Rassegna: Giornale di Seregno del 22/11/2011

martedì 22 novembre 2011 | ,



Rassegna Stampa redatta da SEL - Cesano Maderno con le principali notizie relative alla nostra Città in edicola oggi, Martedì 22 Novembre 2011, sul Giornale di Seregno.


POLITICA ENTRO IL 10 DICEMBRE SI AVRÀ IL CANDIDATO SINDACO, MA RESTA COMUNQUE IL NODO DELLE LISTE CIVICHE
IL PD È CARICO: «COALIZIONE QUASI FATTA»
Gigi Ponti non si ricandida e «Vaghi non sarà dai nostri»: tra i papabili Nicolaci e la Barella

Il cerchio si stringe nel centrosinistra ed entro il 10 dicembre il Pd dovrebbe ufficializzare il suo candidato sindaco. E' quanto emerso durante l'assemblea organizzata dal partito di Bersani lo scorso lunedì 14 novembre. La sede di pazza Arese faticava a contenere la settantina di persone presenti. Dopo aver illustrato le linee di quello che sarà il programma elettorale, ci ha pensato il segretario Gianni Calò a delineare lo scenario del centrosinistra: «La formazione della coalizione è in dirittura di arrivo. Possiamo già iniziare a dire che l'Udc non sarà con noi. Paolo Vaghi si è allontanato dal Pd. Per una sua scelta politica le nostre strade si sono divise. E' invece in fase di definizione un'alleanza con Sel, Idv, "Vivi Cesano" e "Insieme per Cesano". Ma il timone della coalizione sarà del Pd». Ma chi sarà il candidato sindaco del Partito democratico? Di sicuro non lo sarà Gigi Ponti . L'ex sindaco sembra infatti aver sciolto la riserva e declinato l'invito, nonostante un corteggiamento serrato. «Si sono resi disponibili tre o quattro persone. Probabilmente dovremo fare le primarie interne, i nostri iscritti decideranno. Se poi gli altri partiti non condivideranno il nome che ne uscirà , andremo alle primarie di coalizione. In questo caso l'ufficialità del candidato arriverà entro il 20 gennaio». Tra i più papabili, nel Pd, ci sono l'ex assessore Carmen Barella e l'ex capogruppo del Pd in Consiglio Pietro Nicolaci . Sembrano poche invece le chance per Luca Zardoni . Altro nodo che il più grande partito di centrosinistra dovrà sciogliere al più presto è quello legato alle liste civiche. «Vivi Cesano», sebbene Calò abbia affermato che l'accordo con loro è in fase di definizione, sembra aver posto un veto: se in coalizione ci sono anche Sel e Idv, non s'ha da fare. Anche per questo l'agenda del Pd resta comunque fitta di incontri.
Antonello Leo


SINISTRA I PROBABILI ALLEATI DEL PD PREDICANO CALMA
PER IL SEL È TEMPO DI PROGRAMMA

Era stato il primo partito a pretendere le primarie all'interno del centrosinistra, ed ora il Pd sembra averlo ascoltato. Il Sel aveva lanciato la proposta fin da subito dopo la caduta dell'ex Giunta targata Marina Romanò , proponendo come candidato il giovane Massimiliano Bevacqua . Ora però, attraverso le parole del suo segretario Marco Pizzichemi ( in foto ) il partito predica calma e sembra essere fermo alla costruzione e condivisione del programma: «E' ancora tempo di comunicare e dialogare con i cittadini. Ci dobbiamo confrontare con loro. E' la gente stessa che ce lo chiede». Il Pd ha parlato di una coalizione in fase di definizione, che potrebbe comprendere anche Sel? «Stiamo avendo molti incontri con loro. Le primarie di coalizione servirebbero per far partecipare maggiormente i nostri elettori. Ma ad oggi è prematuro fare i nomi dei candidati sindaci. E' importante condividere un programma chiaro. Poi si vedrà . E' anche presto per dire se sarà Bevacqua il nostro candidato». Sembra però che «Vivi Cesano» abbia posto un veto: se la coalizione prevede anche Sel e Idv niente alleanza con il Pd. Pizzichemi ha risposto serafico: «Da loro non ci è mai stata detta una cosa del genere. Spero che qualora ci fosse un veto sia sulle idee e non sul nostro simbolo, a priori».


