnati a fronteggiare questo sistema che, se non bloccato, presto produrrà gravi ed irreparabili danni a Cesano Maderno. Saremo attenti e denunceremo puntualmente tutte le malefatte di questa Amministrazione e per il bene che vogliamo a questa città, tenteremo in tutti i modi di contrastarne l'azione e la durata. È proprio nel solco di questo sentimento, che se condiviso dal Sindaco Marina Romanò, lancio serenamente un appello: Marina se è vero, come dici, che ami Cesano e i cesanesi dimettiti! Così facendo creerai le condizioni affinché le sorti della nostra città possano essere decise e realizzate a Cesano Maderno e negli esclusivi interessi del nostro territorio e dei nostri cittadini.


Passiamo infine al comunicato di Siamo noi, voci e volti nuovi, sempre su Informazona a pagina 45 “Siamo noi, voci e volti nuovi: il Sindaco non ci rappresenta”:

La lista civica "Siamo noi, voci e volti nuovi" in seguito alle scelte politiche intraprese nel corso di questi 10 mesi dal sindaco Marina Romanò e alla mancanza di dialogo sfociata con l'esclusione ingiustificata dalla giunta del nostro esponente, toglie alla stessa la propria fiducia. Ci preme specificare che con noi ci portiamo via i nostri determinanti voti per la vittoria elettorale. L'idea di una politica incentrata sul dialogo, sulla condivisione e sulla partecipazione è stata alla base del nostro programma e del documento firmato come coalizione; in 10 mesi non c'è stato dialogo, la condivisione ridotta ai minimi termini e la partecipazione praticamente annullata. Si parla spesso nel nostro programma comune di sussidiarietà per una città del futuro. La sussidiarietà non ha colori politici o simpatie, si colora della volontà della gente, si fonda sulla capacità dell'amministrazione di dare credito e strumenti a progetti validi e importanti a prescindere che a gestirli siano comitati, cooperative o associazioni. Ebbene, a nostro avviso, di vera sussidiarietà nonostante le opportunità non se ne vede l'ombra. Il dialogo è la prima forma di comunicazione dell'uomo in termini di importanza, comunicare è conoscersi, capirsi, aiutarsi, affrontare e risolvere problemi: 10 mesi di silenzio la dicono lunga sulla voglia di confronto. Come se non bastasse, si lascia una città di 37.000 abitanti praticamente senza giunta per un mese e mezzo! Un segno di mancanza di maturità amministrativa e di serietà nei confronti dei cittadini che poi sono i soli a rimetterci. Un periodo questo che sarebbe dovuto servire a rilanciare l'azione amministrativa con la formazione di una nuova squadra di governo "giusta per Cesano".
Abbiamo ulteriormente aspettato per verificare cosa sarebbe cambiato e, ritenendo nonostante tutto che l'attuale compagine possa ben svolgere il proprio compito, l'unica discontinuità riscontrata è la nostra assenza e soprattutto quella dei cesanesi anche nelle recenti nomine: infatti tra giunta e municipalizzate, solo il 4 sono cittadini di Cesano Maderno, troppo poco per sentirsi rappresentati nella propria città. La città ha bisogno di una guida vera per concretizzare l'idea di sviluppo della quale tanto si è discusso in campagna elettorale e non tanto della spasmodica ricerca di un Malaussene di turno per giustificare scelte e comportamenti. Temiamo di essere di fronte alla solita vecchia politica che mostra tutte le sue rughe all'interno delle quali si insinuano personalismi e inadeguatezza.
Siamo profondamente delusi da come si è svolta tutta la faccenda, rammaricati di non poter lavorare per Cesano insieme a chi ha saputo valorizzare il nostro operato, ma anche consapevoli che questa non è la vera politica o almeno fateci sognare che non lo sia. Continueremo con il nostro impegno civico consapevoli che la politica ha sempre bisogno di voci e volti nuovi in grado di dare vitalità e slancio alla nostra città.

Pubblichiamo volentieri un articolo segnalatoci da Adriano di informaZona che ci era sfuggito in questa rassegna.

1 Responses So Far:

Reggia ha detto...

scoreggiare a cesano

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