Rassegna stampa Cesano Maderno, 22-5-2010

sabato 22 maggio 2010 |



Iniziamo la rassegna stampa odierna con una lettera aperta al Cittadino – Monza e Brianza (a pagina 3) scritta da Gigi Ponti, capogruppo PD nel Consiglio Provinciale di Monza e Brianza, nonchè ex-sindaco di Cesano Maderno:

"C'era una volta", così iniziano le fiabe o i racconti che ci piacciono, oppure "amarcord" il ricordo malinconico di tempi migliori. A una città come la nostra, che ha un grande bisogno di futuro, non bastano però le medaglie del passato. Non mi sono mai piaciute le polemiche, quindi non punto il dito ma preferisco ragionare sulle cause di un'evidente caduta di qualità e ruolo riemerse durante questa crisi tra il sindaco e la sua maggioranza di centrodestra. Cominciamo dall'inizio: una campagna elettorale (con tanto di manifesti che collocavano in paradiso o all'inferno i candidati) gonfia di strepiti e veleno. Già allora il barometro della politica segnava cattivo tempo. Ma il peggio doveva ancora arrivare.


A decidere le sorti di Cesano non sono più i cesanesi perché il governo della città è pianificato nei palazzi milanesi e monzesi: altrove si decide e qui ci si adegua. E allora si fa passare come "il nuovo" l'omologazione a modelle da palcoscenico, il Consiglio comunale si inaugura con uno spettacolo (costoso) al quale si affida il compito di far apparire i nuovi venuti come quelli che pensano "in grande". Ma presto le intenzioni o le aspirazioni lasciano lo spazio ai particolarismi. Persone che si rispettavano anche su fronti diversi non parlano più di progetti ma al massimo di come trovare soluzioni provvisorie. Accade così che una città amata dai propri cittadini perda di ruolo, smetta di essere un punto di riferimento. Cala la nebbia e ci si perde. Invece "pensare in grande" significa dare qualità ai servizi per i cittadini (anche in momenti di difficoltà). Occorre che il grande valore della giustizia sociale venga prima di ogni altra cosa. Si deve costruire una città che non abbandona nessuno e favorisce le Associazioni, altrimenti si diventa egoisti. E' necessario che l'istruzione e l'offerta culturale per i nostri giovani sia la migliore possibile. Investire nel nuovo polo ferroviario per un'offerta di trasporto pubblico migliore. Puntare ad una città sempre più accogliente e bella nelle piccole e grandi cose. Quindi in questi giorni non credo che la cosa più importante sia conoscere come si risolveranno i contrasti nella maggioranza o nella Giunta: se si procede in questo modo i problemi rimarranno tutti sul tappeto e si ripresenteranno prestissimo. Allora bisogna cominciare a pensare a domani, ad una sana competizione e ad una dirigenza che metta al primo posto la dedizione alla cosa pubblica. Solo così si riaprirà il dialogo interrotto e i grandi progetti torneranno ad occupare le menti degli operosi cesanesi. Cesano merita una speranza di futuro, non un valzer di poltrone.


Sempre sul Cittadino – Valle del Seveso la situazione della Giunta comunale di Cesano Maderno è trattata da Cristina Marzorati a pagina 3, in un articolo intitolato "Crisi di giunta, tutto tace: lunedì c'è consiglio Pdl-Lega, incontri tra i vertici regionali":

Una settimana di assoluto silenzio. Fa "tremare" lo scenario politico che accompagna il consiglio comunale della verità per la giunta del sindaco Marina Romanò. A poco più di 48 ore dalla seduta in programma lunedì, in cui si vedrà se la maggioranza è ritornata compatta, sulla scrivania del primo cittadino non è ancora stata formalizzata la proposta di giunta del Pdl e tanto meno c'è un documento in cui sono scritte nero su bianco le linee guida per una maggioranza compatta. La questione è tutta nelle mani dei direttivi regionali. Massimo Ponzoni, coordinatore provinciale Pdl, e Leonardo Carioni, del direttivo regionale della Lega Nord, definiranno questo finesettimana il destino di Cesano e con ogni probabilità avranno un confronto col sindaco domani, domenica 23, se non addirittura lurledì 24 per capire se l'amministrazione continuerà il suo percorso. Una situazione confermata anche da Andrea Rovelli, capogruppo Pdl: in settimana non ci sono stati incontri a livello locale, tutto spetta agli alti vertici.
A questo punto si possono solo fare ipotesi. Punto di partenza importante è che non dovrebbero esserci "ripescaggi", insomma i quattro assessori defenestrati, Giuseppe Mazzacuva, Giovanni Spagnuolo, Michele Santoro e Ivan Romanò, non dovrebbero rientrare in gioco. D'altronde nel documento inviato dal Pdl locale al Pdl provinciale si parlerebbe di rimettere in discussione la posizione del partito all'interno della giunta. Un punto fermo in tanta confusione c'è: gli assessori accanto a Romanò saranno otto e non più dieci. I tre dimissionari, Claudio Scolari, Marcello Mitrano e Fabrizio Bonafede, dovrebbero ritrovare il loro ruolo, ma chi ci sarà al posto degli altri colleghi? I nomi in pole-position sono due: Franco Giacomini, vicino all'ex segretario Pdl Alessandro Soliman, e Alfredo Spagnuolo, papà dell'ex assessore Giovanni Spagnuolo. E la presidenza del consiglio? Dopo le dimissioni di Franco Busnelli si fa il nome del capogruppo Pdl Andrea Rovelli. E per Assp? Circolerebbe la voce che l'ex assessore Santoro potrebbe diventarne il presidente. Ma il sindaco, dopo avergli revocato l'incarico da assessore sarebbe pronta a sottoscrivere il suo sì come leader della società comunale?