REPLICA L'UDC DURA CON IL PD: «DA DUE MESI ASPETTIAMO DI INCONTRARLI. NESSUNA PAURA DI ANDARE DA SOLI»
VAGHI: «HANNO PAURA DI PERDERE LE PRIMARIE»

«Il segretario del Pd Gianni Calò ha dichiarato che la coalizione non prevederà l'Udc? Non ci hanno ancora detto niente. Abbiamo avuto un incontro con loro due mesi fa, ma da allora non si è visto più nessuno. Se il Pd ha preso questa decisione spero che ce lo comunichi anche a noi. L'Udc non ha chiuso le porte, resto in attesa di una riunione seria», è rimasto sorpreso Paolo Vaghi delle parole dell'ormai ex compagno Calò, di ritorno da Verona, dove sabato ha partecipato alla convention del Terzo polo assieme all'altro cesanese Luigi Rovelli . La scorsa settimana l'ex sindaco aveva parlato di «ostracismo del Pd» nei confronti del suo partito, ma non pensava che i giochi nel centrosinistra erano ormai già cosa fatta: «Probabilmente il Pd ha paura di confrontarsi con l'Udc in sede di primarie. Ma questo non è un problema nostro. Il Pd vuole avere il "timone" della coalizione? La linea non la deve dettare un partito, ma un'idea. In una coalizione tutti devono avere pari dignità . Non capisco perchè Calò detto che loro devono guidare il gruppo». Domenica 27 novembre l'Udc ha convocato iscritti e non al congresso cittadino, che si terrà dalle 9,45 in sala consigliare, alla «Salvo D'Acquisto». In quella sede verrà eletto molto probabilmente Moris Bellesso come segretario cesanese, passando così dall'associazionismo (è presidente degli «Amici di Cascina Gaeta»), alla politica. Il partito si aspetta molta gente: «A differenza di altri, noi i congressi li facciamo veramente. Se il Pd non ci vuole, non abbiamo problemi a correre da soli alle prossime elezioni», ha chiosato Vaghi.


VILLAGGIO SNIA DON FLAVIO HA FATTO AFFIGGERE UN AVVISO: I NON TESSERATI NON POSSONO ENTRARE DURANTE GLI ALLENAMENTI
UN CARTELLO ESCLUDE LUCY DALL'ORATORIO, MA NON SERVE A NIENTE
Nessuno controlla e così l'ex allenatore continua a entrare tranquillamente: «E' una regola assurda»

E alla fine il cartello è stato affisso. Se fino ad oggi l'ordine impartito dal parroco don Flavio Riva di chiudere i cancelli dell'oratorio del Villaggio Snia durante gli allenamenti, tranne che per i tesserati, era stato solamente verbale, ora è stato affisso persino un cartello, che regolamenta l'entrata. Uno stratagemma, ufficialmente per motivi di sicurezza, che aveva tutta l'intenzione di essere un daspo per l'ex allenatore gay dell'Equipe 2000, Luciano Dicoladonato , cacciato prima che la stagione sportiva iniziasse, proprio dal parroco. Ma anche se scripta manent, come dicevano gli antichi latini, Lucy continua ad allenare i suoi ragazzi, entrando in oratorio come se nulla fosse. «Nessuno controlla all'ingresso e così io entro tranquillamente. Mi piacerebbe capire come mai questa nuova regola vale sono per l'oratorio della Snia. La scorsa settimana c'è stata una riunione in oratorio e quando la gente è uscita si è ritrovata i cancelli sbarrati, dovendo uscire da una porta secondaria. E' veramente una decisione assurda», ha commentato Lucy. Il mister sta cercando di rimettersi nuovamente in contatto con il ministero delle Pari opportunità , che già in passato aveva provato a fare da paciere tra le parti. Nel frattempo, però, continua ad andare per la sua strada: «La scorsa settimana ho visto don Flavio in oratorio. Mi ha salutato come se niente fosse. Io continuerò ad allenare i miei ragazzi».


