La crisi ancora irrisolta della giunta Pdl-Lega a Cesano Maderno tiene banco nella rassegna stampa di oggi, 1 Giugno 2010. Iniziamo con il Giornale di Seregno a pagina 17, con un articolo intitolato "Ancora in sospeso la giunta Romanò, tornano solo in due":
Passano i giorni, non passa la crisi. Gli ultimi sette sembravano dover essere quelli decisivi per arrivare - finalmente - a un punto di svolta nella complessa situazione politica che ha visto la Giunta perdere gran parte dei suoi assessori (quattro revocati, tre dimissionari), il Consiglio comunale il suo presidente e molti cittadini - a giudicare dalle reazioni dei tanti presenti in Aula consiliare lunedì scorso - la pazienza. Protagonista, la coalizione di maggioranza, accolta dal pubblico con un ironico applauso all'entrata in Consiglio. Posti a sedere esauriti, tanta gente in piedi, molti erano rimasti fuori e cercavano di carpire cosa stesse succedendo in Aula.
Tutti si aspettavano novità sulla situazione dell'Amministrazione cesanese, ma ancora una volta sono rimasti delusi. Alle precise domande dell'opposizione, il sindaco Marina Romanò ha risposto che gli aggiornamenti sul futuro politico della città sarebbero stati presentate la sera successiva, nel Consiglio comunale in origine previsto per martedì e poi rinviato. Incalzata - le è stato fatto notare che il termine di 15 giorni indicato dallo statuto per la sostituzione dei dimissionari era scaduto il venerdì precedente, ha annunciato di aver respinto le dimissioni di Fabrizio Bonafede e Marcello Mitrano, anche se nei fatti il tutto è stato formalizzato solo il giorno successivo. Accolte le dimissioni dell'ex vicesindaco Claudio Scolari. Per la sua sostituzione, il sindaco in Consiglio ha fatto i nomi di Andrea Rovelli e poi di Alessandro Soliman, ma la nomina ad assessore, al momento, non è ufficiale per nessuno di loro.
Stando all'accordo che sarebbe stato sottoscritto proprio lunedì 24 maggio dal primo cittadino con i provinciali Leonardo Carioni (Lega) e Massimo Ponzoni (Pdl), per entrambi sarebbe pronto un posto in Giunta, con deleghe a Sport e Politiche giovanili per Soliman; Rovelli sarebbe vicesindaco e assessore ai Servizi alla persona, e il suo posto di capogruppo si dice possa andare al 27enne Andrea Copreni. Sempre secondo il documento, i due «licenziati» Giovanni Spagnuolo e Giuseppe Mazzacuva tornerebbero a occuparsi di Cultura e Ambiente, mentre ai già reintegrati Bonafede e Mitrano spetterebbero Pianificazione territoriale e Istruzione più Affari generali. Assessorato con delega al Commercio (quella che era di Michele Santoro) per l'unica donna Chiara Mornatta.
Un accordo ancora non effettivo e che ha già perso uno dei suoi tasselli. Il previsto presidente del Consiglio, Franco Busnelli, non ha ottenuto la rielezione (ricordiamo che si era dimesso dalla carica qualche settimana fa). A votarlo, lunedì sera, solamente la maggioranza, poiché l'opposizione dopo aver proposto il nome di Leonardo Guanziroli («ViviCesano») e averlo visto rifiutato ha lasciato l'Aula rientrando a scrutinio concluso. Sedici i voti necessari alla rielezione dell'ex presidente, 17 i votanti -16 consiglieri più il sindaco -solo in 15 hanno scritto il nome di Busnelli. Fumata nera, dunque, mentre si riaprono i giochi (l'unica certezza, per ora, è il reintegro dei due dimissionari Mitrano e Bonafede). Una nuova variabile, intanto, è entrata in gioco a complicare ancora di più le vicende cesanesi. Le vicende giudiziarie di Massimo Ponzoni e le sue eventuali dimissioni dal ruolo di coordinatore provinciale del Pdl potrebbero cambiare ulteriormente le carte in tavola, spostando ancora un po' più in là la fine di questa crisi.
Su Il Giorno – Monza e Brianza a pagina 12, Gabriele Bassani scrive "Caos giunta, minoranza in rivolta":
La maggioranza tergiversa e le opposizioni minacciano di disertare tutti i prossimi consigli comunali finché la stessa non si mostrerà in grado di «ripristinare gli organi istituzionali», con la nomina di un presidente del consiglio comunale e degli assessori ancora mancanti. A una settimana dal consiglio comunale che avrebbe dovuto rimettere tutto a posto ma che in realtà è riuscito persino a creare nuovi problemi all'Amministrazione comunale guidata dal sindaco Marina Romanò, restano ancora tutte aperte le questioni politiche che fanno scricchiolare la giunta Pdl-Lega.
