Rassegna stampa Cesano Maderno 9-11-2010

martedì 9 novembre 2010 |




Rassegna Stampa con le principali notizie relative a Cesano Maderno oggi in edicola sul Giornale di Seregno. Iniziamo con un flash sul Consiglio Comunale di questa sera e sulla presenza, ancora in forse, del Presidente del Consiglio Franco Busnelli "«Forse non ci sarò»":

«La mia situazione è ancora aperta - ha spiegato Busnelli - Non so se sarò presente. Voglio però ribadire che i motivi della mia assenza sono di natura strettamente personale. Ne ho discusso con gli altri membri del Pdl. Il problema rimane quello di trovare chi mi possa sostituire». Il presidente del Consiglio a fine agosto con una lettera aveva comunicato la volontà di abbandonare il suo incarico istituzionale. Non vere e proprie dimissioni, ma l'annuncio della volontà di rimettere la propria carica. All'indomani della crisi che aveva investito la maggioranza in primavera, il suo nome non aveva poi ricevuto il necessario numero di voti proprio da parte della maggioranza di centrodestra. Da più parti si era quindi parlato di una decisione dettata da incomprensione interne, che Busnelli torna a smentire pur continuando a ribadire la volontà  di lasciare. 

Passiamo alla questione depuratore e ai timori seguiti alla rivelazione dell'identità della ditta acquirente "Ad acquistare il depuratore ancora la Bte":

A comprare il depuratore ex-Nystar è stata la Bte, la stessa ditta napoletana di smaltimento di rifiuti speciali che si era interessata all'acquisto dell'area anni fa. Le paure e i timori di un utilizzo dell'impianto per attività  di depurazione dei fanghi e reflui industriali di «provenienza terza» si fa sempre più concreto. Per l'acquisto dell'area la ditta ha sborsato 540mila euro, importa base dell'asta indetta dal Tribunale di Monza. «Se hanno deciso di acquistare l'area - ha spiegato l'assessore provinciale all'Ambiente Fabrizio Sala - è logico pensare che lo vorranno utilizzare. Ad ogni modo abbiamo già intenzione di convocare gli enti locali e il Parco delle Groane per stabile da dove partire per far in modo che alla Snia non arrivino i temuti rifiuti tossici». La ditta acquirente, all'indomani della chiusura della Nylstar avvenuta nel 2007, aveva stipulato un compromesso per acquisire già  allora l'impianto. Il parere favorevole espresso dalla Regione per il potenziamento e la riconversione del depuratore aveva sollevato le accese proteste di tutti gli abitanti del Villaggio Snia, che aveva raccolto migliaia di firme per chiedere la revoca del decreto. Non solo perchè l'Amministrazione insieme alla Provincia e ai cittadini avevano presentato un ricorso al Tar contro l'atto regionale. Tale ricorso risale però al 2006 e potrebbe essere caduto in prescrizione.«La prima cosa da stabilire è proprio se il ricorso sia ancora valido o meno» ha aggiunto Sala.In caso contrario con l'inserimento di una sezione chimico-fisica il depuratore potrebbe essere trasformato da impianto per il trattamento delle acque, ad uso dell'industria adiacente, a impianto per il trattamento di pericolosi rifiuti industriali provenienti dall'esterno. A tal proposito mercoledì il consigliere provinciale Gigi Ponti ha presentato un'interrogazione sottolineando ancora i rischi possibili per la frazione, chiedendo quindi la revoca della compatibilità  ambientale rilasciata dalla regione in quanto il depuratore era funzionale al Gruppo Snia per evitare che i reflui finissero direttamente nel torrente Garbogera.«Oggi - ha risposto Sala - il depuratore funziona per depurare i reflui della zona industriale, per operare la nuova azienda necessità  di un'autorizzazione provinciale, ma fino ad ora non abbiamo avuto richieste». 


