Rassegna: Il Cittadino del 06/8/2011

domenica 7 agosto 2011 | ,



Rassegna Stampa redatta da SEL Cesano Maderno con le principali notizie relative alla nostra Città in edicola oggi, Sabato 6 Agosto 2011, sul Cittadino - Valle del Seveso.


Arresto cardiaco, salvata all'ufficio igiene
La storia di Flavia Zilio, mamma di 37 anni: in fila al presidio di via San Carlo per fare il vaccino alla sua bimba, si sente male. Provvidenziale l'intervento di tre dipendenti. «A loro devo la vita»

Un attimo prima stava giocherellando con la sua bimba, in attésa del turno della vaccinazione, poi si è accasciata a terra priva di conoscenza. Una giornata come tante poteva trasformarsi in tragedia per Flavia Zilio, (nella foto) 37 anni, solare mamma di due bambini e molto conosciuta al Villaggio Snia per essere stata educatrice allo "Spazio Gioco". Il 22 marzo scorso mentre era in coda all'Ufficio d'igiene della Asl di via San Carlo, è stata colta da arresto cardiaco, solo il pronto intervento delle infermiere Monica Giacomini e Giuseppina Leone e della dottoressa Stefania Settembrini l'ha salvata da morte sicura. Non appena gli altri genitori presentì in sala d'attesa hanno dato l'allarme, le tre dipendenti sono corse fuori dall'ambulatorio, si sono avvicinate a Flavia e hanno praticato il massaggio cardiaco, la respirazione bocca a bocca e in contemporanea è stata allertata un'ambulanza.
La trentasettenne è stata trasportata in ospedale priva di conoscenza, ma viva e in condizioni stabili, tre settimane dopo uscirà con impiantato un defibrillatore. «Devo prendere una pastìglia ogni giorno - si racconta - ma sto bene. Il 22 giugno, esattamente a tre mesi dal malore, sono andata a San Siro per assistere al concerto di Vasco, sembra un segno del destino: tre mesi prima avevo rischiato di morire». Di quei momenti non ricorda nulla: «L'ultima immagine è di me e della mia primogenita Gaia di cinque anni sedute in sala d'attesa». Il dopo è un arresto cardiaco dovuto all'alterazione del battito: tecnicamente si è trattato di QT lungo che l'ha fatta svenire. «Mio marito mi ha raccontato di quello che hanno fatto le infermiere e la dottoressa -prosegue - e non posso che ringraziarle, mi hanno salvato la vita. Purtroppo quello che mi è successo non era prevedibile, non ho mai sofferto di cuore. L'ultimo cardiogramma che ho fatto risale a tre anni fa, quando è nato il mio secondo bambino, Alessio, e non è mai stato riscontrato nulla di anomalo». Eppure Flavia è rimasta in ospedale per oltre tre settimane sino al 15 aprile: «Il primo giorno mi hanno tenuta in coma farmacologico, mi sono svegliata in un letto del San Gerardo di Monza, non ricordavo cosa fosse successo. Malori come il mio sono comuni, mentre ero ricoverata è successo lo stesso a un bambino di nove anni, in quel caso è stato abile il padre a praticare il massaggio cardiaco e la respirazione. Io devo ringraziare, e lo farò sempre, Monica, Giuseppina e Stefania e la Croce Bianca di Cesano».
Cristina Marzorati


LE APERTURE
Municipio, nuovi orari per agosto

Dallo scorso lunedì primo agosto è entrato in vigore il nuovo orario degli uffici comunali. Sino a sabato 27 tutti gli sportelli saranno aperti al pubblico esclusivamente al mattino in un orario compreso tra le 8.30 e le 13. Per tutto il mese d'agosto sarà garantita l'apertura del sabato tra le 9 e le 12 dell'Ufficio relazioni con il pubblico, al piano terra del municipio, e dei servizi demografici, unica eccezione sarà sabato 13 agosto, quando tutti gli uffici comunali e anche la biblioteca "Vincenzo Pappalettera" abbasseranno la saracinesca, per rialzarla solo martedì 16 agosto.
Cristina Marzorati