SABATO LA TUMULAZIONE
CERIMONIA PER FUSETTO

Finalmente una degna cerimonia per il ritorno in città dei resti di Mansemino Fusetto , morto durante la Seconda guerra mondiale in un campo di concentramento nazista. Era arrivato lo scorso 29 ottobre direttamente dal cimitero di Amburgo, tra la freddezza delle autorità cittadine. In attesa di una degna cerimonia, era stato messo in camera mortuaria del camposanto centrale. Il momento della tumulazione sembra però essere ora arrivato. Appuntamento sabato 26 novembre. Alle 10 partirà il corteo da piazza Arese. A seguire messa in Santo Stefano poi la cerimonia al Famedio del cimitero del capoluogo. Attesa una rappresentanza dell'esercito e l'«Associazione famiglie caduti e dispersi in guerra».


L'AMMINISTRAZIONE NON PAGA LA RISTRUTTURAZIONE DELL'EX SEDE CAI
COMUNE SENZA SOLDI: GLI ANZIANI DELLA SNIA NON SI POSSONO SPOSTARE

La sede del centro anziani del Villaggio Snia non si cambia: non ci sono i soldi. Il centro che aveva sperato nella possibilità di cambiare sede, spostandosi nello stabile occupato fino a poche settimane fa dal Cai, si trova ora con le mani legate. Gli associati, già protagonisti della cronaca per le serate danzanti che hanno sollevato alcune polemiche da parte dei vicini, speravano di trovare una soluzione che mettesse tutti d'accordo, trasferendo la sede da via Marconi a via Riccione.
«Il trasferimento del centro della Snia - ha dichiarato Felice Ricci , presidente dell'Associazione anziani - dipende dalla liquidità comunale. Nell'ex sede del Cai ci sarebbero dei lavori da fare per mettere i nostri anziani in condizione di frequentarne locali. Bisognerebbe aprire una nuova porta che colleghi la sala utilizzata precedentemente dal Cai a un ulteriore locale, fare alcuni interventi di ristrutturazione degli spazi, ma prima di tutto andrebbe costruito un servizio igienico per i "meno abili". Il Comune attualmente non dispone dei soldi per finanziare tali opere e nelle odierne condizioni non si può pensare a un trasferimento: i nostri anziani necessitano di locali adeguati alle loro attività , che non si riducono a riunioni settimanali. I nostri associati passano la maggior parte della loro giornata nel Centro».Anche Giulia Bardaro, ex garante del centro sniese ha voluto dire la sua: «Non ci sono i soldi. Il trasferimento era stato previsto dalla scorsa Amministrazione, a causa del presunto "fastidio" che gli anziani davano ai vicini, ma ora pare che non ci siano più i fondi. La nuova sede era una speranza per riportare un po' di vita all'interno del centro».


LABORATORI NEL WEEKEND
TUTTI ALLA LIPU TRA STAGNI E ALBERI

Weekend pieno d'impegni per l'Oasi Lipu. Sabato 12 novembre all'Oasi cesanese, dalle 14 alle 17, per i bambini dai 6 ai 10 anni è stato organizzato un laboratorio dal titolo «I segreti dello stagno in inverno». Grazie a questo evento, che fa parte del programma della «Settimana Unesco di Educazione allo Sviluppo Sostenibile», i bambini hanno scoperto cosa succede allo stagno con la stagione fredda. I piccoli visitatori hanno fatto una piccola «battuta di pesca» in uno stagnetto didattico, imparando a riconoscere la fauna che abita gli specchi d'acqua della nostra regione e poi ricostruito insieme la catena alimentare. Domenica 13 novembre dalle 14, sempre all'Oasi, si è tenuto l'evento «Adotta un Albero», durante il quale venti famiglie hanno «adottato» ben cinquanta piantine che sono state collocate direttamente in Oasi per continuare ad arricchire l'area naturalistica, in un sito preventivamente riqualificato dai volontari cesanesi.


«NOI PER CESANO»
PIANTATI 300 NUOVI ALBERI IN CITTÀ

Trecento nuovi alberi hanno messo le radici in città . Sabato scorso, l'associazione «Noi per Cesano» ha organizzato, in collaborazione con l'Amministrazione comunale, la quinta «Festa dell'Albero», che è ormai divenuto un tradizionale appuntamento delle iniziative autunnali cesanesi. La manifestazione vede ogni anno protagonista un'area dismessa, di proprietà comunale, che viene piantumata con specie tipiche della pianura padana. I partecipanti alla piantumazione erano oltre cento, invogliati anche dalla splendida giornata di sole. In rappresentanza del Comune erano presenti i due funzionari che hanno fortemente voluto questa giornata: Alessandro D'Anna e Kathia Stossi . Dopo la presentazione dell'iniziativa da parte dei volontari, i numerosi bambini presenti, aiutati dai genitori, hanno provveduto alla messa a dimora degli alberi, legando a ciascuno di essi un biglietto con il proprio nome. In questo modo sarà possibile per loro seguirne la crescita.