Ancora sullo stesso argomento "Preoccupazione all'oasi della Lipu":

L'Oasi Lipu è preoccupata per il destino del depuratore dell'ex-Nylstar. «L'oasi, inserita nei confini di parco naturale nella proposta di variante di piano del parco delle Groane - ha affermato la responsabile dell'oasi Silvia Baldo - oltre a essere frequentata ogni anno da migliaia di cittadini e scolaresche, è un'area di protezione molto importante per la fauna che vi risiede o che vi trascorre periodi particolarmente delicati della vita come la nidificazione, la riproduzione e lo svernamento. Data l'estrema vicinanza con la zona industriale oggetto di vendita, è particolarmente preoccupata per il futuro della confinante area umida, che dista meno di 200 metri. Nell'oasi sono state censite centinaia di specie animali tra insetti, anfibi, rettili, mammiferi e uccelli e numerosi sono stati gli interventi di riqualificazione e miglioramento ambientale grazie a progetti realizzati con Lipu, Comune e parco, per rendere sempre più pregiata dal punto di vista ambientale una delle aree umide più grandi del nord Milano». 


Veniamo alla questione Scuolabus, che tante proteste ha suscitato nella cittadinanza "«Cercano di far cadere la colpa su mio figlio»":

«Stanno cercando di addossare la colpa dell'accaduto a mio figlio, quando la responsabilità  è loro» ha affermato infuriata Vania Barbierato, la mamma del bambino che si è ferito al ginocchio cadendo sullo scuolabus in corsa. L'incidente, avvenuto tre settimane fa, aveva riacceso gli animi dei genitori, sul piede di guerra per un servizio di trasporto scolastico giudicato inadeguato. «Me lo hanno lasciato davanti a casa con una ferita profonda, non mi hanno nemmeno avvisata che si era fatto male» ha aggiunto la mamma, che torna a chiedere giustizia. I genitori, con Vania Barbierato il papà, l'ex consigliere Ferruccio Carlot - all'indomani del fatto, avevano presentato un esposto ai Carabinieri. La scorsa settimana è arrivata la risposta della società  che ha in carico il servizio, l'Angelino, che sostiene però una versione del tutto differente sull'accaduto. «Si accenna a una piccola "escoriazione" a fronte di una prognosi di otto giorni. Quello che si tengo a sottolineare è che mio figlio non è un bugiardo - ha aggiunto Barbierato - A loro discolpa hanno detto che era seduto con la cartella sulle spalle, ma non è così. L'accompagnatrice che per caso quel pomeriggio era sull'autobus in realtà  non può dire niente perchè era intenta a indicare la strada all'autista. Il personale che dovrebbe condurre gli scuolabus cambia in continuazione. A causare la caduta di mio figlio sono state le continue frenate del conducente, che non conosceva la strada. Basta chiedere alle mamme e tutte confermeranno come spesso vengono saltate le fermate proprio per questo motivo». Insomma la famiglia del piccolo è decisa a non far cadere la questione e si è già rivolta ad un legale per portare avanti la causa. «Non mi interessa il risarcimento - ha concluso la donna - In ballo c'è anche la sicurezza degli altri bambini». 


Sempre sullo stesso argomento "Alunni senza un pullman per tornare a casa":

All'uscita da scuola, alcuni studenti del Villaggio Snia si ritrovano senza un autobus che possa riportarli a casa. E' dall'inizio dell'anno scolastico che alcuni degli alunni che frequentano il liceo scientifico dell'Istituto Versari sono costretti ad arrangiarsi con mezzi propri. Il problema si verifica nei giorni in cui i ragazzi terminano le lezioni a mezzogiorno. Il primo mezzo disponibile passa infatti alle 13.35 e se non c'è nessuno che li può andare a prendere sono costretti a restare in mezzo alla strada in attesa dell'autobus o a tornare a piedi. «Dopo numerose sollecitazioni è stato inserita una corsa solo il martedì e il mercoledì ma questo solo per una settimana - ha raccontato il consigliere del Pdl Gennarino Fontana , padre di uno dei ragazzi - La mancanza di comunicazione agli studenti ha impedito loro di prendere tale mezzo che in pochissimo tempo è stato prontamente soppresso». La società  di trasporti, la Air Pullman, ha infatti deciso di sopprimere la corsa per mancanza di utenti, ma in realtà nessuno degli studenti interessati era stato informato. «Innanzitutto non sono solo due giorni che gli studenti escono alle 12, ma sono suddivisi un po' per tutto l'arco settimanale. Per l'ennesima volta si penalizzano degli studenti che vogliono frequentare un liceo scientifico ma provengono da un'area non redditizia - ha aggiunto Fontana - Sono amareggiato dal poco supporto avuto dal dirigente scolastico che per altre tratte si è molto impegnata senza le lamentele dei genitori sanando subito la situazione identiche e dalla ditta di trasporto che non vuole ripristinare il servizio. Un po' di buon senso avrebbe potuto evitare questo brutto inconveniente e soprattutto garantire anche a chi abita al villaggio di frequentare nei prossimi anni un istituto così valido».«Quando mi è stato segnalato il problema ho subito provveduto a chiedere alla società  di trasporti l'attivazione di una nuova corsa - ha spiegato il dirigente della Versari, Lucia Castellana - Ma se il numero di ragazzi è troppo basso per sostenere il costo del servizio non posso farci nulla. Ad ogni modo i ragazzi al termine delle lezioni possono fermarsi ad aspettare all'interno della scuola, nessuno li obbliga ad uscire». 