100MILA EURO IN MENO
Con la giunta caduta il Comune risparmia

La caduta della giunta Romano ha fatto risparmiare a Cesano centomila euro. Lo prova la determina riferita ai "costi della politica", che calcola la riduzione dell'impegno di spesa del 2011 dopo i fatti del 24 giugno scorso, quando diciannove consiglieri comunali firmarono le dimissioni, mandando a casa sindaco, giunta e il resto del Parlamentino locale. Non dover più pagare gli stipendi al primo cittadino, agli assessori e al presidente del consiglio ha comportato un minor costo di 112mila euro, inclusi i 7mila e 500 euro lordi per l'indennità di fine mandato da corrispondere al primo cittadino. In contropartita però una spesa c'è, anche se è nettamente inferiore. Sono i 28mila e 500 euro che includono: lo stipendio del commissario prefettizio Adriana Sabato a partire dal 28 giugno, mensilmente sono 3mila e 114 euro lorde ossia l'indennità del sindaco, lo stipendio del sub commissario Donatella Cera (viceprefetto aggiunto di Milano) dal 14 luglio, sono 1.712 lorde l'indennità del vicesindaco, e una quota da destinare a Alessandra Lazzari, che a luglio ha sostituito il commissario.
Cristina Marzorati


SINISTRA E LIBERTÀ
Sel insiste: «Primarie, per partire dal basso»

«A nostro parere non c'è forma più democratica, che costruire un programma insieme ai cittadini». Cosi Marco Pizzichemi, coordinatore locale Sinistra ecologia e libertà, commenta la stoccata lanciata da Gianni Calò, segretario cittadino Pd, che accusa il Sel di parlare a sproposito di primarie. «Per noi le primarie non sono avanzare un nome alla candidatura a sindaco - prosegue Pizzichemi - piuttosto partire dal basso, lavorare insieme, lavorare con i cittadini per costruire il programma elettorale». Calò ha poi criticato il lancio di slogan, vedi i manifesti affissi proprio dal Sel con disegnata una grande freccia che svolta a sinistra. «Ognuno decide come organizzare la propria comunicazione - incalza Pizzichemi - loro parlano di proporre una bozza di programma a settembre, anche noi abbiamo le nostre idee, ma preferiamo condividerle con l'elettorato, per renderlo partecipe e protagonista sin dall'inizio del lavoro elettorale».
Cristina Marzorati


Addio università: tutto a Milano
Il terremoto che sta travolgendo il San Raffaele arriva anche qui: i vertici dell'ateneo hanno annunciato che non sono più interessati agli spazi in città

L'Università Vita e Salute del San Raffaele lascia le splendide sale di Palazzo Borromeo alla vigilia del decimo compleanno. In una lettera inviata al commissario prefettizio, Adriana Sabato, i vertici dell'ateneo hanno annunciato che non sono più interessati a occupare gli ambienti della prestigiosa dimora, interrompendo ogni attività didattica e decidendo di convogliare anche master e eventuali convegni alla sede principale in via Olgettina a Milano. Il terremoto che sta travolgendo il San Raffaele è arrivato quindi anche a Cesano e ora spetta al commissario scrivere un nuovo capitolo sul futuro di Palazzo Borromeo: «Una decisione importante rinviata a settembre - spiega Sabato - quando ci siederemo attorno a un tavolo con l'Università (la sede cesanese è chiusa sino al 29 agosto), ascolteremo direttamente le ragioni dell'addio e a quel punto sarà il momento di capire come continuare a valorizzare il palazzo». Parole importanti che segnano una svolta epocale per Cesano Maderno, ma purtroppo in negativo.
A CESANO DAL 2002
Sembrano così lontani i tempi in cui l'allora sindaco Gigi Ponti portò l'Università in città grazie in particolare ad Alfredo Anzani, personaggio di spicco della vita sociale e politica cittadina. «S'iniziò a parlare di un ateneo a Palazzo Borromeo alla fine degli anni Novanta - rammenta Ponti, oggi segretario Pd della Provincia di Monza e Brianza - Fu principalmente Anzani ad avere un primo contatto, un primo approccio col San Raffaele per promuovere master e conferenze all'interno delle magnifiche sale del Borromeo. Poi è arrivato Massimo Cacciari, primo preside nel 2002, e il progetto ha preso il volo. Non è stato facile avviare un percorso funzionale a una realtà così prestigiosa e di pari passo restaurare le sale che avrebbero consentito di portare l'Università, ma alla fine abbiamo potuto apprezzare il lavoro di filosofi del calibro di Severino, Boncinelli, Rossi, Reale, i più grandi hanno insegnato nella nostra città».
QUALE FUTURO PER IL PALAZZO?
Due anni fa purtroppo l'ingranaggio si è rotto, minori fondi a disposizione e un calo delle iscrizioni avevano spinto il San Raffaele a concentrare i corsi alla sede centrale, lasciando invece a Cesano i master, i convegni e una storica biblioteca, ma poi è stato annunciato l'addio. «Purtroppo questo esito era nell'aria - conclude Ponti - nel senso che non sono state intraprese le azioni efficaci, seppur in un momento di difficoltà. Per Cesano è un vero peccato, perché nel percorso formativo e culturale avrebbe dovuto avere un ruolo guida nel territorio e il progetto del San Raffaele andava in questa direzione».
Quale futuro ha a questo punto Palazzo Borromeo? «Non bisogna demordere, il Palazzo è una realtà già collocata in un piano sovraccomunale e l'idea di polo culturale e formativo per me rimane sempre buona».
Cristina Marzorati