SUL MANCATO SPOSTAMENTO
L'EX SINDACO: «PICCOLE SPESE GIÀ PREVISTE»

Lo spostamento comporterebbe «spese di piccola entità », ma il centro anziani resta dov'è. Il trasferimento e la ristrutturazione dei locali dell'ex sede Cai erano stati previsti dalla Giunta di Marina Romanò , col fine di risolvere il problema inerente alle «serate danzanti». «Il Cai voleva trasferirsi più vicino al centro - racconta ora l'ex sindaco - e il centro anziani della Snia voleva tornare a organizzare i consueti balli serali. Nel tentativo di venire incontro alle esigenze delle due associazioni, avevamo deciso di far trasferire il Cai in via De Gasperi e lasciare la sede di via Rimini agli associati del Villaggio Snia. Sapevamo che il trasferimento avrebbe comportato delle spese, ma si trattava solo di costruire un servizio igienico per i disabili e una porta di collegamento».
Contattato telefonicamente, il commissario Adriana Sabato non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Risulta paradossale, però, che oltre a non finanziare la ristrutturazione, il Comune voglia ora chiedere l'affitto a tutti i centri anziani, compreso naturalmente anche quello della Snia. Oltre al danno, la beffa.


PROGRAMMA DEFINITO
ECCO LE LINEE GUIDA DEL PD: TRASPARENZA, ETICA, PARTECIPAZIONE E NUOVI NOMI AGLI ASSESSORATI

Un programma in via di definizione quello del Partito democratico. Lo scorso lunedì 14 novembre, durante l'assemblea, ci ha pensato Luca Zardoni a dettare le linee guida di quella che sarà la prossima campagna elettorale: «I nostri principi ispiratori saranno la trasparenza, l'etica e la partecipazione. Per prima cosa dovremo rivalutare il Palazzo Borromeo, che dovrà tornare ad essere il motore della nostra città . Poi cercheremo di introdurre la politica del merito. Se è vero che ha un fondamento la politica del commissario prefettizio Adriana Sabato di far pagare a tutti il canone per i beni comunali, sarebbe meglio dare un premio a tutte quelle associazioni che fanno parecchio per il sociale. Bisognerà fare una riflessione su Assp, recuperando redditività . L'auspicio è quello di tornare ad essere anche città per la pace e che il sindaco torni difensore dell'infanzia». Il Pd pensa anche di dare nomi nuovi agli assessorati: al Futuro, alla Città , al Lavoro, alla Cultura, alla Persona e alle Risorse. «Dobbiamo riaprire il palazzo. Il Municipio deve tornare ad essere la casa dei cesanesi. C'è tanta voglia di partecipazione», ha concluso Zardoni.


SABATO LA PRIMA SENTENZA
PROCESSO INFINITO: MILLE ANNI DI GALERA
Pesante la pena a carico di Annunziato Moscato. Condannato per associazione mafiosa e accusato di essere il boss della 'ndrina, deve scontare 11 anni. Sette e otto anni ai fratelli Turi e Peppe Sgrò, ritenuti uomini di spessore della Locale