Rimanendo nell'ambito scuola, leggiamo "Piove in aula, la protesta dei genitori":

E' da quattro anni che piove nell'aula dove fanno lezione. Martedì mattina i genitori dei ragazzi che frequentano la quarta elementare, sezione A, hanno deciso di manifestare tutta la loro rabbia, non più disposti a sopportare oltre. Insieme ai loro figli sono andati a protestare in Municipio. «Siamo al corrente della situazione - ha spiegato l'assessore ai Lavori Pubblici, Luca Bonfanti - E' da tempo che monitoriamo l'aula. Purtroppo nonostante i ripetuti controlli non siamo ancora riusciti a capire quale sia la causa dell'infiltrazione di acqua». Nel frattempo i 17 bambini sono stati fatti traslocare nell'aula video, una soluzione temporanea per riuscire finalmente a venire a capo del problema. Nella loro classe un grosso secchio raccoglie l'acqua che continua tuttora a cadere dal soffitto, mentre sulle pareti ci sono i chiari segni di un'umidità  che da tempo affligge il locale. «Abbiamo controllato il tetto, provato a cambiare le sigillature, siamo arrivati a tentare di coprire tutto con un cellofan, ma l'acqua continua lo stesso a entrare - ha aggiunto Bonfanti - A questo punto stiamo pensando che il problema potrebbe essere legato alla facciata». Dopo un fine settimana particolarmente piovoso, al rientro a scuola lunedì la situazione era peggiore del solito. Genitori sul piede di guerra, hanno quindi deciso di non far entrare i loro bambini e di portare la protesta direttamente in Comune. Nel frattempo era arrivato sul posto anche il dirigente scolastico, Gianfranco Taurino , che ha tentato di sedare gli animi senza successo. A guidare la protesta la rappresentante di classe Liliana Guarise, seguita a ruota dalle altre mamme e da tutti i piccoli alunni. Ad accoglierli hanno trovato l'assessore Bonfanti che ha cercato di rassicurali. Alla fine sembra che si sia riusciti a trovare un compromesso. E' stato infatti deciso che la soluzione migliore è quella di dividere in due parti la classe che ospita la sezione B della quarta elementare. Il locale è spazioso e sufficiente per ospitare entrambe le due sezioni della quarta classe. «I lavori sono iniziati venerdì - ha spiegato il dirigente scolastico - Già  a partire da oggi i bambini potranno trovar posto nella nuova aula». La vicenda sembra quindi essersi conclusa con un lieto fine, che accontenta tutti. I lavori per riuscire a risolvere il problema delle infiltrazioni sono invece rimandati a primavera. 


Ancora in bilico il futuro della scuola di musica "Scuola di musica, ancora in lotta per restare aperta":

Giovedì pomeriggio ha ufficialmente riaperto la Civica accademia di musica. Tuttavia il futuro della scuola rimane tuttora incerto. Dei circa 90 iscritti pare infatti che il numero di alunni si sia ridotto a una trentina, che hanno incontrato gli insegnati della scuola per discutere sul nuovo anno scolastico. A scoraggiare molti dei genitori il costo troppo salato delle rette, passato dalle 107 euro di iscrizione a 200 e da 73 euro di retta mensili a 150. Costi insostenibili soprattutto per chi ha più di un figlio che frequenta la scuola. «Pare che adesso vogliano ridurre il numero di ore settimanali - ha raccontato una delle mamme - Visto che i corsi sono partiti in ritardo sembra che siano disponibili a regalarci il mese di giungo». I genitori avranno a disposizione fino al 20 di questo mese per frequentare gratuitamente i corsi di musica e decidere se confermare l'iscrizione. La domanda è quindi se a fronte di quello che potrebbe essere un esiguo numero di iscritti, la scuola continuerà  comunque a rimanere aperta. 