Ferrovie
Saronno-Seregno, lavori in corso Stazione, le ipotesi

Sono iniziati secondo tabella di marcia i lavori per la riqualificazione della linea ferroviaria Seregno-Saronno nel tratto di via Como. Per quattro giorni il sottopasso veicolare di collegamento con Seveso è rimasto chiuso al traffico, obbligando gli automobilisti in transito a ripiegare su strade secondarie.
IL CANTIERE
Non si sono registrati particolari disagi, l'opera è stata effettuata in una settimana in cui il traffico è notevolmente ridotto per l'esodo d'agosto e comunque è sempre stato assicurato il passaggio a ciclisti e pedoni. Il cantiere per la riqualificazione dei binari, che già da tempo è ben visibile al Liate in via Elisabetta Borromeo, interessa in particolare il quartiere Villaggio Snia, dove il progetto prevede la costruzione di una fermata. L'opera è confermata, e anzi dalla Ferrovie Nord fanno sapere che nelle prossime settimane ci sarà un incontro tra i tecnici dell'azienda, il commissario prefettizio Adriana Sabato (il mese scorso ha effettuato un sopralluogo in via Julia) e i tecnici comunali per decidere il punto preciso in cui collocare la stazione.
STAZIONE: DOVE?
Le ipotesi al vaglio sono due: confermare la fermata in via Julia, dove sorge il campo della Snia calcio, oppure spostarla più all'interno dell'ex Snia, aprendo i portoni d'ingresso su via Friuli o piazza Risorgimento e creando così una vasta area pedonale sicura per raggiungere i binari. La decisione è vincolata all'ex Snia. Rimane da capire se la proprietà sia disposta a rendere accessibile l'area oppure il Comune dovrà fare un passo indietro, accontentarsi di sfruttare il vecchio campo di calcio e costruire accanto allo stesso un'area di sosta almeno di cinquanta posti auto. L'intervento dovrebbe debuttare entro fine anno, al massimo nella primavera del 2012, mentre la chiusura totale delle opere è prevista per il dicembre del 2012, quando un treno tornerà a fermarsi anche al Villaggio Snia.
Cristina Marzorati


A SETTIMANE DALL'APERTURA DELLO SCALO
Nuova stazione, finalmente sono arrivati i portabiciclette

A quasi due mesi dall'inaugurazione della nuova stazione i ciclisti iniziano a sorridere. Le tanto promesse rastrelliere, per parcheggiare regolarmente le biciclette, sono state posizionate, andando ad aggiungersi a quelle che si trovano all'imbocco di via Copernico. Nella mattinata di lunedì scorso accanto al sottopasso ciclopedonale di via Santo Stefano Assp ha installato dieci portabici, che consentono di legare quaranta biciclette. Un intervento solo parziale perché entro l'autunno ne arriveranno altrettanti da collocare in via Don Gnocchi sul lato a ridosso della recinzione. Il provvedimento dovrebbe ridimensionare il dilagante e antiestetico fenomeno delle "due ruote" appoggiate in ogni angolo di strada nelle immediate vicinanze ai binari. Non trovando soddisfazione in una rastrelliera, i ciclisti per settimane hanno ripiegato sulla segnaletica stradale, sui tubi di ferro che perimetrano l'area del sottopasso ciclopedonale e persino la recinzione della stessa stazione, provocando un impatto visivo sgradevole. I residenti della zona si sono adeguati, in via Santo Stefano è spuntato un cartello fuori da un condominio, in cui si sottolinea che la cancellata è privata e le biciclette devono restare alla larga. D'altronde il problema "sosta selvaggia" delle "due ruote" non è certo una novità. Alla vecchia stazione di corso Libertà il fenomeno era diventato insopportabile. Alla nuova, secondo i progetti iniziali, tutto si sarebbe dovuto risolvere con ima vera area di sosta per biciclette, prevista nel grande parcheggio ex Bingo, oggi diventato il principale posteggio della stazione. La scelta finale è stata distribuire in più punti d'accesso alla stazione i portabiciclette; peccato che siano arrivati molto tardi rispetto al debutto della stazione.
Cristina Marzorati

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