Sempre sullo stesso giornale, e sempre a firma di Cristina Marzorati, troviamo, a pagina 3 "Crisi, Nicolaci: tregua armata se sarà accordo":

«Il terremoto in maggioranza? Non ci sono vittime innocenti, semplicemente sia il sindaco sia il Pdl non hanno saputo gestire la situazione». Rincara la dose Pietro Nicolaci, capogruppo in consiglio comunale del Partito Democratico, sparando a zero contro l'intera maggioranza sulla crisi che non sembra proprio allentarsi. «Cesano di fatto è stata estromessa dalle decisioni - sottolinea Nicolaci - che invece vengono prese dai vertici dì Lega e Pdl, la nostra città è dentro un giro di rimescolamenti e litigi. La colpa è del sindaco, non si deve estromettere, non ha saputo gestire una situazione di conflittualità interna». Sull'origine della discussione: «Si parte dalle poltrone non da tematiche importanti. Massimo Ponzoni, coordinatore provinciale Pdl, ha avuto un'attenzione particolare su Cesano, si è attivato per questa vittoria e ora è uno di quelli che vuole decidere». Conseguenze per il territorio? «Se si arriverà a un punto d'accordo, sarà comunque una tregua armata, fra quattro mesi al primo "venticello" qualcuno rimetterà in discussione tutto quanto, Ponzoni vuole decidere. Noi avremo un sindaco dimezzato, zoppo, dovrà accettare quello che dicono Ponzoni e Alboni, loro decideranno e in qualche maniera ogni cosa sarà sottoposta alle decisioni di vertice, di partito, ma non di Cesano».


Proseguiamo con un articolo apparso su Il Giorno – Monza e Brianza a pagina 13, firmato da Gabriele Bassani, dal titolo "Non bastavano i guai in Giunta ora scoppia anche il caso mense":

La mensa scolastica? «Un buco di oltre 150 mila euro, dovuto a famiglie che non pagano». Parola del sindaco Marina Romanò che proprio non ci sta a passare per la responsabile, insieme alla sua giunta, del malcontento diffuso tra i genitori su questo tema. Men che meno dell'annullamento della riunione «chiarificatrice» che avrebbe dovuto svolgersi lunedì scorso. «Evidentemente c'è qualcuno che sta strumentalizzando politicamente la questione mensa e qualcuno che si sta facendo strumentalizzare, consapevolmente o meno - attacca il sindaco -. Accetto le critiche e mi prendo le mie responsabilità ma non posso rispondere di cose per le quali non ne ho alcuna, come per la vicenda mensa, a partire proprio dalla riunione convocata lunedì. Non è affatto vero che è stata annullata per problemi miei o della giunta, bensì è stata annullata perchè gli stessi Comitati genitori dei due circoli hanno comunicato ufficialmente in due occasioni l'intenzione di non partecipare all'incontro, avendo già richiesto sul tema la convocazione di un Consiglio comunale aperto, che non spetta a me convocare. Io avevo la conferma della disponibilità a partecipare, dell'assessore al Bilancio, dei responsabili dell'ufficio che hanno seguito la gara per il nuovo appalto e dei responsabili dell'azienda che ha vinto l'appalto. Di fronte alla dichiarata intenzione dei Comitati genitori di non partecipare all'incontro abbiamo deciso di annullarlo. Quanto all'aumento, dal prossimo anno ribadisco che è la conseguenza di un bando pubblico interamente preparato e gestito sotto la precedente Amministrazione, e nel quale io e la mia Giunta non abbiamo potuto metter becco».
Fin qui la questione del mancato (per ora) chiarimento tra genitori e Amministrazione, poi il sindaco si toglie un «sassolone» dalla scarpa: «Bisogna anche sapere che nella gestione mensa ci sono crediti per oltre 150 mila euro nei confronti di famiglie che non versano la quota prevista, in aggiunta a quelle che invece hanno legittimamente accesso alle riduzioni o alle esenzioni previste per le fasce deboli. E' un problema che bisognerà pur affrontare, prima di criticare l'aumento del buono pasto». Già, un altro problema da affrontare per la Giunta che però ancora prima dovrà conoscere il suo destino che potrebbe decidersi nelle prossime 48 ore: per lunedì sera resta convocato il consiglio comunale del bilancio consuntivo, se non sarà trovato prima un accordo tra Lega e Pdl la seduta potrebbe di nuovo saltare con il conseguente arrivo di un commissario ad acta, preludio di un commissariamento del Comune.