Passiamo all'argomento sicurezza, in questo caso stradale "Una raccolta di firme a «San Berdardo» per strade più sicure":

A circa un anno di distanza dalla lettera di segnalazione indirizzata all'attenzione dell'Amministrazione comunale, il comitato di genitori «Due passo in bici» torna a far sentire la sua voce. Lo fa con una nuova raccolta di firme organizzata fra gli abitanti del quartiere San Bernardo. La preoccupazione rimane ancora quella di riuscire ad ottenere un maggiore sicurezza per pedoni e ciclisti, attraverso la realizzazione di attraversamenti protetti e marciapiedi adeguati, di nuove piste ciclabili e soprattutto di ridurre le situazioni di pericolo. La petizione, che ha già  raccolto l'adesione di più di 130 firmatari, è stata sottoposta all'attenzione di tutti gli abitanti del quartiere. Chiunque poteva decidere di aderire all'iniziativa, firmando il testo presente al bar dell'oratorio Cardinale Colombo di via Selvetto. Scopo della raccolta di firme quello di segnalare ai Vigili Urbani i pericoli che tutti i giorni devono affrontare i ragazzi che frequentano la parrocchia. «I dossi sono stati ormai completamente divelti e non servono più a nulla. Sarebbe necessario sostituirli, meglio se con quelli in muratura - ha spiegato Stefano Sandon, coordinatore del Comitato - Il limite dei 40 all'ora non viene rispettato e le vetture sfrecciano ad alta velocità  creando evidenti rischi a pedoni e ciclisti. Spesso abbiamo l'impressione che il nostro quartiere sia trascurato, lasciato da parte perchè periferico».Nessun attraversamento pedonale è presente nello spazio antistante l'oratorio per raggiungere i parcheggi di fronte. «In generale la situazione è difficile - ha aggiunto Sandon - Ad esempio mancano i marciapiedi che consentano ai nostri figli di andare a scuola a piedi». Oggi la racconta di firme è stata presentata ufficialmente all'ufficio Protocollo del Comune. «Non ha alcuna pretesa, si tratta di una segnalazione» ha precisato il coordinatore del Comitato. 


Sempre nel discorso sicurezza si inseriscono i fatti accaduti nella notte tra mercoledì e giovedì scorso "Ancora atti vandalici ai danni del velodromo":

Ennesimi atti vandalici ai danni del velodromo di via Sant'Eurosia. Al loro arrivo giovedì mattina, i tecnici dell'Assp hanno trovato una spiacevole sorpresa ad aspettarli. Ad essere danneggiato questa volta è stato in particolare l'impianto elettrico all'interno del capannone, rompendo le lampade per poi tagliare il telo perimetrale intorno alla struttura. A calci e pugni hanno sfondato la porta dei bagni per disabili, tentando anche di scardinare il quadro elettrico della pista da ballo. Non contenti si sono sfogati perfino sui cestini della pattumiera. Un danno che si aggira in totale sulle mille e 500 euro. Non è la prima volta che il velodromo è oggetto di danneggiamenti, l'ultimo circa un anno fa, quando era stato rotta la tensostruttura sopra alle cucine. «L'area non è sorvegliata - ha spiegato Fernando Calò dell'Assp - Nottetempo scavalcano la recinzione e agiscono indisturbati. Dai danni causati dovevano essere in gruppo, forse ubriachi. Servirebbero delle telecamere per tenere sotto controllo la zona». La struttura di proprietà comunale viene utilizzata per ospitare feste e manifestazioni cittadine. «Già la precedente Amministrazione aveva pensato di realizzare una struttura fissa con tanto di guardiano, ma il progetto non è mai partito - ha spiegato il sindaco Marina Romanò - Si trova in una zona isolata, difficile da sorvegliare. Ad ogni modo mi auguro che possano essere individuati e puniti gli autori del gesto»


Rimanendo in tema, leggiamo "«Presi di mira» i bar del Molinello, tre furti in un mese":