Prima fra tutte, sulla quale punta il dito l'opposizione: «Sette giorni dopo le dichiarazioni in consiglio, il sindaco non ha ancora formalizzato con atti quanto detto». Il riferimento è all'annuncio dell'accettazione delle dimissioni del vicesindaco Claudio Scolari e della nomina al suo posto di Alessandro Soliman. «Di fronte a questo stato di assoluta confusione -hanno dichiarato congiuntamente i gruppi di minoranza nel corso di una conferenza stampa - le opposizioni per il rispetto che hanno delle istituzioni non parteciperanno ad altri Consigli comunali per evitare che inadeguatezza, incapacità, menzogne e risse nella maggioranza gettino ancora di più discredito all'intero consiglio comunale, offrendo a tutta la città un immagine censurabile e che mai avremmo potuto immaginare».
Ma per il sindaco Romanò la mancata ratifica della nomina è solo un problema congiunturale: «Si sono accavallati molti impegni in questi giorni, l'avrei fatto oggi (ieri, ndr) ma non c'è il segretario generale». Eppure risulta che l'accordo (cioè il nuovo accordo) tra Lega e Pdl era stato raggiunto proprio nella frenetica serata del 24 maggio scorso e i quadro dei nuovi assessori in giunta era stato delineato con tanto di documento scritto controfirmato da Massimo Ponzoni per il Pdl, Leonardo Carioni per la Lega e lo stesso sindaco Marina Romanò e prevedeva l'ingresso in giunta, oltre del citato Soliman, anche di Andrea Rovelli (oggi capogruppo del Pdl in consiglio) destinato a diventare vicesindaco e di Chiara Mornatta, consigliera Pdl, oltre al recupero di Giovanni Spagnuolo e Giuseppe Mazzacuva, «cacciati» un mese fa dal sindaco. Nell'operazione rientrava anche la rielezione di Franco Busnelli alla presidenza del consiglio comunale, dopo le dimissioni. Ma proprio la mancata rielezione di Busnelli ad opera di due «franchi tiratori» della maggioranza che hanno fatto mancare la soglia minima ha rimesso tutto in discussione. Tanto che se si chiede al sindaco un'idea sulla paternità delle due schede bianche, risponde: «Ah, se lo sapessi...»
Torniamo al Giornale di Seregno, questa volta a pagina 18 "Diatribe per le poltrone e illegalità, scriveremo al prefetto":
«A Cesano il peggio del peggio della vecchia politica». Compatta, l'opposizione cesanese torna a confrontarsi con le ultime vicende politiche cittadine, in particolare con quanto accaduto nell'ultima sessione di Consiglio, il 24 maggio. «A cominciare dal "giochino" sui nomi degli assessori, o presunti tali - ha esordito Pietro Nicolaci, capogruppo Pd, nel corso della conferenza stampa convocata sabato mattina - Il sindaco si è lanciato in considerzioni spericolate, affermando di aver respinto le dimissioni di due assessori, cosa che non era ancora stata formalizzata, e di aver nominato Andrea Rovelli al posto del terzo dimissionario, poi correggendosi per fare il nome di Alessandro Soliman, mentre a tutt'oggi l'ufficialità della nomina non c'è ancora».
Non è mancato il riferimento alla «estenuante trattativa per "spartirsi" le poltrone, con la presenza dell'ex assessore Massimo Ponzoni che è stato visto in Comune intorno alle 19 di lunedì. A quanto pare, la trattativa "last minute" non ha prodotto i risultati sperati, tant'è che la maggioranza non è stata in grado di eleggere il Presidente del Consiglio». «Una partita a poker durata un mese - ha aggiunto il capogruppo di «Vivicesano» Alberto Vaghi - mentre tutto rimane fermo e Cesano risulta sotto attacco anche sul fronte della cultura. Realtà importanti come l'Agenzia per il Turismo sostituite da cosa? Miss Commercio?». «Non possiamo dipendere da queste diatribe - ha affermato Paolo Vaghi - è la crisi più lunga mai avuta a Cesano e non è pensabile restare ancora in questo stato di mancata legalità. Dopo la non riuscita elezione del Presidente del Consiglio, lunedì sera, se non fossimo così tenacemente a favore di Cesano ce ne saremmo andati. Siamo rimasti in Aula solamente perché l'approvazione del Consuntivo era un atto importante per la città». Per la terza volta, l'opposizione ha annunciato di voler sottoporre la situazione cesanese al prefetto. Una lettera che spieghi, tra l'altro, il mancato ripristino nei tempi previsti dallo statuto (15 giorni) degli assessori dimissionari.