Altro duro colpo inferto alla 'ndrangheta lombarda. Dopo oltre trenta ore di camera di consiglio l'esito del processo di primo grado per gli esponenti arrestati nella maxi operazione Infinito avvenuta il 13 luglio scorso è stato di 110 condanne e 8 assoluzioni. In totale quasi mille anni di carcere. Undici anni per Annunziato Giuseppe Moscato , ritenuto il capo della locale desiana e condannato per associazione mafiosa. Otto anni per Giuseppe Sgrò Peppe e quasi sette per il fratello Eduardo Salvatore , conosciuto come Turi , residenti a Cesano Maderno, entrambi appartenenti alla locale di Desio. Turi era candidato alle Amministrative del 2009 a Cesano Maderno nella lista del Pdl, che sosteneva Marina Romanò. Pesanti condanne anche per i Cristello : otto anni a Francesco e dieci a Rocco , entrambi attivi tra Seregno e Mariano Comense. Una sentenza definita storica quella emessa dal giudice del Tribunale di Milano Roberto Arnaldi . Il verdetto è giunto a soli 14 mesi dagli ordini di arresto giunti dalla Procura di Milano, nello specifico dai pm Ilda Bocassini , Alessandra Dolci Paolo Storari . Smantellate e decapitate le locali brianzole.
Una delle pene più alte è stata inflitta proprio ad Annunziato Giuseppe Moscato, detto Peppe, 69 anni, di Melito Porto Salvo. L'imprenditore desiano, originario di Melito Porto Salvo, era stato filmato dagli investigatori durante quel famoso summit avvenuto nel 2009 al centro Falcone - Borsellino di Paderno Dugnano dove i conviviali avevano proclamato Pasquale Zappia , condannato a sua volta a 12 anni, capo dei capi della 'ndrangheta in Lombardia. Il giudizio di primo grado, avvenuto in forma abbreviata ha confermato la tesi accusatoria degli inquirenti sull'esistenza e sulle radice che la 'ndrangheta aveva messo in Lombardia. Su 119 imputati, tra cui sono numerosi i boss delle cosche attive in Lombardia, la pubblica accusa aveva chiesto la condanna per 118 e un'assoluzione. 110 sono le condanne comminate dal giudice che vanno da una pena di 16 anni fino a un anno e quattro mesi. Otto le assoluzioni di cui quattro di non luogo a procedere a carico di tre imputati già giudicati in un altro procedimento per gli stessi reati, più un provvedimento di estinzione a causa della morte di un imputato. «Hanno condannato un innocente - ha chiosato Natale Moscato , fratello di Annunziato - e la colpa è proprio di tutto questo rumore che si sta facendo intorno alla città di Desio. Dove per ogni cosa che succede si pensa subito alla 'ndrangheta. Dal consiglio comunale sciolto all'auto bruciata. Si è fatto un grande polverone e mio fratello ne sta pagando le conseguenze e data l'età morirà in carcere. In tutti gli scontri che sono avvenuti a Roma e Napoli gli arrestati sono stati liberati praticamente subito. Annunziato invece dovrà scontare 11 anni di carcere da innocente. E' chiaro che non siamo d'accordo con questa sentenza e ricorreremo in appello. Ci hanno distrutto la vita. Abbiamo perso tutto quello che avevamo costruito con il nostro lavoro». Più pacato il tono del legale di Moscato, l'avvocato Raffaele Della Valle che ha così commentato: «Il giudice ha accolto in pieno la tesi del pubblico ministero ridimensionando le pene. Comunque andremo avanti sperando che in appello si riesca a ottenere un verdetto differente». Il Tribunale di Milano ha inoltre riconosciuto i danni di immagine ai comuni di Desio, Seregno, Paderno e Giussano e di altre istituzioni. La cifra del risarcimento sarà stabilita in sede di causa civile. Alla lettura della sentenza Zappia si è sentito male, altri detenuti hanno applaudito ironicamente all'indirizzo del giudice, insultando gli avvocati. Continua invece il processo per altri 39 imputati che hanno scelto il rito ordinario tra questi vi sono anche altri esponenti di spicco della locale di Desio, come Domenico Pio e Candeloro Pio .
Rossella Biasion


SEREGNO/CESANO M. SABATO SERA LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI MILANO, RICONOSCIUTO AL COMUNE IL DANNO D'IMMAGINE
«INFINITO», MILLE ANNI DI CARCERE PER MAFIA
Undici anni ad Annunziato Moscato, sette a Eduardo Sgrò candidato nel 2009 nel Pdl

Mille anni di carcere per i 119 imputati arrestati nell'operazione «Infinito», che nel luglio del 2010 aveva colpito duramente la 'Ndrangheta. Undici anni per Annunziato Moscato (nella foto) , otto a Giuseppe Sgrò , sette al fratello Eduardo , candidato nel 2009 nel Pdl. Riconosciuto il danno d'immagine per il Comune di Seregno.
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