Tre furti ai danni di bar del quartiere Mulinello in circa un mese e mezzo. Ad accomunarli lo stesso modus operandi usato dai malviventi. Ad essere presi in tutti e tre i casi sono stati i distributori di monete e le slot machine presenti all'interno degli esercizi. L'ultimo in ordine di tempo è avvenuto domenica mattina al «Bar Joker» di via Molino Arese. Erano circa le 3,45 quando i ladri, approfittando del buio, sono entrati in azione. Hanno divelto uno dei paletti dei segnali stradali e con il supporto di un piccone hanno alzato la saracinesca di circa 80 centimetri, quelli necessari per riuscire a introdursi nel locale. I furfanti hanno quindi tentato di portar via il distributore di monete, ma quando l'antifurto ha iniziato a suonare sono corsi via a mani vuote sul furgone che avrebbe dovuto servire per portare via il bottino.«Le telecamere interne - ha spiegato il proprietario del locale - hanno ripreso tutto e i filmati sono adesso in mano agli inquirenti per cercare di identificare gli autori del furto».Il distributore di monete porta ancora evidenti i segni del tentato furto, ma per fortuna i malviventi non sono riusciti a portare via nulla. Non è andata altrettanto bene al bar pasticceria dei Fiori, che sta proprio di fronte al Bar Joker. Qui i ladri avevano fatto visita circa tre settimane fa, questa volta riuscendo a portare a termine il loro piano. Hanno agito sempre nella notte e per sfondare la vetrina questa volta si sono serviti di un tombino raccolto per strada. Una volta entrati, in pochi minuti hanno divelto il distributore di monete e lo hanno caricato sul camion, per poi fuggire via a grande velocità. «Difficile quantificare quanto contenesse la macchinetta - ha raccontato il proprietario del locale Giuseppe La Greca - Solo il danno alla vetrata mi è già  costato ben 200 euro. In questi tempi già  è dura riuscire a tirare avanti per noi commercianti, mancavano solo i ladri».Il primo furto della serie risale allo scorso 20 settembre al «Bar Flora e Maurizio», alla fine di via Molino Arese. Anche in questo caso i ladri avevano agito nella notte, alle 3,30 del mattino. Armati di piede di porco avevano scassinato la saracinesca e poi la porta. Erano riusciti a portar via ben tre slot machine e un cambiamonete, più tre cartoni di sigarette e stecche varie. Le macchinette erano poi state ritrovate completamente vuote, abbandonate in un campo qualche metro più avanti.«Ci hanno procurato un bel danno. Con ogni probabilità  gli autori potrebbero essere sempre gli stessi. Sono ben organizzati, sanno come agire e in quanti minuti farlo - ha spiegato il proprietario dell'esercizio Maurizio Rossetto - Sicuramente il fatto che continuino tuttora a girare indisturbati non ci conforta».


Infine, passiamo all'argomento Pedemontana "Necessaria la bonifica della «cava Girardi»":

«Si parla di vincolare all'inedificabilità  le aree limitrofe al tracciato della Pedemontana per tutelare il territorio - ha sottolineato il presidente del Consiglio comunale Franco Busnelli - Ma si ignora totalmente lo stato di inquinamento dell'area della cava Girardi».   In una lettera all'attenzione del presidente Dario Allevi, Busnelli invita la Provincia ad occuparsi del sito di via Corno di Cavento, in totale circa 5 o 6 mila metri quadri. Sul terreno nel 1980 era stato edificato un bacino di calcestruzzo, atto ad ospitare materiali di scarto delle ditte Max Meyer ed Edil Scama di Milano. Vernici e componenti di vernici solidificati, dal potenziale inquinante. «Paradossale pensare che per tale area - ha aggiunto Busnelli - non è previsto alcun intervento di bonifica nè di compensazione. Non stiamo parlando di sospetti o ipotesi. Le perizie geologiche effettuate nel 2003 avevano evidenziato la presenza nelle acque della falda di solventi pericolosi, quali tetracloroetilene e diclorometano in concentrazioni superiori ai limiti consentiti ». In tale area, secondo il progetto preliminare del 2006, sarebbe dovuta passare la nuova strada provinciale. In seguito il tracciato definitivo della Pedemontana è stato modificato e la cava viene invece interclusa fra gli svincoli. Ma per il terreno in questione non viene previsto alcun intervento di bonifica o compensazione. Un'area dove veniva scaricato un quantitativo annuo di componenti di vernici pari a 100 mila chilogrammi. «Ho informato della questione numerose istituzioni, compresa la Commissione regionale ambiente, senza ottenere ad oggi alcun riscontro - ha concluso il presidente del Consiglio. 

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