Sempre sul Giornale di Seregno, a pagina 17 "«Chiesto di spostare perché non c'erano le condizioni»":
Ha creato scompiglio, martedì sera, il rinvio della seduta di Consiglio comunale, arrivato all'ultimo momento a neanche due ore dalla convocazione (la capigruppo in cui è stata presa la decisione è terminata alle 18.30). Tanto che fuori dall'Aula si è radunato un gran numero di persone spiazzate e nervose dall'ennesimo spostamento. Una proposta avanzata dall'opposizione ma poi sostenuta all'unanimità e resa dunque effettiva, seppur all'ultimo momento. «Le condizioni erano variate rispetto al giorno precedente - ha spiegato dal fronte dell'opposizione Paolo Vaghi - mancava (e manca tuttora) un presidente del Consiglio, data la fallita elezione di Franco Busnelli nella seduta di lunedì 24. Diversamente da quanto accaduto nel caso del rinvio precedente, deciso per volere della sola maggioranza, le nostre considerazioni sono state in questa occasione condivise dagli altri capigruppo». La prossima seduta di Consiglio, dunque, è fissata salvo imprevisti o nuovi cambiamenti al prossimo 10 giugno, giovedì.
Le decisioni del consigliere leghista Rovelli, cacciato dalla Lega in diretta durante un imbarazzante consiglio comunale, sono riportate dal Giornale di Seregno a pagina 17 "Il leghista annuncia: in consiglio da solo":
Indipendente in Consiglio, nei fatti uomo in più dell'opposizione. Luigi Rovelli, leghista, ha dichiarato ufficialmente di non aderire ad alcun gruppo consiliare. Una vicenda molto dicussa quella che l'ha riguardato, i fatti risalgono al mese di marzo. In seguito alle dimissioni di Giovanni Oltolini spettava a lui, come primo dei non eletti, prenderne il posto. La rinuncia, però, era stata ritirata e la surroga non c'era stata. Il prefetto, a cui il caso era stato segnalato, aveva fatto notare l'irrevocabilità delle dimissioni di un consigliere, dunque per Rovelli si erano aperte le porte del Consiglio. Non, però, quelle del gruppo leghista, che aveva manifestato la volontà di non integrarlo nei propri ranghi. Le azioni di Rovelli evidenziano ora la vicinanza ai gruppi d'opposizione, con cui nell'ultima seduta ha condiviso la scelta di lasciare l'Aula nel momento dell'elezione del presidente, senza dimenticare la sua presenza al «contro-consiglio» del 10 maggio scorso.
Infine la questione del licenziamento del vicesindaco Scolari, sempre sul Giornale di Seregno a pagina 17 "Il sindaco: decisione non mia, lo ringrazio":
«Sono in attesa di capire cosa succederà, con la speranza che si arrivi a una composizione di Giunta definitiva, che possa lavorare dalla parte della città». Aveva lavorato, e bene, per Cesano anche l'ex vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Claudio Scolari. Tanto che ha suscitato perplessità e delusione la decisione del primo cittadino, annunciata in Consiglio lunedì 24, di accettarne le dimissioni. Un atto, quello di Scolari (ma anche di Marcello Mitrano e Fabrizio Bonafede, le cui dimissioni sono state respinte) da collocare nello scenario della crisi in cui la maggioranza versa da un mese. Dopo la revoca di quattro assessorati al Pdl, infatti, i tre rimanenti avevano messo le proprie sorti nelle mani del partito, che aveva chiesto la loro rinuncia. Da inserire nelle volontà del Pdl anche la decisione di non reintegrare Scolari. Pare che il suo nome sia stato eliminato all'ultimo dagli accordi sulla Giunta. Il motivo? chiamati a esternare il proprio sostegno agli eventuali assessori, nessuno dei consiglieri pidiellini si sarebbe schierato con l'ex vicesindaco. «Non è una scelta della Lega - ha precisato Marina Romanò - Scolari è una persona ottima, rispettosa delle regole e del partito ma soprattutto capace e competente. Lo ringrazio per il grande lavoro svolto».
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