Lo stesso argomento viene affrontato anche da Gionata Pensieri sul Cittadino – Valle del Seveso a pagina 5, in un articolo dal titolo "Caro-mensa, lunedì salta l'assemblea. Il sindaco: «Delusa»":

Rimane sospesa la questione sul caro-mensa nelle scuole. L'attenzione sull'aumento, sollevata dal Comitato genitori del secondo circolo didattico, ha trovato subito concordi anche i rappresentanti del primo circolo. Lunedì sera era previsto un incontro promosso dall'amministrazione comunale, a cui avrebbero dovuto partecipare anche Sodexo (a cui è affidato il servizio) e la tecnologa alimentare (il cui contributo pare essere parte rilevante nel rincaro). Tale incontro non c'è stato. Tale soluzione non aveva mai trovato il consenso dei genitori, rappresentati da Valeria Manca, che aveva comunicato l'intenzione dei genitori di non prendervi parte. Il Comitato ha puntato infatti su una raccolta firme che chiede un consiglio comunale aperto. Amareggiata il sindaco Marina Romanò, che con la riunione indetta ha tentato di venire incontro ai genitori in tempi brevi: si dice estremamente delusa per la posizione rigida. Nel frattempo si fa sentire l'ex sindaco Paolo Vaghi, chiamato in causa nella questione ed additato più volte come responsabile, con la sua amministrazione, del rincaro. «Che il Sindaco prenda in mano la situazione e risponda in prima persona dello tsunami in arrivo per studenti e famiglie - dice - gli aumenti sarebbero stati ben superiori se non ci fossero state le prese di posizione dell'opposizione».


Concludiamo infine con il Cittadino – Valle del Seveso a pagina 2, dove Cristina Marzorati scrive "Via Cavour, non c'è pace per il parcheggio: altri sei mesi per trovare un accordo bonario":

Non c'è pace per il parcheggio di via Cavour in centro a Binzago e nemmeno la giustizia riesce a trovare una soluzione a una vicenda annosa. Lo scorso 14 aprile le parti (Comune, impresa costruttrice e condominio di via Cavour) avrebbero dovuto incontrarsi nuovamente in aula a Desio e capire definitivamente a chi spettano le diverse spese di sistemazione e manutenzione del posteggio, invece si è deciso di concedere altri sei mesi per arrivare a un accordo bonario. Cosa ha fatto scattare la decisione di un ulteriore rinvio? La posizione del Comune. Il Palazzo si è reso disponibile a riaprire il confronto con i privati e ad accollarsi la sua parte, pur di restituire alla cittadinanza un servizio primario come i parcheggi in centro quartiere. In verità i problemi non si fermano a un banale posto auto, ma coinvolgono in generale tutto il comparto residenziale all'incrocio tra le vie Cavour e Santa Maria. Nel mirino c'è ad esempio il giardinetto del piano terra, da dove avrebbero origine tutte le infiltrazioni ai piani sottostanti, senza contare il malfunzionamento dell'ascensore. Pollice verso poi per lo stato generale dell'interrato: acqua, buio, tanto che sembra di entrare in una grotta. Chi deve pagare? Ad aggravare la situazione l'esasperazione dei condomini, stanchi del degrado. E diventato impossibile arginare i soliti incivili che hanno scambiato l'arcata d'uscita su via Cavour per uno scrittoio a cielo aperto. Anche in questo caso chi deve pagare? Si tratta di un passaggio pubblico accanto ai negozi, spetta al Comune oppure agli stessi condomini? La risposta dovrebbe arrivare nei prossimi mesi e intanto il centro di Binzago soffoca per la carenza di parcheggi e gli automobilisti, in particolare quelli diretti in chiesa, non hanno alcuna intenzione di scendere nell'interrato per ragioni di sicurezza e di praticità. E' paradossale che il posteggio sia dotato di ascensore, ma di fatto sia inutilizzabile, una mamma con carrozzina come fa a risalire dai sotterranei binzaghesi? La risposta dopo l'accordo.



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